Sfondata al primo colpo

Sfondata al primo colpo Sfondata al primo colpo (Per telegrao»unoenosrnraspeca Io' fykin6'sè£-&à' v$$anza.:ira;tbile «fte - col'. .TRIPOLI, . '^mW^tf^tfl. la ridotto, ehev.i flndwah)9; - all'ala desfrrt délVóas'i ' di Zànzutdcirca sei chilometri davanti al■la'iidditS ff. È di'1 Gargàresch; solo ieri dal postò àvaniéiè'col'tocalo oltre la ridotta 3, vidi uhygx^Pp\Cinico che'scavava delle trincee ii0jL^ il eie- j cannocchiale si scora^vanQy.chwfamente i badili con. cui-'i i4ifrè0^ii^a^^P9'n9.Ia loro-opera. Oggi H nostro Coniando decise dtnon consentire il proseguimento indisturbato della trincea.nemica. L'opera' di distruzione della ridotta turca fu affidata alla batteria d'assedio che con: ia sua grande portata poteva facilmente raggiungere l'opera nemica éisconvolgyrìa'àénza^obbUgare un solò , soldato ad uscire dai 't/Anèerantenti.- Il traino dei cannoni e le osservazioni degli aviatori '■'Si approfitta .'dettioccasione- per 'fare un inù'uadraT^r^'''nél^ìérfén^ davanti alla fi■ dòtta, avariata., chjs. è lavoro essenziale perchè la- grossa artiglieria possa operare efficacemente ed anche per, provare inuovi proiettili àà dito bspìpsivó,:-Alle Glie grandi, boòphé dte,}fuòta\ .s'oUcvatesulle' altissime . ricote si àvvidròiió con ■'% •ló'fó ' bizzarri car-> retti di mti7i£#òrt^ sH^terreriò friabttcì'Sei pariglie W'tÀfncè vano sema -sforzo. Questo risultato è dovuto, poi ai cingoli Buonagente, genialissimd invenzione -italiana, che circondano le ruòte e impediscono lóro di affondare nel suolo, ^assicurano l'imniobilità. dell'affusto a qualùnque puntò si arresti. Pòco dopo le 18 la. batteria da ltó giungeva sotto la ridotta n. 3,- Mentre il capiitjóhó CalÌ<"hiopulo con i suoi ufficiali provvedevano 'al piazzamento dei pezzi, gli aefàplani passavano alti, rivolti verso Zaniùf per esplorare le nuove opere nemiche, il tenente De Rada e il tenente Gavoìi con i ioro Karman e il capitano Moizo<con il suo Kewport si librarono lungamente sopra al ifiila vàsta'óasi di Zanzur,'percorrendo l'orlo frastagliato:e tornarono dopo un largo gi- ra versò il Fonduk el l'okar e Ben Gascir. Qualche minuto'dopo il loro atterramento neglì hangars di ììabel et Ghedir, il tetefo-.no portava, a Gargàresch i risultati delle j ossèyvdzloni. degli aviatori. Sul campò o-irientale dell'oasi erano stati notati alcun? scavi, ma la forma e la lineatura della d' . .- - : ••«•,; ff^„„#„ nu lesa non aveva potuto essere afferrata. Gli aviatori erano obbligali a volare alti perJ.ene, dWodsi qualche colpo fu sparato al lerò indirizzo - Comunque,: se gli aviatori n->n poterono rilevare l'architettura delle •' . T . :, • ■• operé nemiche, era segno che queste opere i. • ,L'#i ■ n»i 7~--„i;.s non erano imponenti. Del resto, la soltta • • i. ' ,- a ;■' h dislocazione h forze avversarie è fra Zan~' (f/i^ vertur e el l'okar e Ben Gascir. lì colpo meraviglioso Alle 10 la bella e potente ridotta iy. 3 era lo 'spettàcolo guerresco che stava per cornine dare. Cinque generali col loro stato maggiore' erano convenuti per. assistere al bpmbórda?/ien(o. Il generale Fara-era salito su uh aitò.osservatorio espressamente costruito- all'angolo più avanzato della ridotta, da' ciìi il maggiore Perobelli ed il capitano Calichiopulo dovevano seguire e regolare i tiri. I generali De Chaurand, Gigli-Cervi, Nasalli-Racca, Rainaldi erano sparsi sugli spalti delle ridotte e conversavano tra crocchi di ufficiali. Lamattinata era fresca, se- ..rena, limpida; il mare, profondo segnava con una vasta candida vòlta la sinuosità ' della costa; l'orizzonte cristallino esplorato attèntamente dai cannocchiali appariva deserto ; .neanche il buon draken, giunto sul suo carro fino a metà dell'oasi di Gargàresch,'e salito a 300 J»etr» nell'aria serena, aveva rivelato nulla di anormale. Alle 10 precise un tenibile 'tuono scoppiò nella radura,' donde un vasto fumo bianco si era alzato. Un lungo sibilo tagliente passò sulle nostre teste, ilianguidi lentamente alloru ' lavandosi verso- ZanzurJ Nessuno parlava più, tutte le pupille erano fissate sulla linea oscura delle dune, aspettando di vedere : piombare è scoppiare il proiettile. La grande irruzione di fumo che accompagna l'esplosione delle grariatewirie da 149 tardava e non squarciava la. tqrrà rossastra sollé. yandola a nembi. Il ritardo, per l'attesa an siosa nd acuita, sembravd\enórme, invero simile; pareva che il proiettile fòsse statò deviato verso qualche altro bersaglio invisibile, che fosse sfumato in aria da un po ter e incantato, ijn ufficiale di artiglieria osservava il crononiet.ro: passarono 28 funghi secondi; ài 24.0 aentro alla ridotta, > con precisione miracolosa, la granata cadde ed esplose: si saltellò.dalla terra lacerata un vortice di fumò e/Tè volteggiò sulle dune, le avviluppò, si discidlse lentamente al sole. Il bolide avena percorso' tàti) metri invisibile nello spazio, era' caduto^ dóve 'si óra voluto eoi. pire. ' Il massicciò cannone nella bassura aveva'la gota net a irta; condro il cielo. Ufficiali e cannonieri, che si àffaccchdaVan'òintornò alla sua mole, non vedevano il bersaglio, che speravano raggiungere ed'avevano- raggiunto. 'Soltanto'-'un prodigio di intelligenza; di preci'storte 'e di' ordirle aver va réso possibile il miracolo. ' Quando '' là nube che aveva inviluppato la duna, sì fu dileguata, un mormorie<di[. ammirazione si sollevò dalla ridotta. La trincea nemica era stata rotta in un punto dà un taglio pròfondo. Non sappiamo sé nella operavi fossero nemicL;. se ve no. erano,- i loro còrpi debbònjO[ìetsèrorstati sbranati dalla-formidabile esplosione. '"". Un incidente A téiìtiiintervalli, poiché la mastodontica bocca da fuoco prende'- tèmpo, -per ■essere caricata, ^Untata e sparata,, continuarono i tiri nella :p^ràl'viàì.tinaià. J)all'osservatorio, il.còrhàndànie...della batteria^indicava còl ietéfemo. la jvàjriaìlané di tirò, scriveva in un largo foglia sopra un. favolo, ti risultato ivoìryalcòli 'ethlti '^j^:*^p^e^sV. ftswre, fiitto il tèrrono iffyterìàòìla: e il marabutto sul: mare- fu cosi, mondato. A mezzogiorno il generale Frugoni'éd altri generali si rifilarono ; Téspenrné^o èra stato di loro soddisfazione.. Fu tirata ancora una salve: i tre pezzi spararono] contemporaneamente còri ■ fulgore ierfibùé ;. distinguiamo tre tuoni-.' mezzo minuto .dopò, intornò ai marabutto salgono, solo .due pini: due soli scoppi dà lontano giùn^wano . più tardi, vaghi come echi di uiiaìhifìlosloné. Viceversa gualche protèttile misterióso si abbattevi, sulla nostra ridótta senza potere colpire nessuno. Ne raccogliemmo uno piovuto dal cielo pochi metri distante da noi. Era uno scheggia di' ghisa che la violenza della caiulx aveva conficcata a parecchi centimetri nel suolo. Tre colpi erano «tali tirati, ma due soli erano partiti: Ila ierzii granata era esplosa nell'anima del cdwno.M- quella scheggia ne èra un frammento: j l'incidente poteva aver? mnxeguenze grai«': un salo cannoniere fu ferito, La 1'ÌCOgIIÌZÌOllC ,. . . ..... . . Nel pomeriggio i-tiri.furono ripresi per il . r , . , , ■ ' . / J.O™dramento del terreno ad est della ridat ta.JJna breve ricognizione^deUa nostra ca vallf™ T**5. !lrl * vrovamteres san*1 e fra^matm m modo impreveduto. Verso le 15 da ovest apparvero nuclei or- ,. ' . , "*. . . dinati in una colonna.simmetrica che tra- • _,. scorrevano veloci sulla-sabbia in dire- ' ■zione di^Zanzur. Erano i lancieri Firenze usciti per le solite ricognizióni. I lancieri avanzarono . al trotto 'per pattùglie affiancate. Quando ebbero.raggiunta la brughiera verdissima Che la batteria Battaglia sfol gora nella, giornata d,el X& gennaio, alcuni radi cólpi, cupi con\é,Mnfi, risuoharoho. Era la voce .nota del fucile Màuser che ritornava, a'parlaré. Védefnmo i lancieri appiedarsi e piantare,le lande nella terra, mentre le pattuglie- fiancheggianti e la retroguardia raggiungevano a galoppo il reggimento. Uno spettatolo più interessante era offerto dal nemico. In pochi minuti tutte le cime delle dune sull'orizzonte formicolavano di macchie scure, che rapide scendepano le chine biancheggianti, sparpagliandosi. ; , Prima dunque che imbrunisse le dune, intorno a'Gargàresch, ^diventavano deserte e calme e i nostri ritornavano alle ridotte e ai trinceramenti. Da Oggi il comandante turco sà che le ridotte.'che aveva progettar io, sono assicurate ai nostri cannoni, i quali potranno, seminare là morate se vorrà servirsene. Perciò gli gioverà retrocedere in cerca di aria più ;sicwra. . > 1 . GIUSEPPE BEVIONE,

Persone citate: De Chaurand, De Rada, Gigli-cervi, Nasalli-racca, Perobelli

Luoghi citati: Firenze, Tripoli