La grande lotta tra Yuan-Shi-Kai
La grande lotta tra Yuan-Shi-Kai La grande lotta tra Yuan-Shi-Kai ti i repubblicani cinesi Londra, 5, mattino. Mandano da Pechino al Daily Telegraph : «La lotta continua più viva che mai fra Yuan Sht Kai ed 1 repubblicani. Il primo insiste perchè l'assemblea nazionale costituente si riunisca a Pechino, ove le Prefetture e le Sotto-Prefetture, come pure le regioni speciali che portano la denominozione di << bandiere » dovrebbero mandare ciascuna i propri rappresentanti. L'Assemblea si aprirà appena si saranno riuniti i due terzi dei delegati. I repubblicani non sembrano decidersi a recarsi a Pechino e chiedono che ogni provincia o « dipendenza » mandi tre rappresentanti, che sarebbero eletti immediata mente in una città neutra, il che moltipli cherebbe il numero dei delegati che debbo no far parte dell'Assemblea costituente. Si informa da buona fonte che Yuan Shi Kai non condivide questa idea e che egli è deciso a non cedere. Egli ha ora il denaro necessario per continuare la lotta almeno per tre mesi. Ma potrà egli condurre a buon fine i progetti che ha annunziato? Tutto sembra indicare al contrario, che la situazione sta per aggravarsi ancora in Cina e che m\o smembramento del territorio sia oramai inevitabile. Telegrafano da Pechino al Daily Mail, in data di ieri : « Il console inglese d) Itchang telegrafa che le teste di Touan Fang e di suo fratello sono pervenute a Iteriting imballate e immerse in bidoni di petrolio ». Un dispaccio da Shangai reca: « Wu Ting Fang, commissario repubblicano al Ir Conferenza della pace, replicando alla notn delle Potenze,.in data del 20 dicembre, che sconsigliava la continuazione delle ostilità, dice che i tentativi di accordo sono stati intenzionalmente ridotti al nulla dal Governo mancese, che terminò i negoziati e respinse le decisioni del suo rappresentante accreditato Tang Chao Yi ». Un altro telegramma da Nankin dice « Il dottor Sun Yat Sen, arrivando a Nan kin, ha ricevuto una cortese lettera di Yuan Shi Kai, nella quale questi'lo ringrazia d avergli offerto la presidenza della repubbli ca e dice che il popolo avrà ogni larghezza e ogni libertà per decidere sulla forma del futuro Governo». Preti italiani in gravo pericolo Parigi, 5, mattino. Mandano da Pechino, 4, al New York He rald: «Il barone Vitali, segretario dell.Legazione italiana, ritornato da Taiyuanfa capitale del Shansi, all'ovest di Pechino, dice che le condizioni di quella località so no assai critiche. La città è in mano de; briganti: trenta o quaranta preti italiani e due residenti stranieri si trovano in grave pericolo. I ministri italiano e britannico hanno informato della cosa Yuan Shi Kai, il quale ha promesso di mandare truppe, Yuan Shi Kai ha telegrafato a questo proposito al capo-rivoluzionario Wu Ting Fang a Shangai, che sua intenzione non è di violare con ciò le condizioni dell'armistizio. « Yuan Shi Kai hn rifiutato In proposta di Wu Ting Fang di andare a Shanghai a continuare i negoziati, il presidente del Consiglio nella sua risposta alla notevole proposta di Wu Ting Fang fa notare come tutte le responsabilità del Governo siano sulle sue spalle, e die quindi gli è assolutamente impossibile di esaminare tale proposta. « Domanda invece che Wu Ting Fang si rechi lui a Pechino, ove potrà esporre le sue idee liberamente. « Il contegno dei rivoluzionari e Tinto! leranza della popolazione a Shangai ed a Nankino verso tutti coloro che manifestano idee monarchiche insieme alla insistenza che mette Wu Ting Fang a fare proposte leggere o assurde, ha allontanato le simpatie dei residenti stranieri in Cina dal movimento repubblicano. Vi sono pure buoncragioni per credere che un sentimento consimile vada prendendo radice nella miglio re parto della popolazione cinese nello prò vincio meridionali. » « Telegrammi ricevuti dalle Legazioni mostrano che molti fra i più forti capi-provin ciali finora affigliati alla rivoluzione disap provano il rifiuto di Wu Ting Fang di fare un Congresso di rappresentanti di tutti i paesi, mentre l'avvento di Sun Yat Sen alla presidenza incontrò molti dissensi nelle fila rivoluzionarie ».
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