La ferrovia di Bagdad

La ferrovia di BagdadLA "STAMPA. IN ORIENTE La ferrovia di Bagdad (Dal nostro inviato spedale) i A'FSCANriRFTTA l ALESSANDRINI I A. . V, TI Col 1903, il massimo sforzo diplomatico della Germania è vittoriosamente compiu- to. La completa concessione del Bagdadbahn, dal Bosforo al Golfo, è assicurata in forma incontestabile. Vi saranno ancora delle chicanes, da parte della Francia, e dell'Inghilterra principalmente. La Francia protesterà perchè, avendo ottenuto per i finanzieri dolla linea siriana Beirut-Alèppo ir prolungamento fino a Diarbekir, si vede la strada tagliata dal Bagdadbahn: non solo, ma perchè l'allacciamento di Aleppo ottenuto dalla Germania è destinato a deviare a favore della ferrovia di Bagdad tutto il traffico elle dal medio Eufrate scende per la rote francese a Tripoli ed a Beirut L'Inghilterra d'altra parto vuole fermare jì Btsgdadbahn\ lungi dal Golfo. riafferma il suo protettorato su Koweit, per impedire che la Turchia abbia un porto da concedere alla Germania come sbocco della ferrovia, e reclama, come ultima formula conciliativa, "la inteniazionalizzazione della linea a sud di Bagdad. Anche questi ostacoli sono superati. La tenacia, la determinazione, l'ostinazione dell'idea fissa non possono non trionfare. La Francia lascia cadere le sue obbiezioni ai nuovo tracciato Adana-Bagcè, cho viene a troncare l'avvenire delle sue linee di Siria. Non solo, ma non riesce ad evitare che la Germania riscatti (1906) il breve tronco Mcrsina-Adana, che è francese, e potrebbe molestare fortemente l'esercizio del Bagdadbahn nel suo punto più delicato, nelsuo sbocco sul Mediterraneo. I recenti accordi anglo-franco-tedeschi, che la Turchia non potrà che ratificare, consacrano il riconoscimento definitivo, esclusivo e totale del Bagtfadftaftn alla Germania Le azioni della ferrovia che erano in mani francesi, per il cambio di titoli avvenuto nel 1901, (quando la Smirne-Cassaba raggiungeva ad Afiun Karahissar la linea di Konia, e te due compagnie, con uno scambio d'azioni si costituivano solidali) e per interventi ulteriori del capitale francese nella costruzione, sono ricomprate dalla Deutsche Orimi Bank. La Francia ottiene come compenso il placet della Germania alla costruzione della rete armena Samsun-SivasErzmgbian-Erzerùm-Trebisonda. L'Inghilterra ottiene la rinuncia della Germania alla continuazione della linea da Bassora a-Koweit, e con ciò ritira tutte le sue obbiezioni al rimanente della linea Cosi il Bagdadbahn germanico, invece di metter capo sul Golfo Persico, termina a Bassora sullo Sciat-el-Arab. Ma il sacrificio è apparente. Se fosse stato reale, la Germania non l'avrebbe consentito. Il tronco Bassora-Koweit non ha più importanza. Bassora è un porto di maìfe autentico, capace di smaltire qualunque-movimento. Lo Sciat-el-Arab è un fiume immenso, che fino a Bassora può essere risalito da piroscafi di grandissimo dislocamento. Un vapore tedesco di ottomila tonnellate carico di rotaie per il Bagdadbahn è partito - giorni sono da Amburgo:-e la sua mèta è Bussoru. La concessione del porto di Bassora, è già ottenuta dalla Dea. tschc Òrient Bank, che ne iuizierà subito i lavori. Anche il porto di Alessandretta è assicurato alla Deutsche'Bank e la sua esecuzione non ritarderà. Cosi la Germania ha realizzato le condizioni essenziali del suo gigantesco progetto: il Bagdadbahn tedesco l e solamente tedesco, dal Bosforo al Medi-e solamente wot-w, " terraneo e dal Mediterraneo alle acque^ del Golfo Persico, ha il riconoscimento dell'Eu- o ropa.. . Qt,„,lt. - I lavori hanno dovuto subire le ripercus- a a e a o e e t e a e ea e e. i e i e e oel o, e ao e ni o gdi mr lue osrse il aa an it to an sia de el a. to è ea uo co sioni delle guerre recenti. I costruttori sono ora alle prese colte più terribili difficoltà della linea, i trafori del Tauro e dell'Amano. L'esodo degli operai italiani espulsi durante la guerra libica, ma più che tutto l'inaridimento del mercato finanziario per le crisi pohtiche recènti hanno rallentato e quasi fermato là costruzione. I lavori sono affidati alla potente casa Philip Holzmann di ' Francoforte, che è naturalmente finanziata dalla Deutsche Orient Bank. La Deutsche Bank ha già investito nella linea 120 milioni di marchi/Ora non può compiere nuovi sborsi, e deve attendere che il mercato internazionale si rassereni, per fare un,.nuovo landamcnto^.d'obbh^azioni e riunire nuòvi capitali. - Comunque, la strada già-percorsa è molta. Oggi pochi sanno che si può viaggiare da Costantinopoli a Gerablus sull'Eufrate sui binarti germanici, se si escludono i due tronchi del Tauro, fra Kàràpumar e Dorak (36 Km.) e dell'Amano fra Marinurè e Ragiu (100 Km). Appena nuovi capitali siano disponibili, questi lavori nella Cilicia e nelle gole di Bagce saranno attivamente ripresi. Oggi si preferisce concentrare il lavoro nelle zone più facili, evidentemente per costrurre un maggior numero di chilometri e allettare meelio il capitale quando si emetteranno le nuove obbligazioni. Così è stato inaugurato in questi giorni il trónco Toprak Kalè-Alessandretta, che metterà in comunicazione la linea col suo porto delfJMediterraneo : così si conta di spingere avanti quest'anno di altri 100 Km. la costruzione della linea oltre l'Eufrate, nella vera Mesopotamia, in direzione di Mossul. L'anno prossimo la costruzione sarà avviata anche da Bagdad verso il Nord, e poiché il tracciato è piatto e facile, si confida di collocare nei dodici mesi ducente chilometri di nuovo binario. Di questo passo il Bagdadbahn fra cinque anni sarà compiuto. Nel 1918 la valigia delle Indie prenderà la via tedesca di Bagdad. Mi sono informato sul trattamento che è fatto agli operai italiani nei lavori della linea. Con sorpresa e dolore ho raccolto sulo espressioni di malcontento.e di disgusto. Da ciò che ho inteso, chi assum» gli operai viola i patti convenuti. Un capo marinr/cne, Romano Rosario di Siracusa, mi racconta che, preso in servizio a 32 pUstre ni giorno, deve subire successive mutilazioni di paga : quando se ne va, gli regolano la situazione a 24, piastre al giorno: poiché protesta, è minacciato di bastonate. Un caposquadra, Francesco Salerno, mi espone che assume a cottimo dall'impresa l'intonaco di un ponte : fa 70 metri quadrati di lavoro : quando è l'ora di aggiustare i conti, gli calcolano solo 60 metri : alle sue proteste si risponde che l'ingegnere della ferrovia sa misurare meglio di lui. L'imprenditore Salvatore Chimirri ha fatto prima della guerra un trasporto di pietra per un ponte : viene l'espulsione, c deve andarsene : sulla situazione già consegnatagli dagli ingegneri della ferrovia — dice il Chimirri — gli .è fatta una riduzione arbitraria di settecento lire: è costretto a partire, e deve accettare quanto gli si offre, rilasciando ricevuta a saldo. Domando al nostro Console di Alessandretta se questi fatti sono veri. Mi risponde di sì. Egli ha dovuto intervenire molte volte pressori di- -rigenti dei lavori, quasi sempre inutilmente. , rrvmnaenia finisoft la sii* dichiarazioni o r e o n a a e e te e k o e . e e e e o i e d o i . e e è o a o, a , : e è , e o o e e iaà a e a e, al ti a i- la ' Compagnia finisce le sue dichiarazioni regolarmente con quest'offerta :'. « Se l'operaio crede di avere diritti, faccia. causa »«; Invitare un povero operaio straniero a far causa in Turchia contro una società poten-: te come il Bagdadbahn è uno scherno. Il| Console di Alessandretta mi aggiunge, che; qualche Console tedesco ha invitato gli ópe* rai italiani che durante la guerra e primai dell'espulsione ricorrevano a lui. per assi-i stenza a farsi Turchi; e mi conclude così Ie> sue dichiarazióni: « Io non ha.mai visto un! operaio italiano partire soddisfatto da questi lavori ». Mi pare impossibile che una grande impresa come il Bagdadbahn possa macchiar-' si di simili disonestà a danno della mano: d'opera che meglio la serve. Se i fatti dai me raccolti ed a me confermati da un no-i stro Console sono veri, deve trattarsi di a-: busi di elementi locali'ingordi di guada-1 gno. Ma le autorità italiane non possono tollerare questo stato di cose. Dobbiamo tu-. tela ai nostri nazionali di fronte a chiunque. La tutela deve essere tanto più gelosa ed energica, quanto più il suddito è untile. Gli' operai italiani, dopo là guerra sono tornati! al Bagdadbahn in proporzioni minime: for-' se per le ingiustizie patite. Si deve dir chinJ ro alla direzione di Francoforte che questi abusi non hanno da verificarsi più. In caso contrario, l'emigrazione della nostra mano1 d'opera alla ferrovia di Éagdàd deve essere: sconsigliata e proibita. A parte questi incidenti, che, se veri,.feriscono il nostro sentimento nazionale, non! si può non ammirare con tutte le forzo l'opera grandiosa intrapresa e quasi com-; piuta dalla Germania col Bagdadbahn. Tut*. to ciò che fu fatto in Oriente dalle altre na-l zioni impallidisce al confronto. La ferrovia' di Bagdad sarà il midollo della Turchia rige-; nerata. Chi la possiederà, avrà le chiavi dell'Impero. Su di essa i Tedeschi impianti teranno numerose altre imprese gigantesche.! I 1500 chilometri della linea principale di-! venteranno 3000 coi tronchi laterali e lei reti sussidiarie, che attireranno al Bagdadbahn tutto il movimento del centro dell'Im-; pero. Tutte le concessioni minerarie per 3QÌ chilometri intorno alla linea devono cadera' in favore della Deutsche Bank. La pianura; di Konia è stata irrigata con una conces-j sione fatta ai Tedeschi del Bagdadbahn ner un'estensione di 50LOOO ettari. Una concessione analoga è stata dalla Deutsche Baule ottenuta par la pianura di Adana, e per una estensione di 900.000 ettari fertilissimi, coltivati già ora a cotone. Finalmente, unai terza ooncessione eoloasaie per l'irrigazione!* di 5 milioni di ettari in Mesopotamia trai l'Eufrate ed il Tigri a nord di Bagdad, è stata assicurata dalla diplomazia tedesca al capitale che costruisce il Bagdadbahn. AlJ la ferrovia di Bagdad non mancherà il lavoro. I suoi debutti sono promettentissimij Gli affari del primo tronco Haidar PasciàKarapunar vanno cosi bene, che, non solo il Governo ottomano non deve pagare un centesimo di garanzia chilometrica, ma può incassare ogni anno una cifra non indi (fere lite come sua partecipazione agli utili. Le vicende del Bagdadbahn sono una lozione ai Govèrni ed ai popoli : dicono, che nel mondo politico si ottiene quello che.si vuole, tutto quello che si vuole, contro qualunque difficoltà, purché i disegni siano precisi, la volontà incrollabile e tutte le energia organizzate per il conseguimento della vit* torio. GIUSEPPE BEVI ONE. -ri

Persone citate: Aleppo, Chimirri, Francesco Salerno, Haidar, Philip Holzmann, Romano Rosario, Salvatore Chimirri, Smirne, Turchi