La causa civile per l'assegnazione del premio Riberi al prof. Pagliani

La causa civile per l'assegnazione del premio Riberi al prof. Pagliani La causa civile per l'assegnazione del premio Riberi al prof. Pagliani [Tribunale Civile dp Torino) Ieri mattina, dinanzi al giudice della Sezio- ne I del nostro Tribunale Civile, avv. Maiola, veniva portata a discussione la causa, che già ai suo sorgere destò cosi vivo interesse nel mondo scientifico, per la nota questione del- l'assegnazione del 13* premio Riberi della R. Accademia di Medicina di Torino. In causa sono tre le parti, perchè originata dalla cita- zione che il senatore Paglioni fece contro l'AC- cademia perchè gli sborsasse l'importo del premio, ch'egli ritiene legalmente c regolai'- mente aggiudicatogli, e ristretta in 'piccolo campo di discussione perchè l'Accademia si accontentò di rimettersi al giudizio del Tribù- naie, la causa ebbe una nuova ripresa per l'intervento volontario del prof. dott. Ricca Barberis. il quale nel concorso per il premio Riberi era stato ritenuto degno di essere preso in considerazione i *min 1 IBI« Ecco i fatti che originarono la interessante causa, quali si rilevano dai documénti e dalle narrative delle parti nelle loro òonclusionali. li senatore Alessandro Riberi, cori suo te- stamento segreto, aperto il Si novembre 18t»l, istituiva un premio triennale da conferirsi al- la migliore opera e scoperta di medicina e chirurgia. Con successivo atto 23 aprile 1880, rogato in Torino dal notaio Carlo Torgetta. il premio triennale Riberi veniva trasformato in premio quinquennale di lire ventimila da ag- giudicarsi dalla R. Accademia di Medicina di Torino, con quelle norme e condizioni cho in miPii'ittn Knnn rnntpnntp QBM«toal^ol renali 1807 il 12' concorso.al detto premio, vi accedeva tra gli altri il prof. Luigi Pagliani presentandovi un suo Trattato di Igiene e di Sanità pubblica colle applicazioni alla ingegneria e alla vigilanza sanitaria. Provvedendo, secondo le consuetudini, VAc-■cademia addiveniva alla nomina di una Com- attortone, la auale prese in esame le opere presentate e formulò le sue conclusioni des^: gnando cinque concorrenti quali degni di con- siderazione, tra i quali il prof. Ricca Bar- berta, e due - il defunto prof. Adelchi Negri c il prof. Luigi Pagliani - quali degni di pre-mio. Nella seduta dell'Accademia del 9 mag.- gio 1913, la Commissione presentava la sua relazione riassuntiva, e dopo una lunga discus-, sione veniva posto in votaziono un ordine del giorno per la sospensione della deliberazione, sospensiva che non risultava approvata. A questo punto alcuni accademici, e fra essiil socio clic funzionava do. segretario, si al- lontanavano dalla sala, ma giudicandosi an-cora nel numero necessario, secondo lo statu-to (art. 34), la legalità dell'adunanza, il presidente dopo avere chiamato il socio Ceconi a fungere da segretario, mise ai voti la proposta di un socio per la prosecuzione della discussione sulla relazione e per l'aggiudicazione del premio. Ed essendo risultata approvala la proposta venne infatti" ripresa la discussione Illa quale parteciparono parecchi accademici svolgendo sull'argomento le loro osservazioni e proposte. Chiusa la discussione, il Presidente metteva in votazione il conferimento del premio e addivenutosi alla votazione, sull'esito dello spoglio delle schede il presidente dichiarava conferito al prof. Pagliani il 12* premio Riberi pel suo Trattato d'igiene e Sanità Pubblica. Ma in. una successiva seduta straordinaria dell'Accademia, per parte di alcuni soci furono sollevate eccezioni sulla regolarità della procedura adottata nella seduta del 9 maggio, ma ritenendo il Pagliani che la pronuncia dell'Accademia non potesse in alcun modo venire impugnata, richiese con sua lettera 2 giugno u. s. al Presidente di volere, a norme dell'art. 14 dell'atto di costituzione del Premio Riberi, dargli ufficiale comunicazione dell'aggiudicazione del 12' Premio, pronunciata nella detta seduta A questa lettera rispondeva il Presidente indata 13 giugno, notificando al prof. Pagliani che l'Accademia nella sua seduta del 9 maggio scorso gli aggiudicava il premio Riberi e aggiungeva: che nella seduta privata straordinaria del 18 maggio, alcuni soci sollevavano eccezioni in riguardo • alla procedura seguita nella seduta del 9 maggio, cioè nella sostituzione del segretario particolare ritiratosi precedentemente durante la seduta; che in se: guito a tali contestazioni la maggioranza dei presenti a quella seduta (21 su 24) deliberava di annullare ia parte di verbale riferentesi all'aggiudicazione del Premio Riberi, mentre diffidava la Presidenza a compiere qualsiasi atto esecutivo in adempimento alla seconda parte del verbale della seduta del 9 maggio. Di fronte a tale comunicazione, interessando al prof. Pagliani di far promuovere dall Autorità giudiziaria il riconoscimento del suol diritti, evocava con atto di citazione, 23 giugno 1913, dell'ufficiale giuM. Trincherò, la R Accademia di Medicina di Torino in persona del suo Presidente davanti al Tribunale, chiedendo che si dichiarasse valida e regolare non ostante qualsiasi contraria o diversa successiva pronuncia, la deliberazione emessa dalla R. Accademia di Medicina di Tonno, in sua seduta 9 maggio 1913, colla quale veniva aggiudicato al prof. Luigi Pagliani il 12' Premio Riberi di lire ventimila. Col favore delle spese del giudizio. Ma il 4 luglio, con regolare sua comparsa, 11 dottor Enrico Ricca-Barberis, che, come abbiamo detto, era stato ritenuto nel concorso, con altri quattro, degno di essere preso in considerazione, dichiarava d'intervenire in giudizio, perchè inSeressoto a dimostrare insussistenti le pretese ragioni dei prof. Pagliani al pagamento del 18' premio Riben. Le motivazioni giuridiche E ieri mattina, come dicemmo, la causa fu discussa nei suoi motivi giuridici. L'Accademia, la quale si è iimltata a lasciare arbitro il giudice, era assistita dal procuratore avv Paolini; il dottor prof. Ricca-Barbens era assistito dagli avvocati Lombardi G. e Cattaneo, e dal proc. Ponzio-, Il senatore Pagliani dagli avvocati Tiranty e Fausto Vito. Di fronte al nuovo intervento del prof. RtccaBarberis, H senatore Pagliani concludeva dichiararsi inammissibile l'intervento stesso ed in stretto subordine respingersi ogni istanza, eccezione e deduzione del dottor «icca-Barberis Questi, per validarc il suo intervento in causa, ha invocata la pronuncia della Commissione' esaminatrice, che lo riconobbe meri- tevòle di essere preso in considerazione. Ma il Prof. Pagliani. gli contesta che per questo solo titolo egli abbia diritto d'intervenire, per che" il" neondscTmentò'd èssere""meritevole'di considerazione non implica Ja possibilità di essere prosciolto, Nella discussione svoltasi in sono all'Accademia — dice H'PaglianT —' l'a'g sludicazione del" premia' era dibattuta eseiusi vomente fri due sali .concorrenti.; il nroi. Par fflianl ed il'prof. Negri, 1 quali soli erano stati gludicat dalla Commissione degni di-premio: td & infatti esclusivamente sul lavoro riel Pa Sfumi e su quello "der "Negri che si agitò la tìi6C^,-°.-le..svoltasi in seno all'Accademia. Dal cn£l evince che sé anelai TaRgludicazIóna del Premio fatta ai prof. Paglioni potesse p.er av ventura venire contestata' e si dovesse rhmo v.are dall'Accademia liba deliberazione, l'agglu aicazione dovrebbe sempre avvenire in favore sir p*-*------- o del Negtì, i due-soli- coucow*h,ì ritenuti degni di premio, e non mai ih favore di11al,tP0J concorrente o del Rtcca-Barberis. l1!,? • or P'cca-Barberis solleva parecchie ec J6^0"1',° ™>? ->ue-la dell'incompetenza dell'Ali ipntà giudiziaria, perchè ritiene che l'AccadC m,1„a„^*una Pubblica Amministrazione c quindi, fOSf«ta a lesgi speciali ammlnls^trativa. Chiede *"°At?e,^1e. aia Integrato il giudizio coll'inter e£l Quattro candidati che furono Fl^n"U df£nl di considerazione. In quanto al d^la,.„causi1^ * Ricca-Barberis JevS^J*d? P,'°f' pa«lianL "on W ^^S,2SSSSS a^0™CO^ao■ Parche «uesto ^Zo- «gSSi co„'ì,p,ut? ^ V"^, «uennio 190 -19X1, e quella del prof. Paglioni ^^^^^t^VZ^t,^ S J^i^ièli^SliMS^^^BV^iSS»™*^**!S2f mio cerchie non fu inf «SìSf r fi^n ^ìm^^^n^J^n^h^S^1^ SVSS ffi- lamento del 1863 — ■ a questo conclusioni del prof. Ricca-Barbèris oppóne il prof. Pagliani- che salva semóre li (,uSstl'ontì gef£ SfthM^deinX^ento de d^ venendo, deve tenersi ai precisi limiti dèlia vertenza che si «Sbatto tra il prof Pagliaui e l'Accademia, e cioè sullo[Viaitta^'del verbale ;deUa seconda della ledutà del Tma^ ; gio 1918. Su questo pmito è la controversia quale è stata impostata nell'otto introduttivo , del giudizio. Non può pertanto secondo il prot Pagliani, il dottor Hicca-Barberis nre < tendere di poter intervenire in giudizio se non restringendo le sue domande o concln'sionl intorno a ouesta unica questione- egli non ha il diritto ài protestare un intervento in - questa questione per sollevarne Invece altre 1" ' : a l u e e a , - su altri punti che non sono discussi e che sono perciò pacifici tra le parti. Se'altre questioni eòli vuole sollevare in .contraddittorio dell'AC, cademia e del prof. Pagliani, egli deve tostali- f^»c„a! Pa#.e apposito, distinto giudizio, còme prescrive là legge. h,2fXone ancora il Prof. Paglioni clic il Tri?,^ie 11011 Botrobbe essere competente a giudicare se 1 opera del professore Paglioni r»Ìn<L£ì*„? m,eS° aramessibile a termine del regolaménto tdol concorso. Solo investita a deliberare se l'opera del Pagliani avesse o ^0jÌJequi?itl-,p£r Boter concorrere, era l'Accaaemia. Ed il Tribunale solo è chiamato ad intervenire quando l'Accademia violi o di; mentichi qualche formalità procedurale- che inquina di nullità il suo pronunciato. Di tal natura c appunto la questione ohe si agiti tra il prof. Paglioni e l'Accademia. Ad ogni modo il prof. Pagliani sostiene che Ja sua opera era ammissibile al concorso p£r,ch! compiuta nel" quinquennio W~r ism. Se fu incominciata colle sue prime puntate nel 190-i, non poteva presentarsi al concorso prima del 19OT perchè Scompleta; e sarebbe - secondo il prof. Pagliani - assurdo che non potesse essere presentata nel 1911 perchè in* cominciata prima del 1907. L'opera altrimenti non avrebbe mai trovato modo di poter con* correre. Del resto essa, secondo il professore Pagliani, fu compiuta veramente durante il periodo 1908-1911 e se al momento della sua presentazione mancavano alcuni pochi fogli, questi furono però presentati nel concorso in bozze. In quanto all'annullamento della deliberazione d'aggiudicazione del premio, il profes1 sore Pagliani fa osservare che nella seduta straordinaria del 16 maggio, gli accademici deliberavano di annullare la parte di verbale della seduta precedente riferendosi all'aggiudicazione del premio Riberi e ciò per l'avvenuta sostituzione del segretario al posto del quale non fu chiamato il più giovane degli accademici. Ma l'annullamento del verbale — dice il prof. Pagliani — non annulla la deliberazione, perchè un verbale non crea la deliberazione, ma la registra. Questa può essere stata emanata, ed essere regolarmente assunta e validamente sussistere anche se per un'evenienza qualsiasi non siasi re-: datto il relativo verbale o se quello redatto; non abbia impronta ufficiale per non essere' stalo redatto da chi doveva redigerlo. E del resto non si può dire che il Tribunale non sia valido — aggiunge il professore Pagliani. — Lo statuto organico dell'Accademia, in data 30 aprile 1908, non contempla il caso e non contiene norme, per la surrogazione del segretario incaricato di redigere il verbale, il quale abbandoni la seduta: detto statuto si limita a dire che i segretari privati sono scelti fra i soci ed hanno fra le altre la mansione di redigere i verbali delle sedute. Una disposizione relativa avrebbe dovuto essere compresa'in quel regolamento che secondo l'art. 38.o l'Accademia deve approvare, ma che non è stato ancora fino ad oggi presentato ed approvato. Ed allora in mancanza di norme speciali precise non si può fare appunto al presidente di aver chiamato a surrogare il disertato segretario, uno dei soci presenti, il dottor professore Cecconi, anche se non il più giovane. Esiste per vero un antico regolamento, che prescrive che il prescelto a segretario sia il più giovane, ma questo è in data di assai anteriore allo statuto vigente e non appare perciò legalmente invocabile ed applicabile. E d'altronde in sostituzione di questo verbale ohe si vuole affetto di nullità, offre il prof. Pagliani un documento che — secondo lui — non soltanto può essere ritenuto equipollente, ma che ha maggiore autorità, maggior forza del verbale affidato alla lealtà e capacità di una persona sola, e che. rogato dal notaio avv. Barberis, offre la dichiarazione solenne di tutti i presenti a quell adunanza i quali fanno proprio il verbale di*chiaralto nullo e attestano sul loro onore e sulla loro coscienza che quel verbale è conforme alla verità ed è l'esatta e fedele riproduzione di tutte le fasi dell'adunanza stessa. q^savpctàDCstdDblgcrgipgcqcdstdmsem'dIsvJ Questo sono le ragioni di contestazione in questa grave," singolare ed Interessante causa, della quale la sentenza sarà pronunciata tra gualche settimana.

Luoghi citati: Torino