La politica dell'impero austro-ungarico e le questioni internazionali dell'ora presente nelle necrologie del ministro scomparso

La politica dell'impero austro-ungarico e le questioni internazionali dell'ora presente nelle necrologie del ministro scomparso La politica dell'impero austro-ungarico e le questioni internazionali dell'ora presente nelle necrologie del ministro scomparso (Servizio speciale della "Stampa,,) il conte Leopoldo ; Berchtold. Questi ha 49 anni ed ò un diplomatico consumato. Si era dedicato giovanissimo alla carriera di-, plomatica: quindi ebbe campo di racco-; ■fwnni, ra, notte. : L'attenzione della stampa si rivolgo ora Naturalmente al successore di Aehrenthal, chissimo ed ama viaggiare. Egli ha già in- terrotto ripetutamente la sua carriera per attendere ad interessi privati ed ai suoi stu- privati di'favoriti, anzi aveva progettato di recarsi a:passare la primavera in riviera ed aveva fatto tutti i preparativi per il viaggio; ma in,fine le preghiere dell'amico morente riu- «irono a fargli accettare l'ufficio di mi-! mstro degli Esteri doppiamente gravoso in ,,,, una fase così seria e cosi complicata, della situazione internazionale come quella pre-.sente. ■ . . . | Mentre Aehrenthal discende da industria- j li arricchiti e nobilitati in grazia di ade-Irenze cospicue appena da un paio di gene- razioni, il conte Berchtold discende da un ' ^ tenute in Ungheria e sua moglie essendo una contessa Karoli, egli si è fatto cittadino ungherese. Si dice che egli sia coltissimo, : profondamente religioso e cortesissimo di modi. Quest'ultima sua qualità vien messa | particolarmente in rilievo perchè in con-i trasto con la freddezza glaciale, con la qua-lsi scontrosità che si notava in Aehrenthal sempre rigido, taciturno, accigliato Ber-1 chtold come diplomatico posssederebbe do- ti eminentissime. Mentre era ambasciatore a Pietroburgo i suoi rapporti erano ammi- rati dall'imperatore Francesco Giuseppe e dal.£ante di Aehrenthal per l'acutezza delle, osservazioni, per la logicità delle induzio-'ni e la chiarezza delle conclusioni. Ad onta dei suoi lunghi ozi, fu uno dei più preziosi collaboratori di Aehrenthal in quella parte della politica estera che si riferisce alle relazióni con la Russia. Il rescritto imperiale di addio La stampa liberale tesse ad Aheronthal il più bell'elogio, rilevando che il ministro degli esteri morente ha ancora trovato la forza di supplicare l'Imperatore di dargli il successore che sapesse continuare la sua politica sinceramente pacifica ed aliena da gradassate provocatrici. Il vecchio Impc-ilatóre, cui la prudenza dei medici vieta di uscire dal suo tiepido castello di Schoen-ibruii per affrontare le insidiose brezze di febbraio, si era apprestato ieri ad inviare al morente un messaggio concepito nella forma più lusinghiera nel quale era conte•nuto il più eloquente apprezzamento dell'or ■pera di diplomatico di Aehrenthal e la promessa di continuare la saggia politica di questi con così indiscutibile fortuna iniziata. Aehrenthal però è morto senza sapere • ciò che il suo Sovrano gli diceva nel cordiale rescritto d'addio. La Neue Freie Presse dice che quindi il rescritto imperiale resta alla storia, alla quale spetta il giudizio sull'opera di Aehrenthal. I giornali liberali deplorano che Aehren 'thal"abbia dovuto scomparire dalla 'scenal.politica, mentre stava per realizzarsi la sua j .idea di un ravvicinamento tra l'Austria e .lla Russia e mentre più ferveva il lavorio diplomatico inteso ad assicurare la rinno-K[razione della Triplice alleanza sulle più ! salde basi, malgrado gli sforzi di potenti i«asm*,o™ *- - H|L'elogio fatto da Pichon I' " *u La Neue Wiener Tagebiatt ricorda, aque- sto proposito, l'accanimento rivoltante con cul i nemici di Aehrenthal tentarono di |screditare l'opera sua e seminare il dubbio c la diffidenza contro la sua politica. Deplora che la morte abbia dato un così crudele epilogo al significantissimo episodio del conflitto scoppiato qualche mese fa tea Aehrenthal e Conrad, allora capo di stato maggiore, Interessantissimo è qualche periodo delTelogio funebre del conte di Aelirenthul dettato al corrispondente parigino del A'cuc iWiciier Tagebiatt da Pichon, ex-ministro francese degli esteri. Pichon ha detto che Aehrenthal, dopo Metternik, fu il più grande ministro degli esteri che l'Austria abbia avuto. Aehrenthal voleva dare o ridare al.l'Austria una speciale fisonomia caratteristica nella storia diplomatica dell'Europa e farla uno dei fattori principali della poli:tica europea. Senza dubbio, con questo intento nella mente tentò di emancipare l'Austria dalla supremazia della Germania, tentativo che, come e noto, gli attirò la violenza della stampa germanica. Pichon rileva che negli ultimi tempi Aehrenthal aveva ri, preso la politica dell'intesa colla Russia, politica che era stata interrotta dall'annessione bosniaci. Pichon crede fermamente che sia per realizzarsi il riavvicinamento tra l'Austria e la Iìussia, e dice che i suoi successori dovranno essere riconoscenti ad Aehrenthal per il benefìcio che da questa intesa ritrarranno. Infine Pichon dice che nome ministro degli esteri francese non ebbe che da lodarsi del contegno di Aehrenthal verso la Repubblica francese. Il malanimo della stampa clericale c militarista La stampa clericale militarista si scagliacontro Aehrenthal anche dopo la sua morte La Zeit che, essendosi fatta strumento appunto di quei circoli militaristi che più ostacolavano la politica pacìfica di Aehrenthul, aveva perseguitato il ministro dogli Esteri, constata con compiacimento che il conflitto tra Aehrenthal e il capo di Stato Maggiore generale Conrad in conseguenza « dell'atteggiamento eccessivamente benevolo dell'Austria verso l'Italia » durante la campagna tripolina è finito per Aehrenthal con una vittoria di Pirro in quanto ii generale Conrad dovette bensì ondarsene, ma in pari tempo si andò facendo più aspra laguerra contro Aehrenthal; cosicché ben pre-sto si diffuse il convincimento che il mini-stro degli Esteri, al più tardi dopo la sessio-ne delle delegazioni, avrebbe dovuto rasse-Bnare le dimissioni. Questa reminiscenzadella Zeit contiene !a conferma, se ve ne (osse stato bisogno, che in realtà un conflit- to era scoppiato fra Aehrenthal e un perso- naggio molto potente, l'arciduca ereditario, 'del quale il generale Conrad non era che il consigliere c l'uomo di fidùcia. Aehrenthal riuscì bensì a far allontanare il generale Conrad ad onta dell'alta protezione che quu-.quale cgl. . re che « mólto a malincuore si separava dal capo di Stato Maggiore e che l'arciduca si sottometteva solo come soldato obbedien- ;te alle decisioni imperiali... In questo pa-irole pareva vibrasse il sentimento più prò- fondo contro colui che aveva costretto Con- rad a lasciare il suo posto. Aehrenthal non ebbe più pace. Non farei che narrar la stona di ieri se vi volessi ricordare i sin , ; igoli episodi della campagna clericale e mi* litarista contro Aehrenthal, se in partico-:Jal'.modo volessi menzionare in quanti me- todi con notizie tendenziose e con articoli di giornali, discorsi in pubblici comizi si pensò specialmente a seminare zizzania fra Austria ed Italia e a stuzzicare c rinforzare L'ImeeTaiore alia contessa Oi Aehreotlia (Servizio speciale delta Stampa). Vienna, 18, notti. « Nene YViener Tagebiatt» apprende Francesco Giuseppe in jj cile iVmperatoro questi ^mì giorn^ avendogli i medici vie tato di vìsiÌBi% persotìalm|nte u mmistro Aehrenthal, aveva ripetutamente scrìtto di propria mano alia contessa, confortandola m termini cordialissimi. 11 Governo prepa rerebbe una speciale manifestazione di lut to per il conte di Aehrenthal per dare il massimo rilievo ai meriti acquistati dal defun to ministro. L'ambasciatore d'Italia ha sospeso il pranzo indetto per ieri sera al pa lazzo dell'ambasciata, per il quale aveva di- ramato numerosi inviti nell'alta aristocrazia. Anche altre feste e convegni aristocratici furono sospesi in segno di lutto. Le condoglianze del Re all'Imperatore e alla Vedova Roma, 18, notte. In occasione della morie di Aehrenthal il p„ . ,. . ..„,-, Rc 'la mmuto un dramma all'imperato™ d'Austria-Ungheria e le condoglianze alla vedova di Aehrenthal.

Persone citate: Francesco Giuseppe, Nene