L'entusiasmo e la concordia del Parlamento italiano ammirati dalla stampa europea

L'entusiasmo e la concordia del Parlamento italiano ammirati dalla stampa europea L'entusiasmo e la concordia del Parlamento italiano ammirati dalla stampa europea (Servìzio speciale della STAMPA) L'Italia ha conversato col suo grande passato „ Parigi, 23, notte. 11 Tcmps nel suo articolo di fondo constata, compiacendosene, il grande successo d'ella seduta della Càmera italiana di ieri. » Il Gabinétto Giolitti — scrive il Temps — può contare non solo su tutti i partiti costituzionali, ma anche su una frazione dei socialisti, nonostante qualche Comizio tenuto in questi giorni. A Milano, per esem- pio, Turati ed altri oratori eloquenti hanno avuto un bel lamentare che il Governo gettasse milioni nelle sabbie africane, quando non si trova un soldo per gli alloggi e per l'igiene delle città popolose. Queste critiche, tuttavia ponderate, non hanno avuto alcun effetto sulle masse popolari. Ancora una volta si è mostrato che la felicità di una ; comunità è fatta non tanto di soddisfazioni materiali, quanto di aspirazioni ideali. Gli • oratori più amati e più ascoltati del partito socialista hanno sentito il loro ristretto ■ successo e che la folla questa volta non era con loro, che viveva iti questo momento di una vita più alta di quella degli interessi e delle comodità quotidiane. La folla italiana ha amato meglio conversare con un grande passato e con grandi ombre, che coi suoi consiglieri favoriti. Questa quasi unanimi- tà, parlamentare, ha fatto notare Giolitti, è un fatto che costituisce la più grande forza di cui una nazione possa far prova di fronte allo straniero. La disposizione dell'opinione dell'estero, e l'azione dell'e- i stero, è senza dubbio ciò che preoccupa Top. Giolitti quasi altrettanto, che lo spirito pubblico italiano. Il monito all'Europa « Una gran parte delle dimostrazioni di ieri — continua il Tenips — era indirizzata all'Europa, e si vuole a Roma, che quest giornata storica abbia durevoli domani. Cosi gli italiani, il cui tatto politico è sensibilissimo, hanno compreso questo conte- a ! a',gno del loro primo mintóo.S'rha^ anzi indovinato. Tutti i partiti sono d'ac- cordo per non sollevare nessuna contro- versia inopportuna ed evitare ogni recri- : mutazione contro le operazioni militari e'riàvàli, ogni critica, ogni espressione di ! dubbio. Devesi poi notare come la situa- Eione internazionale si sia modificata a''profitto dell'Italia. I suoi rapporti con l'Au stria in questi ultimi tempi si sono fatti più cordiali. Tra Pietroburgo e Vienna\Swffin- è Vs?hiarata e te trattativell^w^^riSìif^n1^^"11 1Vmn- F4 avuto per risultato _di ottenere tra i due Wsi uni X^Ir'nr, °.ue •paeBi una calma salutare. Il Governo ita- "han'n ai tmun in m^u^'ì ™• r»"""~ SS1 coSsSoSfSsaa's kcifici, sia per spingere la guerra con Sii inori' difficoltà dal fato dell'Europa " Inoltre •l'attività che l'Italia spiega nell'azione ha- .vale del mar Rosso ed il piano sistematico ! Che persegue in Arabia per portare a mei- zo degli sceicchi arabi non sottomessi, un £>lpa.mortale alla potenza religiosa della ■Turchia, sono anche Una risposta obba- ■Stanza perentoria a coloro che trovano che lì Ministero Giolitti non dà a questa guerra una abbastanza pronta soluzione. Dopo la seduta di ieri che i giornali qu aliti cano £ià ,a -giusto titolo storica, "e dopo il voto del decreto di annessione, i lavori parlameli- tari riprenderanno il loro corso regolare. !• Verranno all'ordine del giorno questioni di 'assai minore importanza della guerra.,•yuesto ritorno delle questioni.comuni, con- • elude il Tcmps, questioni per un pezzo ■aggiornate, rimette il Governo alle prese con 1 Opposizione, ma il Governo non teme certo qujsta prospettiva. Giolitti. uomo po- «litico assai abile, preferisce ancora di do- ™«LJ"1ceJie ,u,la. 0l?P0SÌ5!Ì0ne che dover ■ moderare degli entusiasmi indiscreti ». " La forza morale d'Italia è grande,, dice 1' "Infcransigeant, • :La grinde giornata di ieri alla Camera 'italiana inspira poi lo stesso lntransigeavt va .riconoscere la grandezza rinnovata del -popolò italiano in un articolo intitolato: « La loro patria e la nostra », articolo in cui Ylti.transigeant lamenta i dissensi intestini della Francia e scrive: .« La nazione italiana dà prova dal prin- cipio della campagna di uno spirito poli- tico, che meglio di qualsiasi altro fatto in- dica che essa vuole conquistarsi il grado ed il prestigio di una grande Potenza. Ed in- fatti a leggere il racconto della seduta sto-- nca, in cui l'Italia ha affermato il suo diritto di conquista e la sua volontà di tnontare,- e impossibile non ammettere che ci troviamo di fronte ad una nazione mi- -raoiimente unita e lo cui forza morale è grande. Bisogna — continua Vlntransignav.t — rendere questo omaggio a questo popolo %,,JJt1? tara ■ meno sosPetto qui, in d? i?nm» i»n« JT pei;Qon;amo al Governo Francia bravate al riguardo della ! Itfìnrnoli «««cIa»: igfyl Hall IllglcSI Londra M ITutti i giornali hanno ozzi datoX rio iyuta evidenza al i4£c^ naanlflco^ntn^mò^Lvt TfuftTmw c% ieri aJla Carneinei titoli, il magn prevalse. Soltanto il «Daily Express» ce sttnò addirittura la notizia, non pubbli-cando neppure il minimo accenno. Ciò si!PJ^,:«^?nt.e: ,9.lle:3to #?™«te è ai- retto dal noto signor Blumenheld, un tedeeco ambientatosi a Londra. Esso, quindi, deve avere avuto ieri «era alla lettura del dispaotio della «Reuter» da Roma, un ac- cesso di idrofobia, ed è sopra tutto degno della nostra commiserazione come altri organi ' italofoni della sua risma. Due soli giornali londinesi hanno commentato l'av venimento di ieri. La Pai Mail Gaiette e il radicale Daily News. il l turchi mettano nel dimenticatoio la Tripolitania „ La Pali Mail Gazelle scrive: «.In mezzo a scene di entusiasmo senza- parallelo, dopo ' l'epopea del risorgimento, la Camera «.votava l'annessione assoluta della Tripolitania, banche l'hinterland non sia ancora conquistato, che noniiliaJmenie. E' ormai tempo di chiudere il capitolo delle recriminazioni. Noi dobbiamo augurare agli italiani un successo cosi grande come quello degli inglesi in Egitto e dei francesi in altre zone dell'Africa settentrionale. In pari tempo speriamo che i turchi nel loro migliore interesse mettano nel dimenticatoio la Tripolitania conio un vecchio debito incresciose ». L'intonazione del «Daily News» questa mattina era ben diversa. Il -giornale era bensì costretto a .riconoscere che l'entusias- mo dell'Italia per- l'impresa di Tripoli continua più forte che mai, ma lo riconosceva a denti stretti e si consolava dicendo che presto gli italiani si stancheranno per il prolungarsi della guerra e si aocascier.'an: no e si pentiranno della loro avventatezza. Come vedete questa « fiche de consolation» è perfettamente gratuita. Il «Daily News » e «li altri organi radicali e liberali della specie ne adottarono degli altri dello stesso genere all'inizio della guerra. Essi prevedettero che l'Italia appena fosse cominciato l'inverno avrebbe «contato amaramente il suo colpo di testa coloniale perchè vi sarebbero scoppiati ineluttabilmente dei tumulti popolari degenerando forse in una rivoluzione. TI popolo si sarebbe trovato fra le angustie e la faine, ed avrebbe 'atto le barricate, mentre lo Stato sarebbe precipitato in bancarotta. Tutto questo avrebbe dovuto avvenire colla fatalità di un corpo cadente, nel novembre scorso e.la previsione di un disastro simile per la povera Italia., faceva versare quassù dei torrenti di lagrime sulla nostra pazzia e sulla nostra sorte. Ma, i prandi uomini che dirigono parecchi dei grandi fogli londinesi, a poco a poco si sono convinti di aver pescato un gambero colossale e adesso vanno alquanto più guardinghi nello sputare sentenze sul nostro conto per non prepararsi delle altre patenti di ignoranza. La stampa viennese Vienna, ti, nouc. 1 giornali più autorevoli di Vienna riconoscono il grande significato della mani- festazione unanime di ieri alla Camera ita-liana. Cosi la Neue lercie Presse rileva che ormai, dopo la seduta di ieri, non è più pos-sfilile dubitare del consenso_ unanime aitutta lltalia all'impresa di Tripoli e sog giunge : « La seduta stessa fu un grande avveni- mento perchè in essa la nazione italiana ha sanzionato la guerra con uno slancio ed un aUllaiUilUtW 1U k Livi 1 t-L 1.UI1 u li w*u.**w*.w w — fervore i quali dimostrano che tutto il paese è convinto.di trarre da questa cam- pagna un grande profitto morale e materia ?„ " consolidamento della posizione del 1Ital,a come Potenza mediterranea e le tensione della sua costa airicana rispetto alia Cicilia sono divenuti gli ideali nazio nali- e daranno per lungo tempo alla po litica dell'Italia un'impronta speciale» Un inno all'Italia La Neue Wiener Tageblatt, in un articolo entusiastico, dice. „ Quaut0 migliori siano le intenzioni dal- le quali possiamo essere animati verso la TlI1?ohin * 4nilta „t* ra(,i,mo M R«nt.i«.mo Turchia, a tanta più ragione ci sentiamo sninti „* miflte*s„H,,t? n f«v« «nmnren- spinti, dopo questa seduta, a fare compren a"a *ra che la Pr r Rhe appof1 liel •uov«ttD« scorso al Uecret0 che mùcla Isabilità dell'impresa tripolina. Nell'importante documento che precede il decreto vi sono precipuamente due osservazioni che m.a la sovranità dell Italia sulla Ippolitama e <J«nuca. -comspondeva allunalame sentimento della nazione,che senza esi- iare ha al a sua volta apposta la propria £rma a ta!e atto- Negli ul"mi decenni dei P^QuienU europei non è tacile trovare • una seduta pan a quella di ieri nella quale. la deliberazione della rappresentanza na- rionale raggiunge 1 altezza di un vero av-;' veninientp ai una sublime e unànime manifestazionc del volere di una intera nazione. L'ovazione tributata dalle due Carneré alla Marina e alle truppe combattenti in Tripolitania e Cirenaica, eleva la delibera- zione di ieri molto al disopra dei limiti di mera formalità. Ora il Governo è in grado di dimostrare al mondo intero che la sua a- zione è stata approvata anche dal Parlamento. Ma vi è di più. Anche ora dopo la memorabile, giornata di ieri il Governo può dichiarare che esso come strumento della stringente necessità unanimemente sentita dalla nazione intera si addossa le responsahilità rlpH'imrn-esa tripolina. Nell'imnor- meritano speciale rilievo, una è che l'Italia, in PJ'ocinto di occupare la Tripolitania, con saSBia ponderazione scelse un momento in cui essu a buon alritto era conteia che l'azione sua non avrebbe provocato complica- zioni internazionali, né a meno buon diritto l'Italia può ripetere il suo merito che anche dopo e durante la campagna, si è sempre studiata di evitare quanto avrebbe potuto provocare qualsiasi complicazione, La Turchia dovrebbe bene e di nuovo ponderare con saggia riflessione anche quel passo della relazione dichiarante che in conformità- delle tradizioni del regime costituzionale italiano, la religione, il diritto ed i legittimi interessi della popolazione indigena troveranno rispetto, giustizia ed equità di sentimenti e di trattamenti da parte dell'Italia; che tale diritto garantisce ad ogni cittadino. E' forse proprio questo il momento che indica la via da seguire con maggiore probabilità di successo nell'opera tendente alla restaurazione della pace. La relazione che precede il progetto di legge, rispecchia nobilmente e ad evidenza gli an- tichi benevoli sentimenti dell'Italia verso la Turchia. Si persuada la Turchia che dopo *1 iatto di ieri del Parlamento di Roma, Atalia non può più revocare la proda d^a sua sovranità su Tripoli. realtà deUe cose accettando i fatti ormai immutabili, piuttosto che abbandonarsi ad eroiche, restano sempre delle illusioni» illusioni che, per quanto siano forti ed Im^essionati, ma non contenti La clericale Iìcichpost non può sottrarsi dall'impressione soggiogante dell'entusiasmo, con cui la nazione italiana ha mani festàt0 ieri il suo consenso con l'opera del Governo; ina — con poca, anzi con nessuna logica — crede che sarebbe erroneo supporre che fra gli Italiani perduri l'entusiasmo per la guerra. La Zeif fa dei confronti fra l'annessione della Bosnia-Erzegovina da parte dell'Austria e l'annessione della Tripolitania e Cirenaica da parte dell'Italia e conclude che la Camera Italiana non può far altro che approvare l'opera del Governo. La stampa tedesca Berlino, 23, notte. La stampa tedesca dedica oggi la maggior parte delle sue colonne alla riapertura della Camera italiana, ma i commenti sono molto limitati. Tutti i giornali indisti :t-imcnle riconoscono che la giornata di ieri è stato uno dei maggiori trionfi della politica italiana, ma appunto perchè ia r:-imfcrlazione oltrepassò ogni aspettativa, es.-i non si cimentano nel pericoloso lavoro .lei cemmenti, anche perchè contraddirebbero in parte lo notizie che fino a pochi giorui fa avevano trovato posto compiacente nelle loro colonne. Soffio di entusiasmo I corrispondenti romani dei principali giornali fanno un quadro della seduta con verità ed entusiasmo di parole. Tra tutti è da/segnalarsi il corrispondente del Berliner Tageblatt, il quale afferma che ieri a Montecitorio è passato un soffio d'entusiasmo come mai prima si era veduto e proclama con queste parole il trionfo di Giolitti. « Per l'onore della verità si deve affermare che mai, dalla fondazione del Regno,' un uomo di Stato italiano è stato festeggiato come ieri lo fu l'on. Giolitti,. ed il trionfo è stato più significativo.perchè esso fu tributato tanto dai banchi dei deputati jomè dalle tribune. 'i Io ho contato solamente quattro deputati dell'Estrema Sinistra che durante questa manifestazione stavano con le braccia incrociate senza unirsi agli applausi, ma essi avevano almeno fatto la concessione al patriottismo di alzarsi dai loro scanni n. I due quadri La pangermanista Post, in un articolo di fondo intitolato: « I due quadri », fa un parallelo fra la seduta dello scorso novembre al Reichstag, quando si diede lettura della definizione dell'accordo marocchino e la seduta di ieri alla Camera italiana. « Nessuna parola di approvazione, nessun applauso ha accolto il trattato francotedesco: il quadro era dei più tristi. Majì — scrive poi il giornale, — quale altro quadro al paramento di Roma nella città dei sette colli! Si affollavano senatori e dei putati e la Camera italiana visse ieri il sud piu grande giorno a memoria d'uomo. Al l'ordine del giorno vi era il decreto del'Governo, che dichiara l'annessione della;verso la Camera. Il Gabinetto entra nellauIa e allora erompono applausi infiniti: Tripolitania e della Cirenaica. La sala delle sedute, le tribune erano rigurgitanti e l'animazione era a stento trattenuta tra- . _„ — -J sono evviva ali esercito, alla marina, al Governo. A poco a poco si può calmare l'entusiasmo e per alzata di mano è approvato l'ordine del giorno ». Il giornale pangermanista traccia ap- punto questo quadro per incitare il Go- verno tedesco ad.imitare nelle azioni quello italiano e notando che l'entusiasmo di ieri fu cosi grande malgrado che la guerra continui ancora. Poi soggiunge ; « si deve rimproverare agli italiani questa gioia prematura? Non ve ne sarebbe ragione, perchè questo popolo — che, in modo cosi significativo, ha manifestato la sua volontà nella vittoria e nel successo, e il cui Governo con cosi de: cisa fermezza ha posto il sentimento nazionale al servizio del suo programma — saprà acquistarsi, combattendo, anche il successo definitivo • ». II giornale conclude: « Molta acqua dovrà passare ancora nella Sprea prima che al Reichstag .si veda l'entusiasmo simile a quello che si ò visto ieri a Montecitorio ».- Guerra necessaria La Wossiche Zeitung, fa alcune considerazioni- sulla seduta di ieri, alla Camera italiana, e dice che l'approvazione del progetto di annessione non muta l'andamento della guerra, significa solamente che il punto di 'vista italiano non può andar d'accordo con quello turco. Poscia soggiunge: « l'avvenire dell'Italia rendeva necessaria la guerra; gli interessi vitali dell'Italia dipendono dall'equilibrio politico nel Mediterraneo. L'Italia aveva dunque la preoccupazione che se essa non avesse agito, questo equilibrio non. sarebbe stato mantenuto ». Ricordando la situazione internazionale, il giornale conclude: « Tutti gli Stati europei renderanno grazie agli italiani se essi nulla intraprenderanno che possa provocare danno ai neutrali ». La National Zeitung, nel suo articolo di questa sera, scrive che l'entusiasmo della manifestazione di ieri significa di più di un successo memorando per la politica di un Governo. «e Nell'entusiasmo del popolo — scrive il giornale — che non rimase senza eco nei banchi dei socialisti, il Ministero trovò il miglior appoggio all'opera sua. L'Italia ha fatto* capire che è decisa ad ottenere la piena sovranità su Tripoli e la Cirenaica e considera come fine della guerra la separazione assolata di quéste Provincie dall'Im pero ottomano. La. situazione creata dal decreto di annessione è stata festosamente approvata dalla rappresentanza nazionale. La situazione si presenta sotto un nuovo aspetto per la diplomazia europea. La possibilità di trovare una via di uscita con una formula conciliante è ora completamente esclusa ». ,E* interessante notare che nei commenti, che la stampa tedesca ha dedicato alla seduta di ieri, non è stato affatto tentato di diminuire l'importanza, anzi se ne è riconosciuto l'altissimo significato. della palazzina, improvvisamente illuminata a luce di bengala da mani ignote. Dopo pochi minuti una finestra del secondo piano si illumina : 6 il Re. Senza i soliti cerimoniali del valletti, egli apre con gesto energico le imposte e si mostra, seguito dalla Regina e dai Principini, salutando, commòsso, i dimostranti. Il Re veste la redingote nera, là Regina indossa un abito marrone; i Principini sono graziosamente abbigliati con blousc alla marinara. .La folla agita i cappelli ed i fazzoletti. Uh delirio di applausi si innalza. Migliaia di «ridano come se fossero una: Viva il Re! Viva la Regina! Viva i Principini! Viva Casa Savoia! _ 'voci,Chi trattiene più Istanza detta ja si trattiene qualche minuto, poi si ritira; Re ina la folla con nuove acclamazioni lo co strinse a mostrarsi un'altra volta.. Il Re sauta ancora; pòi si ritira definitivamente. Al Ministero della guerra. Altri evviva, altre acclamazioni partono dala folla, sempre compatta; poi il corteo, si av- IT'.Z.^rinH^m^i TrXrìn* ;via al canto degli inni patriottici al vicino,palazzo del Ministero della guerra. Qui si rinnova' entusiasticamente una dimostrazione di simpatia all'esercito. Il corteo ripiega in via Nazionale; si separa, si divide in" varii nuclei, che, sempre còlle bandiere in testa, sempre plaudendo; porta' un'onda di patriottismo e di entusiasmo nelle più lontani parti della città. '■' '■ "•' "*: Roma è rimasta così per circa due ore percorsa da un fremito indimenticabile, insuperabile. In varii punti varil oratori hanno cercate di esprimere una parola di entusiasmo alla folla,' e di raccogliere in una frase, in un -ensiero 1 sentimenti'di tutti; ma l'applauso delirante, gli evviva assofdanti, erompenti da migliaia di petti, hanno vietato ogni manifestazione che non fosse di entusiasmo colettivo. In parecchi punti della città la circoazione è rimasta virtualmente interrotta dal corteo, alle cui dimostrazioni si associavano :spontaneamente e calorosamente tutti i passanti di ogni condizione sociale.^ L'animazione si è prolungata fin verso tardi.