Con le truppe della Divisione Vinaj

Con le truppe della Divisione Vinaj Con le truppe della Divisione Vinaj (Dal nostro inviato speciale) CIRENE, (dal onartlar cenerata dalla IT Divisione su sciale, 3 ottobre; ritardato) Governo 'della Cirenaica ha concesso finalmente ai giornalisti nazionali VautorizMàiione a recarsi in ogni località presidiata ■dalle nostre truppe. 1 luoghi e le truppe che M questo momento, sotto il punto di vista 'del cronista di guerra, offrono in Cirenaica ■uno speciale interesse sono fndubbiamente i tlìoghi intorno d Circjié e* le truppe della |ÌV Divisione speciale, del tenente-generale ■Vinai. Siamo imbarcati a Bengasi il SO w. s., ■sul vecchio Po, mentore dille nòstre primissime imprese africane, memore anche di gmntmgscazbcft■tempi più lieti che..noti siano t presenti per\Lla nostra Marina mercantile; abbiamo navi-\lgaio sur un placidissimo mare, placido covii io ben di raro lo' vidi lungo queste coste esperie di tempeste; siamo sostali poche ore a.-Tolmita, ove è imbarcato il direttore dell'Ufficio politico militare presso .il Corpo- di ■occupazione, lenente-colonnello Vaccari, reduce da Tccniz e da Mergi,*avviato anch'egli a Cirene; siamo giunti c siamo sbarcati la seta del l.o corr. a Marsa Susa, la grande base di rifornimento sul mare della IV Divisione speciale. Ieri siamo saliti in autocarro a Cirene; e ieri sera il capitano Telimi, sotto-capo di Stato Maggiore della Divisione, con molta cortesia c con geniale 'lucidità, ci ha particolareggiatamente informali sulla situazione militare e sugli ultimi ■avvenimenti guerreschi. Per quanto ritardate di non pochi giorni, 'non per colpa dei cronisti, ma per le restrizióni imposteci fino a ieri, queste notizie offrono ancora un indubbio interesse di novità: finora, sulle belle vittorie del generale Vinai a Talcazà e a Sidi Rafa e Zavia Beda e sulla ricognizione del colonnello Latini ad Ahi Belange e a Messa, non è stato riferito se non quel poco che era contenuto nei comunicati ufficiali. La mancata Impresa della "colonna nera,, eQuella che è stala nominata la « colonna nera ». formata esclusivamente di truppe indigene, libiche- ed: eritree, comandata dal colonnello Giulio Latini, partita da Bengasi il M: settembre, giunta, per la via di DrianaTocra-Tolmila, il giorno 13 a Mergi, avanzata il giorno 15- a Zavia Gsur e il giorno 16, combattendo, a Tecniz, ! doveva, secondo i piani progettati dal Comando del Corpo •$(V occupazione, procedere per la via già ■percorsa nel maggio scorso dalla IV.a divisione speciale, comandata allora dal generale Tassoni, per la via di Maraua-Sira-Slonia; e doveva attaccare i centri di concentramento nemico di Talcazà e di Sidi Rafa e Zavia Beda risalendo ' direttamente da sud mentre le truppe della IV.a divisione speciale, spostandosi da Cirene, da Ghegab, da Zavia Fe'idia li avrebbero attaccati da est e da nord-est. Ma giunta a Tecfriiz, la colonna. Latini noii credette opportuno continua re oltre per In via assegnatale : fu giudicato", se non impossibile, per lo meno troppo aspro e troppo avventuroso ripetere la memorabile grandiosa gesta tanto audacemente tentata, tanto felicemente condotta a compimento dal generale Tassoni e dalle sue in faticale eroiche truppe. La ragione prhicù pale della rinunzia a questa seconda rico gniìione in forze attraverso la Cirenaica centrale, ragione esplicitamente e concordemente dichiarata dal Comando del Corpo di occupazione e dal comandante la colonna nera, è stata la irreparabile deficienza d'acqua nel paese che dovevasi percorrere. Mi è stalo riferito che tutti gli informatori indi geni hanno unanimemente affermato che nè a Maraua ne a Sira nè a Slonta si sarebbe trovala acqua sufficiente per dissetare gli uomini e i quadrupedi della colonna, poiché le cisterne erano asciutte e i pozzi non ne offrivano che scarsissima. Di fronte a questa difficoltà, d'una gravità veramente eccezio- tsdTplrdcGsagsevsnplgcdrnaie, invincibile quasi, la colonna nera si\arrestò;.e fu creduto di dovere senz'altro ri--' vuriziare all'impresa. E' luogo, su questo argomento, a qualche dubbio e a qualche obiezione. Non ci si è forse lasciati impressionare fuor di misura ■da una difficoltà che forse non esisteva che in parte? Non si è peccato di eccessiva pru'denza?... Perchè noi abbiamo in proposito un'esperienza certa-, quella della divisione Tassoni, che non solo trovò l'acqua strettamente necessaria ai bisogni della vita a Maraua e a Sira e a Slonta, ma anche fuori d{ questi luoghi, nel cammino intercedente tra questi luoghi, scopri qualche cisterna e qualche pozzo, di cui si valse opportunamente per qualche rifornimento-parziale. E' logica e a primo aspetto conclusiva l'osservazione che la divisione Tassoni attraversò la Cirenaica centrale nel mese di maggio, vale a dire quando le cisterne sono ancóra pressoché colme e le polle danno il massimo rendimento, mentre la colonna Latini avrebbe dovuto attraversarla nel mese di settembre, vale a dire quando le riserve d'acqua delle cisterne 'sono state sfruttate durante tulta l'estate e le polle hanno ta più scarsaproduzione dell'anno. Ma a questa osserva-zióne si può ancóra obiettare che tutti si è d'accordo nel presumere che la colonna La-tini avrebbe avuto a soffrire, data appunto la stagione, di scarsità d'acqua; ma che scarsità non può volere significare assoluta mancanza : la regione che essa doveva attraversare è, relativamente alle altre della pirenaica, abbastanza popolosa; e gli indi- geni vi trovano acqua in maggiore o in minore quantità; ma per il fatto^che ci vivono è indubitabile che ve ne trovano — in tutti imesi dell'anno. E infine un altro argomento si può obiettare: come mai si è pro-\ gettata la spedizione senza considerare questa difficoltà? L'esperienza africana insegna che la stagione estiva è per ogni riguardo assolutamente sconsigliabilé per^ ogni .spedizione-, perchè- propria, si- è.'scelto il scltem-.. bre — mese, in queste regioni, estivo per ec- j cellenza — per questa non facili impresa?... Sono, insomma,- parecchie' e forse non\nfondate le critiche che si.possono muóv.crè\ tanto alla rinunzia, compiuta dalla colonna Lalini, di attraversare -.la Cirenaica centrale, quanto alle circostanze di tempo che si erano accettate nel progettare la spedizione. I centri campali del nemico Poi che la colónna Latini rinunziò alla traversata della Cirenaica centrale, si decise, per tentare l'impresa di Talcazà e di Sidi Rafa e Zavia Beda, di farla ritornare da Tccniz a Mergi e a Tolmita, e di trasportarla per via di mare- a Marsa Susa. La oolonna lasciò il lO.o battaglione eritreo e la balteria bengasina del lenente Mignone a presidio di Tecniz, e lasciò a Mergi la decimata compagnia bengasina' del capitano Dho. Giunse a Marsa Slisa il 19 u.s.; e sbarcò e sali a Cirene nei giorni seguenti, entrando a fare parte della divisione agli ordini del generale Vinaj, Come vi ho già accennato altra volta, la situazione militare dei ribelli in Cirenaica era, al principio del mese scorso, la segucn te. Essi avevano un centro campale a Za via Gsur, che fronteggiava il nostro pre sidio di Mergi, e manteneva viva l'agitazione nel paese intorno ; altri due' centri campali avevano contro la IV Divisione speda le, stabilita a Marsa Susa, a Cirene, a Ghc gab, a Zavia Feida, ed erano l'uno a Talcazà e l'altro Ira .Sidi Rafa e Zavia Beda, direttamente vigilati da Sidi Ahmed et Scerif, Gran Senus'so, il quale di solilo era stabilito a Geràés dei Brassa (a sud di Talca:*;3?j# sud-sud-est; di-. Slonta) f ma non mancava di venire a Sidi Rafa e - a Zavia Bedà, passando per Talcazà, ogni venera di, per la preghiera e per tenere consiglio di guerra. Altro centro-campale, costituito con i contingenti respinti da Ettangi e da El Buerat e da Mara (giornate del 18 e del 19 giugno, vinte a Ettangi dal generale Salsa, a El Buerat e a Mara dal generale Tassoni) i ribelli avevano ed hanno tuttora a Bu Sciamel, a uria ventina di chilometri a sud di Mara.. Infine i ribelli avevano ed hanno un ultimo Ventre campale a Saal Defna, costituito epì contingenti fuggili da Mduar davanti a Tobruk, centro campale che contrapponesi ai nostri presidii di To bruk e di Mduar. Il giorno 15 u. s. il gene rate Torelli assaltò e occupò il campo nemico di Zavia Gsur, e il giorno seguente a Tecniz sconfisse i ribelli sorprendendoli nella loro ritirata verso oriente, verso Marana e Sira. Il giorno 26,' il -generale Vinuj, poi che la sua Divisione fu rafforzala, come ho detto, dalle truppe indigene della colonna Latini, occupò il campo di Talcazà ; e il 27 procedette su Sidi Rafa e Zavia Beda, conquistandoli-. Il 28 la colonna Latini avanzò ancora ad Ahi Belange e a Messa, ricono scendo questi luoghi, interessanti in modo particolare, l'uno per le polle d'acqua di cui è ricco, l'altro per le grandiose rovine dell'antica città greca e romana. Quindi oggi ai ribelli non restano che due grandi centri campali: Bu Sciamel e Saal Defna. Qui, a Saal Defna, pochi giorni pri ma che noi avanzassimo a Talcazà e a Si di Rafa e Zavia Beda, si è riparato il Gran Senusso ; e qui — mi si assicura — egli sta rebbe per ricevere una missione, intesa ancora una volta! è un'ossessione! — tentare di stabilire trattative indirette tra Ld\iui e il Governo,d'Italia. La missione, cn ' è a e o e i e e ò , a o a e recherebbe una lettera, di Maometto V, sarebbe composta di un inviato del Sultano di Turchia e di un invialo di Sidi Ydriss, dello Yemen. Come abbiano potuto accoppiarsi, come possano accordarsi, per l'interesse di un terzo — dell'Italia — due inviati di un sovrano e di un ribelle al sovrano 'slesso, di due tra loro belligeranti, è un mistero che io-non sono riuscito in nessuna -guisa a penetrare. Questo però sono pronto ad affermare, con il più profondo, con il più sicuro, con il più incrollabile convincimento: che se la missione esiste veramente, essa non può recare nessun frutto, non potrà conseguire nessuno scopo -. essa procurerà a chi l'ha sollecitata, a chi indirettamente la spinge, ancora uno di quegli scacchi morali che hanno segnalo il più completo insuccesso delle precedenti consimili missioni: di quella, famosa, o famigerata che dir si voglia, di Mansur Kehia, e di quella ultima che prese nome di Kediviale egiziana, Ma lasdamo la politica, che ha vie tanto involute e oscure (quando accenno alla po- a'litica, così, generalmente, non tocco quella -''speciale azione, viva e produttiva, che qui è ; esplicano gli Uffici Politici Militari ; ma ai-'ludo a quei tentativi d'azione, intermittenti o e a a e disordinati, che d'ora in ora si esplicano indipendentemente e spesso contrariamente all'indirizzo scélto da questi Uffici Politici Militari locali; e torniamo alle imprese di guerra, spesso e gloriosamente fortunate, - come quest'ultima del generale Vinaj, Le fortunate imprese della divisione Winajf Per attaccare il campo nemico di Talcazà e quindi quello tra Sidi Rafa c Zavia Beda, il. generale Vinaj divise le sue forze ih cinque gruppi tattici, cjtie, partendo da Zavia F.eidia e da Cirene dovevano puntare su Talcazà per diverse vie, cosi da compier'' ne quasi l'accerchiamento. Egli progettò, n altre parole, un'azione di attacco con? centrico. 1 cinque gruppi lattici erano cosi formali, e dovevano attuare questo ordine di opcrazioni. Il primo gruppo 'era composto quasi esclusivamente della colonna --nera {VI battaglione eritreo, comandato dal capitano Radini-Tedeschi, Vlt battaglione crilreo del maggiore Di Benedetto, la. battola indigena eritrea del capitano Verdiani, lo squadrone libico dei Savari del capitanoBonati) :■ il comando di questo gruppo tattico era affidalo al colonnello Latini, il quale, muovendo alle ore 5 di mattina da Zavia Feidia, doveva girare verso Tektarià e giungere su "Balcazà dal lato sud. Il secondo'gruppo, affidato al colonnello Blofc se, era compósto di due battaglioni del 52.6 fucilieri e della, batteria da montagna del rcamaqqttdpdvìa Feidiaahe ore 5 3(3, e puntare dirum r r - a i i o e i i , mente su Talcazà, attaccando quindi il né{, mico dal lato su&ist. Con questo grupjto veniva il maggior-generale Cavaciocchi, che aveva il comando riunito dei due grufi pi. Il terzo gruppo era affidato al colonnelr lo Martinelli, era composto di due battaglioni del Co fucilieri, del battaglione alpina) Ivrea (maggiore Conti), della batteria da campagna Krupp del capitano Nasi, dì mezzo squadrone di Savari, e, partendo alle ore 5,30, passando per Gheruada e Zanafès, doveva attaccare Talcazà dalla parte orientale. Il quarto gruppo, costituito dai battaglioni alpini Mondovl (maggiore. Fraru ceschi). e- Fenestrelle (maggiore Gozzania),dalla batteria da montagna del capitano Bellini, da mezzo squadrone di cavallegleggeri di Udine, comandalo dal colonne! 10 Borzini, doveva muovere da Cirene alle ore 6, puntare su Bir Sebil e Ras el Traba, vale a dire a nord di Talcazà, in dire zione di Sidi Rafa; e si sarebbe fermato a Ras el Traba. ti compito di questo grup po era precisamente di minacciare a disianza Sidi Rafa, in. modo da impedire che i ribelli accampali tra Sidi Rafa e Zavia Beda potessero accorrere a portare aiuto a quelli di Talcazà. Infine il quinto e ultimo gruppo, comandalo dal colonnello Tozzi, era formalo dai battaglione del 26.o fucilieri del maggiore Billia, dal IX battaglione eritreo del maggiore Guantoni, dalla batteria da. campagna del capitano Scarampi di Villanova, e, muovendo da Cirene alle 5,30, girando anch'esso, come il gruppo-del colonnello Martinelli per Gheruada e Kanafés, e avanzando anch'esso verso Talcazà dalla parte orientale, avrebbe costituito la riserva, a diretta disposizione del gene rale Vinaj. Con questo gruppo veniva il Co mando di divisione, vàie a dire il generale, 11 capo di Stato Maggiore, maggiore Piccione, il sottocapo capitano Tcllìni, gli ufficiali del quartiere generale. Il giorno 26 le truppe mossero cosi come era stabilito nell'ordine di operazione, svolsero l'ordine di operazione con perfetta esat lezza. Alle ore 7,30 si ebbero le prime schiop pettate contro le due colonne del generale Cavaciocchi che avanzavano per Tektana. Alle 8 queste due colonne erano impegnate contro numerosi gruppi nemici, che tenta vano arrestarne la marcia con un nutrito fuoco di fucileria e con qualche cannonata. Entrò in azione la nostra artiglieria; e quella nemica, dopo pochi inefficaci colpi — era no due pezzi, che spararono non più di dieci srhapnells — tacque, e scomparve. Poi la colonna Latini attaccò decisamente iè nemico alla baionetta; e si sgombrò il terreno innanzi, Il nemico, respinto dall'avanzata audace e rapida dei due gruppi del generale Cavaciocchi piegò verso nord-est e venne a ur tare contro il gruppo del colonnello* Marti nelli. Questo sostenne validamente l'urto, e continuò ad avanzare. Poiché però il fuoco del nemico andava intensificandosi sul suo fianco, fu fatto venire avanti un bai taglione della riserva, e precisamente il 9.o battaglione eritreo del maggiore Guastoni Il sottocapo di Stato Maggiore capitano TelUnì guidò personalmente questo battaglione sulla linea di combattimento, attraverso le insidie d'un bosco folto e profondo. Appena rn'-.visla del nemico, gli ascari, con uno slancio meraviglioso, si slanciarono all'attacco alla-baionetta. Impetuosamente, in un attimo, furono sopra i gruppi dei ribelli, li assaltarono, li sterminarono. Più di cinquanta nemici restarono uccisi sul luogo... 'Le\truppe conquistano il campo di Talcazà. MARIO BASSI. \ . j \