La solidità del bilancio Le spese ili guerra - La questione delle pensioni

La solidità del bilancio Le spese ili guerra - La questione delle pensioni La solidità del bilancio Le spese ili guerra - La questione delle pensioni Là relazione della Giunta del bilancio Roma, 28, notte. In quali condizioni si trovano le finanze ello Stato dopo cinque mesi di guerra ? Per ispondere a questa domanda ci basta dare na rapida scorsa alla relazione di assetamento del bilancio di previsione per l'e¬ bilancio, è nel desiderio di offrirvi il modo, colleghi, di valutare subito, con ercizfo finanziario 1911-1912 che 1 on. Abi nt presidente della Giunta generale ei bilàncio, sottoporrà all'approvazione del- a stessa Giunta nella tornata di domani. L.0I)i Abignente spiega anzi tutto perchè . nTlfi„ìnr.to p, nresent azione di ouesta rea anticipato U presentazione ai questa re ezione. Dei due motivi uno e tecnico, e onsiste in ciò che senza la legge che ap• i'n««P«!tnmpntn non è doto nrocedere prova 1 assestamento non o aoto pioceaere nò alla tabella esplicativa del bilancio, ne lla rettilìca del reparto in articoli. «L'altro motivo, dice il presidente della Giunta del uìi«..-.ì^. a .-.«i ,w.;/io..i,-. Ai Atfnm-i il mnrin icura e serena coscienza, la solidità del no- lr0 biianci0 e trarne conforto dallo spetacolo della poderosa energia che esso rivela e dalla sempre crescente prosperità ecouomica del nostro Paese in un momento ,„ , „„„,„ ci solenne della vita nazionale, nel quale si vorrebbe artificiosamente, il più delle volte, A„wht mXXn forza effettiva del Di- nsinuale aurini suua lorza eneuiva uei ancio, che invece va riconosciuta senza spavàiderie, ma pur lungi da ogni artificio potemi» c con l'austerità cui la vostra Ginnta ha sempre ispirato l'opera sua. Per l'e iio loiO-lÓli l'avanzo del bilancio pre . „_ .,. . , . tnnn ' visto in 35 milioni al novembre 1909 sali a 46 milioni circa nel giugno 1910 (nota di ,nri0»innpl n milioni Afi 7 npl fnhhrnin 1Q11 variazione), a milioni K>,< nel ìerjDiaio i»u legge di bilancio), a milioni 110, i nell aprie 1911 (assestamento), per ridursi poco dopo a un deficit di milioni 10,2 (con uno sbalzo di oltre 120 milioni e mezzo), dovuti a oneri che dopo l'assestamento dovettero registrarsi a carico del bilancio. Ma inve ro questi oneri furono in realtà ascendenti alla cospicua somma di 203' milioni e l'ag¬ gravio del bilancio si ridusse a soli 120 pelnn migliaramento delle previsioni dell'en¬ trata. Ecco come dalle previsioni di un avanzo in eminente curva di accrescimento si giunse, e solo per opera di leggi votate dal Parlamento, a una situazione finanzia ria che avi.ebbe potu{o preoccupare. Se non . .. ■ ,; .. . , c gu accertamenti risollevarono la oosizione, così per economie fatte nell'esecuzione delle spese, come per il meraviglioso procedere del gettito.dello entrate: cosicché alla chiusa dei consuntivi il tilancio presen- tui miglioramento dizioni 89 7, che si «solvono in un avanzo definitivo dì milioni 79 e mezzo . In quanto riguarda i crediti di guerra, è a tener presente che oltre i decreti emessi alla data della presentazione del bilàncio, altri se ne sono rdfitesn1rgznsvtnidssmrlnslllzzvmndrmpddnbsagEtlraspgio già pubblicati e di altri si imnnrrà la nubblicazione tenpnrln cernie, che' ìmpoira ia punmicazione, tenendo conto cne ( le spese di guerra calcolate in 65 milioni al- posteriori a quella nota, a 115 milioni atiit-;[ ,.ennaio Z non è a nresumersi che mii: $ e,rno"_\ * P^^fff1.WJ? ^ dato della nota preliminare al bilancio'1912-1913, donde le suesposte cifre sono de-l sunte, sono già cresciute, pereffetto di leggi! ?i agrestino. Vi sono poi le speje straordi- narie m«i diPendenti dai,a guerra italo-turca e non comprese nei 115 milióni sopra citati, i quali riguardano so-] £™leB3Ì di navi per trasporto, manteni- mento delle forze, soprassoldo di guerra, rifornimento di quadrupedi e materiali con- .. 1,„„n„i' ,„ „„„. , „ „ . »umati durante la campagna, armamento di busi navali provvisorie e simili. Queste spese occorreranno, secondo notizie fornite dall'amministrazione: l.o per ricostruire in Italia i materiali di ogni genere che o sa¬ tt (Per telefono alla Stampa) Roma 28 notteranno consum ranno consumati durante la guerra o sono destinati a rimanere in Libia anche dopo finita la guerra ;; 2.o per l'acquisto del materiale necessario alle nuove unità dell'esercito che per effetto della spedizione furono istituite con regio decreto 7 dicembre 1011, da.convertirsi in legge; 3.o per riparazioni, straordinarie del naviglio della règia marina. -, Il Governo nell'enunziarlc c nell'annunziare per esse un apposito disegno di legge non dice a quanto ammonteranno tali spese, le quali saranno verosimilmente notevoli. Non si accenna poi, ma non sembra trascurabile, l'onere per la creazione di nuove unità militari e marittime, le quali in quanto ne sia dimostrata la necessità dalla guerra e da supreme ragioni di difesa nazionale troveranno il non dubbio consenso del Parlamento e del Paese. Per la marina si presentano già e più si presenteranno a breve scadenza sia il problema dell'istituzione di qualche base navale permanente sulle coste della Libia, sia quello del servizio di sorveglianza e di polizia lungo le coste dei nuovi territori annessi per una lunghezza di circa S00 miglia, come pure l.i. necessità di proporzionare la nostra forza navale in rapporto all'ampliata sfera d'azione. Come si vede, non sono poche nè lievi le cause di nuove spese che per il momento' eccezionale che le determina hanno non solo carattere di urgenza, ma altresì di preminenza assoluta sulle altre ». L'on. Abignente passa quindi a enumerare gli aggravi apportati al bilancio dalle modificazioni dei ruoli organici degli impiegati specialmente postali e telegrafici e delle cancellerie e segreterie giudiziarie. E' degno di essere notato che nello scorso auno 1910-1911 gli impiegati dello Stato crebbero da 259,625 a 264,803, e la relativa spesa salì da milioni 470,5 a milioni 519,5, vale a dire che in anno aumentarono 5179 impiegati, con una maggiore spesa di 49 milioni. E enorme. L'on. Abignente insiste vivamente sull'urgenza di una riforma radicale per la semplificazione degli organici e per la riduzione degli impiegati, come si è fatto altrove. Insiste anche sulla necessità della sistemazione del debito vitalizio, cioè delle pensioni agli impiegati, proponendo il seguente disegno di legge: Art. 1. La spesa per le pensioni ordinarie e straordinarie a carico delio Stato o consolidata fino al 30 giugno 19M nella somma annua di cento milioni. Con decreto reale promosso dal ministro del tesoro sarà ripartito al principio di ogni esercizio li fondo di annualità ai varii Ministeri distintamente per ciascuno dei personali da essi dipendenti. Art. 2. Il collocamento a riposo con diritto a conseguire la pensione deve esser deliberato dal Consiglio di amministrazione dal quale l'impiegato dipende e può essere negato quando -l'impiegato, pur avendo raggiunto i limiti di età e di servizio previsti dal regio decreto ' feb,bral° 1895., risulti atto a prestare pieno e ( utlie scrVliZi0 'ai|0 stato. Il provvedimepto pel la cessazione dal servizio è inoltre sottoposto ;P».« riora'n2m,ent° del servizio delle pan: siom | P«f U definitivo consolidamento dell'o »«• del debito vitalizio. 'g-nulla osta preventivo del ministro del te- l Art 3 II Governo presenterà alla Camera ! entro' il' 30 giugno 1913 la proposta di legge - :- -'—--= ] a¬ li presidente della Giunta del bilancio conclude, osservando che per le prime necessità della guerra il nostro tesoro non ha avuto bisogno. di fare fino a oggi ricorso a quei mezzi che, pur costituendo effetti di tesoreria e non disponibilità di cassa, sono tuttavia conseguiti nella gestione ordinaria. Le riserve infatti crescono più in Italia che altrove: sono circa 1700 milioni di riserve metalliche che hanno il tesoro e gli istituti di emissione. 0.

Luoghi citati: Italia, Libia, Roma