La città riprende il suo aspetto normale

La città riprende il suo aspetto normale La città riprende il suo aspetto normale Quattrocento padiglioni per i soldati — la ferrovia — Un combattimento' . di 17 ore — 4 cannoni tolti al nemico — Arresti di arabi. Napoli, 13, sen. Col piroscafo Europa sono rimpatriati SS falegnami da Bengasi. Essi partirono da Messina il 27 novembre e giunsero a Bengasi il 29, chiamati da quel Comando militare par la costruzione delle baracche, necessarie alle nostre truppe. Lavorarono sino al 3 gennaio, poi chiesero d'essere rimpatriati, non volendo sottostare alle nuove condizioni loro imposte. Essi ad un redattore del Roma, che li ha intervistati, hanno detto -me a Bengasi, attualmente, vi sono centòtrentotto operai divisi in dieci squadre; ciascuna adibita in un diverso lavoro per la riparazione dello strade e dei fabbricati danneggiati dal bombar-1 demento, per la costruzione dei padiglioni, per gli accampamenti militari e per ricoverare gli arabi nullatenenti e disoccupati. Ciascuna squadra, diretta da ufficiali del genio, è rafforzata da circa venti arabi, addetti al trasporto dei materiali di costruzioni. Bengasi, cosi, va riprendendo il normale aspetto e diggià sono stati riaperti i magazzini; i Caffè sono popolati di lavoratori arabi e di soldati, tutti, uniti in fraterna amicizia. Oramai dei padiglioni occorrenti per le trup-| pe se ne sono costruiti circa un quattrocento, che potranno ricoverare un dodicimila soldati. Quello che manca a Bengasi è VacquÉjbuo- na, ma tutto il resto è ottimo, e quindi st sta relativamente .bene. Quasi, tutti i giorni, s'elevano gli aeroplani per le ricognizioni; -sihòra, fiero, ' non è stato possibile accertare le forze nemiche, che sono scarse per le moti tagne e ricoverate in grotte. Quello che si conosce bene è l'accampamento turco situato di fronte a Bengasi — a circa sei chilòmetri — e che di tanto in tanto molesta i nostri soldati. A Bengasi è stato inaugurato 11 primo tratto di ferrovia Decauville, che va dalla spiaggia alle trincee frontali. Ora si costruiscono altri tratti per ricongiungere i quattro ridotti) che esistono da nord a sud. Circa gli avvenimenti della gueTra, gli operai ci hanno fornito le seguenti notizie. Il 14 dicembre una compagnia di fanteria del 22.o reggimento, condotta dal tenente Armando Capurso, uscita dalle trincee per ima ri cognizione, incontrò un gruppo di arabi armati. Vi fu uno scambio di fucilato ed 11 nemico fu messo in fuga. Furono fatti prigionieri diversi arabi, ed altri furono uccisi. Un arabo, inseguito da, un nostro soldato per circa 100 metri, morì' per un ' colpo di Mauser, che gli attraversò il cranio. Il 17 dicembre fu arrostato Un arabo fro-j vaio nascosto in un fosso presso lo nostre, trincee. Egli possedeva tutti i piani dei no-' stri accampamenti. Condotto nel castello! Beka — che è stato trasformato in un vero; carcere — fu dopo regolare giudizio, fucilato, 11 25 dicembre avvenne l'importante combattimento, già nolo, ed al quale presero par-j te- il G3.o, il 4.0, il 57.o ed il 22.o fanteria e| tre batterie di artiglieria, n combattimento durò circa diciassette ore. e, cioè, dalle cinque del mattino alle 22 della sera. Gli assali-; tori — circa tremila arabi comandati da re-i golari turchi — assalirono le nostre trincee Ali fronte, e poi, si schierarono, e attaccarono contemporaneamente i ridotti nUnieTO uno'ij; numero due, numero tre, e numero quattro,; tentando l'avvolgimento. Le nostre artiglieria facevano strage del nemico, che continuava; l'attacco. Le navi da guerra — a causa delj cattivo mare — erano fuori la rada, e soltan-j to verso le ore 18 la « San Marco » potè avvicinarsi alla spiaggia e tirare pochi colpi di cannone, e illuminare la triste scena con i riflettori. Quattro cannoni nemici furonomossi fuori uso dalle nostre potentissime artiglierie. Un maggiore di fanteria, alla testa di un battaglione, fece un contrattacco, respingendo gli assalitori. In quel combattimento furono fatti prigionieri circa venti arabi. Il 26 dicembre, poi, gli arabi tentarono un nuovo assalto; ma furono ben presto respinti,! e noi non avemmo che un sólo soldato forilo al braccio. Gli operai non hanno saputo precisare le nostre perdite del 25 dicembre; ma invece gli! arabo-turchi ebbero moltissimi morti; solo. i. nostri soldati ne dovettero seppellire oltre duecento. 11 28 dicembre fu • arrestato uh arabo, che aveva in un sacchetto, ben 1700 cartucce/ Il l.o gennaio, poi, avvenne quésto fatto.' L'operaio del genio, Giuseppe Capuano, che conosce bene l'arabo, se ne restava tranquillo o quieto in un caffè, quando s'accorse che un gruppo di beduini, confabulava con - circospezione. Uno di essi, che sembrava ii capo, eccitava gli altri alla rivolta. Il bravo, operaio, allora, Tifeii tutto ad .alcuni soldati, che procedettero all'arresto del capo beduino. Dal giorno 6 dicembre, infine, è stata istituita la forca; ma sino alla partenza degli, operai non vi sono state esecuzioni. Attualmente a Bengasi vi sono tre navi da guerra: e Garibaldi», «Varese» e «San Marco».

Persone citate: Armando Capurso, Beka, Giuseppe Capuano, Mauser