La commossa parola degli oratori

La commossa parola degli oratori La commossa parola degli oratori L'on. Marcora prende dal tavolo il fascicolo del suo discorso e incomincia a leggere. La Camera è tutta in piedi, sono In piedi anche i ministri e gli spettatori delle tribune. L'on. | Marcora legge a voce forte, dapprima con senso di commozione che va gradatamente an- j rnentando. Egli accentua le frasi essenziali i del suo discorso che scatenano l'entusiasmo d d'assemblea. Parla Marcora , o a e i i à , a a à Ecco il discorso del presidente della Camera: « On. Colleghi! « Quale più gradilo/e più felice auspicio, alla ripresa dei nostri lavori, che non sia quello dell'invito che, col cuore esultante e sicuro interprete dei sentimenti di voi tutti, io vi faccio, o Colleghi amatissimi, da questo seggio, al quale mi chiamò la vostra fiducia, di manifestare il vostro plauso solenne e la vostra ammirazìore all'Esercito e all'Armata? (Vivissimi e generali e prolungati applausi. Grida di : « Viva l'Esercito! Viva l'Armata!). «E .sia nel vostro plauso, nel vostro saluto ai valorosi fratelli combattenti in Libia, l'espressione più alta e più sintetica dell'affetto e della gratitudine che a loro deve l'intera Nazione, per l'immenso bene -1 fido morale che essi le hanno reso. (Vivisai sinìi, prolungati applausi), m1 ~ . .„,,. „, j ,(i>;,„„*„,.„ -f « ^ infatti, al primo inizio dell impresa, o , * alla quale il Governo si è accinto, a tutela della dignità e degli interessi d'Italia (Benissimo!. Bravo!)" l'unanime - consenso di i'pensieri e di propositi manifestatosi in oe: _ - regionc ed in ogni classe di cittadini, a!" J " . ,, ' -:'1071 ^enza stupore e sorpresa di quanti non -: conoscono ancora l'anima di nostra stirpe, - (Applausi generali e fragorosi; grida di: ,. ,,t, ~. , , . -,„,„,„ „, "„_j„ . i a Viva lltalia! »), ha rivelato al mondo ci- a pile che la nuova Italia vive, non soltanto - ncj miracoloso risveglio delle sue energie -,l_„,„ „„,, „„,,„ „.,,„ „„ha » ,\materiait, ma anche nella sua unita e di-!sciplina morale, la mirabile condotta devi -1 nostri soldati e marinai, ha provalo che] ai h „„„,„• ,-, „rpndio formidabile drVa' a„exsa ha 0Tmal 11 nresia™ jorrmaaoiie neu.a f [coscienza della volontà concorde di tutto- ii"71 v°?ol°- <Vivissimi applausi). I «IVe alcuna rampogna sorga ni questo. a , l!amento, a menomare la serenità dei no-, e .[stri sentimenti (Benissimo! Bravo!), e la-1 - sciamo nell'oblìo le incoscienti offese, e lei -;! „,„ men,oane (Vivissimi annlmisi) ' !, r0am^ate menzogne {\ìvissimi applausi), i,!"'"'»'» le quali, del resto, si ergono, accusa-. Mei inconfutabili, le vittime martirizzate •della barbarie del nemico. (Vivissimi, pro-i lungali, unanimi applausi. Segni di com-1 -, v -:mozione. Grida di: « Viva l'Esercito! »). | -| n Volgiamo, invece, gli animi nostri al o „ „ ' ii>,-j„„i,-,,i „,.^„«im„ ', \Patriothco ardore e ali idealità purissime, j -'di cui abbiamo avuto in questi ultimi tempio dante fulgide affermazioni. (Benissimo! Bra> voi). E ricordiamo: la preparazione da tùt-\ o I '* amTntrafrt dell'Esercito e della Flotta ei (Benissimo!'*, frutto delle vigili cure dei go- ^W^ del Parlamento e del Paese (Be- , _ , . ., , . . -1nB" Bravai»; la saggezza ed il valore dei coe p», che per le navi e per tutte le Armi ogni regione, dalle Alpi alla Sicilia, ha dato alItltalia (Benissimo! Applausi); le audacie e gli alti di indomito coraggio, che hanno coperto egualmente di gloria ufficiali di ogni grado c soldati e marinai, e le morti eroiche, che hanno compiuto, quasi in ispirituale amplesso, i figli di tutte le classi sociali (Vivissimi applausi). Bicordiamo il torrente ài affetti e di virtù, che abbiamo visto sgorgare fin dalle lettere dei più umili gregari. (Bene! Bravo!). «E diamo lagrime ai caduti, ma ricordando, commossi, il saluto augurale alla Patria, spesso dai morenti susurrato ai loro capi c compagni come (l'oratore ha In voca profondamente commossa), se a. distanza di più di un secolo, siasi ripercossa, nelle.nostre insanguinate trincee, l'eco del canto dei martiri partenopei: » Chi per la Patria muore, ha già vissuto assai». {Vivissimi, entusiastici, prolungati applausi). u Vigiliamo alla custodia di tanto tesoro di virtù militari e civili, e ogni volta che, portate dai flutti del mare, che^fn vostro, nuovamente ci giungano le grida fatidiche: •< Avanti, Garibaldini del marel Bersaglieri a mei Avanti tutti alla pugna, alla vittoria», qui si risponda, come oggi: a Siamo sempre e sempre saremo pronti e concordi ad ogni sacrificio per l'onore e la grandezza d'Italia». (Vivissimi, generali e prolungati applousi). E' questo, onorevoli Colleglli, il nostro dovere. « 'Et' sii nobis in animo constantia ». (Tutti i Ministri e i Deputati sorgono in piedi, fra il ,--iù fervido entusiasmo. Grida di: «Viva l'Italia! Viva l'Esercito! Viva l'Armata!). Commozione ed entusiasmo destati dal discorso di Marcora 11 discorso del Presidente della Camera ha avuto "un'accoglienza oltre ogni due entusiastica. L'accoglienza è stata pienamente meritata non soltanto per l'argomento trattato, ma per la forma felice, vibrante di patriottismo del discorso,. e per il senso d'i convinzione e di sincerità che emanava dalie parole dell'oratore, nel quale ha parlato ogi'i l'animo del vecchio garibaldino. 1 primi applausi sono scopRiati allorché il Presidente della Camera ha accennato all'intenso beneficio morale che dalla impresa in Tripolitania deriva all'Italia. I socialisti e una parto del repubblicani e l'on. don Murri, pur non applaudendo, hanno però ascoltato in piedi questa come ogni altra pai-te del discorso Marcora. Altri applausi, e questa volta più deboli, si sono avuti alla frase dell'on. Marcora in cui ha accennato essersi l'Italia accinta all'Impresa di Tripoli, per la tutela degli interessi itoliani. Applausi più fragorosi alla frase successiva del consenso di ogni classe di cittadini nella impresa di Tripoli- Applausi scroscianti e proliingatissiml alla frase: « quelli aie non conoscono ancora l'animo della -nostra stirpe » L'accoglienza, man mano che il presidente della Camera procede, diventa sempre più calorosa. La prima ovazione scoppia all'acceuno al fatto che l'esercito e la marina rappresentano il prestigio e la volontà di tutto un popolo. Applaudono anche gli spettatori delle tribune. L'ovazione si rinnova allorché lon. Marcora allude ai poveri bersaglieri martirizzati ad Henni, Le signore appaiono L'on. Marcora dà la parola all'on. Lacava, decano dell'assemblea, «1 quale legge a voce dapprima indistinta, ma poscia più chiara in; mezzo ad un silenzio religioso dell'assemmea' il suo breve discorso. Egli dice: « 7o dirò poche parole per debito d'onctrQ e di ufficio, quale decano della Cambra, as-, sodandomi a quelle eloquenti e commoven-'. li del nostro illustre Presidente, nel quale vibra costantemente l'animo del patriota* Nella vita dei popoli vi sono delle ore nette, quali le assemblee che lì rappresentano, tiinnalzano su tulli e su tutto e. non hdniio. che un solo pensiero come un faro lumino-'. so: l'avvenire e la grandezza della Patriaj ed è questa l'ora nostra. Nè posso nè debitodire di più. Ho detto questa è l'ora nostra.Quando tuona il cannone non vi sono.me vi debbono essere dissensi politici nè dis'fin-' toni di parti. (Vive approvazioni). In ques. sfora solenne ci tornano alla memoria te memorabili discussioni delle grandi assemblee che precedettero ed accompagnarono il. nostro risorgimento ed una deve essere, la nostra aspirazione, quella della vittoria; delle nostre armi, una la nostra deliberà}» zione, quella di contribuirvi con tutte le noj stre forze (vive approvazioni) ed" io da vecchio garibaldino sono lieto che fra i com-battenti in Tripolitania vi sia uno dei miei; figli. (Vivissimi aplausi). « Da questa Roma, ove ogni monumentò' ricorda la nostra grandezza, da qui dove partivano le legioni vittoriose e si diffuse ' la civiltà sia uno il nostro augurio chela vittoria coroni il valoroso nostro esercito e la gloriosa nostra armata, che mostrino nella Libia che « l'antico valor negli italici cor ìion è ancor morto ». Ai caduti il saluto, della gloria, all'esercito ed all'armata ito mando, a nome della Camera, il riverente ed augurale saluto. Uno il nostro grido : tritio l'Italia! Viva la Patria grande e forte^ n_ Scoppiano applausi geucrali. Soltanto j deputati socialisti e qualche ropubblicano si astengono dal'applo-'dire. Gli applausi si prolungano e vi partecipano anche questa volta gli spettatori delle tribune. L'on. Lacava aie-", de commosso, fatto segno a numerose con-' gratulazioni. i specialmente commosse per qnesto ricordo' della crudeltà della guerra. L'on. Giolitti ascolta a testa bassa ciuesta.,; parte del discorso. 11 ministro delle Poste o*. norevolo Calissano approva vifamente con cenni del capo, le parole del Presidènte della' Camera. Le ovazioni si ripetono -allorché l'o-> norevole Marcora accenna aflla morte eroica che ha affratellato sul campo di battaglia i. figli di tutte le classi sociali italiane. Una nuova ovazione si ha allorché Tono-, revole Marcora accenna al "canto dei martìri" partenopei « c'ii per la patria muore. • Giiapplausi durano a questo pùnto' parecchi minuti, t deputati meridionali appaltano parti-colarmente soddisfatti di questo accenno . a», martiri napoletani e sono-1 più perseveranti' nelVapplaudrre. L'on. Marcora. a'stento riesce a proseguire perchè la sua voc> è velata da'; una profonda commozione, ma egli si rianir ma; la sua voce prende un vigore gdovanjlo '. allorché, rievocando la frasVs del capitano Verri, ricorda i prodigi di valore dei garibaldini del mare dicendo: « avanti, gali-.' baldìnì del mare! noi saremo, jpronti ad ogni sacrificio per l'onore e per "a grandezza. dell'Italia ». Gli applausi si prolungano a questo punto per parecchi minuti. I deputati gri- : dano: Viva la marina! Viva Vesercito! Gli spettatori delle tribune partecipano anche essi alle ovazioni. Le.signore sono le più entusiaste nell'applaudlre. La chiusa del discorso dell'on. Mar- : coraè accolta da una nuova prolungata bva--zione/1 -H- presidente della. .Camera siede. evi-: dentemente spossato peT la profonda «no-, zione. Sono le 14,15. Parla Lacava il Ministro della guerra Prende quindi Ir, parola il ministro della)" Guerra, Spingardi. si silenqio si fa assoluto. . L'on. Spingardi con parole felicissime dice: « Ascrivo a grande onore il parlare qui in. quest'ora solenne a nome dell'Esercito. Con' fraterna pietà e con legittimo orgoglio-Ve-~ sercito si associa all'alto tributo d'onore chg da voci così autorevoli e con sì fervido con-, senso fu reso ai fratelli di terra e di mare che fieramente attcstarono in Libia l'italica valore e di lor vite fecero sacri i nuovi con« fini della Patria. (Applausi vivissimi, gw nerali e prolungati). Onore e,gloria ai prò» di che sulle spiaggie gagliardamente con* quistate nelle oasi fra le arene e sulle balzi, aspramente contese con entusiastico ardii; mento si immolarono perchè la Patria fori, se più grande, più prospera, più potente} (Vivi applausi). Onore e- gloria-ad essi, poiché da tanto lor sacrificio irradia sicura e benefica luce che gli spìriti- eleva, c/ie i ca«, ratteri tempra, che negli animi tutti-raf* forza la coscienza e la fede. (Vivissimi, frà-gorosl applausi). Ed un saluto augurala