Un episodio giudiziario della "C02 ,,

Un episodio giudiziario della "C02 ,, Un episodio giudiziario della "C02 ,, {.Tribunale Penale di Torino). E' stala pubblicata la ordinanza del giudice Istruttore nella nòta cai sa della Società Anonima « La CO.2 ordinanza la quale proscioglie «li imputati ing. Fortunato,Isola, ragioniere Hino Serazzi e prof. Pietre Bottino da ogni imputazione per non costituire' reato^ 1 fatti imputati in loro confronto. Quali erano le imputazioni . Si legge nell'ordinanza del giudico istruttore Mussi Isnardi. che con rogito Torretta, 2 giugno 190G, veniva costituita in Torino una Society anonima industriale denominata la 0O.2, per la applicazione del gas carbonico in genere, con un capitale di L. 350.000, sottoscritto per la massima parte dall'ing. Isola Fortunato e dal signor Delbecchi Ettore, «e* nior. mediatore in sete. Tale Società infatti era il predotto della fusione delle Ditte ingegnere Isola e c, e Delbecchi e C, e pare sia stata la stessa Delbeccht allora pericolante. Il Coniglio d'Amministrazione era composta degli: aw. cav. Gesare Goria-Gatti, presidente; ing. Fortunato Isola, amministratore delegato direttore generale; cav. Alfredo Tàlamona; Ettore Delbecchì, tento*; ing. Filippo Dematteis, al quale furono surrogati l'avvocato Franeo Perlacea « il cotonneHo Eugenio Caputo: sindaci, di rag. Pietro Bottino, poi dimissionario; '1 rag. Antonio Usseglio e l'avvocato Edgardo Salvi, supplente, questi due ora defunti, ai quali furono surrogati l'avvo-l cato G'no Giretti e il rag. Nino Serazzi. Dl-H rettore tecnico della Società fino al 1909 fu •Delbecchì Ettore, junior, direttore % amministrativo il rag.. Arturo Murino. La Società durò fino al 20 novembre 1910, epoca in cui passò in ltqù|da2ione, convertendosi, poscia in una Società in accomandita semplice denominata « Socetà industriale La C02 » (ing. F. Isola e CO, costituita il 7 gennaio 1911 con rogito Musso a formata dalllsola, ring. Garbanl Luigi, già .direttore teenh, co dell'Anonima dal novembre 1910 poscia di: rettore tecnico fino al novembre .1911, dell'accomandita; dal Talamona, dal Goria-Gatti. dal Caputo colonnello Eugenio, tutti -6oci accornoii polo, colonnello Eugenio, tutti acci accoman danti, tranne l'Isola, che no era aCComan datario. L'azienda dell'Anonima — dice l'ordinanza — fu tutta iti mano tìell'ing. Isola, che era quello che se ne intendeva di più e che ne era il consigliere delegato ed è contro l'Isola che si appuntarono gli strali, chiamandolo alcuni disonesto, .esaltato, nervoso, che volle 1% rovina dell'Anonima per creare raceoman-, dita a suo vantaggio e tra i suoi più fieri accusatori vi fu. il Delbeqphi senior, il qualo. il 17 màggio 1913 Si querelò contro di lui e contro gli amministratori, elevando per l'ingegnere Isola, il Serazzi -ed il1 Bottino questa imputazione comune, cioè » di avere nelle relazioni alle assembleo generali dolila Società An. La CO.2 tenutesi il 29 die. 11)08: Il 23 dicem. 1909; il 20 nov. 1910, il '13 febb. I«fl3 e liei bi'anci al 30 settembre 1908, 30 settembre 1909. 30 settembre ìoio. 13 dicembre 1910. presentati a quelle assembleo per la loro approvaziono, scientemente enunciati fatti falsi sullo condizioni della Società— e scientemente nascosti fatti riguardanti lo condizioni medesime e cosi nei bilanci 1908 o 1909 alterando lo cifre tanto al dare quanto all'avere del conio perdite <? profitti per cui gli utili denunciati In meno nel bilancio 1909, ammontavano a non .meno di L. dfl.OOO e nel bilancio 1909. a non meno di L. 10.000; nel Mlahcio 1910, scrivendo false svalutazioni- le quali, invece di L. «825,03 importavano L. 72.362,64 occultate ■ all'assemblea, facondo occulte svaftutazionl multiple nel conto macchinario per lire 13.909,9fe c per L. fiotto nei crediti da esigere, denunciando cosi all'oseemblca utile in mono per L. 18,000 circa, non esponendo con verità la situazione dell'Azienda in rapporto alla riduzione del capitale col reintegro del capitale stesso; nelle relazioni esaltando da una parte la bontà dell'industria « dall'altra esagerandole" -perdite' dr partite "dubbiose, an* nunziando come avvenute economie, mentre ciò non era vero, ed ialine'falsamente affermando che la Società era dal lato finanziario sbilanciata ». E si elevavano contro l'ing. Isola in particolare queste accuse: «l.o delitto p. e p. dagli articoli 79, 413 Cod. pcn.. per avere dal 190S sino al 7 gennaio 1911 in Toriio mediante detti falsi bilanci, dette false relazioni da ultimo pretendendo il pagamento.di un suo conto corrente di L. 00.000 costretto In Società Anonima La CO.2 a porsi in liquidazione e poscia ostacolando che altri no rilevasse l'azienda., ottenuto elio .la mede sima fof-."; invece rilevata a vile prezzo dalla Società in accomandita La CO.3 della quale esso era socio accomandatario, • procaccian dosi in tal seneo un ingusto profitto in danno dèll'Anonimn. t.2.o delitto p. e p. dagli artìcoli 79, 580. 413 per avere nel 1910 fino al 13 dicembre stessoanno mediante false scritturazioni contabili ottenuto che la Società Anonima La CO.2 risultasse debitrice di L. 43.000 verso 'Macchi Paola, mentre tale debito era dell'azienda Isola e C. « che. tale debito foise pasato alla Macchi nel febbraio dilli dalla liquidazione dell'Anonima, procacciandosi in tal senso un ingiusto profitto in danno della liquidazione » 11 'Delbecchi annoverate alcune cause mi nori del dissesto, affermava che la cagione principale fu la liquidazione delle Ditte che formavano l'Anonima, liquidazione che durò per iutla la vita della Società. Questa infatti, aveva accreditato ull'lsola per merci e macchi-nari o in ti 130.504,40, al Delbeccht lire 91.720,50 e tutto ciò pagato in confanti: inoltre la Società si era assunta la liquidazione del debiti e credit! delle duo Ditte cedenti. Se non che. diceva il Delbecchi. l'Isola di tal disagio faceva carico olla sola Delbecchi, dicendo che la sua liquidatone invece e la «uo azienda erano In regola e ciò faceva perche voleva diventare l'unico padrone dell'Azienda; a tale scopo, diceva il Jielbccchi, presentava false relazioni e falsi bilanci. La liquidazione dell'Anonima e la costiti; -/ione della nuova Società erano la rovina completa del Delbecchi, maggiore azionista eoli'Isola dell'Anonima, veniva in tal modo esso completamente ridotto alla Impossibilità di una concorrenza qualsiasi, donde di fronte a tale stato di cose la sua querela. L'istnittoria e le perizie SI procedette a regolare e formale istruttoria. Vari testi confortarono le accuse del Dei- o iisucrepbOeuszsbm3bSbYaddspdtfpsmpgifmrfrdmdjldfadclbrsltbecchi, ma su alcuni di essi il giudice istrut-ltoro elevò sospetti di pqc,^renltà ° lealtà perchè in contestazione per diverse ragioni coll'ing isola. Il giudice ts^uttmje nomino un perito d'ufficio il rag. Carlo Porta, il quale reno e in nueste conclusioni: Essere falst t bilanci 1908 1909. 1910 tnquantochè £0*8**no alterate le cifre al dare e ali avere del con.l10 perdite e profitti, onde nascondere 11 vero stato dell'azienda e denunziare utili inferiori alla realta; Inoltre nel bilancio 1910 si fecero false svalutazioni: neppure veritiere essereIle relazioni alle assemblee in quanto che men-1tre si esaltava la bontà dell'industria, si presentavano bilanci passivi derivanti da det- te false impostazioni, da riduzioni consldere- voli sul conto spese generali, di esagerazioni dl perdite dubbiose quali ausile concernenti la figliale d'America, la U.^dazione dell'A- zienda Delbecchi. Tutto ciò essere stato com- pluto dall'Isola, perchè il perito escluso la re- sponsabilltà degli altri imputati siccome quel- 11 che agirono fidandosi ciecamente dell'Isola onde giungere, come giunse, ad impadronirsi dell'azienda a vile prazzo. Altri due tatti diedero il tracollo alla So- cleta, l'apertura di un conto corrente per par- te dell'Isola a favore suo e dl persone sue attlni rimanendo olla fine creditore dl 60.000 11, re che pretese gli fossero dalla Società pagate. L'accollo alla Società in liquidazione del de- bito che la ditta Isola teneva verso tal Paola (reete Santina) Macchi per lire'tó.000. A tali accuse si ribellarono l'Isola, il sindaco Bottino o il liquidatore Serazzi, che furono gli unici dal Giudice Istruttore sentiti quali im- putati, sia perchè come meglio informati delle cose sociali potevano meglio spiegare lo sta- lo delle cose, sia, quanto all'Isola,, ne era l H . il principale (e anzi per il rag. Porta l'unico imputabile), sia perchè le difese loro persuasero della necessità di addivenire'piuttosto ad una nuova perizia d'ufficio, la quale tenuto conto della difesa di détti imputati,''della perizia Porta'e delle risultanze dei bilanci, libri e relazioni sociali ponesse te cose nello loro precisa e vera luce. La nuova perizia, affidata ai ragionieri Gobbi e Caramello, venne a queste conclusioni, Ohe cioè: 1* gli appunti mossi dal perito Porta erano infondati e il frutto di errori causati da un incompleto studio del libri e delle carte sociali, da interpretazioni errate, da informazioni contrarie al vero; 2* le relazioni del Consiglio e dei Sindaci all'assemblea 20 novembre 1910 erano conformi alla verità; 3* colle medesime relazioni, colla scorta del bilancio 30 settembre 1910 e colle discussioni avvenute bell'assemblea gli azionisti erano edotti dello Stato dell'azienda e della convenienza di deliberare o meno la liquidazione della Società; Y, regolari e conformi al vero erano i bilanci al 13 dicembre 1910; 5' regolate fu la vendita dell'azienda fatta dal liquidatore all'accomandita. : Le illese e la pient assolutoria , Gli imputati si difesero strenuamente. Ma specialmente l'ing. Isola ch'era 11 maggior colpito daHe accuse del Delbecchi e dai rimarchi del Pòrta, con memoriali minuziosi, diligett* tisstml contestò passo per passo gli addebiti, facendo notare come la querela su quindici punti affermasse il falso é come parecchi testimoni parlassero cóntro di lui perche animati da rancore in sèguito a licenziamento e per altre ragioni poco commendevoli. L'ingegner Isola di cui il giudice istruttore mette in rilievo l'onestà o la correttezza, che si riafferma colla pronuncia d'assolutoria, ha affermato nel suoi memoriali, secondp quanto narra la ordinanza, le preciso circostanze che furono constatate anche dai periti Gobbo e Caramello, e cioè che la causa principale del deficit della Società dipese, oltre che dalla mancanza di capitale circolante, dalla perdita del crediti, dàlia concorrenza del Delbecchi junior e dal fatto che 1 correntisti volevano la restituzione del capitale, dalla liquidazione dell'azienda, Delbecchi che aveva un attivo inferiore a quello assicurato. Non vi fu fròde alcuna ne alcun mistero nella costituzione dell'Accomandita, a formare la quale di 3500 azioni della GO.2 nò concorsero ben 2700 e che fu costituita per rendere meno gravosa la liquidejKlqne dell'Anonima, In quanto ai bilanci. l'Isola, Interrogato, fece osserverei che es6i furono formati dai Dèibecchi padre e figlio: che 1 suol accusatori Sereno, Garbanl ed Arleri intervennero alla assemblee a~ non mossero obbiezioni: e che se nei bllaniìl vi fu una trasformazione di cifre nel conti \prontti e perdile, l'utile industriale rimase fa)mio c tale trasformazione, di cui l'assemblea fu edotta, fu fatta per evitare possibili tassazioni fiscali. Il conto spese generali rappresentò sempre le risultanze del libri contabili. Vere furono sempre le relazioni dell'assemblèa. L'ing. Isola poi, in altro memoriale, esaminava partltamente lo deposizioni del testi di accusa contestando che esse s'appongano al vero o rilevando come alcuni d'essi moralmente valessero poco e fossero inattendibili. A completare le difese dell'Isola e a chiudere la lunga disamina delle risultanze processuali — dice l'ordinanza — bisogna ricordare la deposizione dell'aW. Goria-Gatti, presidente della GO.2, il quale sentito come teste confermò che la figliale d'America fu una vera rovinai. che il Delbeccht non potè* pagare quanto doveva alla Società, per cui si dovette fare una forte riduzione su quanto gli era dovuto: che il valore dei brevetti da lui apportati sì dimostrò anzi problematico, la liquidazione dei crediti dell'azienda Delbecchi si svol-, sTTn modo'dTRlIstroso, ecc.,"causéTufte"è*prftT'i clpaii del cattivo andamento della CQ.2. Dopo di che, conclude il giudice istruttore, non occorrono altra parole per dimostrare, copie le fatte imputazioni non restano minimamente. E per questi motivi, su conformi conclusioni del P. M., visti gli art. 230, 257, BOC e segg. Cod.'proc. pen., dichiara non farsi luogo a procedere per non costituire reato i fatti imputati e ordina la restituzione a chi di ragione dei documenti e libri prodotti e sequestrati, A quanto si afferma negli ambienti giudlkitu ri. l'ing. Isola a sua volta muoverà azione pénale contro i suoi accusatori per calunnia. Difesa avvocati Farinelli e Bozlno. stdNcsg

Luoghi citati: America, Torino