La seconda giornata

La seconda giornata La seconda giornata M IH tanni Sin Subalpino a. ^ofy*M.va, Novara, 16, notte. ' Presiede il marchese Francesco Guasco di isio e il numero dei presenti, ieri notevole, oggi alquanto ristretto. Non mancano però e personalità, fra cui notato il generale Fererò DI Cambiano ed il marchese Arborio dl Uattinara. Vengono fatte alcune comunicaioni. Il pwfff. 'Amò annuncia di trovarsi to posseso dl alcuni documenti nuovi 'riflettènti la attaglia dl Novara nei 1849, tra i quali una #ttera diretta da un genovese (del quale nona il nome) a certo Pietro Verri, fermo posta Milano, contenente un piego chiuso' al feldmaresciallo Radetzky. Anche il prof. Ferraudo dichiara di possedere molili documenti sul'infausta giornata del 23 marzo 18(9, ma, non essendo stato in tempo avvertito, non ha pouto portarli con sè, a visione dei congressisti. Il prof./ Gabotto richiama alla memoria uh aneddoto su Radetzky, il quale trovandosi in una osteria di un paese della Lomelllha, quando gli si ebbe annunziato l'avanzata dell'Armata sul Po, ebbe ad esclamare: ° Ramon no i tradisce! ». 11 prof. Arno ritiene che 11 generale Ramorino non sia stato un fedifrago ed un traditore. Il prof. Gabotto soggiunge che esso fece tagliare fi ponte a Mezzana Corti, 0 per ambizione, o ipetr bisogno dl denaro profondersi in una vita ..lussuosa, tradiva da tutte le parti. Il prof. Serafino- Ricci legge una sua bene elaborata relazione, la quale dopo una vivace discussione sostenuta specialmente dal professor Gabotto, dall'avv. (Roggero e dal professor Ferraudo. è consacrato in tré ordini del giorno. Nel primo si:riconosce la necessità di « rinvigorire lo studio superiore della storia in tutte ile sua discipline ausiliari ». Col secondo, di elevare la numismatica « al grado di scienza autonoma .pubblicamente insegnaa» e che «non si limiti aila moneta in sè, ma abbracci i varil campi della sua attività attraverso i secoli ». Col terzo, si fanno voti perchè venga pubblicato « il Corpus dei documenti numismatici Italiani». Questi ordini del giorno risultano appro vati, conie è favorevolmente accolta la proposta della pubblicazione dl un supplemento numismatico negli atti della .Società Storica Subalpina. 1 Sui musei e sugli archivi si impernia pure una dotta discussione, nella quale hanno precipua parte 11 prof. Ricci, 11 prof. (Amò. il prof. Bori (dell'Archivio Statale di Torino), il prof. Gabotto, il prof. Ferraudo ed altri an cora. facendosi voti che s'abbia ad avere unaformazione migliore negli archivi e nei musei, specialmente nelle modeste citta. Si passa poscia a discutere sul tema : « La cinematografia applicato agili studi storici e geografici come mezzo didattico ». Riferisce il relatore prof. Serafino Ricci e si inscena una lunghissima discussione prò e contro, sostenuta dal professore Ricci, dal conte Avogadro di Vigliano, dal prof. Morandi. dal còmm. Getsser. dal generalo Ferrerò Di Cambiano e. più vivacemente degli altri, dal professor Patrucco. ■■ Si fini per votare a debole maggioranza, ottenuta da appello nominale, l'uso nello insegnamento elementare delle « fllms » e delle proiezioni Asse. , _ A domattina la terza giornata del Congresso. • . _ . SIEStHEtDna "divette,, da eiffè eooeepto che tenta asfissiarsi perchè abbandonata dall'amante Cunao, 16, notte. Ad Alba l'artista Lucienne De Viuarmois, abitante in via Vittorio Emanuele (casa Fantino), attentava ai proprii giorni, e si deve solo allo zelo dei vicini ed aUe pronte cure del medico so l'infelice non è morta. Il tragico proposito si ricollega ad una delle solite, vecchie o pur sempre nuove storie d'amore. La Eucienne era andata-ad abitare in Alba con certo Rinaldo Jung, che frequentava quella Scuola, di enologia. Egli l'aveva tolta da un ritrovo milanese per allontanarla dalle seduzioni del mondò:, e ne aveva fatta la sua amante. Dapprima tutto, filò placidamente; ma ben presto, sia per ragioni d'interesse, sia per la viziata origine di questi menages, che li rende sempre di breve durata, l'orizzonte si abbuiò, e, dopo una scena violenta con lo Jung, la giovane so nei tornò a Milano. Pentita, poi, tornò ad .Uba, e parve tra i due tornare la pace. Giorni sono però lo Jung improvvisamente disparve. Ogni ricerca per parte della ragazza fu vana; e la Lucienne, compreso ormai l'ab bandono, decise di morire. Scrisse cinque let tere, si vesti come per una festa, poscia chiuse ermeticamente finestre e jjorte della sua stanza, quindi, aperti i rubinetti del gas, attese stoicamente la morte. Le esalazioni del gas misero sull'allarme i coinquilini, alcuni dei quali, avendo bussato invano all'abitazione dell'artista, forzarono gli usci e trovarpno la giovane che non dava più segno di vita. Fu chiamato d'urgenza II dottor Varaldi, che pre sfò' energiche cure all'infelice, che ora è fuori pericolo. m. Il suicidio di un vercellese sulla lastra tombale di nn vescovo Novara, 16, notte. Oggi poco dopo le 15, una giovanotta recatasi alla chiesa del Cimitero urbano per deporre una candela votiva, scorse, presso la lasU-a tombale al compianto vescovo mons Mattia, un uomo che, gemendo, si contorceva. La giovanetta diede subito, l'avviso e gli accorsi non' tardarono ad accorgersi elio l'individuo aveva attentato alla propria vita spa randosl alcuni colpi con una rivoltella. Con una carrozza l'Infelice venne trasportato all'ospedale Maggiore dove i sanitari gli riscontrarono tre ferite. Ed infatti due proiettili avevano attraversato da ambo le orécebie la scatola cranica ed un terzo colpo aveva perforata la fronte, e giudicarono gravissimo lo stato dell'infelice. Da carte rinvenutegli addosso fu possibile identificarlo per tale Battaglieri Cresentino da Vercelli, un mediatore in vini, fra i cinquantacinque ed i sessantanni. Non sono ancora note le cause che hanno determinato il poveretto al disperato passo;

Luoghi citati: Alba, Cambiano, Milano, Novara, Torino, Vercelli