I minatori continuano allegramente a scioperare e la stampa unione

I minatori continuano allegramente a scioperare e la stampa unione I minatori continuano allegramente a scioperare e la stampa unione strepita contro il Governo (Servizio speciale della Stampai. settimo giorno del formidabile conflitto non ha portaU) nesglm avventaent0 sensazionaie. Per cio ^ rlguàìiia i minatori, il loro con tegno è de£Critt0 ^lla solita osservazione: ^ contliruano a darsl allu uazza gioia, spe Londra, 7, notte. La cronaca vera e propria dello sciopero minerario è assai limitata anche stasera. Il ciaJmeme nal ^es. Telegrafano di ri che y Mie]s e ^ j^j, &i tatte le Etazioni bal. neari sull'Atlantico sono piene di scioperanti in baldoria. Disagio borghese e miseria operaia Quanto al pubblico In genere, bisogna dividerlo'in due parti: quella dei borghesie quella dei poveri. La prima non accusa an cora alcun danno sensibile in seguito allo sciopero: qui a Londra i passivi inflitti al el.an pubblico dalla inerzia delle miniere so ^ cosl piccoli cne passano inosservati. Il ^ezzo del carbone sale, ma lentamente, o d^tra pMte tutte ìe famiglie agiate ne ten ln casa una buona provvista, oppure usanQ ^ cucina de- tmndJ1 a petroiio; co ta nut^a deila temperatura per¬ ^ '^ a meno M ^ &. riscalda. mento. Le noie maggiori sono forse quelle ^^ daì business.men della cltVi cne abi. uno nei sobborghi e che si recano 'ogni mat- tina all'ufficio .mediante linee ferroviarie me- tropolitane. Queste come è noto, hanno ndot- t0 ^ num^° dei uloro. treni- cosicché U tor rente quotidiano che « rovescia verso la City è costretto a stiparsi nei treni superstiti, che fanno pensare a scatole di sardine in movi- mento. Le sardine in abito nero e in tuba af- frontino però il loro temporaneo disagio col ipiù perfetto buon umore. 1 L'altra classe invece è quella dei poveri. I disoccupati soffrono non avendo salario; le famiglie di coloro che lavorano anche soffro- no per l'aumentato prezzo del combustibile e di altri generi di prima necessità. Innume- revoii telegrammi da tutte le parti danno i particolari di questo triste stato di cose, che giorno per giorno si aggrava. Le donne e i ba™bini *»» daUa pe" 'nwla 80prawlunt& ! Le istituzioni di beneficenza, insieme ai Municipi, si preparano in molte città a (lenire in parte queste miserie, provvedendo, almeno per ,' PlccoIi- Ma è come voler vuotare 11 mare icon una scodella. 1 Piu movimentata e di maggior interesse hn1 mediat0 la cronistoria delle trattative di ac ' comodamento sopraggiunte ieri e continuate °ee[- l>a stamattina a stasera ebbe luogo una « riunioni importanti, fra le del Oabnetto con gli alti funzionari del mini- '""r" rnmmo™io rtiw ldllMnw ^peret^ isemblea dei padroni del balles e una adunanza del Consiglio industriale nazionale. I^aturalmente, che cosa sia avvenuto in questi^' riunioni, rimane ignoto. Un solo annunzio ufficiale del .ministero del Commercio di Molte trattative e nessun risultato - - chiara che le trattative per un accomodamento continuano. Ciò lascia guindi sussistere le speranze che si erano fatte strada •ieri alla ripresa dei negoziati. Una parte però da queste speranze in realtà è sfumata I^e trattative continuano, sì, ma nessun risultato positivo ne balza fuori e la situazio ne resta sempre quella di prima. " E' tempo ai finirla! „ Molti giornali perdono quindi la pazienza « Questa crisi — esclamano essi — va troppo per le lunghe. E' tempo dl finirla. Si vive in un continuo ondeggiamento fra l'ottimismo e il pessimismo, fra una continua effervescenza di annunzi contraddittori, fra un incrociarsi di notizie fantastiche, e ciò, constatano j giornali, dà sui nervi della nazione, tanto più che' i danni vanno accumulandosi e acutizzandosi. Si reclama quindi dal Governo un'azione immediata. Gli indugi non sono più perdonabili. Il cujioso è che, in questo, anche gli organi radicali e . liberali fanno coro a quelli unionisti tendendo a operare sul Governo la massima pressione. Il ministeriale Daily Chro- ide scrive infatti essere ora che il Governo citi tutto il suo potere. La socialistoide Daily News arriva ad ammettere che la lotta | non è più fra padroni e minatori, ma fra i non f 1)1U V5^^^-^^^,J^ eNmatqrl e tutto il resto de proletariato. E o uu conflitto tremendo che viene a de ilearsi a ì in questo senso. Se esso sooppierà in tutta /la -lsuS violenza, non sarà e nisti più vivaci muovo al Governo. Questa sera a Pali Mail Oazette è furibonda. Essa rinfaccia al Governo la settimana di caos, che ha lasciato trascorrere dando uno spettacolo di impotenza inaudita, e dice che la Società rappresentata dal Governo posiede delle irresistibili risorse di reazione e chiede che tali risorse vengano usate sull'istante. La Poli Aioli Gazette non è vag in proposito, ma esplicita e pratica. Essa esige che il Governo applichi contro i minatori le misure che l'Australia, una delle più liberali democrazie che vi siano, ha applicato con enorme successo in una emergenza simigli ante. A giornale scrive: « L'Inghilterra può soltanto evaarsi dalle angustie attuali e da quelle avvenire seguendo l'esempio dell'Australia. L'Australia, in un caso simile al nostro, si ò salvata, e una volta per sempr ella soppresso tutti gli scioperi rivoluzionari, adottando l'arbitrato obbligatorio, attaccando a fondo le Trades Vnions, tagliando i vi veri, agli scioperanti e arrestando ogni leader scioperaiuòlo, che tentasse di opporre resistenza alla legge. « Se il Governo non si decide ad un'azione cosl decisiva — osserva la • Pali Mail Gazette » — e se lo soiopero continua, è perchè Asquith obbedisce a delle miserande preoccupazioni elettorali. Egli teme di alienarsi i voti del partito del lavoro e sì astiene dal presentare un «bill» simile a quello australiano non curandosi dei danni a cui il paese intanto soggiace ». II Governo spera ancora Industriali che speculano sullo sciopero Fin qui il battagliero organo unionista. La verità è che il Governo è pronto fin d'ora ad una misura così energica, che la «Westmlnster Gazette» lascia prevedere ben nettamente questa sera. Ma il Governo spera ancora di poterne fare a meno per molte ragioni .assai giustificate e temporeggia nella speranza che lo sciopero possa avere fra breve una soluzione più naturale. Le impazienze della stampa sono davvero eccessive. Esse minacciano anche di seminare un inutile panico mentre di panico non vi è alcun indizio, perchè era perfettamente preveduto che lo sciopero avrebbe potuto prolungarsi per oltre una settimana e magari fino a tre settimane, prima di sfaldarsi sotto il suo proprio peso. Nel frattempo, il Paese awebbe potuto sopportarlo benissimo come lo sta sopportando ora, giacché le provviste del carbone accumulato, possono mantenere la vita inglese in movimento per un buon mese. Il guaio è che una reazione immediata da pai-te degli industriali e le manovre inevitabili degli speculatori hanno complicata la situazione rendendola presto assai acuta. Una parte gli industriali, che hanno chiuso le fabbriche, non' hanno fatto questo passo per assoluta mancanza di carbone, ma per rovesciare più presto contro gli scioperanti un esercito di disoccupati. Le ferrovie che hanno ridotto il loro servizio in parte, non si sono decise pei' scarsità di combustibile ma realizzare guadagni insperati costringendo i viaggiatori a viaggiare in minor numreo di treni con una spesa minore per le Compagnie, di cui alcune, in linea di fatto, posseggono tanto carbone nei magazzini, da bastare a un servizio normale per tre mesi. « Del carbone, poi, ce n'è anche in quantità nei depositi delle miniere. I padroni di Cardiff, per esempio, ne posseggono centomila tonnellate, ma essi aspettano a venderlo per specularvi sopra. Nel frattempo, si sono contentati di vendere tutto lo stock di carbone vecchio e scadente, normalmente invendibile, e vi hanno realizzato già dei protflti enormi fra la rabbia impotente degli scioperanti. Tutti questi fenomeni, perciò, hanno collaborato a tendere rapidamente una situazione, che per sè stessa non dovrebbe essere tesa; ma dovrebbe invece avviarsi con maggiore naturalezza ad una soluzione più chiara, mentre adesso sta diventando intollerabile ». Inno di battaglia o segno di ritirata? Gli annunzi che molte sezioni di scioperanti comincino a vacillare vengono ripetuti; ma la .Federazione dei minatori, almeno a parole, resta ancora ferma. Essa, infatti, ha pubbli oato oggi una nota ufficiale in cui dice che le proposte dei Governo sono state respinte al l'unanimità dall'assemblea della Federazione, la quale esige ancora l'accettazione pura e semplice, non solo del salario minimo, ma an che della tariffa proposta dai minatori. La nota si lamenta poi delle notizie tendenziose ad irritanti messe in circolazione da varii giornali, che appoggiano i padroni. Questo è un nuovo inno di battaglia. Tuttavia, tra le sue righe, si legge un qualche indizio di resipiscenza: dirò di più, vi Hi trova perfino una frase contraddittoria con tutto il resto, 4* guale ' scagiona i minatori Dsae incha è dqtrqmCfulogchEdTteteserpBdilnpnstschnnliofpetuztusmvsecdtèefèlfpnPcpolsnzuntvqsdunsdcsdvcodsfsgtndqcqspduLmmltgc

Persone citate: Asquith

Luoghi citati: Australia, Cardiff, Inghilterra, Londra