L'on. Ferrero di Cambiano dinanzi ai suoi elettori

L'on. Ferrero di Cambiano dinanzi ai suoi elettori Nel V Collegio L'on. Ferrero di Cambiano dinanzi ai suoi elettori L'adunanza, promossa dal Comitato del VI zcollegio dell Unione Liberale Monarchica, nel chteatro rxianon, per udire il discorso-program-1 so: nn. Pattavo <h rnmWnnr. è riuscita | mma dell'on. Ferrerò di Cambiano veramente imponente. La vasta sala e" là so vrastante galleria erano in ogni angolo affollatissime, e lo sarebbero state egualmente se la loro vastità fosse maggiore, molti furono coloro che, essendo giunti ultimi, poterono sttrvnatroyare posto soltanto nelle sale attigue. Per sevitare u ripetersi degli Incidenti avvenuti nin occasione del discorso dt Giuseppe Depa- pnis- p?.r. ?1 tentato, assalto dei socialisti alla idsala. l'Unione aveva opportunamente organiz zato un rigoroso servizio di controllo all'Ingresso, onde impedire 11 passaggio ai non muniti di biglietto d'invito. Questa prudenziale misura, intesa ad evitare incidenti spiacevoli, fu però causa di un Inconveniente di altra natura: impedì, cioè, agli ultimi giunti mnCedcdi udire l'intero discorso, lnquantochè. quan-1 Cdo già l'oratore era quasi alla metà delle sue fatiche oratorie, alla porta premevano ancora moltissimi degli accorrenti, desiderosi di dare un contributo di perseveranza e di buona yolontà alla manifestazione. Fra i presenti nell'imponente assemblea erano molte personalità, e in numero grande i professionisti e gli operai. Larghissime rappresentanze giunsero pure dai Comuni del Collegio, particolarmente da -Moncalieri e da Chleri. Alle 21,15, il presidente del Comitato del V Collegio, cav. Navone, apparve sul palcoscenico, insieme al candidato, e il loro apparire fu contrassegnato dai convenuti da un prolungato applauso. Ristabilitosi il silenzio, il cav. Navone ringraziò con brevissime frasi l'uditorio, la cui presenza egli saluta come il migliore dei presagi per la vittoria dell'egregio uomo, che da diciannove anni esercita con tanta nobiltà il mandato legislativo. Le parole del presidente vengono accolte da nuovi applausi. »> L'oratore inizia quindi subito dopo il suo discorso. Il discorso ppntvrslsnclptslCemgp. , vL'oratore, premesso che la sua* parola sarà ■ criguardosa, sempre anche nella sua sincerità. ■ iverso persone contrarie* edi optoionl dly^BTM. mLfbera1eUteCquale Ture riSSdo'ch^gU w^^Jrt&^^^^y&mflui che il milite fedele e l'esponente dei gran- dde partito liberale. Nell'avvenire di questo mpartito l'oratóre dice d'aver fede, malgrado gla imperfetta organizzazione sua e la sua po- r disciplina. Egli crede poco alla formazione d ! ed azione in Parlamento e nel Paese cU due p^^. partiti politici nettamente ^stinti, nel; | nostri Ministeri dà qualche anno sono com- c ! ui uomini che vengono da settori diver- ^|sLe che àl accordano in un'azione comune di ; Governo. « lo vedo ancora - dice l'oratore - ;te la nostra futura Camera divisa non in due. d i partiti netti, che. del resto, non risponderei}- : a bero all'indole e al pensiero italiano, ma in «ó*-i^a>/^^Ì^^^^l&ft^«^i^'estreme,- formata runa, a Sinistra dai par-j liti più avanzati, formata l'altra, a Destra dai conservatori puri, gli uni che servono di fre- ; no agli altri. Così è avvenuto per la immènsa maggioranza che sorregge il Go- ' verno, e cosi avverrà ali aprirsi della nuova. l a! e n l legislatura se le cose non muteranno per imprevedute e non augurabili sorprese del suffragio universale « lo"non penso — dice l'oratore — che possa essere discrimine di parte politica una tendenza o un atteggiamento democratico. «S"j per democrazia intendiamo quello che veramente deve intendersi, .il proporsi e il conseguire il maggior benessere di tutte, le o ggg e tf^S^AtS ? tSùale-TeTper democrazia deve intendero;'T sollecitare e l'attuare quei provvedimenti o ~u„l mirano a quest'altissimo fine civile, io ri ggS veggo come possa esservi nomo, possa - i esservi partito, possa esservi Governo che non e.Sja democratico. Sarà questione di misura e Idi mezzi, ma la tendenza, può essere una so- l la. Nella grande compagine del partito libea'rate vi possono essere «• vi sono tosensi di a opinioni e di -uomini, donde le .divisioni in | partito di maggioranza ed in partito di pppo- ù Scoile XiomAWSéW IU W TpSSa eJara^oóiffio feonsen^ senza che venga meno ti rispetto delle optnh> ». d 4 propositi degll avversari», - m "f1 vi«f"=> » UC8U «" Pei che è all*OB»esizi«iie e »p»»wm™« ! L'oratore spiega ch'egli è "rimasto, fedele ala l'opposizione, non perchè non riconosca doti ' d'uomo politico nel presidente del Consiglio apelsgtbles e non convenga con lui e col suo Governo in a Parecchie cose, ma perchè il suo metodo di a & ,Pa» suggerito più dall'opportu-1. che dalla meditazione, spesso contrad- i dicentesi ed incerto, qualche volta partigiano n parziale nei conflitti di lavoro non sempre I equanime e rispettoso di libertà, e perchè non ■ ha Mptfto o voluto, colla grande maggioran- a di cui disponeva, ottenere quelle riforma he nel campo àmmmlstratlvo, finanziarlo.ociale attendeva 11 Paese, come il. decentramento funzionale e burocratico in tutti ino- stri congegni amministrativi* cosi la riforma' ributaria, che dia al Comuni 11 mezzo di riavere meno impacciati nelle loro aziende finanziarle, e alle Provincie renda possibile dif adempiere i loro compiti, riparando la ingiu- stizia degli attuali ordinamenti, che tuttofane no pesare l'onere del bilanci provinciali sulla proprietà fondiaria. L'onorevole presidente dei Consiglio ha riconosciuto questi malanni, ma non vi ha posto riparo, malgrado gli siano giunti rinnovati e replicati i voti delle Consociazioni e del Congressi delle Provincie e dei Comuni. Cosi per le leggi che chiamiamo sociali, e di cui pure mostra ora nella relazione al Re che accompagna il decreto di scioglimento della Camera, di travedere tutta l'importanza, trop- po poco ha concretato ed ha fatto che non siao. pera di precedenti Ministeri, sene togli il monopolio di Stato sulle Assicurazioni sulla vita, che è stato Intravveduto e giudicato provvedimento forse più finanziario, che sociale* E spiegato cosi l'oratore il perchè egli shv rlmasto all'opposizione, afferma che mal lai sua opposizione fu sistematica, perchè tutte le volte che il Governo ha fatto appello alla' sua cooperazione nell'ambito parlamentare, o' negli uffici d'Istituti di previdenza e di assi-' curazionl operaie, egli l'ha data piena e sollecita, e non senza efficacia, come ha dato plauso all'impresa libica. « E come fu mai sistematica — dice l'oratore — così fu mal partigiana e mai Interessata la mia opposizione, dettata soltanto dalla coscienza e dai miei convincimenti. La critica all'opera del Governo Cogli stessi intendimenti l'on. Ferrerò dt Cambiano esamina i propositi del Governo e dice che suite, maggior parte del programma non è possibile dissenso, pecche tutti vogliamo grande e forte il paese. In quanto ai passato consente l'oratore che un impulso vigoroso si è dato alle opere pubbliche, allacostruzione delle ferrovie, alte provvidenze in Iav0re dell'economia nazionale e singolarmente ^ éSeaae .mdustrie: riconosceqiundi wUa »iù viva soddisfazione come l'Italia, per f^m m Ministero Giolitti continuatrtee di duella dei precedenti, abbia proseguita la sua marcia ascensionale e progredito sotto tutti gli aspetti; ma non al può associare senza riserve all'Inno che si vuole elevare all'opera della passala legislatura e alle leggi più im- portanti che ne devono eternare la memoria, L'oratore non si fa eco delle censure ohe si coUaTa^ di' Lo^na* "I^hT non "tnttTri ^„ Losanna, j^rche " " ,„ 3 «mA ziom dei momento, nò te ««g^ o^to DoUtica m ernazionate. Manda un fervido saluto avvaloro dell esercito a alla fede e alla costanza del popolo Italiano., Ricordando la storia del -nostro nsorganen- ^i 81 duole cne }e 1?oten»J« a diplomazia intervengano per togliere o diminuire i frutto dei loro sacrifici e del loro valore. S'augura che il-buon diritto e la fatalità storica, nolente 0 volente la diplomazia infelice sempre nei suoi Sf0rzl 6 neue 8Ue soluzioni, trionfino per { p0lì0Ìi balcanici come trionfarono per l'Ita- Ha. Si rammarica che l'Italia, troppo pedi-,, sequa alla politica d'una nazione vicina colla quale ó' rova l'alleanza ma di fronte alla quale vorrebbe indipendenza e reazione più sentita, »i sia allenata la simpatia di po» poli che hanno con essa scambi commerciali e rapporti attlvft. Il suffragio universale Venendo a parlare delle cose noe tre interna l'oratore si domanda se il suffragio unlversaMl sarà vera gloria. Egli crede che «i avrebbe dovuto, attenderà gli effetti dalla nuova tegge sulla scuola integrata da tutu quei provvedimenti già adombrati che riguardano l'istruzione popolare o l'istruzione professionale. Credè che dovrebbe essere maggiore la difesa dell'elettorato contro la corruzione e la coalizione degli inte* ressi, e degli interessati a carpire comunque i voti, ed i pericoli del suffragio cosi improv-; vivamente allargato, dovrebbero essere medii cati dallo scrutinio di lista saviamente organizzato che eleva le competizioni elettorali, alla dignità di lotta di principio di idee. Tn quanto al monopolio di Stato delle Ass&ì eurazioni sulla vita, non si può negare cha la riforma è ardita e s'Inspira ad un alto*, concetto di Stato e in un radicato oonvtoài mento della massima flducla nella «ua «aionot. elje guarentigie che offre. Ma l'aaafcunv* esercita doHo Stato, deve «Boere «se «i 1z w . sè stessa e non intendere, siano pur BobUl»-, sinù ad altri scopi quali le pensioni operai» e il finanziamento dello Stato; perche auoiw dovendo nel primo caso eenaM uwì òsi ~

Persone citate: Boere, Ferrero, Giolitti, Navone

Luoghi citati: Cambiano, Italia, Moncalieri