L'episodio navale di Beirut attraverso la stampa europea

L'episodio navale di Beirut attraverso la stampa europea L'episodio navale di Beirut attraverso la stampa europea p (Per telefgno e per telegrafo alla Stampa) il 8» ti Londra, 26, mattino. Mondano do Costantinopoli al «Times» in data di ieri: «Secondo le ultime notizieda Beirut le Autorità locali sperano di poter impedire, che accadano disordini. Il rifiuto dei mussulmani che saccheggiarono i depositi di rendere là armi toltevi, ha prò-vocato una inquietudine molto comprensi-bile nelle.colonie Straniere e cristiane; mala rapidità concui- il Vali ha preso 1 provvMimenti ne<^s*rif per assicurare il manteniménto dell'ordine, ha fatto rinascere le speranze, «Un certo numero di prigionieri cercarono di fuggire dalle, carceri di Beirut, ma sono stati arrestati dàlia Polizia. E' stato proclamato lo stato d'assedio. « Le navi da guerra sono rimaste durante tutta la notte all'ingresso del porto, ma non hanno fatto alcuna dimostrazione Or stile. « Vi è do credere che le due navi turche siano state abbandonate dai loro equipaggi subito dopo che l'attacco è cominciato; nessuna del resto poteva offrire la minima resistenza efficace. «L'«Angora» non era che una torpediniera e I'« Avnillah », interessante come curiosità storica, non poteva far nulla. « Nei circoli ufficiali turchi si pone inridicolo l'idea che operazioni navali dità che gli dà diritto alla sincera gratitudi-ne dell'Europa, si è astenuto da operazioninavali sia nell'Adriatico che nell'Egeo, madeplora che l'affondamento delle due naviturche nel porto di Beirut possa d'un trattorisvegliore le diffidenze di qualche Potenzaquesto genere possano - indebolire la decisione della Porto o continuare la guerra. • « Frattanto il Consiglio dei ministri ha deciso, per misura di rappresaglia o forse anche di precauzione, df invitare j governatori di Aleppo, Beirut e Damasco ad avvertire gli italiani che si trovano in queste città che dovranno lasciare il territorio entro quindici giorni, « Si crede che ogni nuovo attacco contro la costa ottomana sarebbe seguito dall'estensione di questo provvedimento agli altri vilayets. / , «Le istruzioni necessarie sono state telegrafate questa sera ai Voli di Sirla, che sono però anche stati invitati a proteggere gli italiani in attesa della -loro espulsione contro l'ostilità popolare». Il commento del "Times,, e di altri fogliIl Times dedica- all'incidente di Beirut un breve articolo di fondo, nel quale riconosce che finora il Governo italiano, con una le ai-europea, e scrive: « Noi comprendiamo come l'inevitabile lentezza delle operazioni militari in TclpoUtainiia abbia, creato all'Italia una situazione ardua ed dmibairazzainte, e comprendiamo 11 desiderio dell'ltailila di esercitare una energica pres. sione sul suo nemico. Ammettiamo che l'affondamento di due novi sulla costa della Sìria non costituisca un incidente abbastanza Importante da suscitare la seria ansietà dell'Europa; tuttavia non possiamo • nascondereche l'InghUterra la quale tra tutte le Potenzeè quella che ha il più vasto numero di sudditmaomettani, non può (rallegrarsi di alcuna azlome che tenda a intensificare il (rancore demaomettani verso la Potenza cristiana che lia impegnato guerra colla Turchia». Il Times conclude esprimendo la speranzache le preoccupazioni, le quali hanno Invaso le popolazioni delle altre città della costa siriaco, siaho Infondate e che la sano-dra italiana non abbia ad eseguire altre simin rmaraiioni in miei DaraKKi. mili operazioni in quei paraggi. Il Daily Telegrapw scrive: eL'incidente di Beirut è serio e può darluogo ad altre complicazioni, poiché sembraun tentativo da parte deh'Italla per estendere il teatro dolile operazlond guerresche. Infatti malti giornali prevedono m&W&dell'Italia to questo senso poiché la guerralenta e costosa in Tripolitania non dava perrteultatideoislvi. Molti giornali In Italia-e questo inevitabile ritardo reca più beneficai turchi che agli italiani, poiché le truppeattorniane possono conservare per un periodoimleftniito un'attitudine di resistenza passivaara _. hanno suggerito che l'unico mezzo di assicu rare l'avanzata delle truppe Italiane ò la co struzione di ferrovie. Ma ciò richiede tempoIl voto solenne della Camera e del Senato dimostra d'altra parte che l'Italia, dopo over proclamato pubblicamente che Tripoli le sp partlene, deve fané necessariamente qualche azione importante. Ora una slmile azione I militare non è possibile che nel Medlterra^ ;ricolo europeo. neo. L'occupazione di pòche Isole potrebbe non avere nessun risultato Intemazionale, o non gioverebbe al disegni italiani. E' necessario fare qualche casa di più importante, di più Imponente, che faccia correre uh pe- « Ogni eetttaama che passa — conclude il giornale .— ci avvicina sempre jniù ad una possibile, conflagrazione nei. Balcani. Ora,prima 'che questo pericolo si avveri, è In te¬ , J«m ^"LSSSSS10 J2飣.(E??,U « e"?^ fnS |SS* d w* «nomare li Sultano..e i a l'Italia e finire la guerra. E' ormai tern»o che qualche ragionevole compromesso ponga fine elle-, tatwrla .ostlhta fra 1 due belliga-»; Tariti i. L'assennatezza de! "Matto,, Parigi, 26. mattino. . Il Matin; dopo* avere riferito il rapporto dell'ammiraglio Faravelli sull'azione navale di Beirut, cosi commenta: , « La questione è posta: quale è la politica immediata del Governo italiano? Quale estensione darà alle ostilità nel mare Egeo? Noi crediamo di sapere che il Governo di Róma non ha nessuna intenzione di bombardare.-! porti turchi, nè di occupare territori in Asia. Minore o delle «sole dell'Egeo.-La sua azionò si limiterà alla distruzione d-i tutte le navi da guerra turche che saranno trovate dai, bastimenti italiani nell'Egeo. Se dunque la marina italiana apprende domami che delle navi da guerra turche si trovano nel porto d'i Smirne è certo che queste navi da guerra subiranno la stessa sorte di quelle che. sono state distrutte a Beirut. '. « Nei circoli diplomatici di Parigi si è un^ nimemente del parere che l'azione italiana a Beirut è perfettamente legittima e si stima ugualmente che l'Italia ha perfettamente ragione di distruggere là flotta turca ovunque' la trovi. t Si considera negli stessi circoli cho il momento diviene più favorévole per permettere alle grandi Potenze1 di'fare passi in comune ed energicamente a. Costantinopoli per. far comprendere al Governo ottomano che-la continuazione delle ostilità è contraria àgli interessi della Turchia e' delle grandi Potenze.- 'Sarà. facile irti- proporre questa soluzione cha-darà-soddisfazione insieme alla c|i', gnjtà ed ai veri interessi" della 'Turchia. » a e e o o i e e

Persone citate: Aleppo, Faravelli, Sultano