Gli apisodi della battaglia di Tecniz nei racconti dei feriti sbarcati a Napoli

Gli apisodi della battaglia di Tecniz nei racconti dei feriti sbarcati a Napoli Gli apisodi della battaglia di Tecniz nei racconti dei feriti sbarcati a Napoli '{Per. telegrafo al/a Stampa). Napoli, 21, notte. asspf flirande folla si era adunata stamane al porto %ttt l'arrivo della nave-ospedale « Regina d'Italia », .proveniente dalla Cirenaica, con a bordo i feriti dell'ultima battaglia di Tecniz. La 'cave venne segnalata alle ore 9,20 dal semaforo, ed alle 10 entrava maestosamente nel 'porto salutata dagli applausi della folla, cui ^risposero da bordo i convalescenti ammassati „^coperta. Essa recava a bordo 500 militari J'tra ammalaU e feriti; 350 di essi vennero sbar- £r„.i . «Tu «>^o^;„i^n« r,<.n™ „„„ i i d:£rMow ««EuKS^tt^lffiJel- cv^^iioio1S Tn«?^PJn tmr^i,i mi ^f^MJ^^t^^tfitf^^ÙlS cto t feriti sono quasi tutu in via di guarigione. Lo sbarco NeWArsenale erano pronti molti furgoni ml- ta ri con barelle per il trasporto degli am- malati e dei feriti agli Ospedali di Napoli, Ca- sorta e Capua, V'erano inoltre molti ufficiali del presidio, tra cui parecchi medici, e nume- rosi Infermieri cho aiutarono 1 convalescenti a sbarcare e trasportarono 1 più gravi In ba- rella. I feriti erano circa cinquanta ed «in- partenevano quasi tutti al battaglione «Tol- mezzo» dell'8' alpini, alla compagnia ben- 'gasina del capitano Dho, ed ai .battagUonl'•srilcsel Tra 1 feriti si notavano due valorosi ufficiali, .11 sottotenente Avutone ed il tenente Campi. 'dell'8.0 reggimento alpini (battaglione « Tol- mezzo »), il quale è ferito al braccio si-inlstro ed al torace, Ambedue gli ufficiali. In automobile, sono stati condotti all'Ospedale Wilitare dalla Trinità. IIl capitano dei bersaglieri "Giovanni Dho, l'eroico comandante della compagnia degli ■ascari bengaslni, rimasto anch'egli ferito gravemente a Tecniz, non volle lasciare la Cirenaica ed ci rimasto, amorosamente curato, nell'ospedale di Aferg. Egli riportò nel cruento scontro tre ferite, e cioè una. al hraccio destro, :l'altra alla coscia destra e la tèrza al torace, i Per quanto gravemente ferito, 1 medici ape- i '!rano cho in un mese egli sarà ristabilito. I soldati feriti ed ammalati furono portati anch'essi all'Ospedale per mezzo di furgoni. (Dinanzi alla porta dell'Ospedale vi era una folto fittissima di parenti e di curiosi, che cercavano di poter avvicinare 1 feriti, sollevando le tendine dei carri, ma 1 carabinieri non permettevano ad alcuno di parlare ai soldati. Il quadrato ..Ho potuto avvicinare alcuni alpini, ì quali mi "^^A^^^^X.^ gumosa battaglia di Tecniz. Con voce piena di commozione, esaltandosi volta ner volta al ri- cordo degli episodi più eroici e salienti, essi i hanno detto che il battaglione «Tolmezzo», che faceva parte della prima, colonna, si tro-!ivo per oltre un ora impegnato contro il fuoco nemico, che dnfuriava da ogni parte. I beduini erano nascosti nel fitto della, boscaglia, e rlu- sclrono a cingere la colonna in un cerchio ter- j «bile. Fu aBora, In quel momento tragico, i che il generalo Torelli ordinò il quadrato, L'eroico generale, a cavallo, col suo aiutante di campo, avanzò fino al centro per dirigere la difficile manovra, e attese la colonna Ca- vigliu. che tra stata chiamata in aiuto. 'Questa colonna però si trovava anch'essa impegnata con foni nuclei di beduini e tar-| dava quindi a giungere sulll altipiano di'Tecniz. dove (Infuriava la battaglia 1 nosUi-circondati da ogni lato da un cerchio di tuo- co Incessante, senza un solo momento di sco- ragglamento, arditi come sempre, come sem- icurando il pericolo, che pure era grave ed imminente. Uno, due. tre soldati gli caddero Wni si slanciarono contro il nemico, magnt •nei di ardimento e di entusiasmo. Ma dopo [un po' un colpo raggiungeva il generale Tojrelli. Egli diventò d'un Itratto pallidissimo, •mentre la fronte gli si macchiava di sangue: ìùn proiettile lo aveva colpito! Coloro che gli Stavano più vicini lo udirono di-re delle brevi parole: la Patria... i parenti Il generale'era morto 1 ; Il corpo del valoroso fu adagiato in una .■barella e trasportato al Merg, dove fu vegliato dagli ufficiali e dai soldati. La salma isarà imbarcata a Marea Susa su di una tor-vedlniera elio la trasporterà a Napoli, dove giungerà fra qualche giorno. . Dopo un'ora di contrattacchi, in cui le nostre truppe combatterono con grande entusiasmo e slancio giunse la colonna Caviglia. PiTtardi giunse àntìhe te~cbtonna dlTisérva,'iche riuscì a mettere in fuga 11 nemico. Sul scampo di battaglia furono presi dal nostri!k'irca 300 fucili Mauser e 300 casse di car-•tuccie abbandonate dal nemico messo in fuga. >Dopo l'aspra battaglia le truppe, quantunque jlmpressionate per la morte del loro capo, coniservarono 11 loro morale sollevato. L'obbietitivo che il generale Torelli si era proposto, ie che fu raggiuntò completamente, era quello idi sviare, le numerose tribù ribelli che, disperse nelle vittoriose avanzate dalla colonnaiTassoni, si erano riorganizzate e riunite nel-3a boscaglia fra Zavia Gsur e Tecniz, a ISOjchilometri da Bengosi. I ribelli, distribuiti in mumerose bande, si erano nei giorni prece-Sdenti Avvicinati alln nostr» ridotte, rìw it«ntn-La battaglia sanguinosa svoltasi nella in-jsidlosa o fitta boscaglia presso Tecniz è ilpreludio del « rald » che la colonna Lattai prepara nei cuore della Cirenaica. La sera ■del 14 il generale Torelli, radunati l capi co- jdenti avvicinati alle nostre ridotte, che tentoirono dl attaccare, .protetti dal favore della [notle, ma 1 loro folli ed audaci tentativi vennero sempre respinti dai nostri soldati. " Avanti Savoia ! ,, ìonneìló1 LafiniT tenente colonneUo'cavYglìa.•constatò che. erano tutti d'accordo per l'occu-.ra7 nne dì T*>en"/ Smdlavnno rminrii nrciirn- &°nta coril capi arabi HofftdsM te'Xidalità dell'avanzata che doveva aver luogo jil 16. n generale Torelli, come assalito da un«rista presentimento, ricordò al due colonnelli iche in qualunque caso bisognava raggimi 'gere l'obbiettivo prefisso: « il comando del iCorpo dl spedizione — egli disse — qualora ;io cadessi sul campo, deve essere assunto dal icolonnello Latini -, I battaglioni che presero parte all'avanzata furono distribuiti cosi da formare due colonne ìed una di riserva. La prima colonna, Latini, iera composta di due battaglioni eritrei, 6.o e :7.o dello squadrone di Sari ed una batteria 'eritrea. La seconda colonna. Caviglia, era composta del battaglione alpini Tolmezzo. del 9.0 battaglione ascari eritrei, della compagnia ;ascari bengaslni del capitano Dho e della bat;.teria Ferrini. I Poco dopo la. mezzanotte del 15 fu suonata ila svéglia, e rapidamente i battaglioni furono _ pronti all'avanzata. La colonna del tenente- colonnello Caviglia marciava direttamente da Zavla Gsur verso Tecniz, preceduta In avan- •guardia dalla compagnia di ascari bengaslni idei capitano Dho. L'altra, invece, cioè quella idei colonnello Latini, doveva compiere un mo- 'vlmento aggirante ed avvolgente nella fitta bo-'•caglla che si allunga insidiosa fino al covo,'def Tibelli. La strada che si doveva percorrere•ra circondata dapprima da ondulazioni diterreno a sud, poi si snoda sull'altipiano cai-coreo La colonna Latini, composta dl truppeIndisene e pratiche dl quel luoghi, dovevamarciare a tre chilometri più a sud. a relativajproteslone delle truppe bianohe, che avanza-Sel«»816580 del b0K0 neUe ^■■WTdSpo» 'tmto&^fJSffitJ^^JL^^^^^^^^rn^'l'ì^SL^fnffi; «SS? di 'taoaba tTla 'oolonnaffmtta! rmjajmo m Wg*5?.! i* ^"SSrMusa a qneDa ntra $t ire la riserva avanjava alla testa della colonna Caviglia. La marcia s'iniziò e le truppe s'inoltrarono nella Atta boscaglia, dove regnava un assoluto silenzio. Il capitano Dho Improvvisamente, potevano essere le otto e pochi minuti del mattino, echeggiarono le pri- ^uS" Poco" dÒM 'wSTSSS^di „JLÌ#ni=iCtu» ^JS^uP^Jii JStóbffitaJMoceSew^e ho £!?fanri .£ e"^af'" ' 5?e Q5r°^a^,^2m! ili dotto, in avanguardia ed era comandata dal capl^no dcl bersaglieri Dho. Il fuoco nemico cercò dl avviluppare ed annientare la colonna, che "a composta di poco più di cento uomini: Reslstettcro "essl & tuoco coraggiosamente, quantunque attaccati da tre lati, cioè di fronte, a sinistra ed a tergo. Il capitano Dho, colpito da un primo proiet¬ !Ue- continuò, calmo ed Impavido, a dirigere | su° ascari. Uno del primi a cadere fu il i,ene"te Marrublnl, che stramazzò fulminato da d«e proiettili al capo ed al torace. Poco d°P°. ?ad?ya; crivellato di proiettili, un altro ^"^Jv, u tenente Francesco Mariano. Altri Prolet™ P?,1 colpirono replicatamente il capl JJ™ Dno U quale cadde, ma si rialzò e, sor »tto da due de suol ascari bengaslni, contllnu_ò. a dirigere U fuoco, Vi fu un solo momento di panico: 1 nostri ! nuovi ascari cirenaici per quanto ammirabll ™«"*°,ne?"cattl ed ,1?,™itf; cne avevano già ™*n'£ca™ente sostenuta la prova del fuoco, :««andò videro cadere tutti ì loro ufficiali, ifi^&»*SSSSS**i? tentarono ripiegare; ma J1 lor0 comandante, il capitano Dho, per quanI*° gravemente ferito, ora ancora vivo e li tenera pur sempre in pugno lagRagazzi, attenti, tenete duro come i bersaglieri d'Italia! — egli disse, ed essi ubbidirono. Molti caddero sotto gli occhi del loro amato capitano, che. sanguinante e dolorante, conti- : "uava a "'rigare 1 aziono; ma non cedettero, i a.anao,. e0-;1 tempo al grosso della colonna i Caviglia di sopraggiungero e di salvare la 'situazione. // generale Torelli ucciso da quattro proiettili Nel fitto del bosco intanto infuriavano le scariche di fucileria. Era la colonna Caviglia che attaccava i beduini che cercavano. cir- Si^ d^TaXguardia. 11 generalo Torelli, cavalcando un bel cavaii0 bianco, si staccò dalla testa della colonna Caviglia e. circondato da pochi 5S ciau e da un gruppo di arabi, si slanciò avanti gridando : _ a me, soldatil Viva l'Italia! Bastò questo esempio perchè tutti i bennasini si animassero, si riorganizzassero e si lanciassero in avanti con un atto superbo o veemente contro i beduini, che, già sicuri di avero la vittoria in pugno, erano a pochi passi dai nostri e lanciavano urla feroci ^""' n generale Torelli è caduto come un eroe della leggenda. Colpito da una prima fucilata aua coscia sinistra, continua a dirigere l'ut- tacco; raggiunto poi da un secondo proiettile all'addome, barcolla un istante ma poi ritorna a reggersi in sella e grida- — Avanti I ragazzi 1 un terzo proiettile lo colpisce alla guancia e contemporaneamente un quatro in mezzo aUn. fronte e gli fracassa la calotta cranica ncsta per un istante diritto a cavallo poi si abbandona, precipita da sella e si abbàtte ful minato. ' corpo a corno- cen^^^^^««^a cento ne sbucavano d« SJSm f ?Vd»£ l La vendetta degli eritrei Furono terribili i nostri soldati indigeni. Essi amavano il loro generale che avevano visto *^B^lMa™eiì*e' ^dando il de 15™ÌLte?ta ^ soldaU. combattendo co me l'ultimo di essi; dovevano dunque vendicarne la morte, e si slanciarono con grida di guerra e di vendetta fra le macchie e le siepi e nel burroni circostanti, attaccando e sgominando il nemico ch« pure era almeno quattro volto superiore a loro. Fuggirono i beduini, ma pensarono ad organizzarsi qualche chilo-metro lontano, decisi a contrastarci l'avanzata ed il possesso di Tecniz. La riserva era costituita da truppe nere al 1 comando del maggiore Tommaslni. Dall'alto della posizione da esse occupata, scorsero U! furioso attacco nemico, e quando videro il ge- inerale Torelli cadere, emìsero un urlo im- menso dl rabbia e tutti quegli uomini, prima ancora che ne ricevessero il comando, lnna- SnZ^^^&rZTu'nt mteo, correndo, ed in venti minuti percorse circa sei chilometri. In un terreno pieno di pe- ^^r^t^V^-. !ntunnCo?goa -|a corpo addirittura feroce, che terminò con laO ' completa vittoria dei nostri. La caccia all'uo-n I mo fu spietata. I nemici, scovati dal nostri -1ascari nei loro rifugi, venivano fucilati e pas--1 satl a Darle a nartA Halite hnWmatb» miAin «h« satl a parte a parte dalle baionette; quelli cho tentavano dl occupare le alture e riorganizzare la resistenza, erano raggiunti dai tiri bene aggiustati del cannoni della batteria bengaslna del tenente Mlgnone. che 11 fulminava, scavando un vuoto Immenso. 1 J£ ^^^JJIS'1? MnfE?«iì?^S.^-r~^Ja^«SSSJì 5f*S!rtJKStS?*f ^SS^étS^SSS^ »nB.jnp-nmntoil* colonna del colonnello Latinl- 1 battaglion!! si «lanciarono veloce- a !"1*11^ attirayerso j,a flt{a boscaglia, spargendo j11 ^nore e lan»^^lJ^i n*»^6'^^- cavano ni contrastare loro u passo. Irruppero !furiosamente sui ciglione sud della - che vi giungesse ?,on,ca- ^chl rnin,"t' ?^P1ÌÌ nl^awra colonna. Alle 11,30 T l a l a e Tecniz era stata oc cuipata e solo H cannone tuonava ancora Inseguendo 1 fuggiaschi vinti. Durante la traversata da Totaetta a Catania sono morti a bordo della nave-osoedale 4 militari, *> o}r,h Emilio Visona, dell'86* fanteria; Carlo Bernasconi, del 15* fanteria; Carlo Ravaglia, del 20* fanteria, e Saal Assen, ascaro, del 9' battaglione eritreo. / rimpatriati Eccovi i nomi del militari rimpatriati nella nave-ospedale. Ufficiali: Lozzi, Glampertlni, Campi, Ldcari, Avallone — Uomini dl truppa: Ditore, Domini. Testare. Antonini, Flora, Dresda, Turluzzo, Andrea, Cerri, Giacome, Bonitatibus Barnissi. Gatti, Viselli. Falcare, Tu razza, Mattili, Pellegrino, Della Negri, Aree co, Maio, Campagnoli, Chiusin, Pasquini, Zuc chelll. Ostacoli. Mancino. Perasso, Campan nelli. Pierozzi, Milani, CarieHo, Stella, Ca ! ruso. Squarcini, Giangrandi, Imbri, Manfrln, [Romano, Piroli, De Pasquale. Di Natale, Lap Piano. Concigllo. Gatti. Agostino. Garanghiel, -Alarmi, Ciamberlani, Martelletti, Costali, Meo ■ nogolo. Ointorelli, Petratta, Bianohesi, Brue gnerotio, Piazza Bertazzi, Soarozzl. Vedovati, i Fcrtl Scaldaferro, Negro Cominelll, Todl- sellini. Lamberti Zeiboni Gambero. Davlco, e Unsetti. Ricci, nidolfl. BoreHo, Penesl, Noto, a fantini. Pranini. razzano, Magliozzi. Moa scelti. Finocchmro. Olivieri, Ercotant. Gaspe-i rtai. j socco:.Sosia. Busettì. Andreoli. Perro- ^i^^^Wa ^: ffi^ SSftJSTfà L^Sat^È^ 9000 tutti ammalati. Furono lno"ltrè ri- a! cowatì tosntotto asoeri ben* asini della com ri nagnla bengaalna del capitano del bersaglieriDno. quasi ttm pjap »««•