Ragazza di cinque anni uccisa involontariamente da un cugino tredicenne

Ragazza di cinque anni uccisa involontariamente da un cugino tredicenne Ragazza di cinque anni uccisa involontariamente da un cugino tredicenne u commovente caso che ha gettato in un Unprovviso lutto una lamiglia di onesta gente. 6 avvenuto nel pomeriggio di ieri nella casa co- enQmeri«yiS di ieri nella casa co- monica annessaalla villa daf cav^ lài^nev laSS Sdenta Slé l*sale a cavoretto sMassaro della villa è certo Audisio Giuseppe. 2: cui famiglia era composta del vecchio pa- nre, della moglie, Civallari Luigia, di una mciulla diciottenne, di due maschi e di una ^Zanlo,nÌ11!S.,prS?r^m,er l&JS ■ run angolo ricco di delizie campestri, attor-i„niaiB» Mim'i Aa alhAri fruttiferi miro oll'oW. I ,,matti com'è da alberi fruttiferi azione del massaro a rimessa ed i mai ratello a nome Car. moglie Maria Oregli cenne, Luigi, in via Barge N. 4, Barrièra di S. Paolo. Ieri, giornata festiva, il piccolo Luigino u mandato dai genitori a fare visita allo zio ed al nonno. Giunse alla vidla nel mattino, annunziando una visita dei genitori nel pomerìggio. Alla villa il ragazzo fu ricevuto con Caanni 5. Ad èssi si aggiunse più tardi un aii.ro pciig netto, Bruno Lufii. d'anni 9, abitante-coi asuoi genitori in strada Moncalieri N. 246. SgLa mattinate fu naturalmente dedicata dailsragazzi a giuochi vari, e passò per essi ini chiassosa allegria. Dopo la colazione del mez- zoRiorno uscirono di nuovo, e ripresero gli spassi con maggior vr.^..^~ i.. h-. .-.sarò si allontanò \ za alla Barriera di Piacènza, e lungo « da si incontrò nel fratello Cariò e nella co-legnata, genitori del piccolo Luigi, i quali sali- dvano alla villa per riprendere poi figlio e lano ni nuovo, e ripresero gin ìior lena. Verso le 15 il mas- aio per sbrigare un'mcomben- Sdi Piacènza, e lungo la stra- vriaccompagnarlo a casa. Quando costoro gmn sero alla casa colonica i ragazzi stavano vln correndosi nel cortile con quell'allegria rumorosa, propria della loro età. L'Audislo Carlo e la moglie entrarono in una camera a terreno con la cognata, moglie del massaro ed il vecchio padre; e ivi si soffermarono a conversare pacificamente. Il tragico momento Mancavano pochi minuti alle 16, quando, improvvisamente il relativo silenzio del luogo fu si rui strani ente interrotto da uri colpo d'arma da fuoco. La massara ed i parenti si precipitarono immediatamente fuori della camera coll'animo turbato da uno spavento di morte. E pur troppo il timore che fosse avvenuta un'irreparabile disgrazia, rispondeva ad una tragica verità. Il quadro che si presentò ai loro occhi era dei più terrificanti. Presso del gradino dell'uscio che dà nella stalla era rovesciata la piccola Rosa il cui viso era squarciato da ferite da cui usciva in larghe macchie il sangue. Presso di lei pure coricati a terra erano il fratellino della Rosa, Teodoro ed il cuginetto Bruno Luigi. Distante da essi, di non più di cinque mètri stava il cuginetto Luigi il quale teneva ancora in mano un fucile da caccia di vecchio modello. In un baleno gli astanti compresero quanto era avvenuto, ma nel primo momento ancora sperarono che la disgrazia non fosse irreparabile. Ma fu una speranza di pochi istanti, che appena rialzarono la piccola Rosa e videro quale strazio ì pallini avevano fatto nel suo capo, compresero che il colpo era stato mortale. Quando dalle strazianti grida della zia e dei suoi genitori il piccolo Luigi capi la gravità del gesto compiuto, fu preso'da un terrore indescrivibile e abbandonato l'arma fuggi. L'autorità sul posto ■ 11 tumore della detonazione era stato udito nella Caserma delle guardie municipali del Pilonetto; dimodoché poco dopo l'avvenimento giungeva sul posto la guardia Giulio Brusasco, la quale fece anzitutto avvertire il medico municipale dott. Signoris. Giunto alla villa, il sanitario rilevò che oltre alla lesioni mortali alla testa, la ragazzina era stata te: rifa -al braccio destro. Il cadaverino, spogliato delle vesti, fu deposto su una tavola. Sul posto giunsero poscia il vice brigadiere delle guardie municipali di Cavoretto, Piardi. il vice brigadiere del pilonetto, Luigi Ravetti. il maresciallo dei carabinieri, comandante della Caserma locale, e il delegato Rosboch, il quale compi i primi atti d'istruttoria. Recatici anche noi alla villa, abbiamo interrogato i due ragazzi presenti alla tragica disgrazia, e cioè l'Audisió Teodoro ed il Bruno Luigi. Con gesto e voce ancora compresa di profonda emozione, ci narrarono che il piccolo Luigi entrando nella rimessa aveva veduto il fucile appeso ad un chiodo c subito gli venne il pensiero di prenderlo. Sa^ tendo au un sacco pieno di granaglie che era presso il muro, riusci facilmente a prendere l'arma e con essa uscì. Il Teodoro appena io vide gli gridò: « Guarda che è carico». Il piccolo Luigi allora alzò l'arma in alto e premette il grilletto della canna destra. Il colpo non parti, il che gli fece credere che il fucile non fosse carico. Abbassò allora l'arma orizzontalmente e la puntò verso i due cuginerti e la piccola Rosa.' A questo atto i due cuginett' spaventati, si abbassarono verso terra, la. Ross meno cosciente del pericolo rimase invece in piedi e un brevissimo istante dopo cadeva uccisa. Da questo racconto risulta quindi che poco è mancato che la disgrazia fosse triplice. .Abbiamo chiesto all'Audisio, come mai fosse stata lasciata carica un'arma che poteva essere presa facilmente anche dai ragazzi. — Che cosa vuole, ci rispose, tempo fa era stata segnalata la presenza di ladri nei dintorni, ed io per misura precauzionale avevo .caricato il fucile per averlo pronto in caso-di bisogno. Non pensavo del resto alla possibilità di un pericolo, perchè in casa anche i ragazzi sapevano che l'arma era carica e nessuno si azzardava a toccarla. ltbtv—atOmps?nU^nsdnfgBLt—MCl-l«™ nuau. .-1 ijuoiu anu i uuc ..ugmn,.: paventati, si abbassarono verso terra, la. Rosa „ , .. ,„6, .~c.-f— n■ :i Un ragazzo di quattordici anni . che si uccide con una rivoltellata Gli abitanti della casa n. 42 di via Berthollet furono richiamati ieri sera da une sparo di rivoltella che aveva echeggiato in un alloggetto della casa stessa, abitato dalia [famiglia Marietti. Questa attualmente si componeva di due giovanotti e due signorine, fratelli e sorelle. La madre e il padre erano assenti. I vicini, sapendo appunto che i genitori non erano presenti e dubitando di qualche disgrazia, si affrettarono a correre nell'alloggio, entrandovi a forza. Trovarono il più giovane dei fratelli, un giovanotto quattordicenne — Annibale Marietti — disteso sopra un canapè col viso cosparso di pallore cadaverico, e la usto segnate da una profonda ferita, dalla miete sgorgava sangue in abbondanza. A terra giaceva una rivoltella di piccolo calibro a cinque colpi, di cui quattro emno carichi, ciò che indicava chiaramente il sui cidio. Allarmatissimi i vicini si avvicinarono al ragazzo — un h'4 ragazzo che ora stato pieno di vita e di salute — per prestargli soccorso ma si avvidero subito che era troppo terdi. II disgraziato era morto! Si affrettarono allora ad avvertire le autorità. Sul posto giungevano rapidamente 11 dott. Fon-ari del Municipio, un vice-commissario dalla Questura centrale, guardie municipali ed agenti. Ma rimaneva ormai poco da fare. Fu constatata la morte e si dispose per il trasporto del cadavere agli Istituti Universitari del Valentino. No! frattempo arrivarono a casa le sorelle e Successe allora una scena, che il fratello. non tentiamo nemmeno di descrivere. I! principate strazio degli Infelici era anello di pensare ai genitori lontani: alla madre sopra-tutto, che, trovandosi^ in .campagna, avrebbe V»ife^Sr,° 6 imlTe^tfWpo» ro^ftóva^eSàto bene gli esami della sestìpne di lugUo. Forse era leggermente.ma- lattf di nenft e'.suscetUbile alte esaltazioni Ma le sue condizioni non eran tali da lasciar mente emettere supposizioni sulle cause del drammatico suicidio. L'Annibale .Marietti era • • - uno studente volente- sesttonedf luglio. Forse era leggermente.ma-f^iUKAt r.*miC o- cnaoPti.ihilP ali* esaltazioni. prevodere un atto cosi disperato - Cosi nè al funzionario, no al medico