La Camera prende le vacanze fino al 3 febbraio dopo alcune critiche all'esposizione finanziaria e tra saluti augurali

La Camera prende le vacanze fino al 3 febbraio dopo alcune critiche all'esposizione finanziaria e tra saluti augurali La Camera prende le vacanze fino al 3 febbraio dopo alcune critiche all'esposizione finanziaria e tra saluti augurali ricorrere anche ad un ministro del Tesoro ione e (Per filo diretto e telefo no al*** SIP AJtfPA) . Boni», ti, «era. ' Seduta ctomeid'saJe, che dovrebbe essere, nel ileaitterl "dèi deputati la seduta delle vacanze. Appunto per questa ragione la seduta è stata .anticipata e, si apre alle 13. L'aula è affollata di oltre duecento deputati, le tribune sono spopolate. . PASQUALINO VASSALLO, a cui si associafco decotti, Di- Campolattaro e Riridone, corri' memora H senatore prof.: D'Antonia. lerrioira il senatore prof/D'Antona. / ,J Pronunciano parole di compianto GTOLTTTlfi•ti ii Presidente. ATle.rtjs, allorchè si inizia.la discussione sull'esposizione finanziarla, l'aula si va maggiormente affollando; i deputati presentì sono circa trecento. Al. banco del Governo siedono .Giolitti.-'Facto,"Tedesco. Berìoltni, Golosimo e Socchi. , • :,. 4 .... i - •.. . v •• Progetti finanziari t. Si'.pSssa sùbito alla discussione dei disegno di légge: Proroga del corso legale del biglietti <tt, banca. e.modificazioni apportate alla legge sugli-Istituii di emissióne. ■ (JRÀZ1ADET reputa che questo aumento di circolazione1 sia: effetto■; della impresa libica', e il.'riserva di trattare questo ' argomento nella prossima discussione sulla esposizione flnanisiarin,. . ^TEDESCO, ministro del Tesoro, è lieto che Top. '.'Graziàdei voglia parlare sul tema della circolazione, in occasione della imminente discussione sulla - esposizione finanziaria. Quanto -alle raccomandazioni ed ai voti contenuti-nella relazione-della Giunta del -Bilan, cip. dichiara che il Governo li accetta pienamente., E' oggetto di studio la sistemazione definitiva, della circolazione monetaria, e si età provvedendo per far cessare ila lamentata deficiènza di moneta divisionaria.' {Bene!). ■' CARCANO, presidente della Giunta del Bilancio, ringrazia l'on. Ministro, lieto che il Éo/verrio- riconosca la giustezza delle' racCómandazioni^della Giunta del Bilancio. (4pprovàzionl). ■ -, {Sono approvati-tutu gli.articoU Uel disegno ■'41'légge). .SI passa' alla discussione del disegno di leggo: .Emissióne .di-Buoni.del Tesoro quinquennali per provvedere à- spese straordinàrie deila-ròte,; ferroviaria dello Stato e di nuove :'coittuzióni'dl strade ferrate. .. CHIESA PIETRO raccomanda che in tutti i capitolati per l'appalto di opere pubbliche eia tatto»; agli assuntori. l'obbligo di inscrivere i loro, operai alla Cassa Nazionale di IPrevi- ' IfP&^minUtro ^èV'Tft^P^^a^ cóglie con là màssima'- simpatia questa racco-' S%r»doziònie, la aliale concorda col principiò; gift ammesso dal: Governo, di- includere nei 'capitolati d'appalto, elisole rivolte ad una maggior tutela- dei lavoratori. -04 pprouazioni). ...(L'artìcolo, unico del disegno di legge è appr'éyàtù) « iS';''intraprende .la discussione .del disegno '61 lègge: Maggiore assegnazióne di.L. 500.000 fa',inscriversi al capitolo 55 .« Sussidi di pubiHeà beneficènza, ed alle-Istituzioni di ciechi' » «forteto delNnterno per l'esercizio 1913-14. •■-CHIESA PIETRO, contrario• per principio alia elargizioni. di elemosine . da parte dello •(Stato; rltienechead esso'debba.sostituirsi una politica di lavoro e di previdenza sociale, che sia meno offensiva, "per 'la "dignità umana ed assai più adatta all'elevazione civile del popolo. Vérrebbe'poi che i sussidi-fossero erogati per mezzo degli Enti pubblici-locali, e non dalle Istituzioni-private di beneficenza. . GIOLITTI assicura éhe il Governo è deciso . ad incoraggiare lo sviluppò.delle'Istituzioni di previdenza.,Della distribuzione dei'sussidi della, beneficenza, i Comuni sono già incaricati. Uria, parte però delle'somme vengono erogate per mézzo di ' quelle istituzioni "di beneficenza che danno affidamento di provvedervi in'modo rispondente allo scopo e senza offendere la suscettibilità ;dei poveri beneficati, ji (i'',approvalo l'articolo'Unico dal disegno di TEDESCO, ministro del Tesoro, presenta i se- i nisfero della-guèrra; per gli ufficiali d'ordine «lei magazzeni militari e 'per gli assistenti, del gònio militare. 4 La critica di Graziàdei ; Si intraprende la discussione intorno alla esposizione finanziaria. . . '.'GRAZIÀDEI è lieto che il Governo, accogliendo la tesi 'sostenuta dall'Estrema-Sinistra, abbia preso impegno, di presentare prossimamente ,i conti relativi alto impresa libica, insieme lolle .previsioni della spesa per. la uuova colonia. Irriporta però' che il ministro del Tesoro venga innanzi .alla .Camera e dica, esplicitamente "quello die ieri non ha detto e cioè quello che effettivamente si è speso per l'impresa liMea. Créde slùcéra la dichiarazione dell'onorévole Presidente ' del Consiglio, che sqlo per obbedire ad una necessità storica e politica, si è .deciso alla occupazione della Libia, ma ritiene pure che il Governo si sia accinto ad «ssa •impreparato' e .senza misurarne le. conseguenze. Solo il partito socialista rimase immune da illusioni, e, anche attraverso - inevitabili errori,' n'ornin'ancò al suo dovere di mettete in guardia il Paese contro I rischi dell'Imprèsa. La situazione presente è grave e richiede- pronti' ed energici provvedimenti. Ora, precisaruenie in..questa parte, è rimasta-muta l'esposizione finanziaria.. ■ V Verità e patriottismo 'fon. Graziàdei prosegue: — Il Paese deve conoscere tutta la verità, perchè se ne renda conto, lino all'ultima circostanza.' Non ;si dica «le:-ciò 6 poco patriottico! La verità_deve andare innanzi tutto. I grandi giornali. stranieri Conoscono le nostre condizioni reali; còsi pure 1 consoli ed' i rappresentanti degli altri Stati. Abbiano interesse,adragire sul Governo e sulrepinlone pubblica affinchè' si prendano' energie! . próvvedifnepti : in ciò slamo d'accordo coi senatori, che nell'indirizzo di risposta al di ■còrso della Corona hanno espresso lo stesso «cucetto. ■L'esposizione finanziaria somiglia al ballo Ezcelitor, nel quale vi è molta coreosftafla'.e .molto- scénario; manca però la buona aiusicà; • ■ TEDESCO: — Ma è piaciuta al pubblico! (Ilarità, .GRAZIÀDEI: —Però non è di buon gustò! .'foratore ^aggiunge eh l'onere della guerra earebbf s|ato meno sensibile se lu passato si fesse' seguita una politica finanziaria più previdente: e di ciò fa colpa all'ori. Giolitti. — L'on. Giolitti — dice il Graziàdei — è pre Bidente del Consiglio dal 1S03 in poi, ininterrottamente... ' GlOLlTn : — No, vi furono due interruzioni ! GRAZtADEI:- — Mi aspettavo questa interriizlone. - Ma io- considero - come Ministeri del- lancio si mantennero buone escluslvaroentei fipèrchè all'enorme aumento delle spese fece) l'on. Giolitti anche quelli tenuti dal cuoi rappresentanti o sostituti, con un sistema che egli ha creato. GIOLITTI : - Non e veroi GRAZIÀDEI: —L'on. Barzilai parlò appunto per questo di un biglietto di andata è ritorno. In tutto questo periodo — continua Ton. Graziàdei — non si è provveduto convenientemente all'economia nazionale: le condizioni del bi- a i e i o l fronte il progressivo aumento delle entrate. In ivece una parte di tale aumento doveva essere destinata a sollevare le condizioni dei contribuenti, soverchiamente sovraccarichi di tributi, ed assicurare la elasticità dei bilanciò. Ma quando si preferisce continuar eil dominlo'persónalc, non è possibile fare l'interesse del Paese! L'on. Giolitti non è come la madre spartana che dava Io scudo a suo figlio combàttente, dicendogli: <r O con questo, o su questo! ». {Ilarità), cinque giorni dopo, la presentazione della' riforma tributaria l'on. Giolitti .cadeva, GIOLITTI : — Ma io l'avevo presentata prima ! GRAZI ADEI : — E' véro che si dimise quando fu disapprovata la riforma tributaria, ma sapeva che ciò sarebbe accaduto. GIOLITTI: — La verità è che non si voleva che si facessero pagare troppo le classi ricche. {Approvazioni). GRAZIÀDEI: — "Questo è un fatto che riguarda lei e la sua Maggioranza! GIOLITTI: — Ma se anche i socialisti votarono contro ! ' "> GRAZIÀDEI: — Ella presentò il disegno di legge sapendo che la Camera Io avrebbe respinto. GIOLITTI: — Non è vero! GRAZIÀDEI: — E cosi passarono gli anni, delle vacche grasse, senza che il Governo pensasse a trarre partito per la grande trasformazione tributarla, in senso democratico, e vennero gli anni delle vacche magre. ' Le cause dalla crisi L'oratore poscia prosegue: La crisi economica che oggi cosi fortemente affligge il Paese ebbe i suoi inizi nel 1910. Una parte delle cause di essa sono certamente indipèndenti"dalla"guerra libica, : come la crisi nord-americana, la crisi della seta, quella del cotone, acutizzata, ma non prodotta dirètto o indiretto dell'imprèsa libica. Anche accettando le cifre esposte dal ministro del Tesoro circa l'avanzo ottenuto nel 1919-13, nota come esso. sia principalmente il prodotto di uno straordinario provento del dazio sul grano. Per l'esercizio in corso nota la rilevante diminuzione dèi dazio sul grano, che ha avuto uria "sensibile ripercussione sull'ammontare complessivo delle entrate. Chele condizióni attuali delle finanze*— aggiunge l'oratore — non siano floride lo prova il fatto che il Governo- non si è più occupato di pubblicare i comunicati relativi agli introiti dello Stato, Dice, rivolto: al.ministro: — Perchè avete perduto la'bella abitudine di comunicare alla stampa gli aumenti che mensilmente si verificavano negli introiti dello Stato? . TEDESCO, ministro del Tesoro : — Abbiamo sospeso questi comunicati perchè il pubblico non ci capiva gran che. GRAZIÀDEI. — Ma potevate almeno pubbli carli nella Gazzetta Ufficiale, TEDESCO. — Ma i nostri comunicati erano fatti essenzialmente per l'estero! GRAZIÀDEI — Erano fatti per l'estero e per l'interno. Voi non li avete più pubblicati nè per l'estero, nè per l'interno. Solo quando vi tornava conto li pubblicavate; allorquando non vi fece più comodo non li avete più pub blicati. GIRETTI,— Ha ragióne l'on. Graziàdei; ci deve essere una verità sola per tutti. GRÀziadei — E poi, on. ministro del Tesoro.' non mi- interrompa. Le interruzioni, in una discussione finanziaria sono preziose per coloro, che .intraprendono una onesta critica sull'andamento della finanza dello Stato, perchè dimostrano che il ministro non è peifet tannante sicuro ed ha-bisogno di interrompere Quanto al prossimo esercizio giudica troppo rosee ile previsioni del ministro del Tesoro Circa le entrato del futuro esercizio. E quanto alle spese, nota specialmente, che fra esso non figurano nè la spesa pure inevitabile del nuovo bilancio delle Colonie, nè gli aumenti delle spese militari. In complesso l'esercizio futuro noi: • potrà sostenere • il carico delle spese, se esse dovranno continuare ad aumentare .nella proporzloM in cui è aumentate fin qui. L'oratore deplora i sistemi di anticipazione di fondi- senza autorizzazione, e dice: — Colui che Inaugurò questo sistema di anticipazioni senza autorizzazione fu l'on. Luzzatti: l'on. ..Luzzatti, che ha seguito sempre la sua teoria finanziaria filosofico-spiritica, come farà alla Carniera quando egli, difensore e invocatóre delle sante memorie, -si troverà dinanzi le ombre di Sella e di Minghetti? LUZZATTI — Làsci stare! Con Sella e con Minghetti me la intendo io. GRAZLADEI, rivoìtó a Luzzatti: — Del resto, lei era un delegato dell'on. Giolitti. GIOLITTÌI, scattando dal banco del Governo : — Non parli di delegati, on. Graziàdei. Voci daWEstrema; Sarà meglio dire luogotenente. GIOLITTI — Io non ho usato ingerenza alcuna negli atti degli altri Ministeri. GRÀZIADEI — On. Presidente del Consiglio, mi avevano detto ii contrario ed io ci avevo creduto. (Ilarità vivissima). GIOLITTI — Io ho approvato la politica del Gabinetto Luzzatti, ma non ebbi, ripeto, alcuna ingerenza. Nessuno può . supporre qui che l'Italia si possa governare per delegazione. (Approvazioni). MARCHESANO — Ha ragione, è indecoroso (Ilo rita). CICOOTTI — Sicuro, od è per questo che abbiamo combattuto e combatteremo l'onorevole Giolitti. I conti della guerra L'on. GRAZIÀDEI riprende il discorso e dice: «E*.difficile, anzi impossibile, fare con esattezza i conti finanzia in della guerra una volta che il Governo ha nascosto fino ad ora le cifre precise procedendo per indizi. Avevamo prima dell'esposizione due fonti: 1 prelevamenti dalla Cassa secondo risultano da leggi o.da decreti già stampati sulla «Gazzetta Ufficiale», e i prelevamenti reali quali risultano indiretta-mente da tutti i mezzi finanziari comunque u< doperati dal Governo. Dato il sistema insincero del Governo, le notizie ricavate dalla prlma fonte sono certo minori che quelle rica-vate dalla seconda. Col primo modo si 'giunge ad una cifra approssimativa minima di sette- conto milioni, che le rivelazioni deli'oitóT&idesco hanno portato a 957 milioni. ColSei3«W» modo, tenendo conto della destlfiarfoTie «agii avanzi' dei bilanci passati, della emissione di buona del Tesoro ordinari-e qUtoquenrjall, del *»*> e. del debiti in biglietti con la Banca d Italia prima della guerra e oggi, si pi* arrtvare, salvo le spiegazioni che l'on. .Ted* spiegazioni cne ron... tea* mfitint*.» n^n&rt?l i^mlfiETT^ miMma di un miliardo e 156 milioni. Si badl.poi che anche quest'ultima cifra è molto incompleta. Oltre alle spese pagate, ci sono. le spese impegnate e noi non abbiamo àncora alcun dato preciso sulle seconde, pur- pctedendo molti indizi che fanno ritenere che sjar ho notevolissime. .Resta infine un dubbio .legittimo se, i materiali dei magazzini miilì'tari consumati nella guerra siano stati già tutti ;ri* costruiti. La situazione non è certo disr>erata; Un paese come il nostro saprà superare; anjjifS i gravi effetti della leggerezza delle classi $D* minanti e del Governò. La-oondiziono è soltanto assai grave e bisogna guardarla in faccia per adottare mezzi pronti ed energici ». ■ L'oratore viene a questo punto a trattar della guèrra e dei sistemi finanziari e contatwU del Governo e dice: - «La promessa' governativa di presentare• al più presto i conti della guerra in Libia è la miglioro dimostrazione della bontà della tedi costituzionale sostenuta dai socialisti. A parte ogni altra considerazione, essa però non 'ci dispensa dall'esame del passato. Uno del problemi costituzionali e amministrativi più delicati è sempre-stato quello di concìllaffo le prerogative dei controllo panlamentare con'la. necessità per l'amministrazione di fronteggiare le spese ^prevedìbili. A -tale scopo Xa legge fondamentale dell'84 ha creato i fondi di-riserva in cui il Parlamento stabilisce preventivamente l'ammontare. La legge dell'89 proposta dall'on. Giolitti, allora ministro del tesòro, migliorava ulteriormente .i sistemi. Se atti ch'e, nei 1910, venne approvata dal Parlamento una legge che in modo non avvertito sovvertiva tutte le conquiste parlamentari in questo cànfpo. Essa infatti consentiva e consente- al potere esecutivo di aprire a favore dei hAiiiferi della guerra e marina conti correnti per" qualsiasi somma, anche senza registrazione della Corte dei Conti. E' per tal modo eie il Governo potè nel 1911 dichiarare la guerra alla Turchia senza rendere cónto al Parlamento. Il sistema dei conti correnti ha poi continuato e continua tutt'ora ed ha permesso e permette aa Governo di tenere gli oneri della guerra libica :all'infuori dei bilanci ordinari, rendendo sempre più dimoile ogni controllo e- creando ' una contabilità artificiosa.nella quale la «pese d^.G0W«^ jlgiiir^; derijteSttTtì. Anche l'on. Sonnino nella sua lettera a3!i:«ftet. tòri ebbe a condannare 'quésto dannoso sistema. Vogliamo dùnque i conti della; guèrra, 'l'abolizione di demuneiatt articoli della legge 1910 ed il ritorno'a più rigidi criteri finanziari ». L'oratore, a questo punto, fa una digressione sul sistema di bilanciò adottato dall'on. Luzzatti e dice: «I bilanci dell'ori. Luzzatti peccano per molte ragioni'». LUZZATTI : — E allora'perchè lei non mi ha votato contro? GRAZIÀDEI: — Perchè alla Camera non ero ancora venuto, e non ero ancora deputato. (Ilarità). • LUZZATTI: — E 1 suoi amici dell'Estrema che cosa facevano? TURATI — Facevamo- tutto il possibile contro quelle irregolarità, di cui parla l'on. Graziàdei. MARCHESANO : — I bilanci dell'on. Luzzatti venivano passati alla svelta in • qualche seduta. TEDESCO : — Lei parla contro 11 compianto on. Mazza, che rappresentò l'Estrema Sinistra alla Giunta del bilancio. GRAZIÀDEI: — Mazza era un garibaldino e il suo nobile spirito non aveva troppi rapporti con la contabilità dello Stato {ilarità). La necessità di provvedimenti L'on. GRAZIÀDEI continua il suo discorso occupandosi del sistemi finanziari dell'on. Tedesco e dice : — A parta la destinazione degli avanzi dei passati esercizi, quasi tutti gli altri mezzi finanziari del Governo hannq contribuito, per il loro carattere ed i loro effetti, a peggiorare la situazione. Fino a pochi mesi or sono si diceva dai nostri avversari: nè imposte nè debiti. In realtà si applicavano le imposte esistenti in modo tale da fare piuttosto desiderare imposte nuove nettamente precisate e si facevano operazioni che, per essere provvisorie, non costituivano meno re-eri e propri debiti. Tali" debiti sono rappresentati principalmente dall'aumento di circolazione di' biglietti per lo Stato è di buoni del tesoro collocati all'Interno. Il primo mezzo ha peggiorato il credito in uno dei suoi più delicati istrumentl ed ha contribuito per lungo periodò' ad inasprire l'aggio; il secondò non è definitivo ed ha assorbito il capitale nazionale in un momento in cui l'agricoltura, l'industria e il com mercio ne avevano più bisogno. La teoria di non fare debiti all'estero può avere una giustificazione politica, ma ciò produce nel paese effetti economici disastrosi. Occorre dunque sistemare l'onere della guerra.i e, per quanto [possibile, ridare elasticità al bilancio. Occorre a sopratutto far presto, giacchè la stato di.in certezza paralizza sempre più il mercato e peggiora la situazione. Perciò — prosegue' l'oratore — esposi al proposito la mia modesta opinione fino dal dicembre.del 1912 e fino a che il Governo non avrà presentato proposte concrete non è opportuna l'esposizione di un pensiero collettivo.. Allora, pur tenendo-saldo 11 piede sul nostro terreno di opposizione recisa, coir laboreremo. perchè i nuovi progetti riescano menò dolorosi che si potrà allo sviluppo della classe operaia e della parte sana delle ricchezze nazionali. Nuovi inevitabili progetti potranno forse segnare la fine del dominio dell'on. Giolitti. Il presidente del Consiglio sconterà comunque le gravi manchevolezze della sua opera di fronte ai maggiori problemi economici e tributari.. Noi, socialisti, mentre riconosciamo l'enorme importanza, della legisfazione sociale non ci contentiamo soltanto di essa. Non è per noi meno importante la' legislazione tributaria a doganale. Le grandi democrazie moderne si rafforzano nell'elevatezza dei costumi politici e si sostanziano nelle profonde riforme economiche e tributarie. Perciò l'opera dell'on. Giolitti che fu un tempo utile, è oggi un inciampa perturbatore all'esplicazione della sana democrazia (Vivi applausi all'Estrema Sinistra; congratulazioni). Altre critiche Prende la parola l'on. CORNIANI, il quale, dopo aver posto in evidenza ì pericoli di una politica finanziarla soverchiamente ottimista, 1 nota che una buona condizione finanziaria a deve essere la base di ogni riforma economica e sociale. Aggiunge che l'Italia attraversa un momento di stasi nella via del suo confor- -t tante progresso, stasi dovuta in parte a cause e di ordine internazionale. Non per ciò dobbiamo -' perdere la fiducia nell'avvenire del Paese eh* uBei incotrrme da ben più gravi crisi nel tem po passato. Sopratutto le classi agiate-debbono essere pronte à sopportare i magglórTTSiSri Azi che l'ora presente richiede. Senonchè non bisogna far troppo assegnamento sul gettito di una imposta globale. Si è perciò che, pur prò* vedendo adeguatamente, olle imprescindibili necessit.', ,MU-,ì\{b*»n fMO„rtn i„- ^««nTno,»» necessità della' difésa 6 facendo là debita parte all'increménti dèi servizi ed ai Pi'ovv'édlmenti di órdine sócftYe. s'impone' la più rigorosa vi- gilanza sulla spesa. Ritiene poi che un'ecces^ sivo sentimento d'amor preprio ol abbia sconsigliati dal contrarre, uri prestito all'estero siri dal .principio.della guerra anziché attingere ai risparmio nazionale. Invoca poi • una politica pi lavoro la quale si ottiene,- non soltanto con l'aumentare dei lavori, pubblici, ma anche Con lo stimolare ed aiutare le private iniziative., Conclude esortando il Governo a fare una politica.che non sia di classe ma di iutte indistintamente-le «lassi sociali o che aiibia per scopo sempre .la maggior prosperità c grandezza della -patria-. .{Approvazioni e congratulazioni). Un repubblicano COMANDINI constata Che do. stesso Ministro del Tesoro ha riconósciuto la impossibilità, di far fronte alle spese della- tibia, con i mézzi ordinari dì Bilancio; ina si duole che sia stato muto circa i provvedimenti che all'uopo intende. adottare. Accenna egli pure al grave problema della disoccupazione ed alla necessità di una efficace politica di lavoro, di opre igieniche e di istituti e di edifici- scolastici.' Nèi.rneno-impellente si palesa 11 problema dei nostri servizi ferroviari: vorrebbe, quindi, che '.il problema • finanziario fosse esaminato alla .'stregua di due termini, cosi da quello della potenzialità economica dei Paese, come da quello dell'entità dei bisogni. Ricorda che sarebbe tempo di addivenire alla grande riforma tributaria, ormai da tanti anni promessa. Su questi particolari ed importantissimi problemi attende precise dichiarazioni dal Governo. (Api)lausi all'Estrema Sinistra). La critica dell'on. Giretti GIRETTI lamenta che da alcuni anni il Bilancio italiano siasi, andato, allontanando da quel sistema d'i perfetta chiarezza e* sincerità,, cui si era gradatamente andato avvicinando. Oggi, oltre al Bilancio generale; dello Stato, abbiamo i cosi detti Conti speciali, e, cioè,, quei Bilanci, che si ■ alimentano coi de¬ milioni ai termine dell'esercizio 1912-913, annunciato dall'on. Tedesco e sriiehtitó dagli stessi documenti Contabili allegati al Bilancio. Non vi. è avanzo, quando ad esso corrisponde una creazione di debiti: è ben vero che questi sono stati creati per la guerra; ma l'oratore nori ammette che anche le spese generali della difesa nazionale debbano essere coperte dal debito, anziché dalle entrate ordinarie. E' assai meglio che in materia militare Il Paese conosca piena ed intera la verità. Lamenta ancora che per le esigenze della politica internazionale si vengano a colpire naturali incrementi della ricchezza nazionale; e nota con dolore, a questo .proposito, come, lo finanza italiana debba ogni anno fare assegnamento sulla scarsità dei raccolti per avere un largo gettito dei dazi sul grano. Non può associarsi all'ottimismo' del Ministro del Tesoro di fronte alla grave crisi che attraversano tutte le industrie italiane, di fronte all'enorme Inasprimento delle imposte dirette e specialmente di quella della, .ricchezza mobile. Rileva, poj. che molti servizi pubblici fono tuttora in istato di sofferenza, come, ad esempio, i servizi automobilistici e le scuòle rurali. (Interruzioni del Ministro della Pubblica Istruzione). Concludendo, afferma che l'esposizione finanziaria manca di coraggio e sopra tutto di sincerità, mentre dovere di tutti dovrebbe essere la sincerità, perchè soltanto colla sincerità si serve la Patria. (Bene/ Brano/). Lai replica del Ministro Si alza a replicare il ministro del Tesoro, on. TEDESCO. Egli premette che risponderà brevemente alle ivarie critiche mosse dagli oratori, critiche che in gran parto giudica dovute al troppo affrettato esame che gli oratori hanno potuto fare dell'esposizione finanziaria. Alion. Graziàdei osserva che con l'inizio del rifiorimento economico della Nazione si è inaugurata e tradotta tutta una politica di sgravi dei consumi popolari, che ha portato un sensibile miglioramento dei salari. Quanto alla grande riforma tributaria che qui ripetutamente si è invocato, quando l'on. Giolitti se ne fece iniziatore, essa fu ostacolata precisamente dai deputati dell'Estrema 'Sinistra: Contesta vivamente l'affermazione che gli avanzi del bilancio siano essenzialmente dovuti al maggiore gettito del dazio sul grano correlativo alla scarsezza dal prodotto nazionale. A questo proposito nota di passaggio che il consumo del grano è cresciuto anche nelle classi più misere, che un tempo si nutrivano esclusivamente di altri cereali. Conferma le cifre esposte circa l'avanzo previsto per l'esercizio in corso e. per il prossimo esercizio, quantunque sia vero, come egli pure haaffermato, che l'Incremento delle entrate non è pari a quello degli esercizi scorsi. Ripete che 11 cambio non è in relazione con la circolazione cartacea, tant'è che hi questo momento esso è disceso alla misura normale. Nega che siasi ecceduto nell'accertamento del redditi di ricchezza mobile, in quanto che rAmministrrzlone si è unicamente tenuta al dettami dell'Autorità giudiziaria. Del resto, la pressione sul redditi di ricchezza mobile non è affatto eccessiva, com'è dimostrato dallo scarso numero dei ricorsi. Non è escluso un prestito In quanto alle previsioni ulteriori, dimostra d'avere procèduto con la massima cautela: assicura tuttavia che per oltre la metà delle spese di guerra, che rimane ancora scoperta, si farà fronte coi mezzi ordinari entro i prossimi quattro esercizi finanziari, esempio raro di potenza finanziarla. Non esclude tuttavia che si debba ricorrere anche ad un prestito, che, in. ogni caso, potrà aversi a condizioni molto migliori che se non si fosse fatto nel periodo della guerra. Altre proposte per far fronte alle esi b!,;; ÀSerma fittizio l'avaro di ce^.^Sici^ ... genze del bilancio sono.poi annunziate, ed esseportate davanti al Par-saranno al più presto lamento: sarà allora possibile un'ampia di scussione in proposito. Difende le disposizioni della legge del 1910, destinate a sopperire le eventualità straordinarie dell'Esercito e dell'Armata con l'istituzione di un conto corrente col Tesoro. 11 sistema inaugurato Con la legge del 1910 fu conformato da altre leggi successivo e questo sistema, fu applicato durante la guerra italo^urca. Conferma le cifre esposte circa le e a e l i i i a a g ha parlato: chiaramente biasimando lì < delle finanze del Governol • j AL;tqbm.LJ, deUY-Tipema: - Ed è per ate- Btoi-cnè-'l'haimQ-.-'SDèsaC: f*oi*:;»eJJ»reart#8 Marita all'Estrema e rumori sugH aOp 'Vafchtte::M;:>:..., - :.:..:. :■ ri- TEDESCO! prosegue: — All'on? Giretti, gttg*--. do di avere sempre fatto il possibile perch* il gettito dei dazio, sul grano sia.ridotto al mlj nimo ) possibile... Ed ora concludo. A'P|Uwi* dissensi sopra le questioni di- metodo- od. altfò.. ioidjchiaro che la finanza;italiana,ètsincere-a' costituisce la fortuna del nostro paesei uTiw» i partiti di questa Camera- devono avere un solo proposito-. che la finanza dell'Italia sia solidale e fòrte, ed lo a questi criteri'irfi sono ispirato e chiamo- a testimóne?, l'on. Luzzatti* maestro in questa materia, il quale ha voluto me e l'ori.. Facta, attuale ministro delle Finanze, come cooperatori- efficaci del .suo: prò* granulia finanziario'. . ... ...' . ;- ;„'," LUZZATTI. — Cooperatori efficaci ed affettuosi e mi auguro che lo siano ancora! (fWrità vivissima)-.'<''. ■ . ■■■■ . ■ Voce- dall'Estrema: E', difficile.!. (Rarità)-.. '.La fine del discorso Tedesco è'accòlta, d» applausi.'Luzzatti è'il primo che' si'•reca' a stringere la mano' aU'on., Tedesco;;iri'-:meazo alle approvazioni della Camera.- .'Una cinquaiK Uria di deputati, tra-cui le'maggiori:'competenze finanziarie,-si recano quindi a congraiu-* larsi coll'on. Tedesco. ..'i : • .-■'.'•:; ■ ! L'on. Graziàdei ha chiesto la parola per. fatto persònaile, " ma il Presidente. nòn"hà'"interi« zlòne di concedergliela. ' 1 ' ■ '' PRESIDENTE' — Ma allora, se andiamo nel campo delle opinioni non si finisce più! .Del resto, si accomodi: faccia pure ! (Ilarità Qt* nèrale). - ' ■ GRAZIÀDEI — Ringrazio Toni 'Tedesco ; di avere preso.in cosi larga considerazione il mio discorso. Dichiaro che l'onorevole ministro del'Tesoro, certo in buona fede, nilha attribuito opinioni che non sono le'mie. Non-é il • m omento : di confutarle. Mi ; auguro -soltanto che l'avvenire smentisca le mie .previsioni PRESIDENTE —. E" questo "il suo fatto per* sonale? (Rarità generale). '■ " ' spese complessive incontrate per l'impresa libica, t " -AH'*a.^ornIanj dichiara non avere alcuna ostilità verso it i'épitale•'estaro. Att'on. Comaridin: osserva come' non ■ sìa esatto' paria» sd' una quasi sospensione deilavori pubbliche ferroviari: essi non furono mai interrotti, anzi Ih questi ultimi tempi ebbero un notevole incremento. Incidente con Sonnino L'on.: Tedesco proseguendo, dico : —'Mi dolgo vivamente delle parole che Von. Sonnino ha incluso come giudizio sulle -nriànzo del Governo attuale-'nella; sua lettera pubblicata, nel periodo elettorale. Io non mi lagno della censura, ma mi lagno perchè il giudizio pronunziato dall'on. Sonnino può pregiudicarci nel rapporti coliestero. SONNINO —.lo. ho fattoli mio dovere! TEDESCO .j-i La politica finanziaria d«l Gabinetto attualo-'è stata,in questi. ultimi tempi cosi complessa che don.si può. giudicarla con un periodo in uri programma -elettorale. Io mi dolgo vivamente di' quelle affermazioni, le quali onorévole Sonnino, non fanno onore ad un ex-Presidente del Consiglio. . • : SONNINO — Questo è un vecchio trucco! Ma io dovevo dire-quello che ho detto! . TEDESCO — Di tutto mi si può accusare; ma si pe/metta che io me ne dolga, polche le accuse sono assolutamente ingiuste. Del resto, faccio notare che ebbi occasione- di pronunziarmi chiaramente- attorno alla politica finanziaria da me seguita già rieil 1910. allorchè ebbi l'onore di fare alla Camera la mia- prima esposizione finanziaria. Io pregai vivamente che si discutesse;ed-esposi', fino da allora il piano dell'opposizione in materia- -finanziaria. Creda, on. Sonnino, dai banchi di deputato si fa la critica; da questi banchi,'cioè dai banchi del Governo, si fa'della finanza severa. Ed anche in altre circostanze successive io pregai vivamente la Camera di' volere discutere sulla politica finanziaria dal Ministero; ma questa discussione non si'è voluta fare. SONNINO — Non è vero! L'on. Wollamborg

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