Una tumultuosa seduta alla Camera sul "mistero" del numero di palle nere nella votazione segreta sul decreto di annessione

Una tumultuosa seduta alla Camera sul "mistero" del numero di palle nere nella votazione segreta sul decreto di annessione Una tumultuosa seduta alla Camera sul "mistero" del numero di palle nere nella votazione segreta sul decreto di annessione L'on. Montemartini urlato da tutta. 1» Camera - L'on. Maroora aflferma «lie alcuni deputati socialisti hanno rotato contrariamente al loro voto palese - La parola d'onore dei deputati socialisti. Roma, 20, sera. (Sedata del 29 febbraio) Presidenza del vice-presidente Girardi. La seduta comincia alle ore 14,5. . La seduta si apre, malgrado la giornata serena, con odore di tempesta, la quale non tarda a scoppiare. E' vivissimo il malcontento dei deputati monarchici per l'ordine del giorno votato dalla Direziono del partito socialista, affermante essere avvenute delle irregolarità e d'egli errori nel conteggio dei voti nella votazione a scrutinio segreto sul decreto di cannessione del 5 novembre. | gvdmtvclnAnche più vivo è il malcontento dei deputati costituzionali per la lettera Inviata dai deputati socialisti a Marcora, per ribadire l'accusa di irregolarità da parte dell'Ufficio di presidenza della Camera. sgsL'inizio della seduta passa in mezzo alla! ipiù completa tranquillità, poiché la seduta è|,mnella sua prlrrfa parte presieduta dal vice-presidente on. Girajdi, e si attende la presenza deil'on. MarcoTa. L'aula è affollata di almeno 200 deputati. Le tribune sono molto popolate. Le interrogazioni vengono svolte in mezzo alla calma. DElSBTA, sottosegretario ai lavori pubblici, risponde airon. Molina, che sollecita la costruzione del tronco Tortona->Mortara, nell'Interesse- del traffico Novara-Genova. Osserva che nessuna legge ne dispone la costruzione. Aggiunge che la questione non è ancora matura, e che potrà essere risoluta quando dovrà formularsi un nuovo programma di costruzioni ferroviarie. MOLINA osserva che da molti anni unanimemente è riconósciuta la necessità di quel tronco, come complemento necessario delle comunicazioni fra Genova e Milano. Convertirà in interpellanza' così questa interrogazione, come l'altra, che aveva presentato, circa la ferrovia Biella-Novara. GÀPALDO, sottosegretario all'agricoltura, rispondendo all'on. Corna-ggia. circa la vidima¬ scp. pssrlaprtsnzione dell'avviso per la consegna anticipata ; ddei titoli da parte dei componenti il Sindaca-j to di Borsa, dichiara che la facoltà concessa dal decreto 13 novembre 1907 non implica al-! cun diritto di controllo sull'uso della facoltà di tale consegna anticipata da parte del Sindacato stesso. CORNAGGIA ravvisa logica la risposta datagli, ma crede necessario abolire il" diritto di sconto, che è in perfetta opposizione con la natura^del contratto a termine. Il voto segreto sulla Libia e i socialisti Alle 15 entra nell'aula l'on. Marcora, al quale l'on. Girardi cede la presidenza. Al banco del Governo siedono gli onorevoli doluti. Nitti, Crpdaro. Calissano e Tedesco. E siamo all'incidente stranissimo provocato dai socialisti per il resultato dello scrutinio segreto sul decreto della Libia: resultato dal quale irriducibilmente appare che molti deputati socialisti votarono segretamente a favore dell'annessione. Com'è noto, la Direzione del partito e il gruppo socialista si sono affrettati a preoccuparsi della questione e a scrivere una lettera al presidente della Camera per dichiarare sbagliato lo scrutinio (vedi 4.a pagina). L'on. GALLENGA chiede la parola, in mezzo j all'attenzione della Camera. Egli dice: ' — -Ho atteso la presenza del nostro presidente por sollevare una questione assai delicata. La parte socialista della Camera ha creduto dndCsmlolvebtopportuno di rendere di pubblica ragione una! lettera al presidente della Camera, nella quale ; si vorrebbe dare una strana spiegazione al di- ; verso modo in cui dei deputati socialisti han-i no votato alla votazione a scrutinio segreto, I in-confronto al precedente appello nominale. Questa spiegazione consiste nell'accusa che i! deputati socialisti hanno formulato di errori e ; di irregolarità da parte delliUmcio di presi- rtenza della Camera nel sorteggio dei voti du- ranta la votazione a scrutinio segreto sul de- creto di sovranità sulla Libia ('fltwiori all'È- S*Sono proprio queste le parole àell'ordine'socialista, che ha formulato un'accusa precisa, ed io penso che tutti i collaghi socialisti si siano reso esatto conto della gravità doTla accusa formulata. Perciò io credo di interpre- tare il sentimento della Maggioranza della Camera respingendo l'accusa e riaffermando 1 la nostra piena fiducia in tutto indistintamen- te l'Ufficio di presidenza. • « Ad ogni modo invito l'illustre presidente della Camera a troncare senz'altro con la sua autorevole parola l'increscioso dibattito » (Approvazioni vivissime sui banchi monarchici; rumori all'Estrema). CRESPI SILVIO : — Attendo anch'io la parola dal nostro presidente perchè sia chiarito questo increscioso incidente. BUON'VTNO. — Ho chiesto la parola per dichiarare che il segretario della Presidenza, on. Baslini. che viene ad essere direttamente accusato dai deputati socialisti, poiché da lui I venne compiuto lo scrutinio dei voti, è stipe- riore ad ogni sospetto (Rumori vivissimi dei ! deputati costituzionali). I Voci: — L'on. Baslini non ha bisogno di es- j sere difeso da questa calunnia! BUONVINO dice, in mezzo ai rumori : — Io | ero presente mentre si compiva il conteggio : delle palline bianche e nere per la votazione | a scrutinio segreto. Ebbene, io posso dire di 1 avere constatato che l'on Baslini ha esatta- mentei compiuto il.sorteggio. rh ir^in^ei bisogno di questa di-1 BUONVINO - Posso aggiungere che accan- ì to a me, dietro l'on. Baslini, vi era il deptifefe- Canepa. il quale ha contrillato, con me, la ; votazione, tanto che un nostro collega ha fat¬ to osservare che l'operato del segretari non aveva bisogno di controllo. E non ho da dire altro! MARCORA. — Ha detto anche troppo! (Ilarità). Non c'era bisogno di difendere ì segre tari della Camera da un sospetto immaginario. |i)„„i„ j»„„i_t. •_it^i^ Farla ITO deputato Socialista FPrende quindi la parola l'on. MONTEM\R- TINI, segretario del gruppo parlamentare so-1 cialtsta. in mezzo all'ostilità della Camera, Egli dice: — Non era nostra Intenzione, formulando ! la dichiarazione inviata al presidente dellaiCamera, di sollevare alcun dubbio sulla cor-. rettezza dei segretari della Camera (Iìumori',vivissimi) ■ .. , \ I od da Destra e dal Centro : — Gesuiti, ipo-1 cntiL avete smtto precisamente il contrario! !MONTEMARTINI. continuando: — Voi avete accusato quattordici di noi di aver votato in un modo diverso c scrutinio segreto, in confronto al voto precedente per appello nomina le. Questa è un'ingiuria per noi Iìumori e voci: — E' la semplice verità! MONTEMARTINI. — La verità invece è che vi furono degli errori, poiché l'on. Bentini ha la sicurezza matematica di aver preso parte alla votazione a scrutinio segreto, e invece non figura nell'elenco... Voci: — Ma voi citate un deputato, non potete citarne quattordici! MONTEMARTINI. — Abbiamo dato la nostra parola d'onore di avere votato come dicemmo nella lettera inviata all'on. Marcora, e poiché nQn si vuol credere alla nostra parola d'onore, abbiamo il diritto di ritorcere l'offesa, e diciamo che i segretari della Camera hanno fatto la pastetta... Il tomnito Appena questa frase viene pronunziata dall'on. Montemartini. scoppia un putiferio. Cento deputati sorgono in piedi dai loro banchi e, stendendo i pugni verso l'on. Montemartini, gli lanciano tutte le apostrofi possibili, in mezzo al baccano terribile, Z^«irri^nrrìi^tóti"' Buffone commedia* •! t» vtcHriceo ece «unone. commedian- rMa sopra tutte'queste voci domina il grido di « Ritiri la parola! » I Montemartinl non sembra preoccuparsi di ì questa tempesta e rimane 'sorridente al suo ! banco, con le braccia incrociate, senza prò-, nunziare parola. \Le apostrofi continuano. Moltì tì^putaés er (Por telefono ella STAMPA.) contro i socialisti. Da Destra e dal Centro si grida : volgono al presidente della Camera e gli gri-| dano: .i' . — faccia ritirare l'offesa dall'on. Montemartini, oppure noi usciremo dall'aula! Alcuni deputati si lanciano contro l'on. Montemartini, ma sono trattenuti dai colleghi più vicini. L'on. Podestà, questore della Camera. 6i reca accanto all'on. Montemartini, per difenderlo dall'assalto corpo a corpo dal quale è minacciato. Intanto continua la grandine degli epiteti — Vergognatevi di quello ohe avete commesso. Siete del commedianti, dei mentitori, pagliacci spudorati! L'on. MARCORA tenta di dominare la tempesta, dopo avere ininterrottamente scampanel- iato per alcuni minuti. Egli grida a Monte,martini: lo le faccio solenne rimprovero della frase che ha osato pronunziare. Non si offende cosi: la rappresentanza di un'Assemblea! (Approvazioni,- rumori). . Voci: — Questo non basta, Deve ritirare la parola «pastetta»! (Applausi). Si grida ai deputati socialisti: — Dimettetevi! Slete degli indegni! L'on. Montemartini rimane silenzioso, nel suo atteggiamento napoleonico, a braccia conserte, mentre la tempesta continua ad Infuriare cóntro di lui. L'on. MARCORA, al primo intervallo di si lenzio riprende la sua paternale, e dice: — Del resto, on. Montemartini, io debbo avvertirla che le sue parole non arrivano nep pure ai piedi dell'Ufficio della presidenza! (Ila rttà; applausi.- rumori all'Estrema). , MONTEMARTINI : — -Domando la parola. Voci: — Finalmente! E di momento della ti tarata ! MONTEMARTINI: — Tutti i Galleghi possono essere testimoni che io hon ho mai pronunciato in.questa aula una parola contro il deco'ro dell'assemblea Voci. L'averte orominciata oaait e bastai m^tì^mm^^^mò^ dentato ..™lbM«)™.' — Quando un deputato (jósa^deifincdd^ite'^rìiTa*" 61 gnua' dà, come io ho dato, la parola d'onore Ri non avere votato dm un dato senso, -ha diritto di essere creduto (rumori). Voci: — Ma voi siete uno ed 1 deputati Che si sono disdetti sono quattordici... MONTEMARTINI: — Lasciatemi direi Voci : — No, deve ritirare la parola < pastetta » e niente altro I Il coro delle parole «ritiri » si alza altissimo nell'aula. L'agitazione è al colmo. L'-on. Marcora., vista la brutta piega del l'Incidente, si sforza dì mettere la calma ed osserva a coloro che gradano : « Ma poiché l'on. Montemartini ha dichiarato di non avere voluto offendere l'assemblea.. » CORNAGGIA, DI BAGNO, FAELLI ed altri, eccitatissimi, gridano in coro: No, no, non basta ! Ritiri ! Deve ritirare I Il gruppo dei deputati monarchici Intorno all'on. Montemartini si fa miniaccloso. Il questore della Camera ed altri deputati che fanno da pacieri stonno per essere sopraffatti da coloro che vorrebbero venire alle mani col deputato socialista di Stradella. L'on. Montertiartini ritira! Allora l'on. Marcora, vista la piega minac- On. Montemartini, ritiri la turpe parola che ha pronunciato. (Applausi clamorosissimi). s Voci: — Così va bene! Deve ritirareI écspprginsv .V ™ONlbMAiRlLNl chiede -la parola, ed avutala dice: — Ho già spiegato le mie pa; rojf---. i v°ci: — Non bastai Le, deve ritirareI Non I faccia chiacchiere inutili I MONTEMARTINI: — E' inutile che-vi scal! diate! Quando mi si dia prova che si crede ; alla dichiarazione che ho fatto, non ho al tré da aggiungere che questo: Ritiro la pa rola pronunciata. Esclamazioni generali e voci: — Così va beup 1 . . . 'L^seSdMKli blrtóa e dice: — Debbo dichiarare a nome dai miei colleghi segretari della Presidenza che ab- , ;„„s 5ia"J0 semPre, & qualunque occasione tutti disimpegnato 1 doveri della nostra carica col 1 Dlu erande scrupolo e con la maggiore co scienza. Resi (inaiamo perciò con disdegno le • accuse che ci sono state lanciate e protestlà- mo contro queste insinuazioni, CICCOTTI: — Ma che insinuazioni! Riso I gnerebba parlare di fatti. MARCORA: — Ma allora ricominciamo adesso! (ilarità, esclamazioni). < Le dichiarazioni dei Presidente MAR-CORA: — Debbo fare alcune dichiarazioni intorno all'incidente che è stato sollevato.. Debbo premettere che quello che abbia pensato la Direzione del partito socialista intorno al conteggio dei voti a scrutinio segre! to da parte della Presidenza della Camera I non può interessare in alcun modo questa j assemblea. (Approvazioni). Posso dire sol tanto questo: che quanto venne pubblicato | Intorno al colloqui che sarebbero avvenuti : con me intonno all'operato dell'untelo di | Presidenza è assolutamente inesatto, 1 voci: -- Dica falso addirittura! MARCORA : — Diremo falso! (ilarità). Sol tanto un quarto d'era fa mi venne comuni1 cata una lettera ri?unT[Iosa aeH'oh. Turati, ì {gjf S^^J^^^Ma^gS* StIJ^EE&kwSa^ L22S-^SSSIf^J?F ; ]\ «irebbe 1}°:™W esse;re diverso da quel, lo che fu. (ilarità)... VÓCI : — E' buona la canzona tur»! MARCORA, continuando : — Lpn. Turati aggiungeva che nessun dubbio poteva essere elevato intorno alla correttezza dell'Ufficio di presidenza. A questo proposito, io ileb'.o dire |alla Camera una sola parola: la votazione e il conteggio dei voti sono avvenuti in base al- Frarttcolo 102 del regolamento della Camera. * segretari della Camera, che sono notai del1 l'Assemblea, hanno compiuto scrupolosamente il loro dovere. {Applausi). Se dopo sei giorni, dico dopo sei giorni'(ilarità acnerale). i depu- ! tati socialisti hanno creduto di dover rettiliicarelllorovoto.questaeunafaccendache.il . riguarda. {Ilarità). Io non sono Domine Iddio, ',che posso scrutare la mente ed i cuori. {Ilarità \ generale). Quindi il modo con cui i socialisti 1 hanno votato è affare che li riguarda. Ma deb!D0 respingere sdegnosamente (applausi clamo- rosissimi) l'accusa che i segretari della Presidenza non abbiano compiuto il loro dovere. In quella seduta, come sempre, i segretari della Camera si- sono mostrati all'altezza della fiducia che l'Assemblea ha in essi riposto. MONTEMARTINI: — D'altronde, quello che abbiamo scritto è scrittoi POZZO MARCO, dal Centro, batte i pugni sul banco e protesta vivacemente, gridando: — Questa è un'accusa gratuita! CICCOTTI. rivolto a Marco Pozzo: — Ma non scaldatevi tanto ! MARCORA : — Facciano silonzio ! Una sola parola ho da aggiungere: dalla pubblicazione del votanti a scrutinio segreto è risultato che i votanti a scrutinio segreto furono meno di quelli che figurarono nell'appello nominale. Si è fatto tanto chiasso per questo; ma ciò è una cosa da bambini lattanti! (Ilarità generale). Queste proteste sono inutili, perchè è sempre avvenuto così. So è potuto, nella ressa, avvenire qualche errore di conteggio, perchè i deputati socialisti che avrebbero riscontrato questo errore non si sono -affrettati a rettificarlo, facendo le relative dichiarazioni alla Presidenza della Camera? Perchè l'on. Bentini non •! ha reclamato contro la mancata inclusione del r nome fra , votanti a scrutinio segreto? °TeI^L^°r^Zt\^Jon^ I nulla da dire, e prego la Camera di non conti- ì nuare la discussione su questo pettegolezzo e ! di interessarli di cose un po più alte e degne , dell'interesse del Paese. (Applausi calorosis \simi. Rumori all'Estrema). r J5^Wirt8.'y.e è chiuso. S} riprende la discussione sul " " " ai.GR.AZfA.DEI si associa alle osservazioni del- •»•■-_»-_ 1 ,1. ; ,. ,s ~ «I-in il V>i 1 nnnirt tnf»TTl. ébuiìo lite BssiuraziQDi sin vita GRAZIADEI vuole che si dica tassativamente che la retribuzione degli impiegati dovrà essere commisurata al tempo e al lavoro ccnipiuto. MEDA crede che debba essere stabilita la pianta organica del personale dell'Istituto. CANEPA e CASALINI chiedono che ila preferenza garantita_aaTTa legge agli attuali impiegati delle imprese assicuratrici sia estesa agli impiegati presso le Mutue tontinario nazionali. NITTI, notando che con l'Istituto Nazionale seguiteranno a coesistere le Compagnie private e le Mutue tontinarie, prega gli onorevoli proponenti di non insistere nei loro emendamenti, dei quali, ad ogni modo, sarà tenuto conto come raccomandazioni. Tutti gli emendamenti sono ritirati. Si approva l'art. 10. ORLAT3TJO SALVATORE all'art. 11 chiede sia soppresso il secondo comma, col quale possono essere autorizzati a procurare affari all'Istituto i titolari degli uffici postali, i notai, i segretari e gif impiegati comunali; ciò che potrebbe dar luogo ad importune pressioni presso 11 pubblico. CRESPI SILVIO vorrebbe che la legge riservasse maggior libertà circa il modo di compensare gli agenti produttori. Ritiene poi che a questo personale non possano appartenere impiegati di altre pubbliche Amministrazioni, per evitare inconvenienti facilmente prevedibili. Propone perciò la soppressione del primo e del secondo comma. ALESSIO GIULIO è d'avviso cho, come si pratica dalle Compagnie, il personale direttivo debba essere pagato con stipendio fìsso; quello degli ispettori, in parte con stipendio fìsso, in parte con provvigione; gli agenti locali esclusivamente con percentuale. CERMENATI, contrariamente agli onorevoli Orlando e Crespi, è oonvinto che sia opportuno autorizzare gli impiegati postali, i segretari comunali ed i notai a procurare affari all'Istituto. „ „ DENTICE si associa all'on. Cermenati. Coglie poi l'occasione per chiedere che all'art. 3.o si dichiari espressamente che sono escluse dai monopolio tutte le Società aventi carattere di mutuo soccorso. CASCINI chiede che si estenda la categoria dei pubblici impiegati autorizzati a procurare affari all'Istituto. NITTI crede necessarie e sufficienti le norme póste in questo articolo, e riterrebbe pericoloso così il limitare soverchiamente, come 10 estendere troppo le facoltà del Governo I vari! emendamenti sono ritirati. Si approvano gli articoli 11 e 12. RICCIO all'art. 13 ha presentato un emendamento perchè il bilancio tecnico dell Istituto sia comunicato al Parlamento ogni anno, anziché .ogni triennio. Vorrebbe poi che non fosse chiamato alle funzioni di sindaco, un consigliere della Corte dei Conti, che, come tale, esercita già funzioni di sindacato, e crede poi che sarebbe meglio designare alle funzioni di sindaco un consigliere di Stato, anziché un referendario. e e - l , à i - i a e i a a e e i i a . e , n l ? ^ - e e l'on. Riccio, nel chiedere che il bilancio tecnico sia annuale. NÉTTI osserva che. l'Istituto essendo autonomo, c sottratto al controllo della Corte dei Conti {Interruzioni e denegazioni deil'on. Hicclo). Non vi è quindi l'incompatibilità segnalata dall'on. Riccio. é Nota clic un bilancio tecnico è di assai difficile compilazione, e che non sarebbe opportuno farlo per un periodo più breve di'un triennio. Gli emendamenti non sono approvati, e sono approvati gli articoli 13 e 14. ALESSIO GIULIO all'art. 15 propone che si possa impiegare, in beni immobili, fino al 30 % delle riserve matematiche, anziché fino soltanto al decimo, come propone il disegno di legge, e si richiama all'esempio di quanto hanno sempre fatto le grandi Compagnie di assicurazione. CASALUNI, con gli onorevoli Cabrtni, Turati e Treves, chiede che la riserva matematica possa essere Investita fino al 6 % in mutui per le abitazioni popolari. CRESPI SILVIO vorrebbe che, fra gli investimenti contemplati in questo articolo, fossero comprese anche le operazioni di credito fondiario. RUBINI raccomanda che -l'Investimento In annualità dovuto dallo Stato per le linee ferroviarie sia limitato al sussidi di costruzione, escludendo quelli di esercizio. Vorrebbe poi che si organizzassero con maggiore semplicità e correttezza le concessioni dì mutuo agli assicurati sopra proprie polizze, ritenendo che da ciò dipenda in gran parte l'incremento delle assicurazioni. Tutti gli' emendamenti sono ritirati e sì approva l'art. 15. Si approvano anche gli articoli 16, 17, 17 bis e ter, 18. 19, 20. tBONOMI, all'art. 21, vuole che per i soci delle assicurazioni tontinarie o di ripartici on e sia. ammesso il diritto di recesso solo quando abbiano superati i ventun anno, e ciò per impedire che-il risparmio accumulato a favore di minorenni possa andare disperso. Il diritto di recesso e i minorenni COTTAFAVI crede inopportuno distinguere fra soci maggiorenni e minorenni, come ha proposto l'on. Bonomi. Raccomanda poi al ministro la condiziono di molti operai, che sono decaduti, da ogni diritto, loro di fronte alla Cassa Mutua di Torino, avendo sospeso i pagamenti in seguito alla grave crisi subita da quell'istituto. QASALINI osserva .che 'alla raccomandazione deil'on. Cotlafavi osta lo statuto della Cassa. Si associa poi all'on. Bonomia ALESSIO GIULIO appoggia egli pure l'emendamento 4eU'cn. Bonomi. GIOVANELLI, relatore, prega l'on. Bonomi di ritirare il suo emendamento, che verrebbe a modificare essenzialmente il Codice pivile. NITT.I si associa all'onorevole relatore e prega la Camera di votare l'art. 31 come venne proposto, (osservando che 1 .minori hanno Oa loro rappresentanza nea padre, nella madre o nel tutore. BONOMI IVANOE mantiene il suo emendamento, ma esso è respinto e l'art. 2i è approvato. „ '- Sono -pure approvati gli articoli 22 e 23. La seduta termina alle ore 18,20. la eostitozione degli Uffiei della Camera Roma, 29, sera. Stamane si sono adunati gli Uffici della Camera sorteggiati nella seduta di sabato scorso, per procedere alla loro costituzione, nominando i rispettivi presidenti, vice-presidenti e segretari. Ecco i risultati delle votazioni: . Ufficio 1 : presidente, Pozzo Marco ; vicepresidente, Giuliani ; segretario, Materi ; Ufficio II: De Mnrinis, Di Bagno, Ceriana. Ufficio III : Borsarelli, Nuvoloni, Rossi Eugenio. Ufficio IV: Dari, Ceiesia, Caso. Ufficio V: Rizzetti, Romussi, AngiulH. Ufficio VI: Casciani, Fera, Guglielmi. Ufficio VII: Suardi, Morpurgo, Schanzer. Ufficio Vili: Camera, GogJio, Valenzani. Ufficio IX : Valli Eugenio, Pala e Paparo. Così costituiti, gli Uffici hanno esaminato i varii disegni di legge, eleggendo i commissari che devono riferire alla Camera Opoptet ut seandala Roma, 29, notte, j ' E' proprio il caso di esclamare « opor-' tet ut eveniant scaldala ». Oggi in princi-' pio di seduta dentro l'aula di Montecitorio! ahbiaimo avuto un vero, scandalo parlamentare, un vero tumulto cho si sarebbe certamente trasformato in pugilato ee l'òn. Mon-i' temartini non avesse ritirato la parola qua-'1 lificata turpe dal presidente della Camera.1 No, non era possibile lasciare passare, la-j sciar correre come consigliano sempre gli1 scettici ed i cinici, coloro cho non iriscal-' dandosi per nulla finiscono col guastare tutto. Non si poteva lasciar passare inosservata una così grave accusa alle più de-! licate funzioni parlamentari, accusa non: soltanto formulata e firmata da deputati,' ma per giunta comunicata al presidenti»' • della Camera. Quell'accusa lion colpiva soltanto i segretari che sono 1 notai della Camera, non soltanto l'ufficio di presidenza! col presidente alla testa, ma tutta la rap-. prasentanza nazionale che è e si sente le-; galroente, fedelmente rappresentata dall'uf-' . ficio di presidenza da essa eletto. La prote-1 sta era necessaria nel modo più fiero, e' quando all'on. Montemartini è uscita quél-! la parola era inevitabile il tumulto. Chi scrive queste righe è stato segretario della' Camera per lungo tempo e sa con quanta coscienza, con quanta conrettezza si procede allo spoglio dei voti. Per chi non lo sappia, dico che i segretari contano le palle in piena Camera, nell'emiciclo, alla, presenza di molti deputati di ogni partito. Infatti all'operazione incriminata dal gruppo' ■parlamentare socialista assisteva fra glii altri il deputato socialista Canepa, che fra; i suoi compagni si è affrettato a far fede! della sincerità e correttezza dell'operazione.: Avrebbe dovuto bastare questa sola testi-' monianza per salvare i deputati socialisti1 da un così grave errore. I vecchi parla-1 mentari sanno che non soltanto per errore materiale, ma benanco per ribellione di coscienza può avvenire che il voto segreto' non corrisponda al voto per appello nomii-nale. La posizione delle due urne e l'abitùdine che ha l'usciere di mettere la palla! bianca neHa mano sinistra e la palla néra' nella mano destra del deputato facilitano] il voto favorevole. Chi vuol votare controsuole incrociare le braccia. Da ciò qualche! .volta qualche errore materiale. La votazio ne per Appej]0 nominale è certamente ne- 1 c*■ e e e a o ; cessaria per Tac-certamento dolio responsabilità, ma non è la più libera. Appunto perchè essa porta con sè l'accertaimentó della responsabilità può avvenire che qualcuno pubblicamente voti contro coscienza.' Restando nel caso odierno ci sia lecito osservare che i deputati socialisti non hanno! libertà di voto perchè quando la maggio-; ranza del gruppo ha deliberato che si deb-1 ba votare in un. dato senso, debbono votare in. tale senso anche coloro che fieramente hanno combattuto, nell'adunanza del gruppo, la soluzione che è prevalsa. Chi non sa che parecchi deputati socialisti enano individualmente favorevoli olla impresa di Libia? Che meraviglia se costoro, costretti dalla ferrea disciplina di-partito a votare contro pubblicamente, si siano riconciliati con la loro coscienza votando in favore nel segreto dell'urna? L'on. Merlani ha avuto il coraggio di dichiarare che egli è stato uno del numero, che egli votò, a favore nell'urna dopo aver votato contro' per appello nominale. Avrebbe dovuto ha-' stare questa onesta dichiarazione del deputato socialista Mer.lani per far comprende-; re a tutti i suoi compagni che battevano^ falsa strada. Del resto non è questa la pri-j ma volta che si manifestano' fenomeni di' tal sorta. Avvenne lo stosso quando fu vo-' tata a scrutinio segréto la legge sullo stato' giuridico degli impiegati. Anche allora l'on.' Turati combattè vivamente la legge senza' grande favore nel suo gruppo. Anche allora egli volle l'appello nominale. Anche allora il numero dei voti contrari nell'urna fu inferiore al numero dei voti contrari per appello nominale. Ma allora non venne ih mente a nessun deputato socialista di in-! firmare la sincerità delle operazioni compiute dai segretari. Egli è che il partito socialista è in grande decadenza ed il gruppo parlamentare in sfacelo. Ha il suo significato l'odierna uscita di Bissolati dal gruppo parlamentare. 0. Un viaggio di intoni a Roma? Parigi, 29, mattino. Il « Petit Parisien » dice che l'on. Tittoni, ambasciatore d'Italia a Parigi partirà prossimamente per Roma ove si fermerà qual-' cho giorno. Piccola Ceonac*. Per quitta rubrica rivolgerti a HaaeemBte&n e Vogler La beila trovata di molti quaresimalisti Siamo in quaresima, e i predicatori che giornalmente si susseguono in questa e in quella chiesa formano l'attrattiva di buona parte del pubblico credente e anche miscredente. Sentire un buon oratore, qualunque sia il tema che tratta, è som-, pre una cosa che fa piacere. Ma per farsi ascoltare non basta parlar bene, bisogna anche possedere una voce chiara, sonora, squillante. Questo sanno benissimo gli oratori in generale e quelli sacri in ispecie, i quali hanno sempre avuto una grande cura della loro gola, soggetta in questo mese specialmente a disastrose raucedini. Ora, però, molli predicatori non temono più i mali di gola, perchè usano le nuove gustosissime pastiglie di Catramimi Bertelli, di azione incomparabilmente efficace contro le tossi e i catarri. Per questi ultimi, quando sono di natura ribelle, si consiglia di preferire le pillole di Catramina Bertelli alle pastiglie.