Il successo dell'operazione

Il successo dell'operazione Il successo dell'operazione il rimpatrio di (Per telefono alla STAMPA) ROMA, 7, notte. campo di Bu Scemai ehe trovati aduna diecina di chilometri a sud-ovest di A in Mara. ; L'operazione era stata preordinala da alcuni giorni e oloè allibito dopo il felioe rlsultato del oombattimenti del 26 e del 27 settembre a Taloaza e SUI Rata, .ad aveva per scopo di disperdere l'ultimo dei prlnoipali campi nemlgi in Cirenaica. Da notizie pervenute al 0ornando rlaultava ohe. a Bu Scemai affluivano I ribelli battuti a Tatoaza ed a Sidi Hata e che davanti, ài campo erano •tat costruiti fqrti trinceramenti di fronte a Peèiara, e a Aln Mara. All'attacco del empo concorsero le truppe delia I» Divisione (generale Vinaj) raffdrzate dalla colonna nera del colonnello Latini e da parte delle truppe del Presidio di Derna ai contando del generale Mambretti, Le forze destinate all'operazione furono concentrate nei giorno * oorrente: quelle appartenenti alla quarta Divisione, a Qhegab, quelle appartenenti al Presidio di Derna ad Ain Mara. L'attacco fu deciso per il giorno 6. Le varie colonne dovevano prooedere oontempo" rancamente all'attacco nel campo da ovest, nord ed est, avanzando da Paclara e Gobba (colonnelli Latini e'Borami), e da Ain Mara (generale Mambretti). ' il generale Vinai tenne.il comando di tutte le truppe operanti. La colonna Latini superando gravissime difficoltà del terreno per ..pre^omjj uadi e forte i eelsfcMiza da parta ài regolarizzati, avanzò brillantemente di eperdendo il nemico e sausandogH gravi perdite. Intanto il colonnelle àorziài, inoontrato un altro considerevole gruppo di ribelli trln «•rati, li metteva in fuga raggiungendo la sponda sinistra dell'uadi ohe trovasi presso Bu Scemai e.prendeva contatto colle truppe del generale Mambretti che, prolungando la sinistra della colónna Borimi, s'impegna rono contro altri gruppi di ribèlli trincerati -Alle 11 jl nemico era In fuga su tutta Tarn pia fronte battuta dal tiro dell'artiglieria. Il colonnello Latini, continuando l'avanzata, percorreva II campo nemico vastissimo, di struggendo oltre 400 tende e raccogliendo armi, e munizioni, mentre le truppe del colonnello Borzini e del generare Mambretti avvòlgevano il campo tagliando la ritirata agili ultimi fuggiaschi. • Le ' nostre ' perente turano fortunatamente lievissime,, grazie airacoordo tra le varie colonna ed al fuoco efficacissimo deH'artlglreria. E' difficile precisare le perdite dell'avvereario, indubbiamente considerevoli. Le nostre truppe superarono brillantemente le fatiche della lunga marcia e del oombattimento in un tirreno singolarmente aspro e difficile. Il Governo ha telegrafato al generale Bricetta le fellcuazioni per fa brillante rlu • v. cja setta dell'azione su Bu Scemai. Il successo di questa operazione e delle altra recentemente compiute, consente ohe, giusta il plano prestabilito, sia tosto iniziato II rimpatrio di buona parte delle truppe ohe oggi al trovano fin Cirenaica. (Ag. Stefani). La felicissima e brillantissima operazione di Bu Scimai, della quale ci perviene óra la prima notizia ufficia^ chiude l'arduo periodo della lotta di distruzione delle organizzazioni senùssite permanente in Cirenaica. Abbiamo un annunzio ufficioso che il governo 'militare della nostra colonia libica orientale reputa che, come conseguenza pratica della nuova vittoria, si possa iniziare il rimpatrio di una gran parte delle truppe metropolitane colà distaccate. E' una consolante novella. Noi ce ne rallegriamo profondamente poiché vi scorgiamo la conferma della bontà del principio da noi propugnato in merito all'impiego delle forze necessarie per pacificare la Cirenaica. Cotesto principio, i lettori se ne ricorderanno certamente, propugnava la convenienza di chiudere sollecitamente l'epoca delle operazioni di grande stile e sostituirle con una più modesta ma forse più efficace attività di polizia militare da disimpegnarsi da reparti unicamente indigeni, piccoli di mole, ma straordinariamente attivi e capaci di combattere i beduini come i beduini ci combattono. Vedremo dunque ritornare in patria, carichi di gloria, i nostri bei battaglioni alpini, la nostra agile fanteria. Delle tre divisioni metropolitane che si trovano oggi in Cirenaica, unaintera almeno può essére imbarcata subito. A rimuovere le ultime ostinazioni, gli ultimi tentativi di raggruppamento beduino sono più che sufficienti le colonne nere appoggiate, per eccesso di precauzione, a presidi tenuti da truppe bianche. Il comunicato ufficiale fa rilevare che lievissime sono state le nostre perdite a Bu Scimai ed ascrive alla perfezione della condotta dell'operazione cotesto fortunatissimo fatto. Noi non crediamo che convenga essere eccessivamente semplicisti, e diremo invece che le nostre perdite sono state lievi non solo perchè il generale Vinaj ha dato una nuova e brillantissima prova della sua abilità di manovratore, ma anche perchè gravava sui campi beduini l'inevitabile condanna delle resistenze già fiaccate. In altre parole, il combattimento di« Bu Scimai ha dato al generale Vinai la conferma che i campi senussiti non posseggono più nessuna virtù di solida organizzazione e quindi di accanite resistenze.' Risultato onesto che è dovuto interamente a quella attività offensiva nostra' che, iniziatasi a Tecniz, è continuata intensa ed implacabile sino ad oggi. L'operazione su Bu Scimai è stata l'ultimo assaggio, l'ultima esperienza compiuta nel luògo dove si doveva presumere si fosse concentrata tutta l'eredità migliore' del Senusso, saltellante qua e là come un piccolo re da scacchiera minacciato ad ogni sosta di scacco matto. Dal risultato di cotesta esperienza doveva di necessità derivare la dimo¬ strazione che 11 rimpatrio delle truppe . tropoli^ane, si poteva iniziare. >«J^ Sidi Amhed el Sanassi' ci ha dato l'arrivederci in una stagione migliore. Non si sa ! con precisione se egli si ritiri al sud ó sar egli accorra- all'est verso i pretesi rJnforat1 che l'Egitto gli sta per offerire. E' presumibile che al. suo ritorno egli troverà, in luògo del suoi campi, delle popolazioni che ievorie avere oramai appreso la desolata duaezza della esistenza del ribelle , La rigida ma efficace esposizione del comunicato ufficiale forma di per se stessa il commento.più eloquente all'operazione considerata dal suo punto strettamente militare.. Trattandosi di una vera e propria/ operazione definitiva, i confini di essa si sono amplificati fino a comprendere tutte lé truppe.che il generale Vinai aveva disponibili da Ghegab a Derna. Le tre oasi di Psciara, Gobba, Ain Mara,, dove le tre colonne principali Latini, Bron^ zini e Mambretti si ' sono riunite nella giornata del i, sono situate a una decina di chi-' lometri l'una dall'altra in conspetto di un aspro terreno che ha provate tutte le abilità, tutta la resistenza, tutto l'allenamento delle nostre truppe bianche e dei nostri reparti indigeni. Ardua l'avanzata e' più ardui ancora i collegamenti. Epica la traversata dell'immenso accampamento beduino compiuta, notiamo, bene, dalla colonna nera Latini, mentre rimane affidato alle colonne di truppe metropolitane il compito più arduo di avvolgere attraverso l'asprissimo terreno i ribelli in fuga. Una nuova tra dunque si schiude per la Cirenaica. Mentre probabilmente te;pjiccole c^ers^oni-delle.wlBnhe i»% digene continueranno, il governo della Ci renaica si affretterà a spedire in tutte le oasf principali i residenti politici, destinati a riprendere immediatamente le relazioni con gli indigeni mentre ancora durano le impressioni profonte della rapida e implacabile sottomissione militare. Concludiamo col rilevare che lo spostamento, anzi la fuga' di Sidi Ahmed El Scerif, e comunque la sua scomparsa dall'altipiano, è dovuta unicamente all'esito brillante delle operazioni militari. o. c. I trcqmpfspqcleFfilltldslpmftnrlFttdII (Per telearato dal nostro inviato speciale) Tripoli, 6, ore 19,40.; Il Governatore Garionl ha fatto oggi visita a Mons. AntomeUi, primo vescovo di Tripoli, in restituzione a quella fattagli da Mone. Sabato. Il colloquio è durato circa mezz'ora cordialissimo. Si é aggirato specialmente sulle condizioni morali della colonia e l'opera delle missioni. Il vescovo poi restituì nel pomeriggio la visita che ieri gli «ra stata fatta dai consoli di Grecia e d'Inghilterra. R. Nessun tradimento di tribù Roma, 7, notte. L'ufficiosa Agenzia Italiana dice che non hanno fondamento le notizie pubblicate da qualche giornale circa gravi tradimenti di tribù che avrebbero preso orzo per la semina e denaro dal nostro governatore di Libia r>er portare il raccolto ai capi àncora ribelli. piinpadinnacndtpstrvcsrtcnalelcermpa