Lo scandalo del berretto frigio

Lo scandalo del berretto frigio Lo scandalo del berretto frigio \ll repubblicano Brancaleoni abbati' dofJa |7 Partit0) fa propaganda per o i l a e o e a o o e a o l i , a a Caetani e promette gravi rivelazioni. (Per telefono alla Stampa). Roma. 1, notte. Uno degli episodi più clamorosi della lotta nel IV Collegioè dato dai dissidi che continuano a manifestarsi nella sezione repubblicana romana. Sembra che la ribellione aperta sia scoppiata tra le file dei « premutiani » in seguito all'atteggiamento assunto dai loro capi nella lotta elettorale. Al clamore delle difese e dalle accuse di questi giorni si aggiunge ora una nuova notizia, che desterà certamente non poca impressione. Brancaleoni ha deciso definitivamente d'uscire dalla sezione romana e minaccia di illuminare i retroscena dell'atteggiamento assunto dai suoi amici. Con una lettera comunicata dal Brancaleoni aii giornali in seguito alla, deliberata astensione, egli ei dimette dalla sezione. Ma vengono ora in luce nuovi particolari su questo abbandono: il Brancaleoni, noto agitatore popolare, il famoso organizzatore delle contro dimostrazioni ai ginnasti cattoSici di recente memoria, era il braccio destro del Premuti. In una assemblèa tenuta sere fa dai repubblicani dissidenti, il Brancaleoni e il Caramitti furono i soli che ebbero l'ardire di sostenere che il dovere dei ropùbblicani era di sostenere Von. Caetani ; ma ad mi certo punto tre o quattro dei più accaniti oppositori si fecero avanti e li persuasero a cambiare opinione! Anzi, le Joro mimacele dovettero essere cosi energiche che Brancaleoni trovò opportuno abbandonare l'assemblea pronunziando queste parole: <( Se voi credete che io sia disonesto e che voi soltanto siate onesti, trovo preferibile andarmene! » E se ne andò pronunziando oscure minaccie. Accorse il Premuti, che era suo amico, e che cercò di persuaderlo a tornare indietro; ima n'1 Brancaleoni fu irrevocabile e dichiarò di dimettersi dalla sezione romana: non volle nemmeno entrare nella sezione ufficiale del partito. Poscia, fece sapere che da quella sera sarebbe diventato uno strumento attivo del Comitato Caetani. E così ha fatto. Egli fa. una attiva propaganda per combattere la tendenza astensionistica dei repubblicani nel quarto collegio e sopra tutto per impedire che essi si rivolgano a favore della candidatura Medici. Interrogato sui suoi convincimenti e sulle deliberazioni dei suoi amici, il Brancaleoni ha dichiarato che fino a che le elezioni non siano avvenute egli non si pronunzierà in merito, ana ha aggiunto che ad elezioni finite non avrà peli sulla lingua e parlerà chiaro. Sembra sia assicurata la produzione di documenti fotografici di particolare interesse. Fiere, del resto, sono le proteste contro l'opera del Premuti e dei suoi scarsi amici. 11 consigliere comunale Sterlino, repubblicano, si dimette dalla sezione premutiana e da consigliere comunale; l'avv. Giovanni Conti, che fa parte della Commissione esecutiva del' partito repubblicano italiano, afferma che « lo scandalo del IV Collegio di Roma non deve essere attribuito al partito repubblicano. Esso provvide a suo tempo alle necessario separazioni. La responsabilità degli avvenimenti deve" essere attribuita al premutismo. ,1 giudizi dei giornali e della pubblica opinione devono unicamente riguardare il premutismo ». Il segretario del sindaco, Agesilao Filipperì, sente anch'egli la necessità di rammentare che da « parecchio tempo egli ha troncato ogni rapporto • col signor Costanzo Premuti e con la sua associazione > L'avv. Scimonelli, presidente dell'Associazione radicale romana, ha cosi telegrafato all'o norevolo Caetani : « Nell'ora in cui ella dà al popolo di Roma si nobile esempio di dignità e di fede "democratica, il Consiglio direttivo dellAssociazione radicale romana le invia un caldo saluto di solidarietà e di ammirazione ». Imponente 6 riuscita l'assemblea dei repubblicani ufficiali romani, che si riunirono ieri sera sotto la presidenza di Carlo Quartieroni al Circolo Ciceruacchio, per discutere intorno alle elezioni di ballottaggio nel I e IV Colle gio. La discussione fu assai animata e si chiuse a tarda ora con l'approvazione del seguente ordine del giorno: La sezione di Roma del partito repubblicano italiano considerato che l'astensione proclamata nella prima lotta per metodi di condotta intransigente e per chiarezza di contingenze locali pou-ebbe favorire la elezione dei candidati elerico-nazionalisti; considerato che l'on. Campanozzi è iscritto al partito socialista rivoluzionario, dichiaratamente antimonarchico, e clie l'on. Caetani, nonostante la sua fede monarchica. Ita saputo trovare nelle proprie convinzioni la forza di schierarsi decisamente fra gli oppositori dell'impresa libica, valutando gli- interessi della Patria superiori agli interessi delle istituzioni; delibera di appoggiare le candidature degli onorevoli Campanozzi e Caetani per la loro rielezione, che è nell'interesse della democrazia ». Il partito democratico costituzionale non ha avuto il coraggio di schierarsi pubblicamente a favore della candidatura Campanozzi, ma pubblica mi manifesto a favore della candidatura Caetani. L'Associazione radicale romana pubblica un manifesto, che cosi conclude: . Cittadini! La votazione di ballottaggio pone di fronte un socialista ed un clerico-nazionalista. 11 partito radicale, riaffermando altamente i principi del suo programma, che non può confondersi con quello di alcun altro partito, sente il dovere di invitare i'radièàli del I Collegio a combattere con ferma disciplina per il candidato socialista a difesa delle idee della democrazia e perchè la Capitale d'Italia non sia riconquistata dal clericalismo dietro LlutviscltgglvtncucnmCgvcCncimMzzgcsscfvidvptcsi e! jó^'sch'em'o^ nazionalista'.' o j «Romani! La votazione del 2 novembre sia , degna risposta alle voci di indipendenza e di -j fierezza democratica che giungono in quest'ora i ila ogni parte d'Italia ». » - Questo atteggiamento doi radicali, cioè diI-iun partio di Governo e monarchico, che ap-[poggia un anti-libico e un anti-rnonarchico 6 e , mri a r è o vivamente commentato. E' opinione generale che i radicali, come i democratici costituzionali, avrebbero dovuto onestamente astenersi nel primo collegio per non votare per un socialista rivoluzionario. Per amore del blocco Roma, 1, notte. L'assessore bloccardo e massone del Comune di Roma aw. Ottolenghi, del quale sono state annunziate le dimissioni, telegrafa oggi da Alessandria quanto segue » Assente per cause affatto indipendenti dall'Amministrazione capitolina, prego di pubblicare, circa 'le deliberazioni della Giunta sul ponte Memorata, questi schiarimenti neces- nte Marmorea, quesn sraiian ii«mi ri: Escludo qualunque dissidio personale„(„ <a„ «ori/, *nt«. oimiiIa An nari» <ìa1 col- -, vinzloni rispettive. La deliberazione non deter-1 minò le mie dimissioni avendo sentito nella stessa seduta il dovere di cedere! tanto per ri-guando al Sindaco e ai colleghl, quanto per considerazione -della delicatezza del momento, salva restando la mia piena libertà di votoavanti al Consiglio. Questo deciderà sulla pre-na en e li ì l a o nii a f,^Sf«dl^SnS\^,iM?11 nfc.!Mari-.p,Srun giudizio cosciente. \e3o fare tuttora delle difficoltà alla mia posizione, ma reputo dovere rlsolverle in un momento più opportuno » Come si vede, l'Ottolenghi rinvia a più tardi le sue dimissioni per non creare in q'uaaia momento difficoltà al blocco.

Luoghi citati: Alessandria, Comune Di Roma, Italia, Roma