Il maggiore Lang

Il maggiore Lang Il maggiore Lang gg g I-i© touone condizioni del ferito Mia Stampa). (Per telefono i( fnRoma, 14, seta. All'Ospedale di San Giacomo II maggiore Lana c stato ricoverato in una sala di pronto soccorso, dove prestava servizio il dott. Cormìo. Subito sono accorsi il direttore dell'ospedale prof. Postemskl e numerosi altri me'dici, fra l quali il generale medico Ferrerò di Cavallerlcone e il capitano medico Falcletto. Apprestate le prime cure, il ferito è stato trasportato in una camera riservata al primo piano. Il maggiore Lang giace In un lettino tutto avvolto in bende; sulla testa gli è slata messa una borsa di ghiaccio. Le previsioni del prof. Postemskl Ho avuto un colloquio col professore Postemskl, che cura il maggiore Lang. — Professore, la prognosi? — Riservata, ma le condizioni del ferito non sono molto gravi. -- E' giunto all'ospedale privo di sensi ? :. — No, privo di sensi non è stato mai. Era intontito per l'effetto del colpo ricevuto alla testa e per una leggera commozione cerebrale. — Com'è la ferita? — E' una ferita a canale, cioè con foro 'd'entrata e foro d'uscita. Il maggiore è stato salvato dall'elmo, che ha presentata una forte resistenza al proiettile e ne ha fatto alquanto deviare la traiettoria. — Non ha altre ferite il maggiore t — Ha parecchie contusioni escoriate alla testa, al viso e in altre parti del corpo prodottesi nella caduta da cavallo, ma esse non hanno importanza. — Guarirà in quanti giorni f — Mah, credo in una quindicina di giorni. — Il morale del ferito ? — Il maggiore è intontito. Al primo momento non seppe rendersi conto esatto di quanto avveniva, ma riconobbe il He e gli aiutanti di campo venuti a visitarlo. Ora ha bisogno di calma e d'isolamento. — Ci permette di vederlo ? — In via assolutamente eccezionale ed alla condizione che non gli si rivolga la parola ! — E sia! Entriamo nella stanza: ci sono due letti, ìl maggiore giace nel secondo, le coperte sono sollevate, pare che riposi, non ha febbre. Sopraggiungono il generale Ferrerò di Cavallerleone, l'ispettore capo di sanità, il generale Del Bosso, comandante il Corpo dei carabinieri, il capitano Ferrari, comandante la compagnia esterna dei carabinieri, poi altri ufficiali, in grande numero: tutti rivolgono parole affettuose al ferito, che si mostra sopratutto lieto che il He è illeso. Il Ministro della guerra presso 11 ferito Alle 9,15 si è recato all'ospedale a visitare il maggiore Lang II ministro della guerra generale Splngardl. Subito * cominciato un pellegrinaggio di personalità e di ufficiali chiedenti tutti con ansia notizie del ferito. Ma nella camera dove giace non si lascia entrare che gualche raro personaggio con vive raccomandazioni di non farsi notare dal degente, il quale si trova in uno stato di assopimento. . l-'ra tejprime Autorità recatesi all'ospedale sono stati il sindaco tiathan, il prefetto senatore Annaratonc. ■itile ore 9 è giunta all'ospedale la signora Lan<j e si. è trattenuta al letto del maggiore Jlno alle 11,15. Il registro posto nella portineria 'dell'Ospe'ilalr. va coprendosi di firme. Stamane hanno firmalo numerosi senatori, deputati, alti ufficiali, amici. Il ministro Calissano ha portata la sua carta da visita. Agli sbocchi delle vie che conducono all'Ospedale sono stati tirati cordoni per tenere indietro In folla. I negozi sono chiusi e sugli sporti è la scritta : « Chiuso per manifestazione nazionale I risultati della radiografia Lo stato del maggiore Lang va migliorando. Questa sera l professori Postemskl e Della Vedova hanno fatto la radiografia della, scatola cranica del maggiore Lang. La radiografa ha dato questo risultato: nella scatola cranica esistè m/i corpo estraneo, forse una scheggia dell'elmo colà infissa dalla violenza della valla'. I medici ritengong quasi necessario un allo operatorio. Nella caserma del corazzieri Cento Guardie Mi sono recato, verso le 11, alla caserma 'dei. corazzieri. Mólti curiosi stazionavano di fuori, davanti alla grande cancellata. Nel giardino erano variì ufficiali di diverse armi. Su due file i corazzieri tornati allora dal servizio di scorta, erano in attesa di ordini. Jl tenente Cellario, appena ritornato alla caserma con i suoi corazzieri, si è recato dalla signora Lang, e con molta cautela le ha detto che suo marito era caduto da cavallo. La signora, pur ignorando la verità, e rimasta accasciata e si è fatta condurre subito presso il capezzale del suo consorte. La figliuola maggiore è rimasta a casa, dove i domestici hanno seguitato a dire die si trattava di una semplice caduta da cavallo. Il figlio maggiore Riccardo si trova fuori di Roma. ìl maggiore Giovanni Lang, nato il 9 settembre del 1874, a Livorno, è stato promosso ed ha preso comando dello squadrone corazzieri Cento Guardie il 4 novembre 1909. La sua signora Isabella Montorselli è di nobile famiglia senese. I corazzieri di scorta stamane sono stati elogiati dall'aiutante dì campo del Re e dagli ufficiali superiori per la prontezza con cui hanno circondato la vettura reale al momento dell'attentato. feLafaI voEgditeFiè tofr14teroprsinopeLilesinaseunUSopiè dacaNfasuscvisqveledoolfediprpstdomterempri pPgcimtolegiceensovOacFtotopcvrivgdscddI sPzsstfcLcaltDnIgrinprzvRsadhvscimDdqp; ms^gvcCaIU a e i a n a i a o a e a a e 9. i e a e r & i si o 3 — 11 cavallo del tenente Cellario è rimasto ferito da un proiettile alla coscia sinistra. La povera bestia forse verrà uccisa per non farla soffrire. I fratelli del maggiore Lang Livorno, 14, sera. Il maggiore dei corazzieri Lang è di Livorno: eccovi alcuni suoi cenni biografici. Egli, appartenendo ad una cospicua famiglia di questa citta, ha. ancora a Livorno due fratelli, uno dei quali, Luigi, già assessore alle Finanze e attualmente consigliere municipale, è un ragguardevole negoziante; l'altro, di dottor Ernesto, è un distinto medico-chirurgo. I fratelli Lang sono partiti col direttissimo delle 14 alla volta di Roma. Prima della loro partenza ho potuto scambiare con essi brevi parole. Entrambi si sono mostrati giustamente preoccupati dello stato di salute dell'amatissimo fratello; hanno però espresso con molta nobiltà di vivissimo giubilo per lo scampato pericolo del Sovrano. La notizia dell'attentato è stata appresa a Livorno per mezzo del locale giornale 11 t Telegrafo» ed ha destato ovunque una impressione profonda. Un manifesto del sindaco e un'altro del giornale locale invitano la cittadinanza per stasera alle 18 in piazza Vittorio Emanuele per una dimostrazione patriottica. Una beila pagina d'eroismo del maggiore Lang Vicenza, li, notte. Coll'emozione por l'esecrando attentato ai Sovrani si diffuse a Vicenza anche la viva trepidazione per il maggiore lang. Egli infatti è 6imparcamente ricordato a Vicenza, dove dal 1903 al 1908 comandò la compagnia dei carabinieri. Nato a Trieste, il 9 settembre 1664, da famiglia livornese, iniziò brillantemente la sua carriera in Piemonte, e nel Vicentino scrisse una delle più belle pagine della sua vita. Il 15 maggio 1905, infatti, il torrente Guà, squarciando gli argini in parecchi punti, riversò dal suo letto la corrente impetuosa sulle aampagne della nostra provincia, travolgendo ponti, case* e strade, ed asportando perfino oltre duecento metri della grande arteria della ferrovia Milano-Venezia. Migliaia e migliaia di contadini si trovarono in pericolo. Fra i primi accorsi in loro aiuto fu appunto il capitano Lang. Approfittando della sua altissima statura, si arrampicava sui tetti e sui fienili, dove erano ricoverati bambini, donne e animali, e traeva in salvo quante più persone poteva. (Basti dire che in qualche punto le correnti avevano un'altezza di oltre un metro e mezzo, e una impetuosità spaventosa, per comprendere il suo mirabile coraggio. Egli guidò i soldati del genio lagunare infaticabilmente per alcuni giorni, disdegnando ogni pericolo. Perciò il Governo lo premiò poi con la medaglia al valore civile, e oggi il sindaco della città, facendosi interprete dei sentimenti comuni, gli telegrafò cq§1 : . Fra i voti che bat- ' tono l'ala augurale intorno al vostro bianco letto di ferito per una causa cosi augusta, vi giungano particolarmente fervidi quelli di Vicenza, ognora memore della vostra simpatica energia e devozione al dovere ». Questa sera si è improvvisata in citta una solenne manifestazione patriottica. la Polizia «Mi ti i! sitano Roma, 14, notte. Al Commissariato di Pubblica Sicurezza, dove si trova 11 D'Alba, si 6 recato il professore Ottolengjii, della Scuola di Polizia scientifica, accompagnato da un delegato e dal dottore Falco, addetto alla Scuola stessa, e da un fotografo. Il professore Ottolenghi ha osservato attentamente il D'AlBa, toccandogli il polso, per contare le pulsazioni, avvicinando l'orecchio al suo petto, per ascoltarlo, ed ha redatto varie note, poi ha fatto la fotografia del < >v-.. rio, di fronte e di profilo. Infine, ha ordinato venissero rilevate le impronte digitali. Quando gli sono stati tinti di inchiostro i polpastrelli delle dita, l'anarchico pronunciò parole di scherno, irridendosi delle basi fondamentali della Scuola di Polizia scientifica. Le impronte digitali saranno tirate in numerose copie con I rilievi dei dati antropometrici ed i connotati salienti, per l'invio dei medesimi ai 19 Uffici di Polizia scientiflca del Regno, e a tutte le Polizie estere, onde indagare se il D'Alba-sia conosciuto come anarchico in qualche luogo, o sia stato segnalato a qualche Ufficio di. Polizia internazionale. Al Commissariato stazionano giornalisti e fotografi, aspettando di veder passare l'anarchico, quando sarà condotto a « Regina Coeli ». La Polizia ha stabilito che il sicario sarà accompagnato al carcere di via della Lungara, a notte; ciò per evitare che i cittadini, lungo la strada, riconoscano il D'Alba, e non si gettino contro di lui per linciarlo. Alle ore 18. il D'Alba è stato interrogato da un ispettore generale del Ministero dell'interno. II D'Alba si esercitava al bersaglio da tempo con amici Le ultime informazioni sulle febbrili indagini che la Questura sta espletando, porterebbero alla conoscenza di uu dato di fatto interessante. Antonio D'Alba si esercitava da parecchi giorni al bersaglio con alcuni amici. Egli. oggi, da una finestra del Commissariato ha assistito al passaggio della dimostrazione éH ha avuto uno scatto allorché ha visto sotto una bandiera un groppo di operai. Richiesto immediatamente dalla ragione del suo turbamento: — Ho visto, ha "detto, sotto una bandiera alcuni miei compagni che battono le mani. — Che compagni ? — gli è stato chiesto — di fede o di lavoro? Il D'Alba, dopo un momento di esitazione ha risposto: « Di lavoro », e ancora una volta ha pianto dirottamente accasciandosi su di un divano. Ad un certo punto ha ri chlesllo : — Che cosa ha detto mia madre 1, Quando ha saputo che era stata chiamata in Questura, ha esclamato: — Povera mam ma miai sono pentito. Due anarchici arrestati a Novara durante una dimostrazione Novara, li, notte Questa sera si è avuta una imponentissima dimostrazione, alla quale hanno partecipato quindicimila persone. Il corteo, formatosi in piazza del Duomo, si è recato a tutti i monu; menti. In piazza della Prefettura parlò l'assessore Costa e poi, dal balcone del palazzo ^MVo',Uffal5< 11 Prefe»°- Mentre dal pubblico si gridava: Viva fiata Savoia! Viva il Be' una voce echeggiò, gridando: Abbasso! Fu" arreco Iì'<ld,vlduo in P^ola. che è certo Peroni Carlo, tipografo, e fu anche arrestato un suo amico, certo Pasquali, ambedue ventiduenni Il primo si crede militi nel partito anarchico.' Un pericoloso anarchico arrestato in Svizzera Belllnzona, 14, mattino r«/LAsc°na> Pul, LaS° Maggiore, è stato arrotato un pericoloso anarchico, certo FrikErv&JnfèSP**- stU('ente. ricercato dalla Polizia di /ungo, sotto l'imputazione di tentato assassinio. Si conferma però che l'arresto è dovuto a misure dOrdine politico. Nella casa dove il Frik si era rifugialo, assieme alla compagna Gross i-reida, venne sequestrata una voluminosa corrispondenza o molti documenti di nn importanza grave, sui quali si mantiene uno stretto segreto. dzil'ndrsttorpnrdcgsci ingphmgssemdcdtubbè tubrrfohbslpeagttsbTglrgdibilpFtmilbcpdb