Il generale Briccola sostituito dal generale Ameglio

Il generale Briccola sostituito dal generale Ameglio Il generale Briccola sostituito dal generale Ameglio nel Governo della (Per telefono alla STAMPA) FraV pochi giorni, il 1» ottobre, nella ricorrenza del secondo anniversario del memorabile sbarco della. Giuliana, si inaugurerà, a Bengasi U monumento-ricordo elevato alla memoria di coloro che per i primi bagnarono del loro sàngue la terra oggi conquistate». 'Il monumento sorge, ultimato oramai, all'estremità della storica Punta della Giuliana, là dove colpito dalla morte.dei valorosi giacque il guardiamarina Mario Bianco. E dinanzi a quei monumento, fra pochi giorni, nell'ora commovente delle rievocazioni, il generale Briccola, dall'inizio dell'impresa guerresca e politica libica ad oggi, comandante supremo delle forze che hanno domato e conquistato la Cirenaica, cederà il governatorato della grande provincia orientale al generale Airìeglió, nominato suo successore; -L'avvenimento annunziatoci dnW Agenzia Stefani dovrebbe a prima vista apparire logico e naturale, non solo per quanto riguarda la partenza di Briccola dalla Cirenaica, ma anche per la scelta del.generale Ameglio a suo sostituto. -E' più che legittimo che un- governatore nelle condizioni del generale Briccola, si dichiari stanco del lungo ininterrotto soggiorno libico, denso di gravi cure e di responsabilità ed abbia ripetutamente domandato ed ottenuto l'esonero dall'alta carica. Non si può domandare ad un uomo più di quello elio il generale Briccola — che ebbe il patriottismo di accollarsi la parte più ingrata e meno brillante della, conquista della Libia orientale, — ha dato al suo paese. Egli detiene il record della permanenza in Gire naie a e non solo fra i generali, ma fra tutti si può dire, colorale sono sbarcati nella nuova conquista dal giorno dell'occupazione di Bengali, D'altra parte la scelta di Ameglio come nuovo governatore non potrebbe essere stata più opportuna per il carattere che converrà imprimere al Governo di un paese, dove se la resistenza organizzata è oramai debellata, rimane pur sèmpre l'arduo compito di j-idurre quella spicciola, individuale che nello spirito beduino permane quasi immutata. Il generale Ameglio, soldato di energia e di attività grandissime) condottiero di trup pe aureolato^da un fascino irresistibile, risolvitore spiccio di problemi che sono eom plessi soltanto per chi li giudica alla stre gua di principii inapplicabili alle Società fanatiche e primitive, è veramente l'uomo che la Cirenaica domanda per essere completamente ed effettivamente pacificata. Senonchè questo che veniamo dicendo ha un valore di assoluta verità qualora il generale Ameglio, invece di essere l'attuale governatore delle isole Egee occupate dall'Italia, si trovasse al comando di una qua! siasi delle nostre Divisioni territoriali, e da questo Comandò fosse stato rimandato In Africa. L'importante della notizia che l'Agenzia ufficiosa ci ha fornito non sta quindi nella sostituzione di Ameglio a Briccola nel Go verno della Cirenaica, ma sta nella partenza di Ameglio da Rodi. Poiché per un complesso di cause e di eventi iniziatisi da quasi due anni oramai, e che continuano a svolgersi sotto l'occhio vigile d'Europa e che sono nella convinzione di tutti coloro che giudicano rettamente, il generale Ameglio, rappresenta l'Italia a Rodi. L'Italia vogliamo dire rispettosa dei trattati, ma implacabilmente gelosa del diritto di valersi del prezioso pegno che detiene contro tutta la velenosa e artificiosa agitazione che ha il suo centro ad Atene. Non più tardi di oggi, noi leggevamo nel magno organo inglese, il Times, nuove infondate, calunniose insinuazioni contro il generale Ameglio e contro l'opera sua politica nelle Sporadi meridionali. E se si pensa come implacabile, accanita, violenta è stata da un anno a questa parte la campagna della stampa greca contro Ameglio, non si può a meno di considerare con qualche preoc cupazione quali deduzioni saranno capaci di trarre i greci dalla disposizione del Go verno italiano che toglie l'aborrito e temuto generale dal governo di Rodi. Poiché occorre tener presente che l'odio dei greci verso l'Italia, per ragioni che rivelano fra le altre il semplicismo politicastro degli el leni, si è concentrato'totalmente sulla per sona del generale Ameglio. Nessun uomo stato deprecato come Ameglio lo è stato, lo è ancora nella dolce terra di Pericle. Ad Atene si è giunti a scrivere che nessun governatore ottomano era stato tiranno come il generosissimo generale siciliano. Nella cecità data dalla insoddisfatta megalorna: ecitpnEjgsl^sdtcnumvngmpvnsgnrsussnmscvBtccqisnsqgsmhcratcodtnellenica, ri affermò anzi che non'vi'era in Italia altri generali dlspos'ti a so-jstituire Ameglio a Rodi perchè tutti gli .altri, consci della giustezza della causa el-,lenica, avrebbero, guidato il Governo e l'opinione pubblica italiani verso l'ineluttabile soluzione del problema delle isole che secondo 1 greci consiste naturalmente nell'iassurdo dono di Rodi alla Grecia. Ci sembra assolutamente superfluo ricor- dare qui quarè stata la saggia ed enér- Irgica condotta del generale Ameglio a Rodi, Egli è stato non solo esecutore »cropc*oe» ed esatto delie vedute del Governo, ma anche l'interprete efficace della totalità degli italiani. La sua permanenza a Rodi ha significato per il Paese la. garanzia più tangibile dei nostri diritti sanciti col trattato di Losanna, E' quindi indispensabile che il generale Amejglio' riceva a Ròdi un sostituto che sappia subito dimostrare alla Grecia ed altrove che la linea^ di condotta dell'Italia nella que- ^T^lW'f aeu «sua neiia <rae-|stione delle isole, in generale e nell'altra di quelle erre noi occupiamo, rimane immu-jtata e immutabile. Ad Atene non si mancherà — ne slamo certi — di gridare osan na di ' vittoria diplomatica e di vaticinare una profonda modificazione dell'atteggiamento nostro nella questione orientale, dovuto al fiero contegno ellenico e alle minacele di boicottaggio che, organizzato dagli emissari di re Costantino, vanno germogliando non solo in quella parte dell'É piro albanese che deve far parte del nuo- vo Stato, ma nel territorio 'stesso del fortu-1 natissimo regno, a Giannina ed altrove. Come abbiamo già accennato nessuna1 scelta poteva esser migliore di quella del;generale Ameglio nella sostituzione del ge-' nerale Briccola al governatorato della Cirenaica, ma saremmo i primi a deplorarla se essa dovesse essere interpretata come una soddisfazione alle correnti italofobe che s'alimentano in Grecia. Ma siccome nessuna ragione, nell'attuale momento internazionale può aver consigliato un atteggiamento della Consulta diverso da quello che sinora Ira soddisfatto pienamente il Paese, cosi siamo pienamente fiduciosi che il Governo, esaudendo il desiderio dèi generale Briccola, abbia misurato appieno l'importanza della sostituzióne a Rodi del valoroso che va in Cirenaica a raccogliere la non completamente facile eredità del governo di quella colonia. Parlare dell'opera del generale Briccola in Cirenaica equivarrebbe a riassumere la storia di questi due anni di guerra, storia non esente, com'è di tutte le grandi imprese, da critiche non sempre benevoli. In questi ultimi tempi si è voluto vedere nel generale Briccola l'esponente di quel sistema di pacificazione a base di convincimenti, di trattative e di esitazioni che non hanno dato che risultati scarsi ed incerti. Noi che abbiamo seguito l'opera del governatore nella visione quotidiana quasi della sua azione politica e militare possiamo con tutta sicurezza affermare che il generale Briccola ha sempre avuto lo spirito aperto ad ogni iniziativa, comprese le più ardita Non a lui sono imputabili gli arresti inutili e dannosi nell'azione dèi generale Salsa dopo Casr-el-Leben e di Tassoni dopo la marcia trionfale da Tolmetta a Ghegab per Sira e Stenta. Era naturale e logico che i generali suoi subordinati muovendo alla penetrazione e alla conquista effettiva dell'interno cirenaico agissero perfettamente d'accordo con il generale in capo che era Briccola Il suo torto — se torto si può chiamare — derivò da un assoluto sentimento disciplinare che gli consentì di non insorgere contro l'inframmettenza inopportuna di chi ere deva di poter tentare un accordo col Se-' 'nusso, in pieno svolgimento delle operajzioni militari. A Bengasi la popolazione in .digena che ama il generale Briccola ap,prenderà con dolore la sua partenza perchè agì forse talvolta sulle sue decisioni che del Ir ìsto erano continuamente sottoposte agli or. dini del Ministero dèlie Colonie.1 Un Ministe ro delle Colonie, animato dal proponimento egli non eccedette mai nelle forme d'energia esterne, ed ha sempre avuto molta fiducia nei risultati di una politica di tolleranza, .Una gentile e mite influenza famigliare, | v««iU .^™-u ^""^«"i mezzo ai soldati. Militarmente egli seguiijil savio concetto di non intralciare mai l'o- sempre di presenza tutte le volto che. lp- ri- certamente lodevole di dimostrare la prò:-l pria vitalità, può èssere talvolta, anche seri-j1 za volerlo, di serio intralcio all'opera di un governatore che deve. assoggettare uj paese in armi. Briccola è stato quel gc vernatore, e forse l'opera sua .non sì $ svolta sempre senza difficoltà e spesse volte anehe-tfindole^njpn militare. Le grandi riunioni ajinate in. .Cuen videro sempre-il generale governatora|in pera di cui i suoi generali in sottordine furono gli esecutori e i responsabili, ma pagò tenne doveroso o semplicemente utile. La battaglia delle Due Palme nella quale il generale Ameglio raccolse allori non effimeri, fu preveduta, meditata e voluta' dal generale Briccola contro la stessa opinione del generale Ameglio che reputava er- roneamente che i turco-arabi sarebbero 1 sfuggiti alla morsa del.nos.tr aggiramento, Benina, Cirene, Ettangi 1' irarono al suo 1 posto, sereno sempre di .a serenità che ;era indice della sua mite ed uguale anima n ' retta di soldato. Certo egli ha tardato e pour cause ad avere della Cirenaica la concezione esatta. Quell'arduo paese, dal tempo del nostro primo sbarco ad oggi, ha cangiato effettivamente la. specie delle sue resistenze, cioè ha variato in guisa cosi rapida il suo modo di opporsi a noi che solo una. mente veramente superiore avrebbe potuto afferrarne con i cambiamenti il modo più opportuno di debellare le ostilità. Dapprima Briccola ebbe innanzi il fenomeno, delle masse turco-beduine, eserciti veri e propri che avevano trasformato 1 nomadi in schiere contro le quali non fu vana la esecuzione delle operazioni a grande stile. Succedette quindi la resistenza per inerzia' che i turchi abbandonando il paese avevano lasciato in eredità ai beduini. t Entrò poi in campo il senussismo, con la sua organizzazione così caratteristica* a rinfocolare la resistenza in generale e a ripopolare i campi ribelli appena abbandonati. Generi tutti di ostilità diverse che bi sognava diversamente sentire e combatte-' re. Il generale Briccola invece concepì le ostilità cirenaiche in guisa eccessivamente unilaterale e se si accorse che conveniva cangiar metodo di guerra, lo fece sempre con qualche po' di ritardo, impiegando od inducendo ad impiegare alio scopo forze che sarebbero state efficaci per.il genere di resistenza precèdenti. In ogni modo il generale Briccola lascia oggi la Cirenaica priva.di aggruppamenti notevoli di ribelli, in condizioni cioè da potervi ritirare la massima parte delle truppe metropolitane che vi stavano guerrigliando. E' un risultato politico del quale il governatore cessante ha la maggior parte del merito. L'energia, lo slancio e la fortuna, qualità peculiari del generale Ameglio, compiranno sollecitamente-quello che ancora resta da farsi nella bella colonia orientale perchè si schiuda anche per essa l'augurata èra di pace . o Un commento romano Roma, li, notte. Commentando la nomina del generale A meglio a governatore della Cirenaica, il Giornale <TTlalia si compiace vivamente che Ameglio, uomo di solide virtù militari e di energiche qualità di Governo, succeda al generale Briccola, del quale il giornale ricorda la grande operosità e a cui adesso, può darsi lode di aver retto la colonia con senso di giustizia e con alto sentimento del dovere. i^-noÉr.-ftt possibile prima, di figgi. i innanzi tutto la presenza del generale A meglio .era necessaria nelle isole dell'Egee a: Il comunicato ufficioso . Roma, 14, sera. Avendo con l'operazione di Bu-Scimal pondo tto a> termini *J Tritino prestabilito di Yaxtone militare, il gen. Briccola, che da due anni tiene il comando in Cirenaica e da tempo aveva espresso U desidèrio di. essere esonerato dall'alto ufficio, ne ha rinnovato la domanda. Su proposta del Ministro delle Colonie, 'di concerto con il Ministro della Guerra, il Confflsiglio dei ministri, accogliendo il desiderio del generale Briccola, dopo espressa viva soddisfazione per l'opera da lui prestata, ha ldeì ih erato che siano sottoposti alla firma Sojiirana i Decreti per U suo. esonero dal Governo della Cirenaica e per la sua sostituzione con il tenènte-generale 'Ameglio. 2- (A. Stefani). Roma, 14, notte. ^La .nomina del generale Ameglio a goveratore della Cirenaica risponde alla logica polla necessità delle cose. Essa, viene accolta la - Roma assai: favorevolmente. L'opinione pubblica avrebbe voluto, a dire il1 verd, che Jl generale Ameglio da tempo avesse, assùnto la successione'del generale Briccola, non perchè l'uomo che condusse in questi due •ultimi anni le operazioni della guerra in Cirenaica avesse demeritato della fiducia- del Governo e del paese. Il generale Briccola rese, come-il Governo riconosce ' nel suo comunicato ufficiale odierno, servigi eminenti al paese. L'opinione pubblica indicava il generale Amegiio quale arbitro' della nostra situazione in Cirenaica, perchè riteneva che egli avrebbe dato un più .energico impulso fc^operazioni di guerra edjayrebbe Bi)X.rtt» 'aenté;Bjfferato dàjribeUi'H'nostroTtefrttorio, ma ciò che l'opinione pubblica sugge. Egeo occupate dall'Italia fino alla conclusione della pace che seguì alla seconda guerra balcanica. Inoltre era doveroso permettere al generale Briccola, di esaurire le- operazioni di guerra comprese nel piano da lui concepito.'Il compito del generale Ameglio nell'Egeo è ora esaurito. Il generale Briccola ha compiuto l'ultima delle operazioni progetta^ te. Il momento della deliberazione del Governo, è quindi venuto. Nessun miglior successore poteva essere dato ai generale Briccola dell'uomo audace e valoroso che vien chiamato a governare la Cirenaica. Egli è veramente l'uomo nuovo che la nuova situazione richiede. Del resto il periodo di riposo che viene accordato, al generale Briccola era pienamente meritato. Egli si trovava in Cirenaica dal principio della guerra, cioè da due anni, e nel frattempo la Tripolitania aveva avuto quattro governatori: l'ammiraglio Borea-Ricci, il generale Caneva, Ragni e Garioni. Data il clima di Libia e là fatica di due anni' di guerra, si comprende come la fortissima fibra del generale Briccola avesse bisogno del periodo di tregua, dallo stesso governatore invocato, nella sua incessante attività. Nel momento in cui il Governatore della Cirenaica lascia il suo posto, il pensiero del. la. nazione deve rivolgersi riconoscente verso quest'uomo che può avere in talune circostanze involontariamente errato, ma che senza dubbio resse la Colonia con alto sentimento del dovere. Al generale Briccola furono rimproverate da un lato troppa debolezza verso gli indi geni e dall'altro lato troppa arrendevolezza verso il Governo centrale. Non è questo il momento di emettere un giudizio definitivo sull'opera dei generale Briccola. E' giusto invece ricordare che gran parte degli obiettivi che il Governo si proponeva furono realizzati. Il paese si volge ora con fiduciosa aspettativa verso il nuovo governatore. Un compito nuovo, totalmente diverso da quello del suo predecessore si presenta al generale Ameglio. Allorché saranno vinte le ultime resistènze dèi ribelli, il regime pacifico seguirà all'attuale regime di guerra.' Spetterà al generale Ameglio di curare la messa in valore dèlia Cirenaica, risolvere la questione del capo' dei Senussi, regolare i rapporti con gli indigeni, ecc. Il generale Ameglio saprà con l'energia che è caratteristica in Iute della quale diede esempio nel Governo delle isole dell'Egeo, risolvere le difficoltà della situazione. Egli continuerà cioè in Cirenaica quella ferma politica che aveva dato così brillanti risultati subito dopo l'occupazione di Bengasi, procurando cioè'l'assoluta dedizione dei ribelli. Il più mai tisi ai Umili Aquila, U, notte. Ieri sera, alle ore 19, è giunto il Presidente del Consiglio russo Kokozoff, accompagnato dalla sua signora, ed è sceso aìTltótel Roma. Stamane ha visitato il Prefetto Scamoni, al quale ha dichiarato che ebbe il desiderio, facendo un viaggio di piacere in Italia^ di conoscere anche la regione abruzzese. Stamane Kokozoff è partito per Napoli. Il nuovo vescovo di Brescia Roma, li, notte. 11 Papa ha nominato vescovo di Brescia il vicario capitolare della stessa Diocesi, mons. Gaggia, vescovo titolare di Ad dmmente. * Hi; II» XI generale Briccola