La nuova crociera dei dirigibili sogli accampamenti nemici di Suani Beni Aden

La nuova crociera dei dirigibili sogli accampamenti nemici di Suani Beni Aden La nuova crociera dei dirigibili sogli accampamenti nemici di Suani Beni Aden 37 bombe — Il campo turco-arabo cinematografato ( P l g( Per telegrafo da uno dèi rio «tri inaiati «speciali ) éi TRIPOLI 20 l TRIPOLI, 20, ere l. ! I dirigìbili oggi ripèterono la gita compiuta ieri, della quale vi furono telegrafati gli importanti risultati, spingendosi sopra Suani Beni Aden e fermandosi specialmente colà. Le due aeronavi lavorarono questa volta di conserva. Esse avevano lasciato gli hangars prima dell'alba, a scopo di compiere un lungo viaggio, ma ad un certo punto, a causa della nebbia, avevano dovuto retrocedere e riprendere terra verso le ore sette. S'innalzarono nuovamente alle ore nove; questa volta dirigendosi decisamente sopra il campo turco di Suanl Beni Aden, dal quale furono accolti da fucilate subito sparate da regolari turchi a salve di plotoni. I dirigibili, che avevano raggiunto la quota da 1300 a 1400 metri, lanciarono ben 37 bombe sulle tende nemiche. La cinematografia del campo nemico Come ieri, essi notarono che al loro apparire l, turco-arabi, con una pronta manovra, si sparpagliavano per ripararsi in certo guai modo dall'effetto delle bombe. Queste, tuttavia, li coglievano nella corsa, seminando strage. Anche questa volta la battaglia tra bombe aeree e fucilate terrestri durò a lungo, e durante questa il comandante Scelzi, dall'alto della sua navicella, tranquillamente cinematografava addirittura il campo nemico. A mezzodì, dopo eleganti giri sulla città, i dirigibili atterravano felicemente. Sulla gita odierna, come dissi, non è caso dilungarsi, conoscendo i risultati di quella di ieri. Occorre soltanto rilevare che i piloti avrebbero veduto a Suani Beni Aden seimila arabi e duemila turchi regolari. Potrebbe però darsi che questo torte nucleo fosse composto dai 31 accampamenti notati ieri sul tratto Suani-Zanzur e che ora si fossero ammassati per combattere uniti il terribile imprendibile nemico aereo. Malgrado ciò, è certo questa una delle posizioni più importanti del campo nemico e di essa ormai i nostri piloti riportarono un'idea precisa. Essi ritengono pure che i turchi stiano preparando quanto prima un attacco. Saranno ad ogni modo ricevuti coi dovuti riguardi. Le due areonavi fecero pure sulla via del ritorno un'apparizione sopra Fond.uk Ben Gascir, dove i piloti scorsero altri agglomeramenti nemici c li regalarono di alcune bombe. I soldati rivedono le loro famiglie in cinematografia Fra una diecina di giorni avremo in Tripoli una novità importante-, si incominceranno i lavori per la posa del cavo telegrafico diretto con Siracusa. Giunsero qui, provenienti dalla Cirenaica, il neo-senatore Santini, gli onorevoli Pals e Negri. L'on. Santini ha proseguito per l'Italia, i due onorevoli rimasero a Tripoli. Questa sera innanzi a pochi invitati venne pure eseguita la prova generale della cine matografla delle famiglie dei soldati. La prova riuscì splendidamente. Domani, ì soldati, o almeno gran parte di essi, potranno vedere le rispettive famiglie riprodotte nella film. E' giunta ed è sbarcata una nuova locomotiva della ferrovia Dccauvllle, che servirà per la lìnea di Gargaresch. RìcojjDizioDi «■ m. é-ftMiiNon avvennero oggi alle trincee movimenti interessanti. Uscirono dal « Campo delle corse », verso il sud, gli ascari eritrei per una delle loro solite manovre. L'esercitazione avvenne in una vasta spianata in fondo alla quale improvvisamente apparvero alcuni cavalieri o per lo meno alcune ombre lontane, che furono credute tali. Ma mentre gli ascari pensavano a quanto avrebbero dovuto fare le ombre sparirono improvvisamente. Allora si potè continuare senza incidenti la manovra degli ascari, i quali udivano a distanza il fragore delle bombe cadute dai dirigibili e lì salutarono colle loro grida di gioia. Contemporaneamente avanzarono oltre la caserma di cavalleria il 18* ed il 23" fanteria facendo una punta ad ovest di Ain-Zara verso Suani-BeniAden. Durante la marcia non fu incontrato il nemico, e le truppe ritornarono nelle loro trincee senza incidenti; soltanto furono sorpresi ed arrestati tre arabi sospetti. Anch'essi come tanti altri cercarono dei pretesti vari per spiegare la loro presenza, ma non furono creduti e vennero inviati a raggiungere i compagni .che li avevano preceduti nella trista impresa dello spionaggio. Il fatto del resto non assume piU alcuna importanza, poiché la retata degli arabi è divenuta un avvenimento quotidiano della cronaca tripolina, Dne gentili episodi Vita lieta comunicazione venne fatta oggi ai nostri ascari, a dimostrazione di quanta simpatia li circonda tutta la popolazione italiana. Un numeroso gruppo di frequentatori del Caffè Folcalssi di Ferrara, inviò L. 326 raccolte in seguito ad una sottoscrizione in favore degli ascari feriti nello scontro di BtrEl-Turkl, accompagnando l'offerta con nobili parole. L'antica italianissima Ferrara non smentisce così la sua magnifica tradizione di patriottismo. Mi furono, a proposito degli ascari narrati due episodi gentili. Un operaio italiano residente in Francia aveva inviato tempo fa cinque lire perchè fossero consegnate ad un ascaro eroe d'un certo episodio ch'era stato creduto vero, ma che invece non avvenne mai. Il maggiore De Marchi rimandava il denaro informandolo di tale fatto, ma l'operaio rispediva non più cinque lire, ma dieci, dicendo di volerle dedicare all'ascaro più valoroso. Ad un tenente degli ascari giungeva poi oggi la seguente lettera, firmata dall'ascaro Uldc Ghirghis Audene: « Signor Tenente, - Sa benissimo che io mi trovo al sesto ospedale da campo per assistere mio cugino ammalato. Ora mi permetto di scriverle dicendole che se caso mal ci sarà qualche avanzata, voglio essere presente anch'io. Signor Tenente, mi raccomando a lei, perchè son sicuro che nari mi trascurerà, anzi mi' accontenterà quanto più possibile. Dal miei compagni ho saputo che hanno già com battuto II giorno i, ed lo non ancora; Insomma voglio essere anch'io della difesa della Italia nostra ». Qitando si pensi che questa lettera è stata scritta tale quale dall'ascaro, non abbisognano altri commenti. GIOVANNI CORVETTO HolbeturifuaecustscsuMte«sostmdd(Pspdcpcscèl'ailfiapleggrssqsimt

Persone citate: De Marchi, Giovanni Corvetto, Negri, Santini, Scelzi