Le conseguenze della condotta della Francia sulla pubblica opinione italiana

Le conseguenze della condotta della Francia sulla pubblica opinione italiana Le conseguenze della condotta della Francia sulla pubblica opinione italiana ila solenne cerimonia a Sofìa pel giuramento del principe Boris (Servizio speciale della Stampa) Berlino, 2, notte. •' Parlando ancora del solito argomento dell'ultimo incidente italo-francese, la Deutsche Tage Zeitung fa notare la diversità di intonazióne della stampa francese dal primo .momento ad oggi, sopratutto in relazione dei varii sentimenti che gli incidenti ultimi hanno provocato nell'animo degli italiani c dei francesi di Tunisia. « La stampa frances non Ha mai, uno a ieri, — scrive il giornale, — riconosciuto il diritto degli italiani di fermare e perqnisire i piroscafi, ma oggi la stessa stampa francese ammette in sostanza che gli accordi internazionali darehbero ragione all'Italia. Tale mutamento, non solo nel tono, ma anche nel contenuto degli artìcoli, dimostra la preoccupazione della Francia nell'attuale momento. Essa, infatti, è preoccupata di vedere la Germania dietro l'Italia lavorare per togliere alla Francia l'amicizia dell'Italia e per rinsaldare la Triplice. Non vi è però nessun fondamento a tuie preoccupazione. Il punto di vista dulia Germania è positivo, ma freddo. Finora si è sempre saputo che il Governo italiano eri i principali uomini politici si^sono dichiarati favorevoli alla Triplice, mentre la pubblica opinione vi era in gran parte contraria. Il punto di vista del Re e del Governo è rimasto finora preponderante: cerò un giorno la forza della pubblica opinione in Italia ostile alla Triplice potrebhc anche vincere una fredda riflessione politica. Perciò gli uomini politici tedeschi devono calcolare una tale eventualità. Come oggi è la (situazione, e secondo i nuovi avvenimenti Ipolitici strategici creati dall'impresa tripolina, è però più verosimile che anche la rpubblica opinione italiana riconosca finalmente che appartenere alla Triplice è per l'Italia un vero vantaggio ». Il giornale pangermanista conclude difendendosi dalle accuse'francesi che i giornali tedeschi si siano scagliati contro l'Italia allo scoppio della guerra, accusando a sua volta la Francia di aver fatto altrettanto e peggio in un momento meno ragionevnl «r fuorché nei banchetti., • (Servizio tpeciale dtlla Stampa.). Basilea, 2, netto. Il Journal de Genève pubblica ancora un articolo sulle relazioni italo-francesi. «L'incidente del Manouba e del Carlhagc — dice il giornale — è venuto a dimostrare che vi è una gran parte di sogno nell'amicizia riannodata tra la Francia e l'Italia ». Il giornale, riesaminato l'incidente e ricordata la difficile posizione in cui si trova l'elemento italiano in Tunisia e cioè in una atmosfera satura di elettricità, ove il minimo urto potrebbe provocare un uragano, conclude col dire: «Una nube che passa, ha detto Poincaré, — basta un colpo .di vento per disperderla... Noi constatiamo ancora una volta che non esiste urla politicaalmeno 124 giuristi che hanno tempo da perdere(Servizio speciale della Stampa). Londra, 2, notte. latina e che la fratellanza latina fuori clic rei banchétti è una cosa molto fragile ». Vi sono al mondo I luminari del giure internazionale, generalmente, serbano un giudizioso .silenzio, allorché, qualcuna delle Nazioni, clic passano per le più potenti, come la Germania n l'Inghilterra, fanno qualche manifestazione di forza, qualche atto di conquista. Nel caso della pr.esa di Tripoli, da parte dell'Italia, invece, un centinaio di giuristi di ogni paese nari creduto opportuno di levare una regolare protèsta,. Chi organizzò questa scientifica manifestazione fu. naturalmente, la .Società per la pace, un sodalizio, che ama di sviscerato amorc i turchi, e vorrebbe che tutto le Nazioni muovessero guerra all'Italia e suscitassero il finimondo, "tanto per promuovere la tranquillità universale. La protesta dei giuristi, di cui dà notìzia questa sera la «Westminster Gazette», dichiàai di volersi tenere soltanto sul terreno ginricli co legale. Come ognuno sa. nel diritto Internazionale, un terreno giuridico legale di qualche .solidità, non è mai esistito è mai esistito. Tuttavia bravi giuristi dicono che l'attacco degli Ita*liani contro Tripoli è una negazione dollabuona fede internazionale, getta il discredito spi trattati e sui provvedimenti, diretti a promuovere una soluzione pacifica per tutti i conflitti. I protestanti, bontà loro, esprimono un'alta ammirazione per i grandi lavori compiuti dagli studiosi italiani nel campo del diritto internazionale, ma deplorano che una così bella opera sia stata guastata dalla recente azione del nostro Governo. Tra i firmatari vi sono pubblicisti e giuristinglesi, austriaci, olandesi, francesi, tedeschispagnuoli, americani, canadesi, egiziaui. Inoltre, vi figurano dei giudici, degli ex-giudici98 professori di diritto internazionale, 61 altrgrandi uomini: in tutto. 1B4 pacifisti, i quallascieranno il tempo che hanno trovato. Hit il Hi di Giano e aperto Roma, 2, notte. E. T. Moneta e Angelo De Gubernatis avevano espresso all'on. Credaro, .Ministro delia Pubblica Istruzione, il voto, perchè, come negli altri anni, per la Testa della pace, che scelebra nel mondo civile il li febbraio, il Mi nistro della Pubblica Istruzióne rivolgesse u na sua autorevole parola agli insegnanti delle nostre scuole, affinchè questi dimostrasseroin tal giorno, come il sentimento della pacedeva andare d'accordo col sentimento di patria. Il .Ministro Credaro ha risposto allo solleoitazioni dei due pacifisti con la seguente lettera, diretta al prof. De Gubernatis: « Caro amico, ' a Certamente, il nobile ideale della pace fra i popoli, pace, s'intende, con onore c con giustizia, sorride all'animo nostro, anche ora elio l'Italia deve tutelare, con In forza delle anni, i suoi interessi vitali e a un tempo quelli della «iviltà: imi all'acuto niente della v. non può"«•ruggire che una manifestazione per la pace, in questo momento, .^i presterebbe a interpruAszioni inesatte e dannose. 1 Itonuiiii chiudevano il tempio di Giano solo quando i nemici erano vinti: noi torneremo a celebrare la fe•ta della pace non appena il sangue dei nostrooldafi flore della gioventù d'Italia, avrà fruttato alla patria nostra il riconoscimento del s'io buon diritto c il rispetto di tutto i inondo : « sarà festa rincera c santità é* j Il giuramento iDeereditanodìBulgarìa1Sofia, 2, notte. Stamane, in occasione della maggiore età del principe ereditario Boris, fu cantato alla cattedrale il Te Deum alla presenza della Famiglia Reale, dei Principi, delle Missioni estere, del Corpo diplomatico, dei ministri, degli ufficiali superiori, delle Au- jtorità civili. Il metropolita Vassilius. offi-dante, rivolse al principe Boris un cpmmb- venlissimo discorso. Dopo il Te Deum, la Corte, le Missioni e-stere, i personaggi ufficiali invitati, si reca-rrmn alln Scuola militare ove il ' nrincine ìono aita scuoia multare, ove n principe Boris prestò il giuramento militare. Le truppe della guarnigione erano disposte in quadrato nel cortile d'onore della scuola. ...... 11 Principe ripetette la formula del giura- mento letta dal metropolita Vassilius, indi firmò la nergamena contenente la fòrmula. , . - °, T, _ . . . .. . . del giuramento. Il Principe bacio la bau-diera del G.o fanteria, in cui fu incorpo- rato, e ritornò poi presso il Re. che in un ' ,. - i. ,. ibreve discorso gli ricordo i doveri che gli incombono e rilevò l'importanza dell' od ier- jnn •iwi.ninwiit» Oiiinrli il Rp pnl nrp<srritfnno avvenimento, yuincijili rie, coi prescritto cerimomale, rivesti il Principe del collare degli Ordini Santi Cirillo e Metodio. Terminata la cerimònia della prestazione del giuramento ebbe luogo la grande rivista militare. TI principe Boris sfilò .alla testa del (i.o reggimento dinanzi al Re, circondato dai principi esteri. La rivista è riuscita brillantissima e produsse eccellente impressione. Dopo la rivista, la famiglia reale, i principi, le Missioni estere e i personaggi uffi- cialisi recarono alla scuola, militare ove fu servita una colazione, indi, il principe ri- ,.; ,. • , ■ ,,• ceyette gli auguri dei principi, delle Mts-isioni est-effe, dei grandi ufficiali dello Statò, imi russo-bulgara. Il Re, nella sua risposta al Granduca Andrea, ha ringraziato l'Imperàitor*! della -sua attenzione c di aver scelto il granduca Andrea, tìglio del suo amico granduca Vladimiro, a rappresentarlo. Il He liia constatato i legami che sono sempre esistiti fra la Russia e la Bui- n^i?^ SSJ*iE | relazioni russo-bulgare. (Journal). Grande animazione regna in città. Lungo il percorso del sorteo reale, una immensa folla salutava rispettosamente il Re e gli osipili, e ili tutte le altre città del regno si cantò il Tedeum ed ebbero luogo riviste. La fratellanza d'armi russo-bulgara I doni di Nicola II al Re e al Principe di Bulgaria (Servizio speciale della biaiapa). Salia, 2, notte. Il Granduca di Russia Andrea Via .consegnato ieri al Re un magnifico dono da parte dello Csar ed a.l principe Boris una spada, con iscrizione ed una fotograna rap- presentante Nicola II e lo Csarevic. Consegnando questi ricordi, il granduca A<n- drcii ha pronunciato un discorso in cuiha fatto notare che la spada offerta .al privi-cipe Boris simboleggia la fratellanza d'ar

Persone citate: Angelo De Gubernatis, De Gubernatis, Poincaré, Salia, T. Moneta