L'importanza dei dispacci scambiti fra Di San Giuliano e il conte Berchtold

L'importanza dei dispacci scambiti fra Di San Giuliano e il conte Berchtold L'importanza dei dispacci scambiti fra Di San Giuliano e il conte Berchtold Manifestazioni amichevoli di fogli austriaci (Servizio speciale della Stamna). Vienna, 20, notte: Le molteplici manifestazioni a cui diede luogo la morte del conte di Aehrenthal assumono un significato politico della più aita importanza specialmente per le future relazioni tra. l'Austria e l'Italia. L'esaltazione dell'opera diplomatica del defunto cancelliere austriaco riduce al silenzio quello cricche che lino a poco tempo fa controminavano la politica di Aehrenthal intesa a dissipare coli'Itali a ogni rimasuglio di diffidenza e di, rancore. L'omaggio europeo tributato al defunto uomo di Stato eleva Aehrenthal ad una sfolgorante apoteosi della sua politica pacifica e questo trionfo postumo della politica italofila servirà, senza dubbio, dì incitamento al suo amico e successore Bertchold a continuare quell'indirizzo politico che in gravi circostanze, ha raccòlto cosi spontaneo il suffragio plebiscitario. La Neue Freie Presse scrive: « Dallo scambio telegrafico di idee tra il nuovo mi-nistro degli esteri, conte Berchtold, e il mi- nistró degli esteri italiano, marchese Di San Giuliano, si può vedere chiaramente che non si- vuole affatto deviare dalla politica del conte di Aehrenthal. Nel dispaccio del nuovo ministro degli esteri si legge come una promessa solenne di è^emiire il testamento del defunto uomo, ui,et.L0uiie ix ii.. _. ,. ,,„ —-di Stato. L'ou. Di San Giuliano alle sue parole significative e cordiali ha risposto con altrettanta cordialità. Questo importantissimo scambio di dispacci nel giorno in cui il conte Berchtold entra in carica, caratterizza di già la mèta della politica che /egli si è prefisso: una politica di pace e di ferma fedeltà alle alleanze della Monarchia. Le dichiarazioni di Gioititi, San Giuliano e Lnzzattl |Commentatissime poi, e in senso assai |favorevole le dichiarazioni degli onorevoli Giolitti e Di San Giuliano. 11 presidente del Consiglio italiano ha detto al corrispondente romano della Neue Freie Presse: « La morte del conte di Aehrenthal è per noi italiani un lutto di casa propria. L'Austria-Ungheria ha perduto un grande uomo di Stato; l'Italia un giudice sereno e giusto dei suoi interessi. Noi terremo in onore la sua memoria ». L'on. ministro degli esteri, marchese Di San.Giuliano, ha detto: « La morte del conte di Aehrenthal mi ha commosso profondamente. Nel corso dei nostri colloqui, cpsi utili e cosi pieni di successo, ho acquistato la più viva simpatia per lui. Questi colloqui hanno confermato in me la più alto, opinione del suo insigne talento politico, delle sue attitudini e del suo alto sentimento del dovere. Il conte di Aehrenthal tendeva con tutte le sue forze a rendere i rapporti fra l'Austria-Ungheria e l'Italia sempre più stretti e cordiali e questa operaper buona fortuna ò destinata a sopravvivere al suo autore ». L'on. Luzzatti ha dichiarato : « La morte del conte di Aehrenthal 6 un avvenimento doloroso non solo per l'Austria-Ungheria e per l'Italia, ma per tutta l'Europa. Se si■considerano tutte le difficoltà che ha supe-rato il grande uomo di Stato, alla cui barapiange l'Austria-Ungheria, si avrà la spie- gazione-della parte sinceramente presa da tutti i grandi Stati al dolore per questa per-dita: Essi sentono la loro comunanza con l'opera di pace e di progresso di questo uomo di Stato davvero superiore. 11 mondo ciVilo'hà perduto un campione della pace, favorito dal destino, e l'Italia un vero amico ed un iniziatore di quegli accordi reciproci che dissiperanno tutti i nostri dissensi e malintesi. La sua opera sopravviverà >». Il Neue Wiener Tageblatt, a proposito dello .scambio di dispacci tra il marchese Di San Giuliano e il conte Berchtold, scrive : «li* con vera soddisfazione che tutti i fautori della pace e dei rapporti fermamente amichevoli con l'Italia, avranno preso cognizione dello scambio di dispacci fra i due uomini di Stato. Il nostro nuovo ministro degli esteri ha voluto, il giorno stesso della sua nomina, inviare al suo collega italiano un telegramma la cui forma e la cui sostanza confermano completamente tutto ciò che i sentimenti della immensa maggioranza della popolazione dell'AustriaUngheria domandano circa le nostre relazioni col Regno alleato e ciò che è, come i fatti nuovamente provano, la viva espressione della chiara e non equivoca volontà dell'Imperatore. L'uomo di Stato italiano, il marchese Di San Giuliano, rinnova nella sua risposta l'espressione della convinzione che l'intimità dei due paesi amici e alleati sarà sempre e più strettamente consolidata. La maggioranza della popolazione dell'Austria-Ungheria sarà indubbiamente grata al nuovo ministro degli esteri, il quale ha voluto che la sua manifestazione fosse, come lo è stato il suo dispaccio al Governo italiano, un atto rassicurante per la Monarchia e per tutti ». Il «Deutsch WolkblatU dice che i telegrammi scambiati tra il conte di Berchtold ed il ministro degli esteri italiano si completano quasi ad assumere la solennità di un trattato che sancisce la politica di AeJirentha.l.' Lo stesso giornale accenna al fatto che l'Italia va riducendo le guarnigioni del Veneto per 'Sopperire alle esigenze della campagna tripolina; ciò che è un eloquente segno del miglioramento subentrato nei rapporti dei due Stati. L'« Extrablatt» dice che un uomo di Stato, che ei scostasse dalla politica pacifica di Àdireiitha.1, commetterebbe un delitto contro lo Stato e contro il popolo. 'La «Wioncr Algemeine Zeitung», in un a.rtKolo su Àenrentbal o sulla Triplice, alie. Aehrenthal non ha mai dubitato i ì'euità di■'fittomi e Di San Giuliano. Allertile, quattm janni..fa, lo. Czar, accompa- gnatp . da Jeyrofóly, si tliccdell*'"*recò a llaeeoiiigi evitando di passare sul territorio austriaco, si diffusero le più svariate congettura circa una supposta convenzione italo-russa diretta contro l'Austria. L'autore dell'articolo dice di aver avuto, precisamente in quell'epoca, ripetutamente l'occasione di incontrarsi con Aehrenthal, il quale non espresse mai neppure il più lontano dubbio sulla e o lealtà della politica italiana escludendo che il convegno di Racconigi potesse avere per ■risultato qualcho accordo diretto contro l'Austria. Egli era convinto che la Russia non sarebbe riuscita a, destare negli uomini di Stato preoccupazioni contro la politica espansionista dell'Austria nei Balcani, ed Aehrenthal ebbe ragione come aveva avuto ragione tarate altre volte. Egli seppe accappairrarsi la fiducia degli uomini italiani più influenti, elio seppero apprezzare la sua cortesia. Egli er-> ferinamente convinto che la Triplice dove* . continuare ad esistere perchè tutte lo t e Potenze alleate avevano stema di alleanza. -jil loro tornaconto a far parte di questo si - ~ La salma di Wlial nella baia /Servizio speciale (Iella Starno»). Vienna, 20, notte. La salina di Aehrenthal nella splendida dorata uniforme di ministro è stata collo¬ , caia in una magnifica bara di bronzo con un coperchio in cristallo. Sulla batta è stata deposta una corona della vedova ed una piccola corona bianca, estremo saluto dei tre figlioletti. Sul bianco nastro di questa corona si legge semplicemente la commovente scritta : « Al nostro papà ». L'annunzio mortuario ricorda che Aehrenthal è morto dopo lunghe sofferenze, confortato dai sacramenti ed enumera le numerose decorazioni conferito all'estinto durante la sua carriera diplomatica. Anche oggi nel | pomeriggio è continuata la ressa del pub | blico per vedero la camera ardente. . Uaia messa da "requiem,, in suffragio di Aehrenthal a Londra (Servizio speciale della Stampa). Londra, 20, notte. Questa mattina, nella chiosa cattolica del- ; l'immacolata Concezione, fu celebrata una a i l i Messa di requiem per l'anima del conte Di Aehrenthal. Oltre l'ambasciatore d'Austria ed a tutto il personale di quell'Ambasciata, erano presenti varii rappresentanti del Re d'Inghilterra, di air E. Grey e del Foreign Office. Naturalmente, quasi tutti gli ambasciatori esteri ed incaricati di affari assistevano pure alla mesta cerimonia.