La crisi ministeriale francese Spiegazioni sull'incidente De Selves e aspri commenti contro il Gabinetto caduto

La crisi ministeriale francese Spiegazioni sull'incidente De Selves e aspri commenti contro il Gabinetto caduto La crisi ministeriale francese Spiegazioni sull'incidente De Selves e aspri commenti contro il Gabinetto caduto dlnsg. Parigi, 11, sera, i Fino ad ora, la più completa incertezza'cregna a proposito dei personaggi politici, iche potranno ossero chiamati a costituire ii nprossimo gabinetto. Secondo quanto si af- mferma da taluni, il futuro presidento del pConsiglio non sarà nò Clcmanceau nò Del- aoassé, nò alcuno di coloro il cui nome po- btrebbe avere un significato politico troppo I cnreciso. ' mIl Presidente della Repubblica non ha! ancora, ricevuto secondo l'uso, i presidenti dello duo Camere. Fallières doveva attenderò che l'elezione di Antonino Dubost a presidento del Senato fosse un fatto compiuto : egli è stato infatti rieletto • nel pomeriggio con 185 voti su 215 votanti. Le consultazioni all'Eliseo non comincieranno, dunque, cho stasera tardi oppure domattina. Si può però arguire fin d'ora, elio il ministero prossimo sarà un ministero di liquidazione a capo del quale sarà posto un uomo politico di secondo ordine, giacchè i grandi capi paro vogliano riservarsi per tempi meno difficili. la lettera di Caillaux a Fallières Pertanto, la cronaca della giornata ai deve occupare ancora del Gabinetto cho fu, in attesa di occuparsi della formazione del Gabinetto. avvenire. I ministri hanno tenuto questa mattina dalle 10 alle 11,50 il loro ultimo consiglio, durante il quale hanno rimesso al loro Presidente, Caillaux, una lettera nella quale dicono specialmente che egli li ha associati pieno di fiduciosa solidarietà a negozati difficili, che essi hanno giorno per stilbe• ... ,. , ., ■ , giorno seguito con lui in un intera unita di vedute e d azione. La lettera constata che la politica osto-;ra, por la quale Caillaux ha chiesto ai! suoi collaboratori la loro costante partaci- pazione. ha incontrato in ciascuna delle riunioni ministeriali, l'approvazione sen-1 za riserve di tutti i membri del Governo, i A mezzogiorno Caillaux e gli altri mini-istri si sono recati a consognare a Fallières ' le dimissioni del Gabinetto. La lettera di dimissioni constata che non si è verificato alcun disaccordo tra la maggioranza re- pubblicana o il Governo. Essa ricorda quindi che l'opera compiuta, caratterizzata sopra tutto dall'accordo votato dalla ^■mera e in discussione davanti al Senato, è stata elaborata dall'intero Consiglio dei Ministri. In particolare, ciascun articolo,dell accordo, ciascuna meo, e stata. aper-1tamente esaminata nelle riunioni mimate- nali e a nessuno di coloro che bi dimetto- no con Caillaux, sembro che tra ì membri del Consiglio fosse sorta nemmeno la par-jvenza di dissensi.^ . |La lettera termina cosi: « Bruscamente(mentre in nessun momento né al mio Ga-binetto nò in Consiglio, queste lagnanze erano state da chichessia avanzate) uno dei membri del Governo, al cui compito le cir-costanze davano una gravità speciale, si ritira. Non mi è stato permesso, nel bre-ve termine che la forza delle cose mi con-cedeva, di completare il Gabinetto che pre-siedeva, e non voleva lasciare senza tito-lare, sia pure .momentaneamente, un por- tafoerho ria cui dipende la difesa nazionale. «In queste circostanze, Signor Presiden-te.'io ho il dovere di dimettermi dallo fun--izioni che voi mi avevate affidato » " Delcassé pose condizioni eccessive „ Agli amici politici clic si sono recati ier sera a stringergli la mano, Caillaux barinnovato la sua affermazione del giórno prima, cho egli ha fatto il suo dovere, e che non credeva che dal punto di vista dei negoziali occulti, gli si potesse riinprove- raro qualche cosa. «La sola cosa che mi dispiaccia, lia detto Caillaux, è di non po- ter domani salirò alla tribuna e, guardando bene in faccia la Camera, discutere liberamente, completamento su tutti i fatti cho mi sono rimproverati, su tutto le calunnio dirette contro di me, ma. è una partita rinviata, e presto spero mi sarà offerta questa occasione e potrò avere la mia rivincita ». di fronte a questo sciopero di ministri del- ] la marina, volle imporre condizioni, che noi abbiamo ritenuto eccessive, « Come aveva chiesto a Fallières,. Delcass<5 voleva che il presidente della repubblica gli desse ogni specie di garanzia perchè la i L'«Echo de Paris» dico che Caillaux fea'ce ieri sera le seguenti confidenze: «Mi ora impossibile attenderò domani. Se il gabii netto non era completo stasera, eran lo di- missioni inevitabili. Durante la seduta del l pomeriggio, dopo il rifiuto di Germinet di - accettare il portafoglio della marina,, ab- biamo obbedito ai consigli di Messimy, o I chiedendo a Pierre Baudin di accettare la ' marina. Baudin decimò. Allora Delcassé, I a! i a e , à , , l a , o r sua politica fosse al coperto da ogni in-;trigo e la sua entrata al Quai d'Orsay non^implioasse nessuna solidarietà con la po- litica applicata' durante i negoziati del ga-! binelto che avevano messo capo all'accordo franco-tedesco. «Delcassé aveva inoltro posto come condizione, d'essere mantenuto agli affari eeteri in un'eventuale combinazione cho facesso seguito al mio Ministero. Infine Delcassé, in seguito al rifiuto di Baudin, aveva opposto obiezioni gravissime ad ogni tentativo di sostituirlo. La situazione dolgabinetto, sia alla Camera cho al Senato, sembrava sempre più difficile». ' Caillaux aggiunse: «In queste condizioni, io ho preso il partito ragionevole, onorevole e losrico, il solo che prevenga le defezioni ulteriori: le dimissioni del Gabinetto ». Perchè Banditi rifiatò il portafoglio Un redattore, dello stesso foglio ha , uji ivuaikuiO' urlivi gtvoou iwjiiu aai* a intervlstato Pierro Baudin sulle ragioni che j0 determinarono a rifiutare di entrare nel- -;la combinazione ministeriale, i! Dopo aver ricordato che, se egli raccoi- mondò sempre ai suoi amici di votare l'ace cordo, egli aveva però som prò rifiutato di -1 accettarne la responsabilità come autore, i Baudin ha narrato la sua conversazione i-icon Caillaux s ' — E possibile, gli disse, anzi verosimile di che voi non abbiate potuto fare di meglio o lua» dato le riserve che io ho formulato ri. e- guardo al trattato e, poiché d'altra parte, a n<m posso comprendere la solidarietà ala pimenti cho come una norma assolata e ^■^^■™^lJS^JSS!^&'^ è £Je. io-non posse'mettere col Governo, che i ne è i autore, la mia firma m fondo a qudo,^ nl^jwuÌo durò un quarto d'-ra. Sicr-1 com0 Calfiaux insisteva, Baudin gli replie- cò. _ Non ìnsistete! E! piuttosto lo scruo- polo di coscienza che mi trattiene. Io ho ri molto ammirato il vostro discorso alla Car-jmera per difendere l'accordo, ma quando |alla sostanza, vi è da parte mia del risir- tejD?i anzi delle riserve. Io non voglio ^otko. a-Ka,J0 nena sua integrità e in oneste con ze dizioni mi è impossibile entrare'nel vostro ei Gabinetto. r-j Baudin aggiunso che nelle attuali circo, si stanze egli non può tentaro di assumersi e-jil compito di dirigere la marina. «Se mai n-'io consentissi ad entrare in un gabinetto, e-iegli disse, cercherei anzitutto che esso foso-!so composto di buoni compagni». r- rallìères consigliò De Selves e. • »■»•»»»=p wu"*"* n-I *V*r pazienza n-j '(jn amico intimo dil Do Selves ba fattoa un redattore del «Paris Journal» lunghe dichiarazioni nello quali spiegò la-'parte avuta dal miniatro dimissionario Dei, Selves aveva accettato gli affari esteri,„ r aj conscio delle responsabilità cho assumeva no (è fiducioso in Caillaux, di cui ammirava e l'intelligenza o l'abilità; ma non tardarono ei i a scoppiare gravi dissensi sul modo di e- ' condurre i negoziati franco-tedeschi. Il mimi nistro degli esteri ebbo il torto di non dare o- prima lo sue dimissioni o di. tollerare, aniti arra lato della diplomazia regolare che funzionava, la diplomazia segreta e impulsiva di Caillaux. II presidente del Consiglio, senza il tramito di De Selves, dava istruzioni ai nostri ambasciatori e riceveva o-gni mattina giornalisti e comunicava loro i documenti più confidenziali, ecc. Presso chi lagnarsi di simili procedimen- ti? De Selves non poteva che rivolgersi a] Capo dello Stato, al'quale andò'anche a. dichiarare formalmente che era deciso al dare lo sue diinissioni, lasciando a Cail-j laux la piena ed intera responsabilità dei negoziati che voleva egli stesso dirigere, i Follièros consigliò al ministro di aver] pazienza, dicendogli: «Se voi date le di- ] voT; pensate alla responsabilità ih. «ui po téte incorrere. Il capo della diplomazia! francese non devo abbandonare il suo po-^ sto prima che il trattato sia firmato». De Selves ascoltò i consigli del President te della Repubblica e rimase al Ministero* t__ missioni, Caillaux prenderà il portafogli, I deeli esteri; vai meglio cho lo conserviate ;tentando di riparare agli errori commessi ^ incontrando le crescenti ostilità di Cail laux. E' merito suo se non si cedette di ! più alla Germania. Como moravigliarsi' che la verità si sìa uh bel giorno fatta' strada ». j L'amico aggiunse: «Se voleto rimanere edificato, interrogate alcuni membri deli Sonato, Charles Dupuy, Dovelle, PichonJ Clcmenceau, cho ebbero tra le mani docu-4 menti, che stabiliscono nel modo più prej ciso la partecipazione diretta di Caillaux' |uei negoziati, col tramite di agenti, che e e , e ^ e o o o , i i , o na ej trecenti f^TsefLortmT. K , s] è pl.onunciato contro la politica settaria di a a o i e a non fecero mai parte del Ministero deglil esteri ». i Il Paris Journal si dichiara convinto cho\ tali affermazioni non verranno smentite. I commenti dei giornali I commenti che fanno i giornali parigini di oggi sulla crisi del Ministero sono' molto scialbi ed incerti. Si vede che i gior-1 nari non sanno ancora da che lato orien* tarsi e non vogliono compromettersi. Soltanto i radicali si mostrano duri per il Da Selves; «La cattiva azione di De Selve* scrive il «Radicai» — termina dunque] con una crisi torbida, sotto lo sguardo de» risore dello straniero. E certamente moli}: senatori proveranno molto, rimorso di co-' scienza di avere partecipato al ritiro degli autori dell'accordo franco-germanico, prU ma che l'alta assemblea abbia potuto san-, zionarlo con il proprio voto, lasciando costi il paese in un malessere gravido di incognito ». j II «Rappel» dice: E' oggi indieoutibilol che tutta la campagna diretta contro il gabinetto o il presidento del Consiglio durante i negoziati difficili e gravi, tutte la' insinuazioni, gli attacchi, le diffamazioni! sono state inspirate dal ministro degli af-' fari esteri. E' anche indiscutibile che Dai Selves cercava di provocare un movimento; nazionalista, non già a servizio dei grandi; interessi della Francia, ma della eua proi pria candidatura all'Eliseo». " Caillaux ha imbrattato la nastra politica I giornali maggiori, invece, si scagliano con-j irò Caillaux: vivacissimo è. per esempio, il Journal des Débats, che scrive: Caillaux ha imbrattato la nostra politica marocchina, lai nostra politica spagnola, la nostra politicai europea. I negoziati occulti di Caillaux avevano, se non per iscopo, almeno come risul* tato, certo lo smembramento dell'Impero afrw cano francese, senza visibili compensi, la roJ vina della nostra influenza nel Levante, la rottura con la Spagna, la discordia con l'Ini) ghilterra e la subordinazione della politicai francese in Europa agl'interessi austro-tede* sebi ». ■~h II Temps dice che il solo indice per l'orienti a , -. o - Comilato rapubblicano-radicale c radicole-so cialista. Il Presidente della Repubblica ved^ oggi le conseguenze disastrose dell'esperie fatta dopo la caduta di Briand ». 1 La Liberté scrive: « La Francia si sottraw alla fine ad una politica loaca, fatta di urti misteriosi, di manovre sospette per uno scopoi che essa non osava confessare, ma che lascia»1 va indovinare: 11 vassallaggio tedesco ». { La Croix dice che Caillaux cade per avergiocato alle carte con la carta della Francia^ « Per assicurare il paese sui suoi destini o<v corre un Ministero composto di uomini onesti che siano sempre vissuti lontani dalla stampg e il cui onore e patriottismo siano al di sopr di ogni sospetto >. (Per telefono alla STAMPA)

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