Il Re di Bulgaria non rientrerebbe più nel suo Regno

Il Re di Bulgaria non rientrerebbe più nel suo Regno Il Re di Bulgaria non rientrerebbe più nel suo Regno (Servizio «pedale della Stampa). 3 tt Sofie, 23, notte. Contrariamente a tutte le smentite ufficiali vi posso assicurare che la posizione di Re Ferdinando di Bulgaria, the ora si trova a Vienna, è diventata abbastanza critica. Etjli è andato a Vienna per chiedere appoggio all'Austria, ma l'appoggio gli è stalo rifiutato in seguilo ai consigli dati dalla Germania alla sua alleala di non intervenire nelle cose della Bulgaria. Si prevede in modo positivo che Re Ferdinando non tornerà più in Bulgaria. Egli ha rinunciato anche alla visita che aveva intenzione, di fare a Berlino, essendosi oramai accorto che la Germania non è disposta a perdonargli, la sua entrata nella «Lega balcanica il che significava la creazione di un considerevole gruppo di Potenze non in accordo con le vedute della Triplice Alleanza. (Daily Coronide) Gli interessi \nmnm per nn mutamento dinastico {Servizio speciale della Stampa)-. H Vienna, 23, notte. La situazione bulgara incomincia ora a pGc dello Zar Ferdinando di abdicare. | àei Re da Sofia, aggiunge la- Le-;elione si spiega con ragioni di salute. \oSste dlchidrarionl. che sono fatte nei cir- j ufflctosl bulgari, non urtano contro le;formazioni che già ieri ho potuto partii- parvi sulla situazione bulgara. Occorre tè-|Li , rese le quanto già vi dicevo ieri sera, cnecìoTn^ zione di abdicare, ina sono le manovre dei in Stanza la crisi clic si dèllnea in Bui- Kàrla nou deriva tanto da agitazioni inteme SSS^Sàibt agitazioni ^CStarno Sotto questo aspetto la crisi può for-Nse apparire più grave e pericolosa. I** orSibn che vho dato sull'azione della"ISia e* della Russia trovano in «rto ! moJo la loro conferma nell'attitudine dei giornalai Parigi (vedi il Tcmps) e di Pie troburgo. E' tipico come sieno proprio questi giornali che parlano con più insistenzadelia abdicazione di Re Ferdinando e anzi lo presentano come un fatto ormai ;deciso. La provenienza delle, notizie più sensazio telegramma afferma che Re Ferdinando non tornerà più a Sofia : « L'atto di sua rinunzia al trono sarà firmuto a Vienna. Il Ministro Ghenadieff, che fu chiamato dal Re a Vienna nei giorni scorsi, ha partecipato al suo sovrano che il suo ritorno a Sofia potrebbe riuscire assai pericoloso. Ghenadieff è stato autorizzato dal Re a trattare con i capi dei partiti politici bulgari in inerito alla proclamazione del principe Boris a Zar di Bulgaria ■ Questo telegramma del giornale russo,, datle tinte alquanto romantiche, rivela tutto il nuli può pereto essere sospetta. Non è tutta- via senza interesse no tare un te egrr;amma che un giornale dt Pietrobuigo il Ruskoie Slavo, si fa poi mandare da Parigi. Questo j sistema .della campagna dei circoli russi e j francesi interessati a provocare una crisi. Per comprendere lo scopo di queste agita etani conviene chiarire la situazione generale. Lo Zar Ferdinando ha rappresentato sempre la tendenza politica della Bulgaria verso la Triplice Alleanza e sovratutto verso l'Austria e la Germania. Contro questa tendenza ve n'ò un'altra molto forte e molto più popolare impersonata dal ministro Daneff, che era più favorevole alla Triplice Intesa e sovratutto alla Russia. Il disastro della Bulgaria lia abbattuto il leader di questa seconda, tendenza, mentre Daneff, per quanto non sia ancora affatto liquidato politicamente, come vogliono affermare certi giornali di Vienna, ha perduto molti dei suoi aderenti e sopratutto non ha più quell'aureola popolare che lo illuminava all'inizio della guerra. In ques*to stato di cose le azioni della Russia in Bulgaria sono già notevolmente in ribasso, tanto più che vi è anche molto malumore per l'attitudine della Russia negli ultimi episodi balcanici. Ciò servirebbe già a spiegare lo scopo dell'attuale agitazione russa e francese a Sofia difetta a riconquistare da parte del Gabbietta di Pietroburgo il terreno perduto. Ma oltre a ciò vi sono delle ragioni che •piegano l'interesse franco-russo per un inutamente della dinastia in Bulgaria. Per ejuanto ora stremata di forze, nessuno può credere ohe la Bulgaria sia soddisfatta definitivamente dell'attuale situazione balcanica; La Bulgaria prepara già sin da oggi silenziosamente la riscossa che dovrà esplodere fra qualche anno. Questa riscossa si dovrebbe pronunciare contro la Grècia, che è sotto il patronato della Francia, e contro la Serbia, che è sotto la protezione della Russia per il suo programma politico profonda-, mente ostile all'Austria. I Gabinetti di Parigi e di Pietroburgo pensano perciò di provocare un mutamento interno in Bulgaria, Che possa deviare o anche annullare la pre. parazione per una rivincita bul^^ra e ricondurre la Bulguria sotto il controllo delle due Potenze della Triplice Intesa, che ne Togliòno approfittare per i fini della loro politica meditewranea è adriatica. Questo ra■dicule mutamento interno, che dovrebbe cosi Influire sull'attitudine esterna della Bulgaria, dovrebbe avvenire con l'abdicazione d,i Re Ferdinando e coll'ascesa al- trono del 'giovane principe Boris, il quale è nato in Bulgaria, è popolare fra la gente bulgara e può meglio sentire e seguire le correnti popolari più vive e ha educazione politica e militare tutta orientata versò la Russia. Il momento opportuno per questo colpo'dl scena sarebbe l'attuale, perchè mentre si; svol!g* una vivace campagna elettorale' e Top- posizione attacca il Re, e più facile la prò paganda fra gli animi eccitati. Veduta in queste linee generali, la oscura e misteriosa crisi bulgara non appare più solo un avvenimento interno della Bui garia, bensì un duello diplomatico delle grandi Potenze ebe ripetono fra. gli Stati balcanici indipendenti le stesse manovre praticate a suo tempo nel grande impero turco. Lo zar Ferdinando, come ho detto, è attualmente a Vienna: il principe ereditario Boris, invece, contrariamente alle notizie Gi qualche giornale, si trova, secondo quanto apprendo nei circoli bulgari, insieme con la famiglia reale al castello di Eusinógrad.jj presso Vania. Negli ultimi, tempi vi fu un certo movimento di membri del Gabinetto bulgaro per le capitali europee e sovratutto a Vienna. Qui, oltre il ministro presidente Ghenadieff, sono venuti il ministro delie finanze Toncew e malte altre personalità diplomatiche bulgare. Alcuni giornali, come ho detto, si occupano dogli avvenimenti bulgari. La;xVeuc Freie Presse pubblica un colloquio avuto con un anonimo personaggio bulgaro, che il giornale dice un dirigente di Stato. Nel colloquio il personaggio bulgaro ha fatto una grande e forte Bulgaria. Quali ne sono state le conseguenze? Quando l'esercito buiSaro, .dopo la vittoria di Lule Burgas, è comparso .innanzi alla linea di Ciatalgla e dopo un combattimento di tre giorni aveva grotto ,1 centro presso Aderiikoi, il gè™rale Nazim pascià scongiurò il genero™ bulgaro Savoff di sospendere l'a su Costantinopoli." Intanto a Da¬ «f», die si trovava a Budapest, si presentò P"J*° si riteneva sicura una solenne en-, ^ J Costantinopoli. Comparve poi iniCTrTT* co™*Uer0 di SUlto ™3 N».^ <**r t"r generale bulgaro e pronun "eta. della Russia contro l'avanzata gl'esercito bulgaro verso Costantinopoli. ^^cominciarono le trattative per l'aiIl delegato greco, attualmente ministro degli esteri, Panas, protraeva di giorno in giorno da parta sua lè decisioni da prendere perchè attendeva istruzioni da Atene (via Salonicco-'Costantinopòli). " Solo, l'Austria-Ungheria — dice. l'anonÙ mo personaggio — fece di tutto per,, mo bOgbclSFgttcdgsnlCqgveCPcnGtelsvmcIlsdtndnvlevgfuaItecmasrdapnczm ^ &m , disinteresse ,„ qugi Bulgaria p1! ^ rf ^ consigli? Non sl sarebbe avuta una seconda guerra colla Turchia e forse neppure una guerra fra alleati. Ghescioff. e , Daneff stavano allora sotto la completa influenza di Pietroburgo. Venne la seconda guerra; la battaglia di Bulair e quella di Gallipoli : porsero rivi di sangue e, nel tempo in cui 1 greci e i serbi in Macedonia fortificavano le loro posizióni già col proposito di contestare alla Bulgaria esaurita k conquista fatte, da documenti originali risulta cho la Russia, nella seconda metà di maggio, fece dichiarare a Dnneff che essa avrebbe accettato l'arbitrato fra la Serbia e la Bulgaria nel senso che tuttala zona definita nel trattato serbo-bulgaro come zona contestata, sarebbe stata assegnata .alla Serbia. « Sotto la pressione di queste dichiarazioni Ghescioff presentò le dimissioni, ma Daneff, che ò un uomo politico senza scrupoli, si mise alla testa del Governo di Sofia anche in queste condizioni. « Cominciò allora il dramma bulgaro. Due giorni prima del convegno progettato fra il ministro presidente serbo e quello bulgaro vennero le dichiarazioni Pasic alla Scupcina: Pasic affermava ufficiata-lente la intransigenza della Serbia sul problema della revisione del trattato. Re Ferdinando rifiutò allora di dare là sola risposta possibile alle dichiarazioni inesatte del ministro 6erbo, cioè la pubblicazione del testo del trattato. Intanto scoppiava la guerra fra gli alleati. I successi iniziali della Bulgaria presso Istip e Crivolac, la invasione dell'esercito bulgaro in 'Serbia provocarono una reazione della R,ussia. La Russia domandò l'immediato ritiro delle truppe bulgare: contemporaneamente si iniziava l'avanzata dei romeni ben- lsnpSdmsdgtsdlzcs"mvche Daneff, negli ultimi momenti avesse da- i x i. w , . i i . u,»*-ooo u.i . te alla Russia pieni poteri per soddisfare le;domande rumene: ma troppo tardi. Daneff ha tronno starato nellWiv>nm mnmo», ì na troppo spelato neiiesuenio momen-1 to nell'aiuto della Russia, contando sul ì contro la Bulgaria ad aiutare quest'ultima ì i "inum. i trattato segreto russo-bulgaro del 1890 secondo il quale la Russia si obbligava In caso d'un attacco da parte della Romania La Russia non solo non ha mantenuto fede a questa convenzione, ma anzi, ha incoraggiato colla sua attitudine passiva la nuova azione della Turchia e la sua avan-,zata su Àdrinnopoli e la riconquista della Tracia I buleari minacciati rh mmth-nì il acuì.. ì nuigau inindcciau.su quatti o|fronti non potevano più opporre ulterióre resistenza», Queste sono le dichiarazioni del personaggio bulgaro che tuttavia vanno accolte colla massima riserva. Vd blc

Persone citate: Re Ferdinando