Il generale Fara a pranzo coi giornalisti Un "menu,, guerresco

Il generale Fara a pranzo coi giornalisti Un "menu,, guerresco Il generale Fara a pranzo coi giornalisti Un "menu,, guerresco [Per telearato da uno dei nostri inviati speciali) THIPOLI. 7. ore 23.55 Stasera il sindacato dei corrispóndenti offri un pranzo di felicitazione al generale Fara. Il lieto convito — cui'parteciparono tutti i giornalisti italiani preienti a Tripoli e i corrispondenti esteri Burleigh, Chereau, Mac Giure, Bellanger ed anche il maggiore Uoppolo (direttore del servizio comunicazioni stampa) e gli aiutanti di campo del generale Farà — fu tenuto al restaurant « Roma ». Il proprietario, signor Gervasoni, preparò uno squisito pranzo di occasione, di cui eccovi il menu: « Antipasto alla baionetta — zuppa libica — pesce lessato con salsa incensurata — Telegrammi di bue brasato alla 149 — Polli di Bir Tobras alte .generale — Insalata di Henni alla vittoria — /Dolce croccante alla trincea — Formaggi e frutta d'Italia — Panettone, torróne e mitraglia» —Furono fatti molti -brindisi, in tutte te lingue, a cui rispóse'con commossa semplicità il generale Fara, dicendo che era facile vincere quando si hanno soldati valorosi e ufficiali prodi coinè i suoi bersaglieri. TI segreto dei loro successi era che i soldati amano il loro comandante come il - comandante ama i suoi soldati.. Fara finì il suo breve discorso entusiasticamente applaudito, leggendo una lettera' ricevUUt oggi, firmala «un umile per tutti gli if. mili » traboccante» di deliziosa ammirazione per i bersaglieri e per Fara e terminante con la preghiera a Fara di non pi sporsi troppo poiché ormai lo fece abba? stanza per la Patria e la sua perdita die Dio tenga lontana! — sarebbe più. dolorosa di qualunque sciagura nazionale.:;; iHm^ft, kBFu approvata, fra grandi applausi, .«tftefàtproposta d'inviare telegrammi di congratulazione e' di augurio alla signora Fara e all'ammiraglio Cagni. La gioconda riunione si protrasse animatissima fino, a larda ora. Si sono presentati alle trincee tre arabi di Tarrahuna. feriti, invocando di ; essere accettati come sudditi e curati. Dissero di essere- stati feriti dai turchi. Furono ricevuti per ragioni di umanità, ma s'indaga sul loro curioso racconto. P. S. 'dc

Luoghi citati: Italia, Roma, Tripoli