Via Lanzo parzialmente inondata dalle acque della Ceronda

Via Lanzo parzialmente inondata dalle acque della Ceronda Via Lanzo parzialmente inondata dalle acque della Ceronda pr Comunicazione telefonica la notizia che. via Lanzo era parzialmente inondata dalle acque del canale della Ceronda, 11 cui ergine sinistro era improvvisamente rovinato per un- lungo tratto a valle di via Tesso; una viuzza che confina con-le officine di Savigliano e che sbocca sullo stradale di Lanzo. _ Recatici sollecitamente sul posto abbiamo doluto renderci conto dell'importanza dol grave Infortunio; i cui danni colpiscono particolarmente dei modesti negozianti del\à regione popolata da numeróse famiglie operaie. Come avvenne la rottura degli argini Per narrare- come l'Infortùnio si è determinato, occorre risalire ad una breve notizia contenuta ieri in altra parte della cronaca. Si tratta della scomparsa avvenuta parecchi giorni 3a del magazziniere Giacomo Cicorelli, di anni 59: Nei corso delle'ricerche fatte i parenti dello scomparso erano venuti nella convinzione che il povero uomo si fosse gettato a scopo suicida nella córrente del; canale della Ceronda; e perciò avevano rivolto istanza alle autorità, perchè venisse ordinato il prosciugamento deicanale onde rendere facili le ricerche. Il legittimo desiderio della famiglia Ceccrelli venne accolto e. il canale Venne prosciugato domenica per non costringere a un riposo forzato gli operài dei vari stabilimenti industriali, le cui macchine sono messe in- mòto dalle turbine che ricavano energia dalle acque del canale. Come Ieri abbiamo narrato il cadavere dal rieorelli, venne infatti trovato nel letto-del •anale In direzione della casa numero quattro 61 corso Emilia, vale a dire molto oltre all'exbarriera di Lonzo. Raggiunto il fine che aveva consigliato il prosciugamento, venne naturalmente dato ordine perchè il canale venisse. .riempito, e in conseguenza verso le 5 di ieri mattina il custode che- è alla presa dell'acqua b Lucente ove il canale incomincia il suo corso, riapri le saracinesche e l'acqua si precipitò Impetuosa nel canale, proseguendo rapidamen• tè la sua corsa in avanti. Come è noto, il canale scorre per un lungo tratto a fianco dello stradale di Lanzo, ed Ivi il Iettò delle acque e formato nel fianco sinistro da un argine la cui altezza domina di parecchi metri la strada. Quando il canale raggiunge le Officine di-Savigliano, trovasi un Breve canale'artificiale di metallo che passa sulla stretta via Tesso; Entrata In' detto ■ canale l'acqua precipita sulle turbine dello stabilimento e poscia prosegue >1 suo corso. All'Ingresso delle Officine' però Mi sono delle saracinesche ■ le quali servono a regolarizzare la corrente a seconda del biso Igni. Tali, saracinesche erano state * abbassate domenica in seguito all'ordine di prosciugamento, e chiuse erano ancora Ieri mattina quando l'acqua fu rimessa nel canale. Se "ciò avvenne per dimenticanza o per negligenza, e a chi spetti la responsabilità dell'una o dell'altra ancora non si è potuto accertare. La rovina dell'argine | Da quanto -abbiamo narrato'è facile ■■comprendere come la catastrofe sia avvenuta. Le acque giungendo impetuosamente all'ingresso Ideile Officine e trovando chiuso 11 passaggio, superarono il livello dell'argine sinistro e incominciarono a riversarsi sul declivio della scarpata. Ma ciò non poteva dare. ancora un sufficiente sfogo alla corrente. Allóra con la incalcolabile forza che l'acqua sviluppa in un precipitoso corso, la massa liquida incominciò a fare impeto sulla pareta dell'argine sinistro formato da terriccio non straordinariamente resistente,,e in breve si. aprl.upa preceda che in bravassimo Vòlgere di minuti si allargò'per la lunghezza di molti metri. Il terrore della popolazione Quando -la catastrofe Iniziò la sua fase più rovinosa erano da popò suonate le 6. Lo stradale .era in quell'ora già popolato di', operai ed operale recantisi alle officine. I primi che avevano notato il principio della discesa dell'acqua dagli argini, intravvidero che uh pericolo sovrastava, ma nessuno si immaginò che potesse avvenire \ll rovinio che avvenne, tu soltanto quando l'argine cedette all'impeto della corrente che la catastrofe apparve in tut- ta la sua flsonomia terrificante. Apertasi infatti la breccia l'acqua liberata da ogni freno si precipito come un torrento impetuoso sulla strada di Lanzo, trascinando grosse pietre e il terriccio dell'argine. In un baleno attraversò la strada e si abbattè su un corpo di case di proprietà degli eredi Rovel distinte coi numeri 68-70-72-74. I negozi erano in quell'ora ancora Chiusi. Aperto era soltanto un bar recante l'insegna Bar delle Officine di SavipUano, di proprietà del signor Romersa Giovanni. L'acqua entrò con irresistibile impetuosità nel negozio e _ in un amen abbattè ogni cosà : vetrine, tavole, banco, scaffali; entrò quindi in una sala di Banco e anche 11 rovinò ogni cosa, poscia passò nel cortile e lo invase, proseguendo poscia nel 6u0 cammino raggiunso un altro corpo di caso, che è al di là del cortile e invase i locali a terreno; poscia precipitò ancora in un secóndo cortile limitato da altri caseggiati, e infine discese sul livello delja ferrovia di Cirlè-Lanzo che come è noto percorre in quel punto un lunghissimo tratto di strada chiusa in trincea. Bastarono cosi pochi minuti per convertire in un torrente un'area vastissima. e , . n e e r , ceera successo nel bar successe pure in.minori proporzioni nelle botteghe attigue. Cosi nella calzoleria- dei signori Olivero e figlio ancora chiusa, la corrente abbattè la porta e l'.acqua entrò a precipizio rovinando banchi, scarpe, utensili, ogni cosa insomma. Altrettanto "tentò di fare nella vicina macelleria del signor Girardi Teodoro, ma la porta in ferro del hegozto-potè resistere all'Impeto e l'acqua potè entrare soltanto In parte, senza trascinare il terriccio, come aveva fatto nelle altre botteghe. Per comprendere quali scene di spavento e di terrore siano avvenute, basta riflettere che 1 caseggiati In cui la catastrofe si determino particolarmente sono abitati da numerose famiglie di operai comprendenti complessivamente un cinquecento persene. Le grida di allarme prima e di terróre poi unite al rumore della corrente e delle rovine che l'acqua seminava sul suo passaggio raggiunsero in pochi istanti gli interni delle yarie abitazioni gettando 'ovunque lo spavento. Dalle finestre e dalle balconate apparvero donne e uomini ancora in abito di notte, alcuni tuttora assonnati; e tutti alla vista dei torrente si sono atterriti al pensiero di un imminente pericolo di' generale rovina. Le grida df terrore, le Invocazioni di aiuto, raggiunsero altissime note. Su e giù dalle lunghe balconate Interne la gente correva come pazza, portando in braccio bambini dormienti e strillanti. Ognuno cercava una via d'uscita Ver raggiungere la strada, ma poiché l'acqua passava da tutti 1 lati delle case, non era purtroppo facile trovare uh ^passaggio di liberazione. Alle grida di terrore degli abitanti esposti più immediatamente al pericoio, si unirono in breve le grida degli inquilini delle case attigue pure In timore che la catastrofe-si estendesse I soccorsi ; Chiamati dal telefono giunsero poco dopo sul posto varie squadre di pompieri agli ordini dell'ing. Ceresa, e numerose guardie e ca rabinieri. Prima cura degli' agenti della sezione fu di avvisare il custode delle Officine 'di Savigliano perchè riaprisse le saracinesche, ma poiché non era possibile attraversare la strada convertita in torrente, si dovette provvedere alla bisogna col telefono, il che richiese una perdita di tempo polche dalle Officine si tardò a rispondere alla chiamata telefonica. Si pensò pure subito di avvertire il custode del canale, perchè chiudesse le saracinesche site alla bocca di prèsa, ma poiché il telefono d non funzionava, o il custode era asserite, si dovette inviare a Lucento degli agenti; il ch&.xichiese altra perdita di tempo. Soltanto verso le 8,30 le acque incominciarono a diminuire per la chiusura delle saracinesche e allora il faticoso compito dei pompieri, che fu quello di alveare le acque in modo da impedire che continuassero ad entrare nelle case, potè essere compiuto con relativa facilità. Sul.posto si recarono pel servizio d'ordine il delegato Villa e l'ispettore delle guardie municipali signor Valfrè e più tardi con altri pompieri si recò pure il tenente Ing. Angelucci. ' I danni I danni, come abbiamo detto, sono gravi, anche perchè colpiscono del modesti nei zianti. Basta dira che le botteghe attraversi dalla corrente sono quasi completamente riempite, di terriccio. Nulla si e potuto salvare. Molte botti, bottiglie e. merci di. vario genere sono state portate via e distrutte dalla corrente. Danni imprecisati, ma di una certa entità, li subirono del resto tutti indistintamente, ì negozianti della zona.-e.gli inquilini, poiché l'acqua invase tutte le cantine. > -* ■ -. ---A '■ ' .-, V. . . Nessuna disgrazia E' una vera fortuna che non siano avvenute disgrazie personali. Ad uu certo pericolo fu esposto soltanto un individuo che dormiva nel retrobottega della calzoleria Olivero, ma prima che l'acqua lo raggiungesse ebbe il tempo di fuggire prima nel cortile e poscia mettersi in, salvo sulle scale. Le conseguenze del disastroso avvenimento saranno tuttavia sentite nella popolazione, per effetto dello spavento e delle ore di angoscia passate .dagli inquilini, prima che i pompieri riuscissero a disciplinare olla bella meglio il corso del torrente; Non è a dire, del resto, che ì timori fossero ingiustificati o esagerati. Data la forza della corrente, se le acque fossero continuate a prorompere contro le case, è certo che in non lungo tempo sarebbero riescite a fare il vuoto attorno alle fondamenta ed a mettere ad una difficile prova i caseggiati. I lavori di sgombro e di sicurezza I lavori di sgombro e di sicurezza sono con tinuati febbrilmente tutta la giornata e conti nueranno ancóra per parecchi giorni. Poiché, nonostante la chiusura delle saracinesche alla bocca di presa, un piccolo volume di acqua continua a correre nel canale, si sono ordinati ed iniziati lavori diretti ad impedire qualsiasi infiltrazione idrica. Sul. luogo del disastro si sono incominciati e proseguono 1 lavori di sgombro delle botteghe dal terriccio. Ai lavori sono addette squadre di terrazzieri ed altre squadre di cantonieri municipali. Per tutta la giornata si avvicendò una folla di gente desiderosa di rendersi dirèttamente conto dell'entità del disastro. l

Persone citate: Angelucci, Ceresa, Giacomo Cicorelli, Girardi Teodoro, Olivero, Romersa Giovanni, Valfrè

Luoghi citati: Bar Delle Officine, Lanzo, Savigliano