Segni di battaglia alla Settimana Cattolica

Segni di battaglia alla Settimana Cattolica Segni di battaglia alla Settimana Cattolica Critiche vivaci all'Accademismo delle organizzazioni cattoliche ufficiali « Troppo latino e troppo poca azione - he organizzazioni cattoliche e l'Ufficio del lavoro « Lia libertà d'insegnamento. .(Dal nostro inviato speciale) Mlluno, 2, notte. I nostri pronostici sulla possibilità ài Incidenti durante la Settimana sociale comincia no ad avverarsi La terza giornata assume,per 11 carattere delle dd9CUSstond forme mo-.; li este ma inattese di battaglia. La^criticae lainej b iscussione che si volevano escludere entrano ei chiuso ambiente dell'Oratorio di Sant'Ani- _ro»:oi gli sforza del dirigenti per mantenere la Settimana nel tornite di un corso di studi | in cui debbono aver sempre ragione l mae- 'e o e a stri sono vani... C'è una-manipolo desideroso d'i trasformare l'Assemblea in un Congresso df giovani malcontenti dell'attuale organizza-zione cattolica ufficiale, in una specie di Tribunale d'accusa degli uomini che dirigono, e flsionomtzzano le Unioni laiche confessionali. Una commemorazione e due dimenticanze 1 cattolici oriranizzati. a quei che seonbra, amano dormiire Ano a tarda ora nelle ore ma tuitine anche siamone l'aula delle riunioni e poco affollata Precedo come sempre. 11 commendatore Pericoli e assistono alla lezione il cardinale Ferrari il vescovo ausiliare di Crenona mona Padovani. Aprendo la seduta. 11 presidente annunzia aii convenuti la morte improvvisa di una delle più note personaVtà dell'azione cattolica Italiana, di P. Pavi*slch che, nei tempi eroici del movimento cattolico leonlano. quando erano attiva e operosi P. Semenia e Don Murri, lavorò molto, aiutato da una vasta coltura e da una vibrante eloquenza, nella fondazione dell'azione cattolica. Il Pavisslch- apparteneva all'Ordine dei Gesuiti e rappresentava l'Estrema Sinistra del suo Ordine. Da molti anni non partecipava, pili all'azione e alla battaglia: la sua attività — non sappiamo se per suo desiderio o per obbedienza agli ordini cleJ superiori —- era ridotta alla predicanone. 11 vecchio Padre è morto a Posilippo. > dinanzi al divino paese che ammirava e amava, mentre «tava per partire per Messina, chiama lo dai suo!1 doveri di sacerdote. La oommemoraziione è breve e commossa : parlano'di lui «1 Pericoli e il oav. Grossi Gon di. di Roma, che ricorda il polemista vigoroso e geniale, La breve rievocazione dell'estinto fa pensare a due grave e forse volute diiimenlicanze. Vprendosi 11 corso di queste lezioni! nessuno ha osato commemorare due uomini veromen te illustri e estimati, deeni veramente delle Trandl tradizioni della filosofia e ddlla coirura che prendono lume e sapienza dall'a pura parola di Cristo: Francesco Aori. iil vecchio filosofo dell'Ateneo di Bologna, morto in concetto di santità or sono poche settimane, e Igino Patrone, professore di filosofia del fritto a Napo'!'. forse il più geffliaPe splritiuaH«tn f l'iirtonlistn nifi fcrvirln della filosofia contemporanea italiana: 11 Petrone è morto giovane, dopo una onerosissima e solitaria .sìstenza. Tutti e due erano calabresi e avevano fatto risuonare nella scuola la parola religiosa e libera. Forse perchè nella loro opera e nel loro luminoso insegnamento non dipendevano è non prendevano inspirazioni dal conte Gentllonl c dal cardinale De Lay rion sono stati ricordati al giovani? Non sap•iamo. lì' certo però che queste dimenticanze ->8.iiife«tnno un tao? di piccola ingratitudine e di sconoscenza. o o i e o e e e o deliberativi siano la vera e fattiva risultante delle aspirazioni nazionali. Questo concetto mo- derno dello Stato, opposto ai regimi dispotici del passato, implica la diretta partecipaziono dei popolo, organizzato nelle diverse classi gerarchiche, alla formazione delle leggi. Cosi contro il privilegio di un tempo si reclama ora dai lavoratori la.legislazione sociale, come lofi ma superiore di giustizia. .Si agita e palpita la vita nuova-Clelia organizzazione operaia che difende e promuove gli interessi dei lavorato-'ri, coordinatamente a quelli de: federativi. Quosto fenomento d professionale si è via via Ingrandito e discipli- nato: due distinte fisionomie elio caratterizza- no i diversi indirizzi, il cattolico (o cristiano) ed il socialista, hanno plasmato pressoché tut- ti gli organismi corporativi. L'oratore dice die i cattolici vouliono che queste due grandi correnti di pensiero e di a-Le organizzazioni cattoliche e lo Stato "Lavv. Giorgio "Colombo riferisce sul tema « Diritto di rappresentanza delle organizzazioni cattoliche nei corpi consultivi deilo Stato. L'oratore che parla rapidamente, senza citazioni latine e senza richiami storici, incomincia ricordando che la società, umana si organiz^ za politicamente per provvedere al soddisfacimento dei bisogni inorali, economici ed intellettuali dei cittadini. La giustizia del reggimene to dello Malo è contraddistinta dalla equa lipartizione fra gli associati degli oneri e dei corrispettivi benefici, precipuo fra 1 quali è la collaborazione alle leggi regolatrici del corpo sociale. A garanzia che il diritto statale riposi sulla ivolontà espressa delia maggioranza del cittadini; e necessario che 1 corpi consultivi e i rl/>i l'ivnrntn ■n "m -iliri Sili ii" m'.!,,,„, ir, >•* Vi Ti, e ricordarne 1 operosità. Dalle discussioni teo 'riohe è sceso, molto prudentemente, a quoll.i zìoiie influiscano con parità di trattamento ed in proporzione delie rispettive forze sull'attività sociale dello Stato. Al quale fine domandano la rappresentanza delle riverse elassi organizzate —- di lavoratori, di capitalisti, o d'altri — noi corpi consultivi c nell'Ufficio del lavoro che preparano il materiale tecnico e scientifico nelle varie Commissioni, permanenti e temporanee, aggregate al Ministeri per lo stu-' dio e la presentazione del progetti di legge. Contro l'esclusivismo dei socialisti, che vorbero monopolizzare la rappi'Cbe.itanza degli, operai a "loro diretto beueaclo, l'oratore dice clic i cattolici devono opporsi per i seguenti; principali motivi: a) perchè cittadini del medesimo Stato; b) perchè membri di organizzazione; cj perchè fautori convinti della liberlàdi coscienza 6 di associazione; d) perchè componenti una forza reale u tangibile, espressione della volontà nazionale. A illustrazione pratica del tema, dopo l'esame particolare dei quattro argomenti prò-' spettati, si richiama la legge su 1' Ufficio del Lavoro » (-il giugno 1902) e le altre disposizioni relative. Essa escludo dal « Consiglio Superiore del Lavoro » là rappresentanza delle organizzazioni operaie cattoliche: esamina la questione u cerca di dimostrare l'inglustizia del trattamento, che già suscitò nel Paese e nella slumpu una.vivace campagna di opposizione, dopoché l'on, Longinolti alla Camera il (9 maggio 1911) pronunciò un discorso favorevole alla tesi callolicu. Segni di battaglia Le parole dell'uvv. Colombo sono molto applaudite : l'oratore contrariamente forse al programma traccialo dalle Autorità romane — ileo liomlnenlur In votiliI — ha dovuto néccssurlaincnte nominare un :depututù cattolico inevitabile parla ^ - „,„„„ „,..x La discussione poro subito, con qualche prolissità, bacco che fa l'elogio della relaziono. Il signor Sacco e sc gretario generale aellLmone italiana del fcr rovieri cattolici: si scaglia quindi contro la piaga della burocrazia c contro la Statolatria: egli iuvoca il diritto a tutt ?U impiegati dello Slato di organizzarsi liberi, lente, perchè lo Slato non ha diritto di render schiavi 1 corpi u gii spirili dei suoi dipendenti, Fin qui nulla di male; ma un gruppetto di milanesi, capitanati dal consigliere comunale di Milano, cav. Stefano Cavazzoni, Inizia la battaglia. Prende primo la parola 11 rag. Vigo a ri*ll, di Lodi, il quale si dichiara completai mente contrarlo alla tesi del relatore. Egli fa 1 un'impressionante diagnosi del movimento sociale cattolico Ha 11 coraggio di dire che esso non esiste che in embrione « Esistono - dice — molti quadri che non inquadrano niente, il ,G .'^ ? „ na .ucun imi?,esse au appoggiare .; m,„.ulj./ztizj0m C|ie ,,uua rappresentano al poai9ltJV0 tf j[ pratico. In materiali ergaiuzza- z|0Im sociale slamo asseriti dalla vita nazlo najt ì.'runcesco Saverio Nittl. che nel suol jj^ri' riconosce il valore imponente dell'attività | socia le cattolica, diventato ministro s'è ac co,rto che l'organizzazione del proletariato e 'localizzata In alcune regioni e non ha diretti rapporti callo Stato... Il movimento operaio socialista ha patroni che hanno un continue rapporto cordiale con il Governo e gli organ. del .potere esecutivo. Se il Governo avesse viluto offrire ni cattolici la Banca Cooperativa dal Lavoro, non avrebbe trovato alcun ent idrurmo ». L'oratore conclude, fra gli ai o -e e e l a e i e e a r i o . o e a n , l a o a a n i y e e dei giovani, invocando una più ^simsoi^ o ^lù pratica alllvitù ull'Unione elettorale cattolica che dovrebbe, più che pretendere teoricamente, imporsi con un'azione imponente nel campo dcfli'curganilzzazione' del proletariato. Dopo altri oratori parla il cav Cavazzoni il quale d'eplora con frasi abbastanza vivaci discorsi teorici ed accademici del giorni scorsi, pieni di filosofia astrusa e che ben ijochl deg ascoltatili possono aver capito (rumori sui banchi dei vecchi) e che non interessano eh vive la vita di tutti l giorni. Richiamato da presidente, Il Cavazzont non si dà per intese e continua a deplorare che V« Unione pope lare » e T< Unione sociale > abbiano In quest anni coartato qualsiasi: libera ed utile attività Deplora che nell'unica forma pubblica di rlu mone lasciata al cattolici — la « Settimana'sociale « - si facoiano delle lezioni sii arg'1 menti bellissimi, ma che non trovano consenso nell'anima popolare e nazionale. « In noi — esclama — c'è forza sufficiente per le rcr nizzazioni sindacali e delle masse: e per mille causo non abbiamo fatto che perdere torre no «. L'oratore deplora dio, per la cosi delti disciplina, per timore, per il servilismo ali; forma, si sia ridotto il movimento cattol'.c alle miserie d'oggi. Il Cavazzonii. che nel suo discorso e nelf sue repliche accenna all'assenza del deputai cattolici, « gli unici che potrebbero pollare a Governo i nostri desiderata », e che con una frase ironica ricorda il patto Qentiloni, è ap plaudito dalla maggioranza. Segue Panighi, presidente deH'« Unione Gio vani" », die si scaglia contro 11 mistero che av volge l'operosità molto discutibile dell't Unio ne Pro Schoia », che è ancella dell'» Unione Popolare », l'organizzazione del conte Dalli Torre. Un pretino toscano, impiegato dell'» Unione > sorge a difenderla, ma con poco successo dice chiaro e tondo che i cattolici sono igne rant*. e prima di fare bisogna studiare. Ufia voce Interrompe: » Bravo, ranpreser tante della coltural Studieremo anche 11 dirit'o costituzionale di monsignor Rossil Rl3tablhta la calma, il prof. Rosa c il cont Dalla Torre intervengono nella discussione ! dire che sons pronti a portare i dati di fattr rivelanti l'attività del]'» Untone Pro Schole linapzi all'assemblea: ma non ne possono per mettere la discussione. Cavazzoni: — Allora è inutile! Tenetevi la relazione per la prossima occasione 11 conte Dalla .Torre spiega e ritira la' sui proposta, mentre suona mezzogiorno. L'organizzazione clericale indiscutibile he ruggì il primo assalto ed è sconfitta In unr piccola scaramuccia.' La inquIctudLne del gli vanì '• guelfi moderni! non si può vincere con 'noniti e con le raccomandazionii. I giovani anche ortodossi, vogliono fare e vogliono vir •:*fe'. Lp teorie sono il passatempo del vecch 1 del casuisti. In difesa delle Congregazioni La seduta pomeridiana e presieduta da .■oniiii. Pericoli. Riferisce monsignor Picconi arciprete della cattedrale di Pistoia, sul tenui < ).;i libertà d'i associazione di fronte all' congregazioni religiose ». incordate le origini e l'essenza della Viti lieligioso, svolge i urino.pt di diritto canonici per i quali alia Chiesa sola spetta di da..•iconoscimonto giuridico alle Congregasi.oi. .•eligiose e di disciplinarne l'esistenza, ed ali; ,tregua del rapporti che dovrebbero intera Jere, in condizioni normali ed in una societi di cattolici, fra la Chiesa e lo Stato, dice eh e lai;; diritto della Chiesa dovrebbe esere ricom - scinto anche dallo Stato, 11 quale perciò no i potrebbe negare il riconoscimento gluridkc o allo Corporazioni religiose. Viene a pariasi della lbertù. d'assoolazione. Ricordato che essa si è un diritto naturale, ne studia 1 limiti eh. a possono giusiiflcare mi moderato e discreto fi HW^,tt*W'òSSS<?£^ Sito,1'a »J di,Fi"°i di,n^so,c,laz,,ionL,TÌger 4f.. I e W>«£rra. negli Stati W-nella G ara o-'n,d' ecc--e T)^*1™.1* rrancese'. Uua" i- comu lil)eiro assaciUzlonl di fatto. La lettera a- della wge. n suo spLrito o la giurisprudenza ) concordano In questo concetto. • Dunque t- egli ciicc _ e erroneo parlare di costltuzionr avvenuta in « fraude legis », come pure di e interposta persona nel caso di acquisti ». Il a-1 ultimo, contro coloro che le vorrebbero prol i o a oanz^ alne i a o i el e n ■ "'"» «»i u nuaouunj I» legge iiwiueao, yuan i ì0 :l quella italiana del 18G0, afferma che essi r, toglie alle Corporazioni la personalità giuri d''Lil' ma nM1 viola la costituzione di es». d iarlane u' bite, anche come Società di fatto, enumero benemerenze degli Ordini religiosi ed i benefizi da loro recati alla civiltà, tanto ohe i om battere per la libertà della Chiesa signiflci combatterò a beneficio d'Italia. La seduta è quindi tolta. E. ZANZI. cndsqiotvmsrtCssdìimirtbuuzCsumfdidld,ssccsèsn

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