La decomposizione del gruppo parlamentare socialista

La decomposizione del gruppo parlamentare socialista La decomposizione del gruppo parlamentare socialista gpp pAnche l'on. Bonorni si apparta - Speranze degli unitari esucesecessionisti - La grande attesa pel Congresso di Reggio Emilia - (Per telefono alla Stampa). Roma, 1, notte. | La crisi che il gruppo parlamentare sociali- sta traversa, è giunta oggi allo stato acuto, con l'uscita dal gruppo dell'on. Ivanoe Bonorni e dell'on. Cabrini. Dopo la decisione dell'on. Bissolati di ritirarsi dal gruppo, dopo la decisione pi'essochò analoga dell'on. Turati di non intervenire alle riunioni del gruppo parlamentare, questa separazione dai colleghi di due bissolatiani puri costituisce un fatto nuovo di notevole importanza, tanto più che altri fenomeni di malessere si manifestano nel campo socialista. L'on. Prampolini, allegando motivi di saluto, ma in realtà, disgustato da quanto avviene, dichiara cho non si presenterà candidato alle future eiezioni. La Sezione socialista di Roma cita a giudizio l'on. Enrico Ferri, in seguito alla denunzia fatta a suo carico dalla Direzione del partito. L'on. Enrico Ferri deve, d'altra carte, comparire a rispondere dinanzi al Congresso socialista delle Sezioni del Collegio di Gonzaga, in seguito al suo vqto alla Camera, favorevole al Decreto di sovranità sulla Libia. Tutti questi fatti, aggiunti ai lunghi dissidi momentaneamente composti del gruppo socialista, e-all'errore di tattica commesso portali do alla-Camera il mistero della votazione a scrutinio segreto sul Decreto di sovranità sulla Libia costituiscono per il partito socialista uno stato di crisi, che si risolverà soltanto col Congresso nazionale, che sarà tenuto a.Reggio Emilia, nel giugno. Il fatto preminente del giorno è dato dàlia uscita dal grup po degù onorevoli Bonorni e Cabrini. L'omxreole Bonorni ha oggi inviato al segretario del gruppo la seguente lettera: « C'ari Colleahi! Ora che si 6 ricostituita l'unità del gruppo parlamentare socialista, o si è cosi doverosamente riparato all'improvvisa secessione del S2 febbraio, io mi sento in obbligo di dichiaravo che, avendo affermato il mio solo ossequio ai deliberati del Congresso, >e non allo mutevoli interpvetazio ni della maggioranza del gruppo, desidero attendere in disparte ciò.che il partito prossimamente, raccolto nelle sue assise nazionali, crederà di decidere intorno alle diretti ve dell'aziono futura ». L'on. Cabrini farà seguire a questa lettera una lettera 6tia, motivando a sua volta l'uscita dal gruppo. Pare che per ora non vi saranno altro defezioni. I pareri intorno alla portata di questa separazione degli onorevoli Bissolati. Bonorni e Cabrini dai colleglli, so no naturalmente diversi, secondo cho si in terrogano i secessNonisti, oppure gli unitari Ho chiesto il giudizio Hegli i*ni 43 degli altri. Ecco il risultato delle mie indagini;: Occorre premettere, parche ti lettori si orizzon tino nel dedalo di particolari, che condussero alla situazione odierna, una rapidissima sintesi sugli ultimi avvenimenti. Nella ri-unione precedente alla riapertura della Camera, nella quale si discusse se U gruppo socialista tìovesser o meno, partecipare alla votazione relativa all'annessione della Libia, i deputati' turatiani, o di Sinistra, lin numero di 17, rievocando le deliberazioni del Convegno di Bologna, nel quale la maggioranza aveva espresso propositi di fiera opposizione al Governo; si . dichiararono costituiti In gruppo socialista, cioè, escludendo quelli della parte Destra, che mettevano capo all'onorevole Bissolati; e che non parteciparono alla riunione. Successivamente. qifesti ultimi, offesi dal modo ondò era'avvenuta la secessione, si radunarono a parte per .conto loto, presieduti dall'on. Badaloni, in numero di quattordici, per esprimere la lóro protesta contro i modi che si erano adoperali per venire alla secessione Essi affermarono di essere disposti a discutere insieme con i colleghi dell'altra parte su questo improvviso e non giustificato divorzio Premesso ciò. l'altro giorno si riunirono i duegrùppi di destra e di sinistra, per invito della Direzione del partito, ma tennero un diverso atteggiamento. Quelli di destra si dimostrarono pronti ad.accettare una pace onorevole, in'attesa che il Congresso, fissato per il prossimo giugno a Reggio Emilia, pronunciasse l'ultima parola attorno al conflitto. Quelli dei gruppo di sinistra invece, specialmeèfé ii>er bocca dell'on. turati, si m$g|ronri intransigenti ed affennarono la necessita della secessione immediata. Però, venuti ai voti, fu approvato, salvò il no dell'on. Turati e l'astensione di Bonorni, di Cabrini e Dello Sbarba, l'ordine del giorno Canepa, che ricostituisce il gruppo in unità, secondo^ le norme della disciplina del partito e dell'ossequio1 alla maggioranza. Jn questa votazione tre deputati, cioè gli gnorevoli Bonorni, Cabrini e Dello Sbarba, si astennero per mantenere la loro libertà di azione. Ieri poi, in seguito all'ordine del 'gìòr-; no Canepa, si è riunito nuovamente il grupp'b.i Alla riunione mancava Ton. Bissolati. 11" gruppo prese atto della sua ricostituita unità, ri-' mandando ogni ulteriore deliberazione al nros-! slmo Congresso di Reggio Emilia. Questa la: situazione al momento in cui gli onorevoli Bo-' nomi e Cabrini, seguendo l'on. Bissolati, escono dal gruppo. j Ho interrogato intorno al significato della1 decisione presa dall'on. Bonomi e dall'on. Ca-j brini buona parte del deputati unitari. Essi] mi hanno detto concordemente che l'uscita deli bissolatiani puri dal gruppo rappresenta un vantaggio non una perdita, perchè l'omoge-; nella dogli elementi rimasti a comporre il! gruppo risulterà maggiora — I tre deputati usciti — mi fu aggiunto —j sono tre ministeriabili del gruppo stesso. Gli onorevoli Bonorni e Cabrini' si sono trovati, in; fondo, in una situazione analoga a quella dell'on. Bissolati. Essi, per gli impegni politici' assunti di non combattere l'attuale Ministero,, non potevano sottostare agli ohhlighl della disciplina del gruppo, cioè votare secondo il parere della maggioranza. 0, — Ma — domandai — i dissidi momentanea-; mente composti non risorgeranno alla prima occasione T 1 — Occasioni — mi fu risposto — difficilmente! ve ne saranno. Non sono in vista, dopo che ilmonopolio fu approvato senza un voto di fi-' ducia, voti di carattere politico. Se là discus-, siono del bilancio dell'Interno non darà occa-! sione, per la questione delle condanne peri reati politici e della negata amnistia, ad una' votaziono di fiducia nel Ministero, andremo' fino alla riforma elettorale, questione nella quale slamo concordi. Se vi sarà il voto sul' bilancio dell'intèrno; ci riuniremo e ci conte-: remo. La, maggioranza deciderà. Altrimenti attenderemo la riforma elettorale, sulla auale voteremo a favore, dichiarando che il nostro! voto non ha carattere di fiducia nel Ministero Gioliti!, ma bensì carattere unicamente adesivo alla legge. Giungeremo cosi, salvo Wtl' imprevisti ed imprcvldlbtli. al giugno, alltepoca del Congresso, nel quale il voto delle>Se-' zloni risolverà ogni dissidio. Ad ogni morto,' — conclusero gli unitari interrogati, — none il caso di parlare di decomposizione del partito. ; Ecco invoce il parere di un secessionista,'cioè l'on. Bonomi. I — Che prevede, onorevole - gli fu doman-; dato - della ricostituita unità del gruppo? — lo credo che la ricostituzione del gruppo sia piuttosto formale che effettiva. .—Ae ragioni—... • , — Dopo il dissidio recente è assai difficile una convivenza (pacifica. i : — Ed allora, quale è il .risultato degli sforzi tatti, per comporre l'unità? , — Credo peraltro che sia stata buona cosa' la ricostituzione del gruppo per annullare se non altro gli effetti della secessione del 22 febbraio, la quale, per il modo onde avvenne, qualificava per socialisti soltanto i deputati del gruppo di sinistra (turatiani) ed escludeva quelli di destra, pregiudicando co-' si le eventuali deliberazioni del Congresso venturo. — Quale significato ha dunque la ricostituzione? . .'. — L'aver ricostituito ól gruppo giova quindi a far intendere che la secessione può avvenire in seguito a deliberazione dal Congresso, ma non mediante la scomunica di un gruppo verso un altro. Per conto mio desidero rimanero in disparte per attendere che. il pròssimo Congresso di Reggio Emilia de-'. cida intorno allo direttivo dell'azione futura.; L'on. Casalini, uno degli unitari, dichiarai per conto suo che egli formula l'augurio di una sollecita concordia feconda di benessere e di proficuo lavoro. Spera che il Congresso di Reggio Emilia abbia la virtù di richiamare il partito alla pace ed all'unificazione definitiva delle sue forze. Ecco Infine una brevissima intervista telefonica con Enrico Ferri': — Ha sentito, onorevole — gli fu chiesto — le deliberazioni di ieri sera della Direzione del gruppo a suo riguardo? ' — iL'li marzo, cioè fra dieci giorni, sarò a Gonzaga ~"hà? rispésfóV!c8h voce squillante Ton, Enrico-Ferrii"*" dove è indetto il Congresso collegiale, e vi. andrò perciò per spiegare la mia condotta. Io per ora mi sono imposto di non parlare prima di quel Congresso. , — Ma gli altri parlano..., — Parlino pure, io no. —' Perchè? — Non voglio che si sollevino onettogolezzL ,