Festoso viaggio di andata e ritorino sul treno Tripoli-Aia Zara

Festoso viaggio di andata e ritorino sul treno Tripoli-Aia Zara Festoso viaggio di andata e ritorino sul treno Tripoli-Aia Zara Uno dei soliti innocui attacchi a Gargareseh (Per telegrafo da uno dei nostri inviati speciali). \ TRIPOLI, 21, ore 28. pronta delle nostre cannonate La notte scorsa, tra le due e le tre, mentre imperversava una forte bufera di vento, trascinando seco un turbine di sabbia, si udi, a Gargareseh, il crepitio della fucileria nemica, cosi conosciuto ormai dai noitti soldati. Era uri ^rvppty'Hi'ùrqbi, che-, approfittando delle tètiebrè, fdtìÒrvóoli atte imboscate,-_era avanzata*.sino dinanzi alla ridotta N. 3, ed aveva aperto il fuoco. Nessuno dei nostri si preoccupò di quel piccolo attacco, che, come tantissimi altri, sarebbe stato innocuo, nè avrebbe, avuto effetto alcuno, salvo quello di turbare il sonno degli accampamenti. Tuttavia, fu dato l'allarme prontamente, ed un battaglione dell'82.0 fanteria oc'eupò le trincee, sperando che il nemico si avvicinasse, in. modo da potergl dare il fatto suo. Ma la speranza andò delusa. Le fucilate continuarono ancora per qualche tempo; poi rallentarono di frequenza, decrebbero di intensità,.e infine cessarono del tutto. Da parte nostra non fu sparato un colpo di fucile. Gli osservatori videro, pur nella oscurità, un. biancheggiare di barracani, che andavano diventando minimi punti indistinti, nella lontananza. Tale fu, alle trincee, il fatto più saliente della giornata, che si annunciò torbida dì nuvoli, tormentata da un vento freddo, proveniente dal nord. Passeggiando sulla Marina, dinanzi a tutta quella moltitudine dì navi danzanti fantastiche ridde, tra ondate impetuose, pareva di essere su qualche spiaggia nordica. Ma il maltempo, a Tripoli, è incostante, più di Una fémmina, in capace di mantenere nel pomeriggio le promesse del mattino; ed ecco che dopo mezzodì le nubi si dileguarono, si indebolì il vento, la temperatura si rialzò, ed avemmo una delle solite superbe giornate serene. Al forte di Ain Zara... in direttissimo Di questo piacevole mutamento, approflt, tammo per celebrare, con una lieta gita, il primo ingresso del treno nel recinto del forte di Ain Zara. Da qualche giorno la ferrovia, giungeva ad Ain Zara, ma si arrestava sulla toglia soltanto; oggi,.vi entrò. Gen~ tilmente, il maggiore Echinitz, — direttore dei servizi ferroviari, — ci aveva fatto riservare un vagone speciale, un bel vagone bestiame, scoperto, ripulito per la tircostanza. Lo prendemmo di assalto, giocondamente, in parecchi giornalisti, e due operalori cinematografici. La macchina Garigliano ci trasportò tosi attraverso l'oasi e il deserto, ad una velocità di oltre 20 Km. all'ora; indovino la vostra meraviglia, ma. sappiate, che il treno era direttissimo. Le stazioni giocattolo Esso si fermò, tuttavia, a tutte le stazioni, cioè a quella della caserma di cavalleria e a quella delle Fornaci. E fu sommo bene, perchè potemmo ammirare gli edifici delle stazioni, certe graziose baracchette di legno più piccole, è vero, della tettoia di Porta Nuova, ma sempre un pochino più larghe della cuccia di un cane. Eppure, malgrado le loro proporzioni di giocattoli, queste stazióncelle perdute in mézzo alla pianura deserta, col loro bravo nome scritto sull'uscio, coi campanelli per le segnalazióni e colle bandierine rosse e verdi, ci riempirono l'animo di soddisfazione 'e di orgóglio; ci sembrarono grandi come case. E' inesprimibile la gioia che si prova fug gendo sul treno attraverso queste terre profumate di storia recente, ogni-angolo delle quali ci ricorda una ■battaglia e una vittoria, dove ogni rovina di edificio reca l'im¬ pronta delle .nostre cannonate.. .Pìtr. quasi impossibile ohe, dopo, cosi breve tempo dalla posa della prima rotaia, già-ana;yerrb^ via vera e propria congivmqài\Ìfà$pli/'jfò\' Airi Zara, serpeggiando attrah^^ìl^Jf^.l-' metp pittoresco, allargandoti 'n^fér.sabbie gialle, che non avevano mai viduto binari.In mezz'ora arrivammo ad Ain Zafra!; do* ve ci attendevano due file'di' soldati) 'che salutarono Fijgf&à del treno, tra le loro baracche, mangiando ilt rancio aUègiameiitei Ain Zara, villaggio piemontese Appena discesi, non trovammo più lavecchia Airi Zara fatta di. poche palme e di molta sabbia, ma addirittura uh paese, con tutte le Càie di legno, strette, in. una cintura inespugnabile. . Questo viftaggid grazioso e formidabile, che ha per abitanti soltanto soldati, possiede purè un linguaggio suo speciale che si differenzia, un- pochino dall'arabo e che si chiama piemontese. Infatti, chi lo occupa è iC cinquantesimo fanteria. Dopo una sosta di pochi minuti^ senza addentrarci nel forte, il cui ingresso, è vietato, il colonnello Montuori.,cp /écei servire il vermouth; quindi riprendemmo il treno per il ritorno, avendo per compagni un gruppo di manovali della strada ferxfa ia, che rincasavano, e due ascari feriti, che, venivano trasportati a Tripoli perchè ini via di miglioramento. ' j Mentre il treno sì avviava, 4la fanfara, del battaglione, che il giovedì e la domenicana concerto sul piazzale del forte;, intona una\ lieta canzonetta patriottica., molto in voga ci. Torino, ed un. coro di voci lontane Vae-Ì compagna. Musica e canto, ecco i due soli svaghi dei bravi soldati piemontesi, checustodiscono validamente Ain Zara; strette in fascio invincibile attorno alla bandierai tricolore. ,,. I reduci dalle Tremiti : militi torinesi della Crocè Rossa; Sono arrivati altri 52 arabi, reduci dalle) Tremiti, ove erano stati deportati. RàcfiqUi} in colonna, vennero accompagnati dai ca-i rabinieri in città, dove entrarono, seguìfA da un corteo di donne, ciascuna delle qua'ii ritirava tra essi il fratello, il padre, il fi~\ gliuolo. Li vedemmo passar? sulla "piazzai del Banco di Roma; erano tutti so.frfde'nt.ì.\ E' visto con molta simpatia dagli indigenti questo ritorno dei loro confratelli. j Domani, con qualche giorno di-ritardo' dall'epoca stabilita, parte per Torino iji' gruppo dell'OspedalettoN. 30., della 'Croce; Rossa, che già vi segnalai. Sono 'arrivaiil pure da Torino, a sostituire i partenti, 'Sii uomini di truppa, col tenente Carbone, di-rettore, il tenente Fiora, faénàcis'ia, e. 'il\ contabile Mar gatta. 41 bravi ^iU^o^kj •. Croce Rossa Torinese lasciano, qui un. simpatico ricordo dilla loro opera* assidua- e costante, compiuta con fervóre di éntu-\ siasmo. • . ' Venne stabilita dal Governatóre, vista; della importanza delle scuole di Tripoli, una Commissione scolastica, cosi composta: Presidente, Caruso; membri; Basile' {direttore della Sanità), Abdel Rahman Ce-busseiri (fcntfj), professori Martìnuzzi e Poggi, e i. cora Kalia Guergheni.Btey- Alfredo Nunes Vais e Halfallo Nahan. Tale Commissione rimarrà in.cariqa tutto l'anno. GIOVANNI CORVETTO.

Persone citate: Abdel Rahman Ce-busseiri, Alfredo Nunes, Carbone, Fiora, Giovanni Corvetto, Kalia, Montuori