Il successo della conferenza dell'on. Bettols a Roma sulla potenza navale d'Italia

Il successo della conferenza dell'on. Bettols a Roma sulla potenza navale d'Italia Il successo della conferenza dell'on. Bettols a Roma sulla potenza navale d'Italia p(Per telefonoalastampa). < ' Roma, 6, nòtte.-1 La magnifica sala dell'Argentina aveva -nelpomeriggio d'oggi un aspetto'-sfolgorante-': palchi, poltrone, platea erano gremiti .di pub?, blico inverosimilmente fitto ed elegantissimo, Sembrava di assistere alla ripresa parlamentare, tanto orano numerosi i senatorfèd i d* putatl presenti, Tra l senatori furono notati oltre al presidente del Senato, on..Manfredi, gli onorevoli Torrlglani. Fabrizl, Salvarezzi,.. Pedotti. hiolo. Màzzlòtti,'Goiran. NDi Collabi* * no. Vigonl. Colleoni, Astengo, iFalcóbi, D'Ajala. Cefaly. .Molmenti. ecc. Tra i deputati, il vice-presidente della Camera, on. Cappelli, gli onerèvollLuzzattl, Wollemborg, Astengo, Frati. . cièa-Nava, Caó-Pinha, Pullè. Libertini, Naso. " Rlcoj.0, Càsóino, Orlando, Ciraolo, Carlo Fot' rari». Brumalti. Cimorelli, Cirmenl. Viazzl, Alluni, De Nava. Amici, Giovanni Amici, v.in-., ceslao Scorciarmi. . Coppola, Lacava.. Codacot-Pisaneili, Vecchlnl, Chlmientl. Del mì< . nistri erano presentì gli onorevoli Sacchi, NItti. Leonardi-Cattolica. Fmocchiaro-Apnle, Splngardl, 1 sottosegretari di Stato Pavia, Ca-. paldo. De Seta e generale-Mlrabelli. Tra 1< Autorità, notali l'ori. Adeodato Bonàsi; presidente del Consiglio distato, il senatore Oroh' zo Quarta; primo presidente della.Corte.-di Cassazione, 11 conte Di Broglio,.presidente dei la Corte dei Conti, il generalo Pollio, capò dèlio «tato Maggiore dellT?.Sércltó.' Vammi*iiglff HoccanRey, capo dèlio Stato Maggiore' dells■■" R. Marina. 11 rettóre della R. Università d' Roma, il prefètto. 1 generali del genio navali Valsecchl e Cunibertl, ed infine il sindàso e li Giunta al completo. L'on. Bettòlo ha ripetuto, dietro invitò deilt Seelorie-di Roma dèlia Lega Navale, la su* conferenza: Velia nostra potenza navale al traverso.\j|l cinquantenario, tenuta già tempii fa al Cariò Felice di Genova. Alle ore 16.5 i-O ratorè, accòlto da uno scropoio di applausi' apparve sul palcoscenico; Egli comincia col ricordare che. nell'onn* del cinquantenario, testé chiuso, a Roma e s Torino fu celebrata la apoteosi dei ingressi d'Italia. Si dice compiaciuto di poter r-nrlart oggi a Roma, per invito della Lega Navale, oh» nel momento attuale assume carattere ..di vèr* e proprio istituto nazionale, b di Róma .ri corda lè glorie marinare. Volge un pen9lér« al soldati e al marinai, che onorano il nomi d'Italia, facendolo temuto e rispettato : (An plausi fragorosi). Comincia quindi a fare la storia,della no stira marina, dal primo suo sórgere netti) ami; " 18B0-6Ì, tra le Vicende eroiche di-quel pèriodc ". della storia della, nostra indipendenza. «La flotta italiana — dice l'on- Bettòlo nacque virtualmente dinanzi a Gaeta. P>'imc reggitore di essa fù Camillo Cavour, che sdiede a rinnovare le vecchie navi ereditati ' dagli Stati caduti; Morto Cavour.~. dal 1S61 a! 1866 fu un periodo febbrile di attività marina, rè, ma mancò una preparazione organici i . mancò sopratutto l'uomo. Fu cosi che si amie incontro alla fatale giornata di Lissa ». •L'oratore fa poi la storia- critica, di- quell* giornata, della quale attribuisce tutta la col pa all'ammiraglio ■ Persane. Dopo di allors . vennero Saint-Bon e Benedetto Brlri, indicatore l'uno, esecutore tenace l'altro di un V*:" sto-programma di rinnovazione navale.. L'or h, toro traccia quindi' 1 progressi compiuti dalle- -, nostra fiotta da allora ad oggi, paragonando ' tré navi, .che furono i prototipi dei tré perioda r caratteristici dèi jorogromnia haValè':' YAffòn datóre.' il Duilio e la Dtmtef'Ailifhìerii Vòleriijèt dare in cifre la proporzione dì tale progressosì può stabilire un rapporto rappresentato citi tré numeri: 1. 19. 93. Quanto ai progressi del-"' la'b'sì'isìibai'l'òn'.'Bettolo dice chela potenzia liti -dal jjannoni Qétt&ìDfinle Alighieri è certe': mille volte superiore a quella dell'offondalore... Anche la precisione del tiro ha fatto ènorm: progressi. Allóra non sì sparava'con siòurez--' za di bersaglio oltre i ÌS00 mètri-ora si raggiungono 1:10,;«Il 11 e perfino l \% chilometri Ricorda.--a proposito della efficienza guerresca . di tiro,' la bàt|^«lia di Tshùshimè, dovè f.cah-.' nonieri giapponesi, con l loro tiri p'recisi.'iie cisero in £5 minuti le sorti del combattimento che segnava la disfatta Anale della Russia-, i nostri marinai danno, per fortuna, mrablli pròva della loro educazione ai tiri precisi, ec 11 merito dì ciò deve anche attribuirsi è per so ne scomparsa .all'ammiraglio Mirabelle e accomandante Ronca, ai quali l'oratore, volge un reverente pensiero (jipp!au*f vivissimi.). Oggi la nostra marina è tra le più progredite nel mon'do, cóme ebbe anche a riconoscere air Aisqutth. il quale recentemente ha-avuto occasione dì dire che la nostra marina si era messa tra quelle che hanno il dominio dei mare. L'on. fattolo passa quindi ad .esaminare particolarmente tutti i varii e complessi strùmen' ti di offésa e di difesa, dei quali si giova ls guerra sul mare. Seguito . attentamente, dai pubblico, che spesso lo. Interrompe con mormorii di approvazione e applausi, parla poi della politica del predominio del mare e delU spese militari, ricordando l'opera svolta dalle altre nazioni In proposito, e additando sopra tutto la Francia, che, dopo la sconfitta dei ' 1870, ha potuto guadagnarsi la prosperità o Jierna con una politica di armamenti milita- ' ri. e termina con una invocazione agli italiani, gridando : « In alto i cuori per la gran dezza della Patria!».. Una lunga e calorosa ovazione salutò l'ora-,.; tore. il quale ricevette le congratulazioni più sentite e le strette di .-mano da tutti gli uomini politici ed ammiratori presenti.