Mestre si prepara il grande scontro finale

Mestre si prepara il grande scontro finale Le grandi manovre di cavalleria Mestre si prepara il grande scontro finale (Dal nostro inviato speciale) Qallarat*. 16, notte. Il generale Vercellana, comandante della cavalleria azzurra, partito questa mattina con le sue tre brigate da Vimercate (10 chilometri circa ad est di Monza) giungeva verso mezzogiorno ad Olona, tra Gopla e Malnate, poco a nord di Castellane e tra quelle due borgate si fermava in attesa che gli esploratori recassero notizie precise sulla dislocazione fatta dal nemico. Una marcia fulminea... Magnifica fu la marcia del partito azzurro. In poche ore, fare 60 Km. — che tanti ne corrono da Vimercate ad Olona — con qualche squadrone non è cosa eccezionale per una cavalleria bene allenata, ma altra cosa è superare, in così breve tempo, tanto cammino con un'intera Divisione, composta di tre brigate, ed in formazione di marcia serrata, per strade cattive, co» me sono le trasversali che congiungoho le graudl comunicazioni ohe si irradiano da Milano. Ma non è qui tutto. Quando il generale Vercellana fu ad Olona, posizione cioè di dove aveva primamente deciso di tastare il terreno ed il nemico per risolversi sul modo più acconcio per attaccarlo od evitarlo, quando la cavalleria azzurra, ripeto, fu tra Gorla e Malnate, parve intenzionato di procedere ancora. Si calcolava che repentinamente gli esploratori azzurri avrebbero potuto espletare la loro missione in qualche ora e riferire sull'esito dell'esplorazione prima che annottasse. In questo modo il generale Vercellana avrebbe pa sato l'Olona, prima di sera e data battaglia al nemico prima della fine della giornata, 'Se' le azioni In generale della cavalleria sono rapide, le battaglie fra cavallerie sono fulminee. Se cosi fosse accaduto avremmo avuto battaglia a Gallarate questa sera, invece di domani. ...e i suoi inconvenienti Voi mi direte che questo inconveniente è di poco conto, ma provate a metterlo di fronte alle implacabili necessità del tempo e poi vi spiegherete il sentimento di stu pore e di allarme che pervase la direzione delle manovre, dinanzi al pericolo che la magnifica, inaspettata, rapidissima mar eia, della divisione Vercellana, rompesse le uova hel paniere delle previsioni e delle disposizioni che fissano a domani la grande battaglia a Gali a rate. Ad ogni modo, poiché si è predicata tanto la libertà di queste manovre e polche il generale Vercellana poteva energicamente, quale è il suo carattere, far constatare che il ritardo che gli si imponeva scompaginava i suoi piani e favoriva quelli avversari, la Direzione delle manovre ha chiamato in soccorso i giudici di campo, e questi, che sono dei veri legulei, valentissimi e simpaticissimi legulei s'intende, in quell'ardua causa che è 11 giudizio di una azione di guerra in tempo di pace, senza pallottole ed il resto, hanno subito trovato una folla di ragioni per le quali l'arresto ad Olona del generale Vercellana, da temporaneo doveva prolungarsi almeno fino a domani mattina. 1 - 1 Perchè si impose l'arresto Anzitutto si cominciò a scoprire che il ponte sull'Olona era rotto e che quindi la cavalleria azzurra aveva bisogno di almeno tre oro di tempo per riattarlo; ma questo non sarebbe bastato anche perchè, riprendendo l'avanzata alle 15, il generale Vercel: lana poteva giungere a contatto coi corpi rossi prima di sera. Allora si trovò che la cavalleria azzurra, con lo sforzo fatto per compiere una cosi rapida e lunga marcia come quella da Vimercate ad Olona, si sarebbe trovata — affrontando oggi stesso la battaglia — in una evidente inferiorità in nanzi alle forze rosse, ferme da ieri sera nelle loro posizioni, che, come vedremo, dominano il passaggio del Ticino in quel tratto nel quale il fiume è difeso dalle fanterie della supposta annata B. in marcia verso il Monferrato. Si trovarono infine altre ragioni ancora per fermare il generale Vercellana, ragioni che trascuro e furono giudicate sufficienti perchè la Divisione azzurra si fermasse dietro l'Olona. / reparti esploranti in moto Chi ebbe campo di muoversi furono inve-ce i suoi reparti esploranti, volontari cicli-sti e battaglione bersaglieri idclisti del mag-giore Berruto. Le esplorazioni non sono mai molto compromettenti, si intende in pace; possono andare avanti, indietro, sopravan¬ zare, farsi fare prigioniere, essere liberate epagare la generosità avversaria di codestaliberazione con la mera ingratitudine di e-splorazioni successive, senza per questo chei grossi si commuovano eccessivamente, Gli * plora tori azzurri ciclisti dunque, nel pomeriggio! filarono verso lo spiegamentodel Corpo rosso; una parte, a nord, per ilVaresotto, raggiunse Sesto Calende; un'al-tra, arrivò al Ticino, a Turbigo ed al pontedi Oleggio, mentre altri reparti cercavanodi scoprire su quali dei vasti ciglioni dalla brughiera di Gallarate il partito rosso, l'immobile partito rosso, aveva preso posizione. L'.esplorazione della cavalleria azzurra non potè essere sussidiata darmézzi aeraia cagione del vento impetuoso che avevaspazzato il cielo ed asciugato i poveri cicli-sii azzurri che avevano pedalato tutta lanotte sotto la pioggia. Queste sera il magni-fico sipario delle prealpi, la Grigna, 11 Reee-gone, i Comi dl Canzio, visto dalla Bru-ghiera era vivido e limpido, come fosse sor- I*0 ,re6C0 V01""0 da " Ù»^^ d'aspno. M panorama era così bello che <lbbiaino fermato l'automobile per contem- larlo. e ^n fummo soli! Anche le auto-mobili del Conte di Torinoe il capo di statomaggiore generale Pollio, che avevano bat-tute in incognito, durante tutta la giornata,laensamenre sovrapposia ai strade, dl ca- nal, di trasporti di energia elettrica, di fer-|rovie, di otta, di borgate di umanità 1»- boriosa, offre continuamente degli aspetti la ti per11 raccoglimento e la ^tudhje. I'f"1H *««<*>» **» " ^ i'nt-~ folti boschi fra il Seveso e l'Olona, e que-sta sterminata pianura della brughiera, pa-re che contengano l'inestinguibile nostalgia/ particolari tecnici della marciar L'arrivo della cavalleria Vercellana ad O-lona è stato caratterizzato da uno scontroli solo forse della giornata. A Fagnano O | i(>na) poco sopra Gorla, due squadroni ros lai del Savoia cavalleria, ei sono scontrat ,coi ciclisti azzurri, ohe procedevano all'è splorazione e che di conseguenza dovetterolcambiare strada, ed entrare nel saliscend; della faticosa zona collinosa per continuare ; te loro opera Per coloro — m t> — «redo ohe etano molti — db* «Se eeetiesM esente* dette ma novre, con^pletorò le notìzie sulla marcia degU azzurri, aggiungendo che il generale Vercellana si mosse alte 7 da Vimercate in due colonne : la colonna destra, formata dalla brigata Amati e da una batteria, prese la strada di Seregno, Rovello, Turate, Ualago, Gorla; la colonna sinistra, costituita dalla divisione Vercellana, si diresse viceversa per la trasversale di Arcore, Desio, Saranno, Malnate. Le due colonne avevano uno squadrone del reggimento Aosta che lo fiancheggiava a sinistra. Segnavano l'itinerario della prima colonna i bersaglieri ciclisti e quello de^a seconda i volontari, sempre entusiasti, allegri e disciplinati. All'infuori di qualche giovane barba di una settimana, le fatiche delle manovre hanno fortificato ed allenato quei bei reparti che il maggiore Berruto, il colonnello Cantù ed il maggiore Natali, i papà dei ciclismo militare italiano e comandanti di alcuni dei battaglioni di bersaglieri ciclisti, dichiarano ottimi sotto tutti i rapporti. Il concetto che ba informato ed informa l'azione del generale Vercellana è semplice e razionale, come lo sono stati tutti i concetti con cui ha impiegato le tre brigate ai suoi ordini. Egli cioè mira a raggiungere i ponti del Ticino, passarli, ed attaccare fortemente l'armata rossa A, per impedirne il congiungimento con la B. (I lettori ricorderanno certamente la traslazione che coleste due ormate stanno operando verso le forze n'azionali sulla - destra del Po .fra Chivasso e Casale). Quando il generale Vercellana sarà riuscito a portare la sua cavalleria sull'Olona, cercherà di essere informato, col mezzo dei suoi ciclisti, quali sono le condizioni di difesa dei passaggi del Ticino dove la cavalleria nemica si trova, e, secondo il risultato delle informazioni che i ciclisti gli apporteranno, agirà. • La sosta della cavalleria rossa 9 Vediamo ora che cosa è avvenuto nel campo della cavalleria rossa, del generale Quercia, che lasciammo ieri sera ammassata fra Gallarate, Lonate ed il Ticino. Per giustificare la immobilità di questo partito, bisogna ricordare l'esistenza a nord della vasta brughiera gallaratese e dei ciglioni che, declinando verso l'incantevole valle del Ticino, costituiscono, per chi occupa la incerta cresta, la migliore difesa ed il più propizio luogo donde partire in contro-offesa contro un avversario proveniente da est ed intenzionato di passare il Ticino fra Sesto Calende e Turbigo. Per quanto riguarda il corso del fiume a valle di Turbigo, il gene rale Quercia non ha da preoccuparsi perchè come è noto nel supposto generale che re gola queste manovre, si ritiene il medio ed il basso Ticino occupato fortemente da reparti dell'armata rossa A e B. La direzione delle manovre, nell'interesse naturalmente della buona riuscita di queste grandi esercitazioni, ha creduto bene sorreggere le sorti del partito rosso, che del resto è in maigniflche condizioni di offensiva, mettendo a 1 disposizione del gen. Quercia nuove truppe, ', Nuove, ma supposte anche queste. Questo rinforzo, largito al partito rosso, si compo- ne di una brigata di fanteria, di un gruppo di artiglieria, che il comandante dei corpi di cavalleria rossa, devolverà alla occupa 'zlone del P°nU sul Ticino. Se questa gene rosità della direzione delle manovre a fa1 yore del partito rosso, non fosse intervenuta, !" generlae Quercia avrebbe dovuto sacrifl- 'care u; a parte notevole delle sue forze per la occupazione dei ponti del Ticino, disto- gliendole dalla azione principale, la batta- glia fra cavalleria che si desidera inqua drata e svolta da tutte le imponenti masse : della cavalleria che partecipa alle manovre, In attesa della battaglia Sarà uno spettacolo veramente magnifico, quale in Italia mai si vide, quello di con- !?0mp,lar! la ba,tto5Ìla„ ^ **, »9WfeS^ 41 9av?"erla. CM» l artiglieria ed i ciclisti. Non W4 guerra; voglio dire che lo spettacolo °°n corrisponderà a quello che potrà acca: a*re J0 Quella, ma questo non importa. La !no8tra cavalleria, ci ha già offerto una se!r'e cosi numerosa di prove della sua per1 fetta attitudine a sapere caricare, magari SS "S^VÌ6 per ^'voltell meno ci sarà graditissimo di vederla ma- novrare riunita. Del resto è proprio dell? ma dl cavalleria il pregio di conserva l'attaccamento alle sue esaltanti tradizioni del passato trasformandosi, adattandosi al comportamento che la guerra moderna le l Non si potrà del resto nettare che tutto quello che di generosa, di nobile TsW àie, vorrei dire, cheTrisalU inrbuelKt vaggia cote che^è la aberra fu^«mnlnii defedato dicavaUeria^Vi rammentate : del mestieurs les anglais, chaTgli della cavalleria francese alla battaglia di ' ténai' Vi ricordate tutteS irilìTiSì i "tf™ 671 ientelWs- eroismo ed assur dita, che ci commuovono ancora, ed il vec- chio colonnello paralitico, che, non sapen do più stare in arcioni, ordinò al cocchie re di tarsportarlo di fronte al reggimento e di là trascinò i suoi cavalieri alla follia dell'urto? Vi ricordato dei dragoni, rim- !proverati da Luigi XIV, che ritornano, do ìpo un anno di campagna, ridotti di un de! ' cinio e vestiti con la seta delle bandiere tolte al nemico? E, scendendo giù per le pagine della storia, Odo ei nostri tempi, quanta messe di eroismi ba spano questa ■vma, che mantiene intatte, la sua feda oae> l'eetto primitivo che si riduce all'uomo lanciato contro il nemico In corsa sul suo cavallo e che in virtù di quella fede conserva quelle qualità di audacia, senza le quali la cavalleria non si concepisce? Per salvarel'onore non solo di un esercito ma di un intero paese, per salvare l'onore della Francia, la cavalleria del generale Marguerite scrisse la pagina di Sedan. Come già dicemmo una volta, non è la cavalleria che vince le guerre e forse nemmeno le battaglie, ma è certo che quell'esercito che non ha cavalleria o ha una mediocre cavalleria, manca di uno dei più importanti fattori di quella esaltazione morale che concorre-in gran parte alla vittoria. Dove si trovano le truppe Il Corpo rosso dunque del generale Quercia ha il Ticino occupato da Sesto Calenda a Turbigo dalle nuove truppe che gli ha mandato il Comando supremo dell'armata rossa. Oggi, alle 16, cotesto truppe si trovavano al loro posto. Avendo ricevuto questi rinforzi il comandante della cavalleria rossa prende posizione con la sua Divisione lungo il margine nord-est del ciglione sovrastante la brughiera di Gallarate, in guisa da coprire i ponti sul Ticino da Sesto Calende a Turbigo e potersi prontamente riunire per attaccare o evitare la cavalleria avversaria che volesse avanzare. Questa sera il Comando della cavalleria azzurra è a Cislago colle proprie brigate dislocate, come dicemmo, fra Castellonza e Gorla Questo reparto del partito azzurro è sull'immediata destra dell'Olona, ma il nerbo si trova ancora sulla sinistra. La cavalleria rossa è rimasta tutto il giorno in potenza sul ciglione del quale vi ho parlato. _ Il generale Quercia è a Somma e la Divisione provvisoria (D. P. generale Coardi di Carpeneto) è fra Ferno, Lonate Pozzolo; la terza Divisione (Frammarin, già Quercia) è fra Argano, Mezzana e Somma Lombarda, a nord di Callarate. ARNALDO CIPOLLA. a e i e l