La morte dell' amm. Aubry a bordo della "Vittorio Emanuele"

La morte dell' amm. Aubry a bordo della "Vittorio Emanuele" La morte dell' amm. Aubry a bordo della "Vittorio Emanuele" (Per telefono e telegrafo alla " STAMPA „) i TARANTO, 4,seri.-,|pDopo fulminea malattia, è morto oggi, al-, gle 16,20, a bordo della nave ammiraglia ^«'Vittorio Emamiìte», il vloe.ammlragllo|Aubry, «mandante in capo de,., forzeW^vali riunite. (Agenzia. StefaniJ,- L'inattesa e feriale, notizia della morte del vice-ammiraglio Augusto Aubry sarà certamente appresa con vivissimo rimpianto dalla Nazione, che 'perde un devoto e valoroso campione; dalla marina, che perde uno dei suoi migliori anuniragli. Uomo modestissimo e di modi squisitamente gentili, l'ammiraglio Aubry amava nascondere le elette doti della sua mente e del suo cuore e rifuggiva dal far pompa del suo vasto sapere e della sua profonda conoscenza di ogni ramo della scienza nautica e militare. Ma ohi aveva, come io ebbi, la fortuna di conoscerlo di persona, ben sapeva quale e quanto .fosse il vaiare vero e reale dell'uòmo di cui ora lamentiamo la perdita. Nato in Napoli da modesta famiglia il 28 aprile 1849, l'ammiraglio Aubry uscì dalla Scuola di marina il 21 novembre 1867 col grado di guardiamarina. Correvano allora tempi- difficili per la marina da guerra : non la stimava il Paese, che troppo gli cuoceva il Bicordo della sciagurata ed infausta giornata di Lissa; non la curava il Parlamento, che lesinava i fondi necessari, nonché per accrescerla, per mantenerla; ben robusta doveva dunque esser la fede nell'avvenire che inspirava i giovani quali accettavano di far parte di essa. Fra questi fu l'Aubry, e fu uno di quelli che più contribuirono, con l'opera costante, col lavoro indefesso, a rialzare" il prestigio della marina militare agli occhi della Nazione. Sottotenente di vascello l'8 dicembre 1872, dopo aver passato ben cinque anni nel grado di guardiamarina, che allora consi deravasi men.'che nulla, TAubry fu; prq-; mosso tenente di vascello U- 24 febbraio 1878 e capitano di corvetta il 3' marzo 1899. Come vedesi, la carriola non avevagli fino allora arriso molto; ma spuntarono tempi migliori, ed egli fu capitano di fregata il 23 lugjio 1891; capitano di vascello il 6 novèmbre 1897; contr'ammiraglio il ( 17 di cembre 1903 ed infine vice-ammiraglio il 13 gennaio 1907. Contava complessivamente più di ventun anno di navigazione, compiuta.in tutti i mari del globo; comandando navi all'estero ed ih. inquadra; compiendo missioni difficili; dimostrando sempre ed in ogni circostanza le più elette doli della mente e del cuore. E' impossibile riassumere, sia pure per sommi capi, la carriera dell'ammiraglio Aubry; ricorderò soltanto che fu professore di navigazione alla Regia Accademia navale; capo di stato maggiore della squadra comandata dall'ammiraglio Racchia; sottosegretario di Stato alla maiina. Deputato da molti anni, non trascurò mai i suoi doveri di soldato e di marinaio per dedicarsi soverchiamente alla «politica: seppe tuttavia esercitare il mandato legislativo con quella coscienziosità che metteva nell'adempimento di tutti i suoi incarichi. Comandante in capo della maggiore delle nostre squadre nell'attuale guerra, egli dovette certamente sobbarcarsi a fatiche eccezionali, che perle sue condizioni di salute non eia in grado di sopportar senza danno. E' noto infatti, che circa due anni or sono, subì una gravissima operazione chirurgica; se non erro la resezione di un pezzo d'intestino, e per. quanto fosse apparentemente ben guarito, non è dubbio che non aveva più riacquistato l'antico pristino vigore. Se tosse stato, ansioso più di se stesso, che del T |proprio dovere, le sue condizióni fisiche , gli avrebbero dato facile modo di sottrarsi ^ compito gravoso di comandare una |forza mavale in temp» di perrà; ma, non W^l^^^i^Sf^ l o e e e o i i e l 7 i l a i . i , o , l q-; o o i l l e o o d a a o a e o a. i r paa . e oce o. o, a; ne a e el ccsej-propri interessi a quelli del Paese e volle THtìtoere,*fmb all'attimo, al étto pòsta Quale miglior morte poteva egli d'altronde desiderare di quella che gli concesse la sorte?... Ouale miglior fine, per un ammiraglio, che il morir così, a bordo della propria nave, fra il compianto dei. prodi che gli furon compagni in guerra, attesero fidenti i suoi cenni, furono pronti ai suoi voleri"? Io ben m'immagino la scena solenne. Sorgono sulle àncore le navi ferree, con le antenne imbrancate e le bandiere a mezz'asta. E' Horal- Scende dalla nave ammiraglia, portato a braccia, il feretro e tre salve di fucileria echeggiano: si allontana dal bordo la lancia funebre e la scortano tutte le scialuppe delle navi, gremite di ufficiali di marinai in gran divisa. Ed allora tuona il cannone: tuona salutando il valoroso ammiraglio' morto al suo posto di comando, morto per la Patria e per il Re, ed i colpi rimbombano cupi e lenti come il gemito di un forte. E mentre le nenie melodiche si stendono solenni sulla distesa del mare, interpreti del comune dolore, nella mente dei convenuti alle, funebri onoranze supreme sorge vivo il ricordo di quanto oprò l'illustre defunto; nel loro cuore sorge il desiderio eia speranza di morir così come egli è morto. ETTORE RRAVETTA Le ultime ore Il dolore della moglie Taranto, 4, notte. L'ammiraglio Aubry fu ieri l'altro costretto a porsi a letto, colpito da una grave peritonite. Improvvisamente ieri lo stato di salute 'dell'ammiraglio si era aggravato tanto da far prevedere la fine dell'illustre uomo. Ieri stesso l'arcivescovo Cecchini si recò a visitare l'infermo per espresso desiderio-di lui- Le ultime ore di vita dell'ammiraglio furono strazianti senza dire. L'onorevole Aubry andò fra ieri ed oggi sempre più aggravandosi, fino a far temere imminente la catastrofe. Verso mezzogiorno di stamane due ufficiali della nave, ammiraglia. Vittorio Emanuele si recarono al palazzo dell'arcivescovo per invitare monsignóre Cecchini il portare l'estrema unzione agl'ammiraglio .Aubry., L'arcivescovo, che nutriva speranza che l'ammiraglio sarebbe riuscito a superare questa crisi, rimase impressionato ed addolorato dall'annunzio delle tristi condizioni dell'infermo. Monsignor Cecchini si affrettò a recarsi alla nave ammiraglia per somministrare l'estrema unzione all'ammiraglio Aubry, che era agonizzante. L'ammiraglio non riconobbe monsignor Cecchini, che non riuscì a strappargli una sola parola. Monsignor Cecchini allora, senz'altro, gli somministrò i Sacramenti, in preda u viva commozione. Alle 15,20, dopo una straziante agonia, il comandante delle forze navali riunite, fra la costernazione degli ufficiali e dell'intero equipaggio, cessava di vivere, assistito amorevolmente dalla consorte signora Amelia. Affranta dal dolore, la gentile signora, appena r ammiraglio esalò l'ultimo respiro, fu allontanata a viva forza dal letto di dolore e di morte. Subito a bordo della Vittorio Emanuele venne alzata a mezz'asta la bandiera ammiraglia. La salma dell'ammiraglio Aubry è stata rivestita della sua grande uniforme. L'ammiraglio Baggio-Ducarne imnarti subito le disposizioni per il lutto illdsbtslrm che colpisce l'Italia e la marina. Le gravi condizioni dell'illustre ammiraglio tenev ansi celate, tanto che a Taranto, appena se ne ebbe conoscenza, fu viva la costernazione. In. città questa sera regna grande mestizia. j-I- teatri, per disposizione della1 Sotto-Prefettura, rimarranno chiusi per lutto nazionale . i e r e a . u e e o L'impressione a Roma Roma, 4, notte. La notizia, che alle 15,20 di oggi è morto improvvisamente a Taranto, a bordo della nave ammiraglia Vittorio Emanuele, l'ammiraglio Augusto Aubry, comandante delle forze navali del Mediterraneo, ha destata viva impressione. L'ammiraglio Aubry era da tre giorni ammalatissimo e sentendosi aggravato, non volle essere trasportato a terra e volle morire a bordo della sua/nave. Dallo scoppio delle ostilità, era venuto ripetutamente a Roma per conferire con il Governo. Vi fu una diecina di giorni addietro a conferire con l'on. Giolitti e col ministro della marina on. Cattolica. L'ammiraglio Aubry aveva la famiglia a Roma. Nella "sua casa è stato festeggiato all'inizio della guerra un lieto evento, cioè la nascita di una bambina. Egli lascia altre due figlie di maggiore età, che frequentano le scuole di Roma. L'on. Giolitti apprese la dolorosa notizia da un telegramma ricevuto mentre si trovava in Senato, e comunicò subito la dolorosa notizia all'assemblea. L'ammiraglio Aubry sarà domani alla Camera commemorato. Parlerà anche Von Bettole I funerali si faranno a Taranto a spese dello Stato. La notizia della morte ' dell'ammiraglio Aubry è stata dal ministro della marina comunicata immediatamente a Sua Maestà il Re, a tutti i Principi di Casa Savoia, ai presidenti del Senato e della Camera Ino! tre ne dette comunicazione al Presidente del Consiglio e a tutti i ministri, col se guente dispaccio: « Con profondo dolore gfvtndliPpartecipo a Vostra Eccellenza che oggi, al- i le ore 15,20, a bordo della sua nave ammi-'raglia Vittorio Emanuele, dopo brevissima malattia, spirava il Vice-Ammiràglio Augusto Aubrg; comandante delle forze navali riunite: Leonardi Cattolica». Lo stato di servizio del defunto ammiraglio Ecco lo stato di servizio del vice-ammiraglio Augusto Aubry: Nato a Napoli il 28 aprile ,1849; allievo della Scuola di marina nel 1863; .guardiamarina di -seconda classe- nel : 1866; ' guardiamarina di prima classe nel 1867; sottotenente di vascello nel 1872; tenente di vascello nel 1878; capitano di corvetta nel 1889; capitano di fregata nel 1891; capitano di vascello nel 1897; contr'ajnmiraglio ■ nel 1903; vice-ammiraglio il 13 gennaio 1907. Contava 19 anni e mezzo di navigazione. Ha fatto la campagna di guerra del '66 per l'indipendenza d'Italia, e la campagna d'Africa dell'89. Fu nominato sottosegretario di Stato per la marina il 17 dicembre 1903, cessando il 22 dicembre 1905; riassunse la carica il l.o giugno 1906, lasciandola il 15 giugno 1909. Fu nominato vice-presidente del Consiglio superiore di marina il 17 giugno 1910, carica che lasciò il l.o febbraio 1911 per assumere il contando delle forze navali. Dal 21 settembre egli copriva la carica di comandante in capo delle fòrze navali riunite. Eia deputato al Parlamento per il Collegio di Castellammare di'Stabia prima ed ora per quello di Napoli (I) per la XXII e XXIII legislatura. Èra grande ufficiale dei Santi Maurizio e Lazzaro, e della Corona d'Italia, decorato dell'Aquila Rossa di seconda classe, con placca, grande ufficiale della Legion d'Onore, cavaliere dell'Ordine navale al inerito e dell'Ordine di Isabella la cattolica, commendatore di Da nilo I, commendatore dell'Elefante Bianco del Siam, ecc., ecc. i e . . o e o l l a o è a a o o a à i ! e Roma, 4, .notte. (Soorerò). Lamorte dell'ammiraglio Aubry rende necessaria mia decisione del ministrò: della marina, decisione che ha grande importanza ai fini della guerra; cioè la nomina del nuovo comandante'lai fòrza navale' dei Mediterraneo. Quale ammiraglio sarà chiamato'a sostituire il povero Aubry? La facoltà di scelta è nei poteri discrezionali del ministro della mari' na, e ciò rende più grave e più delicata la decisione imminente. A Montecitorio, dove la notizia della morte ha prodotto grande impressione, e dovè i. deputati specialisti in materia di marina — quali gli on. Di Palma e Bettòlo -— erano stasera tempestati di domande intorno alle probabilità della successione, veniva rilevata la grande portata della, scelta alla quale il ministra della Marina sta per procedere. Nel mondo politico 6i è 'sempre ritenuto, dopo la prima fase delle operazioni militari in' Tripolitania e in Cirenaica, essere necessario ricercare sul mare il mezzo per affrettare la fine della guerra. E' soltanto medlant» l'azione navate diretta a colpire- la Turchia nei punti più vitali, che l'Italia può1 costringere la Potenza avversaria a cedere e a invocare la .pace. Di qui, la grande importanza del compito che può essere eventualmente affidato al comandante' delle nostre forze navali del. Mediterraneo. Nel nostro mondo politico, è rimasto la* tente ir rammarico che fin dai primi giorni, dopo l'apertura delle ostilità, non si sia cercato di portare un contributo decisivo alla situazione operando contro . lai1 squadra turca, mentre essa, dopo aver lasciato il porto di Beirut, si rifugiava net Dardanelli. E' quésta una delle pagina bianche dèlia guerra, di cui il Parlamento si occuperà allorchè, a guerra finita,'' e»i saminerà"tutto l'insieme delle operazioni compiute. Attualmente, senza conoscere tutti gli elementi della questione, elementi! di cui solo il Governo è in possesso, non è possibile esprimere un giudizio. Comunque, poiché si afferma che .se le trattative - i in corso delle Potenze per ottenere la, paco -'no* giungeranno*a un risultato positivo l'I a i io aroael o el 7. e. 66 a ee e il e uo e aato a er de e la de eldi a co talia imprimerà un più energico impulse* alle operazioni^ militari intensificando sopra tutto l'azione navale, ne risulta là sempre maggiore importanza della scelta del nuovo comandante delle nostre forze navali sul teatro della guerra. Perciò mai come ora nel mondo politico si è invocato che le nostre navi del Mediterraneo siano affidate per il comando a un uomo energico, che sappia condurle sicuramente alla vittoria. -, Ancora questa sera, a Montecitorio, taluni accennavano a un atto di volontà che il ministro della marina sarebbe in potere di compiere richiamando » in" servizio l'arami-' raglio Bettole e affidandogli la success .sione deirammiraglio Aubry. Ma ho ragione di ritenere che tale' soluzióne, alla qua-j le del resto non pensa nemmeno lo stessoI Bettòlo, debba essere scartata. Il Ministre»! della Marina seguirà assai probabilmente* nella scelta del successore i criteri dell'anzianità. Le nostre forze navali deb 'Mediterraneo sono suddivise in due squadre e una divisione navale. La prima squadra era fino a ieri.al comando dell'ammiraglio Aubry, efie aveva altresì il comando dell'intera forza navale. A capo della seconda squadra si trova il vice-ammiraglio- Faravelli, La divisione che completa la nostra! forza navale del Mediterraneo è comandata,] dal contrammiraglio Borea D'Olmo. Ora,; secondo i quadri della anzianità, i due vi-j ce-ammiragli più anziani sono il Faravel-J li e il Viale, quest'ultimo attualmente ai Roma presidente del Consiglio superiora! della Marina. Il Ministro Leonardi Cattolica potrebbe non attenersi ai criteri di an-> zianità e affidare la successione di Aubry.j a un altro vice-ammiraglio all'infuori del; Faravelli e del Viale; ma per fare questo: sarebbe necessario far sbarcare il viee-ao»»1