I particolari della vittoriosa avanzata

I particolari della vittoriosa avanzata I particolari della vittoriosa avanzata etruppe italiane vincono e disperdono in pieno deserto ferissime resistenze (Dal nostro inviato speciale). a i a i o te n i a a i o i Tripoli, 15, ore 21,207 L'epica vittoriosa marcia testé compiuta dalla colonna Miani, che ha occupato la regione del Fezzan Settentrionale, ha distrutto tutte le vopl pessimistiche, che destavano i maggiori dubbi sulla sollecitudine sul completo successo della spedizione. La spedizione per l'occupazione del Fezzan ' stata oggetto di lungo studio da parte degli organizzatori, i quali hanno dovuto superare gravissime difflcioltà per costituirne una, la quale, conservando tutta la sua efficienza, potesse compiere circa 800 chilometri, iìi territori inospitali, tra popoloioni non completamente sottomesse.. La preparazione Organizzatasi a Sirte, la* colonna Miani, composta di truppe libiche ed eritree, con un vistoso convoglio di circa 2000 cammelli, il 13 agosto partì per Socna, dove, completata la'sua organizzazione, compì la prima tappa, spingendosi sul Gebel Es Soda, a quaranta chilometri da Socna. Le ragioni politiche che consigliarono al colonnello Miani di rinviare il proseguimento della marcia furono abilmente neutralizzate dalla sua azione energica verso i dissidenti, e completate con l'arresto di Self el Nasier e di suoi numerosi seguaci. Nel lmrgcpbapdrlialcBcnnttuenvfFezzan non era rimasto che Mòhammedl gBen Abdalla, quello stesso che, a capo della tribù dei Ghibla, combattè ad Assaba contro il generale Lequio. Perduta ogni speranza di ottenere qualche successo contro le nostre truppe operanti sul Gebel, mentre alcuni dei suoi passarono in Tunisia, egli preferì ripiegare con altri seguaci armati verso il Fezzan, dove iniziò un'attiva propaganda contro l'occupazione italiana. Il giorno 7 corrente il colonnello Miani, assicuratosi che la resistenza che avrebbe potuto eventualmente incontrare non poteva destare serie preoccupazioni, iniziò la sua marcia con obbiettivo Brak, capitale del Fezzan Settentrionale, centro popolatissimo, ricco d'acqua e di vegetazione lussureggiante. Trattavasi di superare tutta la zona desertica tra il Gebel Soda ed» il Fezzan, zona che costituiva una delle maggiori preoccupazioni, data la disperante aridità della regione. Nei giorni, 7, 8 e 9 la colonna marciò nei'deserto assoluto, vincendo le difficoltà mercè la resistenza delle nostre truppe coloniali. Il giorno 10 a spedizione raggiunse Scebe, località a 200 chilometri da Socna,' fornita di pozzi e di vegetazione. Quivi la colonna trovò la prima resistenza in un mehalla forte di circa ottocento uomini. Le truppe di scorta marciavano in formazione di combattimento, cioè in colonna doppia, con le artiglierie al centro. Giunta Ha colonna nelle vicinanze di Scebe fu avvistata sulla destra la mehalla, che era a guardia dei pozzi, con evidente intenzione di impedire ai nostri di rifornirsi d'acqua. La presenza dei maestoso convoglio eccitò i ribelli, che'erano parte' a piedi, parte a cavallo, i quali si lanciarono all'assalto, gettandosi sul fianco della carovana dei cammelli, con lo scopo di separarla dalla scorta. Allora il colonnello Miani, prima ancora che gli arabi sviluppassero il loro attacco, parò la minaccia e con un rapidissimo movimento aggirante li spinse sotto il fuoco delle nostre artiglierie, che, abilmente manovrate dal capitano Locurcio, spiegarono un'azione veemente, intensa e brillantissima, die costrinse il nemico a ripiegare. Il ripiegamento divenne ben presto una precipitosa fuga, con relativo inseguimento da parte dei nostri ascari eritrei, comandati dal maggiore Lorez, e degli ascari libici, che diedero prova di grande devozione e valore. Nel terreno furono contati ottanta cadaveri a rabi, e vennero raccolte molte armi e munizioni. Le nostre perdite furono due ufficiali EcgdgrdsapIgdclaMe Degli ascari, quattro leggermente feriti, morti e tre feriti. 1500 ribelli snidati e decimati Dopo questa prima vittoria, la colonna, riordinatasi, ha voltato ad occidente, dirigendosi ad Esclùda. Durante questo percorso, la scorta ha dovuto vincere altre piccole resistenze, opposte da gruppi di ribelli, e dopo due giorni di marcia giunse ad Esclùda, nel pomeriggio del 12, dove pernottò in fermata protetta. Ad eccezione del freddo intenso, nulla venne a turbare il riposo dei valorosi soldati indigeni, che alla prima alba del giorno seguente ripresero il cammino verso Brak, donde distavano appena quindici chilometri. Giunta la colonna ad i.ufld, al colonnello Miani fu recata l'informazione che a Brak, Mohamed Ben Abdalla erasi4ortemente trincerato con circa 1500 armati sulle alture che circondano il castello. Il comandante della spedizione, per non perdere inotevoli vantaggi ottenuti nei giorni precedenti, decise di attaccare. Non volendo però arrischiarsi in un combattimento contro forze trincerate e per di più superiori alle proprie, il colonnello Miani stimò necessario attrarre l'avversario in pianura dove avrebbe potuto facilmente batterlo col concorso dell'arti- l glieria. Il suo piano riuscì perfettamente, a i ò e o e e , o e d» e e , a 0 a i a i ie a , i i l o l a o e e n, e o l ii Egli girò decisamente a sud, fingendo di cambiare direzione. Questo movimento ingannò il condottiero arabo, il quale, credendo che gli italiani temendo la difesa or* ganizzata a Brak rinunciassero ad attaccare, lanciò invece i suoi all'attacco. Nugoli di cavalieri arabi e di masse appiedate distese su di uh fronte larghissimo corsero all'assalto della colonna. Ma rimasero non poco sorpresi quando si trovarono a cozare contro una linea infrangìbile di fucili. Il colonnello Miani non erasi -lasciato cogliere sprovvisto. In due punti aveva affidato il convoglio alla protezione dei soli cammellieri ed aveva messo in lìnea tutte le truppe di scorta appoggiate dalle artiglierie. Dopo avere energicamente resistito al primo furioso impeto dell'avversario, Miani ordinò il contrattacco in cui i nostri eritrei ed ascari Ubici diedero prova di magnifico slancio. Incalzati dai loro sbalzi incessanti, decimati dagli shrapnels » dalla fucileria, gli arabi dopo alcune ore di accanito combattimento incominciarono ad indietreggiare, appigliandosi a tutte le accidentalità del terreno, e finalmente abbandona ronsi alla fuga, inseguili incessantemente dai nostri e dai tiri dell'artiglieria, che ottennero effetti mirabili. I risultati L'inseguimento durò a.lungo, fin quando i ribelli non si disgregarono totalmente, lasciando il rampo libero alla colonna italiana, che oche ore dopo era alle porte di Brak, occupando le posizioni abbandonate dai suoi difensori. Anche in questo combattimento gli arabi hanno avuto perdite gravissime a giudicare dai centocinquanta cadaveri da essi lasciati lun-go il cammino e dai moltissimi feriti che furono visti trasportare. Vennero anche qui raccolte dai nostri molte armi e munizioni. Poco dopo che i nostri eransi rafforzati sulle allure conquistale, si presentò al colonnello Miani un gruppo di capi arabi della città con bandiera bianca, i quali fecero, a nome della popolazione, atto di completa sottomissione. Alle ore sedici e .quaranta la colonna, preceduta dai notabili, ""irò a Brak, dove alla presenza delle truppe schiarate e degli abitanti fu issata sul castello la bandiera italiana salutala dalle acclamazioni dei soldati e dalle salve sparate dalle artiglierie. In questo secondo combattimento noi abbiamo avuto alcuni morti e quindici feriti indigeni. Il colonnello Miani, quantunque non sospetti il ritorno dei ribelli, ha provveduto immediatamente alla difesa della città dove sosterà alcuni giorni prima di riprendere la marcia verso Sebca, un altro importantissimo centro, antica capitale del Fezzan al tempo del Governo d'Abitui El Getti, padre di Selfel Masser che attualmente è nostro prigioniero a Zuara. A Brak è stata subito impiantata una stazione radiotelegrafica che ha recato al comando la prima notizia dell'occupazione. Da questa prima vittoriosa tappa compiuta dalla colonna Miani verso il cuore del Fezzan, risulla in maniera positiva la lodevole preparazione militare e logistica della spedizione e l'efficace azione politica svolta dalle autorità militari le quali hanno dato in questa circostanza notevole' prova di previdenza e sopra tutto di serenità. E infatti la serenità occorreva per non subire le suggestioni dell'opinione pubblica che in questo caso sarebbero stale dannosissime. L'allontanamento di innumerevoli difficoltà di tutte le specie ha importato una perdita di tempo nella spedizione che-forse non era slata preveduta, ma questa è stata utile e la sua utilità è risultata dall'odierno brillantissimo successo. Come pure e stata opportuna la resistenza incontrata, giaccliù le vittorie ottenute su coloro che costituivano tutte le masse dei ribelli fezzanesi, confermano maggiormente u nostro dominio nella nuova regione conguisìata. LIBICO SOCNA) Seun SC AC* ■ti St rrt r.4,000.001} 101.-

Luoghi citati: Abitui El Getti, Esclùda, Sirte, Socna, Tripoli, Tunisia