Il ministro Credaro consegna "Monna Lisa,, all'ambasciatore Barrère

Il ministro Credaro consegna "Monna Lisa,, all'ambasciatore Barrère Il ministro Credaro consegna "Monna Lisa,, all'ambasciatore Barrère erugaavreeconessatodi awr arato on complice (Per telefono alla Stampa) Roma, 21, sera. Stamane, alle 10, al Ministero della Pub blica Istruzione il signor Leprier, conservatore del Museo del Louvre, alla presenza dei commendatori Ricci, Poggi e Pranzetti e del capo di gabinetto del ministro, commendatore Casaglia, ha proceduto al riconoscimento della Gioconda, servendosi dei dati portati seco da Parigi. Con essi egli ha- confrontato tutte le caratteristiche del quadro, le dimensioni, i cartelli delle iscrizioni, il numero del catalogo, ecc. Mentre ai procedeva al riconoscimento, è giunto il sottosegretario all'Istruzione, on. Vicini. La solenne cerimonia della consegna ha avuto luogo allo stesso Ministero dell'Istruzione nella sala dei ritratti dei Ministri. Assistevano il Ministro Credaro, l'on. Di San GiuKanò, il Sottosegretario di Stato on. Vicini, l'Ambasciatore Barrère, Laprune, il Direttore dell'Accademia di Francia Besnard, il Direttore generale delle Belle Arti Corrado Ricci. Alle 11, entra per primo nella salai! comm. Ricci, che porta-in mano la cassetta ove è riposta la Gioconda. Viene subito . dopo l'Ambasciatore Barrère, accompagnato dal primo segretario dell'Ambasciata francese, Olle Laprune; seguono il Direttore dell'Ai- cademia di Francia signor Besnard, i Mi-'anistn Di San Giuliano e Credaro e 1 on. Vi- cini; tutti hanno posato per una fotografia. lMoltissimi fotografi hanno fatto anche foto QtccGlppcsiicgrafie del presenti col quadro della Gioconda retto dal comm. Corrado Ricci. Il discorso del Ministro Quindi il Ministro Credaro ha letto poche parole all'indirizzo dell'Ambasciatore. « Signor Ambasciatore. In questo solen¬ ne momento si presentano al mio pensiero pdu© detti di Leonardo da Vinci: « Lo figu- cre dipinte devono essere fatte in modo tale che i riguardanti di esse possano con facilità conoscere, mediante le loro attitudini, dAtcdtlli concetto dell'anima loro: quella figura'«è più laudabile che con l'atto meglio espri-'sme la passione del suo animo ». Leonardo vila Vinci, mente universale, ebbe la genia- : lità spontanea dell artista e la forza di con-i cezione filosofica. Faceva e giustificava fi- losoficamente l'opera sua. La fortuna della lGioconda staiti questo: che il ritratto non è soltanto la rappresentazione della bellez za esteriore, ma è la figurazione intima dell'anima. La Gioconda rappresenta il principio di quest'arte nuova. Il prezioso dipin nto", tolto dalle splendide 6 gloriose sale deliLouvre, la Nazione italiana è lieta di po- ter restituire alla Nazione francese che al1 gran figlio d'Italia dette ospitalità ed onori negli ultimi anni della sua vita meravigliosa. Vostra Eccellenza voglia ricevere il capolavoro del grande fiorentino come espressione di amicizia e di solidarietà fra i due popoli nell'alta idealità dell'arte e dell'umanità ». La risposta di Barrère * Ha preso quindi la parola l'Ambasciatore^ Barrerò.. Egli ha eletto: « Signor.' Ministro. Vi sono dei moménti nei quali l'eloquenza delle cose ò più potente di quella delle parole. Mi sarebbe difficile infatti esprimere ciò che sento in così memorabile circostanza; le mie parole truduiireibboro imperfettamente i sentimenti Clio mi ispira il modo di procedere così spontaneamente amichevole del Governo italiano nella scoperta e il ritorno alla vita del capolavoro di uu grande uomo il cui genio universale ha allargato i confini dell'intelligenza umana. Ho già detto a V. E. quali siano i sentimenti del mio Governo per il modo di procedere altamente cortese di cui hanno dato prova tutti coloro che si sono occupati della resurrezione dell'opera dell'uomo straordinario al quale l'Italia ha avuto l'onore di dare la vita e la Francia la sepoltura. Tengo tuttavia, nel momento in cui voi mi- consegnate la Gioconda ed io la porto Ul Palazzo Farnese, dirvi quanto sia commosso che spetti all'Italia il privilegio di' restituirla alla Francia, e tengo ad esprimervi in questa occasiono la gratitudine della Nazione francese ». L'atto di consegna Subito dopo il cav. dottor Enrico Vallarini, primo segretario al Ministero dell'Istruzione, in, qualità di pubblico ufficiale, ha dato lettura dell'atto legale di consegna. Quindi sono state apposte le firme delle . parti contraenti: gli on. Di San Giuliano e Credaro per l'Italia, l'Ambasciatore Barrère per la Francia. Hanno anche firmato come testi l'on. Vicini, il signor Besnard, Corrado Ricci e Giovanni Poggi. Da ultimo ha firmato il cav. Vallarini. I fotografi hanno fatto nuovamente scattare i loro obiettivi e quindi la cerimonia è finita. L'Ambasciatore Barrare si è poi intrattenuto a colloquio col Ministro Credaro, col comm. Ricci e con gli altri presenti per concretare tutti i dettagli della consegna del quadro e del viaggio che dovrà fare la « Gioconda » fino alla frontiera. Il quadro ò stato nella stessa carrozza dell'Ambasciatore Barrère portato a Palazzo Farnese. La Gioconda sarà esposta nella galleria Borghese nei giorni di mai-tedi, mercoledì, venerdì, sabato dell'entrante settimana dalle 10 alle 16. L'ingresso alla galleria seguirà le regole comuni Gli alunni delle scuole di ogni grado della città e della provincia avranno libero ingresso, secondo un orario che sarà stabilito dal R. Provveditore agli studi, purché siano accompagnati dai rispettivi capi d'istituti e professori. Hanno inoltre libero ingresso tutti gli artisti e gli studiosi d'arte, muniti di tessera e tutte le persone che hanno diritto a visitare gratili tamente le gallerie e i musei del Regno. II quadro della Gioconda è stato esposto nel pomeriggio a Palazzo Farnese, nella galleria dei Caracci. Si sono recati "a vedere la Gioconda la Regina Madre, il Ministro 'degli Esteri on. Di San Giuliano, il Sottosegretario di Stato agli Esteri on. Di Scalea, gli ambasciatori degli Stati Uniti e dell'In ghilterra, numerose notabilità italiane, monsignor Duchesfie, fi signor Besnard, i membri della scuola francese e i pensionati di Villa Medici. Gli studenti italiani andranno a Parigi colla «Gioconda» . Perugia, 21, notte. La gita degli studenti italiani a Parigi fissata, come è noto, »er il 5 gennaio 1914, coinciderà per cortese interessamento dell'ambasciatore di Francia, Barrère, coi ritorno della Gioconda, al Museo del Louvre. In tal modo gli studenti potranno partecipare ai grandiosi ricevimenti che si faranno a Parigi par festeggiate il ritorno dell'opera immortale di Leonardo da Vinci. 'aiì'à^à^iàri0 'gmì; aveva "accompagnato -, D/1„„„. „„• . - . „„.. ll p«ug'a alla stazione in vettura. Qn operaio Haliano e la saa amante arrestati a Parigi per le rivelazioni del Perugia Parigi, 31, notte. Ieri sera in Italia, in seguito al confronto tra Perugia e Vignolles, commissario epe ciale della Direzione generale della Pubbli ca Sicurezza, il Perugia ha confessato che 7 nnr*.|in..i »,-<, „i ^^ra„ia a0ì h,*r> ,i0iin 1 Lancellotti eia al corrente del furto della Gioconda e che egli ne aveva conosciuto:l'esecuzione. II quadro era stato ricettato per un mese e mezzo dal Lancellotti stesso, prima che fosse trasportato in via Bichat, e ciò quando il Lancellotti dimorava nello stesso stabile nel quale abitava il Perugia in via dell'Ilùpit al Saint-Louis, 5. D'altra parte il Perugia ha confessato di essere stato il solo autore del furto del quadro. Il Luncellotti, secondo la confessione del Perugia, ha assistito alla confezione della cassa ed posizione che confermasse o infirmasse la confèssione del Perugia, CODlu D UC1 "'"s1" era al corrente della partenza della Giocoli-: da per l'Italia, dove doveva essere venduta! 'Arrestato in una scuola di magnetismo Queste informazioni sono state telegrafate la scorsa notte all'Ufficio d'Istruzione, che ha immediatamente spiccato mandato di comparizione contro Vincenzo Lancellotti per raccogliere dalle sue labbra una de Nel momento nel quale l'ispettore Laro! les si presentava stamane, alle 8, al domi¬ '«ilio del Lancellotti, questi era assente. La 'sua amante, la vedova Clamérand, già di vorziata dal secondo marito, nata Segue : t di 41 di professi0ne lavandaia, i ' ' . , , . . ,.r" che aveva una clientela esclusivamente ita liana, ricevette alquanto vivacemente l'i spettoro e cercò di sviarlo, dicendogli di' non sapere dove fosse il suo amante. L'ispettore stabili un servizio di sorveglianza nei dintorni della casa e scor¬ ise ben Presto Michele Lancellotti, fratei lo di Vincenzo, che usciva per recarsi ad 1 avvertire il fratello della visita della po i e a a o lizia. L'Ispettore Larolles lo interpellò ed egli rispose che. si recava ad avvertire Vincenzo. Ottenuta questa informazione, l'ispettore lasciò che Michele se ne andasse. Que gli si diressse verso via Saint Mery. L'Ispettore lo seguì. Vincenzo si trovava presso Durville, direttore della Scuola pratica di magnetismo. Il Lancellotti, che è un appassionato di scienze spiritiche, ne frequenta Je lezioni. E' stato colà -proceduto all'arresto del complico del Perugia, il quale è stato condotto verso mezzogiorno dinanzi al Giudice Istruttore incaricato dell'affare, che lo interrogò. • Gli interrogatori Il Lancellotti ha energicamente protestato la sua innocenza ed ha aggiunto, che non avrebbe più parlato se non assistito da un avvocato. Alle 3,30 gli è stalo fatto l'esame antropometrico ed ò stato poscia imprigionato alla Sante. Quanto alla Clamérand, essa è stata inter- rosata verso lo-5 da Niclausse, cennmissa- rio di Polizia giudiziaria. Essa ha negato d'essere al corrente della ricettazione della Gioconda ed ha soggiunto cne in quella cameretta della via Hòpital Saint-Louis N.o 5, ove conduceva vita comune col suo amante, la presenza dell'opera di Leonardo da Vinci non le sarebbe certamente sfuggita.