Il discorso del ministro Calissano

Il discorso del ministro Calissano Il convegno politico di Cortemilia Il discorso del ministro Calissano inno al risveglio italico - L'opera compiuta e i problemi da risolvere - Il finanziamento delle ferrovie concesse all'industria privata - La conquista. (Per telefono alla STAMPA) Oortémllla, li, notte. . Pur senza voler fare un bisticciò, si deve dire che stamane, all'alba, la bella città di 'Alba era già tutta fervida di vita e di pre* parativi per il convegno politico di Cortemilia, la lontana capitale delle Langhe, chiusa austeramente neua cerchia dei suol colli ubertosi e nella sua antica e fiera origine romana. A/fluivano ad Alba, coi primi treni, da ogni parte del Collegio, dalla provincia e dai Comuni vicini a centinaia a centinaia le rappresentanze e le Autorità, mentre dal più piccoli Comuni, a frotte e coi più modesti mezzi di locomozione, convenivano gli •lettori, per dare al ministro Caiissa.no testimonianza del loro alletto e della loro ammirazióne, e tutti impazienti d'udire il suo discorso, preannunziato come di singolare importanza. E tanta tu l'affluenza dei convenuti che, nonostante tutto il buon volere, il servizio delle automobili, che doveva trasportare alla lontana Cortemilia, attraverso le pittoresche valli del Balbo e della Bormida. i partecipanti al convegno, apparve tosto insufficiente, cosi da provocare proteste, incidenti e pugilati per poter ottenere un posticino sud veicoli, che affrontavano poi le erte salite e le ripide discese sovraccarichi di viaggiatori. Fortunatamente e corteserfiente il cavaliere Storero ci prese a bordo della sua potente macchina, e cosi potemmo giungere a Cortemilia in tempo per assistere, quando già ne avevamo perduta ogni speranza, alla festosa accoglienza che la popolazione di quella lontana valle del Collegio aveva con cordiale slancio preparato al suo deputato. Tutto lungo la via erta e sui culmini dei colli, o . In fondo alla valle, i paeselli graziosi e pittoreschi che attraversammo erano festanti, gai di festoni, orifìamml e bandiere, ed a Cortemilia. tra archi di trionfo, sulle terrazze, sui balconi, nelle vie e nelle piazze una fòlla entusiasta s'era raccolta in impaziente attesa del ministro. Quando egli, alle 10 e mezo, giunse in automobile, mentre le Bande musicali intuonavano la Marcia Reale, quella folla proruppe in una imponente acclamazione. Tutte le Autorità, che poterono giungere In tempo, attorniarono il ministro, felicitandosi con lui e festeggiandolo. L'onorevole Calissano aveva già in varil paesi del Collegio, e specialmente a Castine, ricevuto le più cordiali accoglienze, ed egli ne era stato vivamente commosso. Intanto a Cortemilia continuavano a sopraggiungere, trasportati con tutti i mezzi di locomozione possibili, dalle più moderne automobili alle antidiluviane diligenze, elettori ed Autorità dalla vicina Acqui, da Alba, dai Collegi limitrofi, dal più lontani paeselli, e tutta la folla, con una cordialità intensa e con simpatica. dimostrazione d'affetto si stringeva attorno all'ori. Calissano. non stancandosi di applaudire ed Inneggiare a lui e, con lui, al Governo ed al Re. SI forma poi un corteo, con alla testa la musica, e l'on. Calissano, circondato dalle personalità locali e dal deputati, si avvia al Municipio, dove gli viene offerto un vermouth d'onore, e poiché la folla non ha desistito nella piazza di acclamare e di chiedere insiBtentemente al balcone l'on: Calissano, questi si presenta a ringraziare la folla, accolto da una fragorosa ovazione. «Le signore sono le prime a dare il segnale degli applausi Il banchetto Sono le una circa quando il ministro Calissano, salutato ancora lungo il percorso da vivissimi applausi, si reca al banchetto, allestito con rara eleganza in una piazza della città, sotto un bel padiglione, fra festoni e bandiere. I coperti sono oltre 950, ma disposti con miràbile ordine, cosi che non si verifica alcuno di quegli incidenti che sono quasi di prammatica in simili banchetti. Appena il ministro sale alla tavola d'onore, è salutato da un'ovazione lunga ed Insistente; egli siede poi fra il sindaco di Cortemilia ed il rappresentante della Corte di Cassazione, cavaliere Clravegna. Alla tavola d'onore siedono pure il primo presidente della Corte d Appello, Bacchlaloni. • il càv. Forni, per la Procura Generale .della Corte d'Appello, il cavaliere Margara, per la Procura Generale di Cassazione, il sindaco d'Alba, dottor cav. Dogliotti, il rappresentante del sindaco di Torino, aw. Bormida. quelli dei sindaci di Cuneo e di Mondovì, l'aw. Viale, di Acqui, ed 1 rappresentanti dei prefetti di Cuneo e di Torino, il generale Cappello e alcuni sacerdoti. Nelle, tavole delle Autorità sono presenti 1 senatori Bertétti, Camerano, Maragliano e Pagliano, i deputati Berti, Buccelli, Calvi, Cottafava. Cosentino, Falletti. Ferraris. Ferrerò. Giaccone, Goglio. Grosso Campana, Orsi, Panie, diRovasenda, Tussari. E alle altre tavole i rappresentanti di Acqui e dei Comuni limitrofi, della colonia albese a Torino e altre Autorità torinesi: ileomm. Bona, U cav. Leone, 11 generale Cerri, 11 conte Orsi, l'av. Colombo, consigliere provinciale, ileomm. avv. Bonino, il presidente del Tribunale di Torino, avv Martinengo, l'aw. Bislo. giudice istruttore il comm. Boggio. il cav. uff. Canton, u consigliere di prefettura Malcotti. tutti 1 sindaci dei Comuni del Collegio, le rappresentanze dellq Autorità amministrative, un munita, insomma, di Autorità civiU e militari, ed anche una rappresentanza del clero. , L'araldo, oav. Fiorini, allo champagne lesse le numerosissime adesioni. . Più di duetentodnquanta deputati inviaro- dtdccclPrsepPafisgsppgmaAIduc«sfnstpddrdcmdggpcmlvcimapesmtnctsecnVqnrcrlttltorlo applaudi. Hanno inviato con cordiali espresslon! la loro adesione, tra gli altri, 1 onorevole Luzzatti, 11 quale concluse la sua.lettera, augurando all'on, Calissano che latrano costante dei suol elettóri gli tempri le asprezze e le difficolta Inseparabili dalla vita pubblica, segnatamente nel nostro Paese, l'adesione dell'on. Marcerà, dell'on.Manfredi, degli onorevoli Casalegno, Agnesi, Di Robilant, Ciartoso,, Giovanelli, Margtflrta, Montò, Bouvier, Nuvoloni, Turbigllo. Cesare Rossi, Rastelll, Raggio, Daneo, ecc. Uno speciale applauso salutò l'adesione dell'on. Pietro Chiesa .e quella di Enrico Ferri. il sindaco di Cortemilia quindi prese la paróla, portando un caldo ringraziamento a lutti i convenuti ed un entusiastico saluto all'onorevole Calissano, ricordando le opere sue-sia come rappresentante del collegio, sia come uomo di Governo; ed ha appunto spiegato il larghissimo' consenso all'odierna manifestazione colle benemerenze dell'on. Calissano, al quale ha porto 11 devoto ed affettuoso saluto della sua città affezionata e riconoscente. Ma ha colto l'occasione par invocare con alate parole e con impeto ardente per la fiera Cortemilia e per lè terre ubertose, ma quasi relegate dal consorzio civile, la rivendicazione dei uro diritti In una giusta misura di Imparzialità ed uguaglianza colle altre.terre della provincia. . n sindaco di Alba, poiché cessarono gli ap plausi col quali fu salutato il discorso del sindaco di Cortemilia, pronunciava brevi, ma eleganti parole per recare 11 saluto del capoluogo del collegio, invitando a brindare al ministro Calissano, illustrazione delle terre delle Langhe, continuatore delle tradizioni di Michele Copplno. Parla il ministro Quando l'on. Calissano si alza per pronunciare 11 suo discorso, è salutato da una entusiastica ovazione. Indi si fa un silenzio religioso. E 11 ministro comincia a parlare. L'onorevole Calissano esordisce, salutando i numerosi intervenuti, elettori in grande maggioranza del Collegio di Alba e dei Collegi fini' nltlmi. tutti a lui stretti da vincoli di antica e salda amicizia, di Quell'amicizia che fa meno •apri 1 cimenti della viU politica, meno soonBStt le inevitabili «efflusioni, più doloi le ertWWaatoni. e prò ottifortantt i successi ma¬ ivcGtlsnc L'unità della provincia di Cuneo L'on. Calissano, traendo quindi argomento dal fatto che al convegno sono rappresentate tutte le parti, non del Collegio soltanto, ma del Circondario e della Provincia, e ricordando che la Valle Bormida è la più lontana dal centro di questa, rileva lo speciale significato che la riunione di Cortami Ha assume, cioè, la solidarietà piena degli animi della intera Provincia e dei suoi rappresentanti, oggi qui raccolti non intorno ad un uomo, parva re» sempre, ma attorno a ciò che egli rappresenta, e .domani e sempre stretti nella fedeltà del patto di mantenere intangibile l'unità della Provincia di Cuneo, di non permettere che altri vi attenti, e nel volere, fortemente e definitivamente volere che questa unità, si rinsaldi sempre più con' la tutela dèi vitali,' urgenti interessi di ogni sua parte, o di quelle specialmente che, o por fatalità di eventi, o per errore di uomini, furono fino ad ora le più dimenticate. « Fu questa, — oltre le tradizioni del Collegio di Alba, che ebbe anche qui in Valle Bormida, come altrove, solenni manifestazioni ed affermazioni di vita politica fin dai tempi dt Amedeo Ravina. il celebrato autore dei « Canti Italici», e durante la lunga vita parlamentare di Michele Coppi no. — fu questa, — dice, — una delle ragioni per le quali, di pieno accordo con la cortese rappresentanza della mia «■ittà natale, e con l'esplicito assenso dell'illustre Capo del Ministero, di cui mi onoro di far parte, accettai fosse questo convegno tenuto a Cortemilia. « Sebbene l'ora delle Imminenti elezioni non si annunci per bontà vostra come ora di battaglia vera per me. tuttavia concedetemi che, per la dignità vostra e per la mia, e per il doveroso rispetto all'adunanza, non vi parli di progetti e di soluzioni ferroviarie. E' una rinuncia ohe io fo — credetelo — ad una soddisfazione dell'animo, forse ad una vostra clamorosa acclamazione, perchè fortunatamente, e dopo tanti anni di studi, di esitanze, di traviamenti, di sconfessioni, io sarei in grado di parlarvi non di idee vaghe e di programmi ancora incerti, ma di atti e fatti compiutisi, o che si stanno compiendo, per sollecite, e dovrei dire Imminenti deliberazioni. « Ma anche In questo argomento, ricordiamolo, se la parola è d'argento, d'oro è H silenzio; è anche vero che parola e silenzio non valgono; quello che realmente vale è 11 fatto. « E 1 fatti attendiamo. «Voglio, però, chiudere questo argomento con una breve e semplice dichiarazione di interesse generale. « Rispettate le leggi già votate, cosi come furono votate, senza venire meno cioè al loro spirito informatore, e, anzi, sollecitate per quanto sarà possibile la loro applicazione ed esecuzione; l'intento nostro è di avviare la soluzione del problema ferroviario nostro, in modo che, come già dissi, la unità della in tera nostra Provincia non ne sìa turbata, anzi ne riesca rinsaldata ed irrobustita, e far si che il capoluogo della nostra Provincia, la città di Cuneo, resi più ampli e comodi .i suoi scali ferroviarii. abbia comunicazioni dirette e quindi rapide e idonee coi grossi centri, che lungo i piani ubertosi e nelle valli ancora ne sono .prive, — che ognuna delle nostre Valli, quella del Tanaro. quella del Beino,- e quella, del Bormida, sia favorita e tutelata nelle naturali sue tendenze nella necessità di rompere l'infausto Isolamento, e che tutte ancora nella indiscussa armonia del loro interessi siano più direttamente collegate fra di loro, e tutte con la nostra antica città capitale, la ricca e produttrice Torino da una par te, con lo sbocco del mare di Savona dall'altra. il Gabinetto Ciolitti e il lavóro della legislatura L'on. Calissano aggiunge che'è par lui doveroso, ma anche utile, il confondere il ricordo della modesta opera sua con quella dei Gabinetti del quali ha fatto 'parte, specialmente dell'ultimo che, oltre ad avere dato all'Italia, cori le numerose e saggio leggi amministrative e politiche, — specialmente per l'igiene, per la scuola, per la giustizia, per l'agricoltura, per ì lavori pubblici, per le finanze, per molti pubblici servizi in Patria e nelle Colonie, e in ogni ramo della cosa pubblica una notevole serie di riforme assicuranti progresso, saldezza e fecondità di ordinamenti, — ha in pari tempo con le .proprie iniziative e con gli atti suol in più vasti campi, mercè il valore di un esercito e di una marina ben preparati e ben diretti, pieni di .ardore, di abnegazione e di devozione fino all'eroismo, dal più umile soldato fino al più alti condottieri, potuto tracciare per la storia del Paese nostro un'orma profonda ed encomiabile, cosi come nella mente e nel cuore del popolo nostro e in faccia al mondo intero — non si sa se più turbato o meravigliato — ha elevato a prestigio di vera grandezza, di vera gloria e di immutabile rispettò ti nome d'Italia. L'on. Calissano nota che basterebbero le leggi sul monopolio deHe assicurazioni, per la conquista della Libia e per il suffragio universale ad illustrare l'opera del Governo che le propose e del Parlamento che le approvò. A questo punto l'on. Ministro mette in rilievo il grande successo avuto dalla legge sulle Assicurazioni di Stato: la fiducia del popolo, che accompagna il provvido istituto; il merito speciale dell'on. Nitti. L'on. Calissano. constatando la veramente colossale forza finanziaria messa colla legge sul monopolio delle assicurazioni a disposizione dello Stato, i evi bisogni crescono ogni giorno, ed al quali è doveroso provvedere per la completa sicurezza sua e per assecondare e tutelare lo sviluppo crescente del Paese, dice che sarebbe tratto a dimostrare come la legge da lui proposta per i conli correnti, postali — che non potè essere discussa — oltre a rispondere a vere necessità di servizio ed al bisogni specialmente dei piccoli centri rurali, servirà a costituire un'altra poderosa forza finanziaria in mano dello Stato, messo cosi In grado di assolvere a molti ed argenti doveri, anche riguardo a tutti i miglioramenti già votati ed iniziati nel suo Ministero e specialmente nel telegrafi e nel telefoni. Ma, ricordando la promessa a sè stesso di non far servire la odierna solennità ad una esposizione di quello che egli ha fatto, nè di ciò che si propone di fare, dichiara che tratterà dell'argomento e della proposta di legge sui conti correnti in altro momento, anche per confutare, spera vittoriosamente, le autorevoli ma infondato critiche di coloro stessi che contrastavano la legge sul monopollo come soffocatrice di salutari Iniziative private. Invece l'on. Calissano, autorizzato a ciò dall'amico e collega on. Tedesco, il rigido ma intelligente custode del Tesoro dello Stato, è lieto di confermare che le grandi disponibilità finanziarie che la legge sul monopollo delle Assicurazioni procura allo Stato* serviranno specialmente e tosto (anzi la. forma d'Impiego già fu iniziata) al cosidetto finanziamento delle Imprese di costruzioni ferroviarie all'Industria privata, contribuendo anche in tale modo alla ricchezza del Paese. Esaminato l'argomento delle Assicurazioni di Stato, l'on. Calissano passa a ricostruire — a larghi tratti — la stona del suffragio universale, ricordando i precejlBntl della grande riforma e le polemiche e opposizioni che l'accompagnarono. E dal ricordati precedenti trae la conclusione che la legge sul suffragio universale non fu la vittoria di un partito, e constata che per molti segni esso non servir*, almeno nel ■prossimi comizi!, al trionfo di alcun partito ad esclusione di altri e tutti invece se ne potranno giovare per chiarire 1 loro prograontoli t / partiti e le lette imminenti Previnoni E in verità, quantunque il periodo della lotta In alcune Provincie almeno già sia. avanzato e fervoroso, nessuna traccia finora di asservimento di masse rurali, e di vero assorbimento di queste a vantaggio di un partito., ■0 sia per un partito specialmente l'incertezza dei capi, dubbiosi essi stessi dei fini, dei mezzi di lotta, forse più che del risultato immediato, dell'esempio che ne verrebbe e dalle sue lontane non .riparabili conseguenze, o sia lo scolorimento ai certi programmi dovuto alle stesse esagerazioni che contenevano e égle.. umilianti constatazioni dei profondi insanabili dissensi fra uomini chg parevano insg», parabilmente avvinti dalla stessa fede, o'sW ancora la realtà del fatto che la nuova massa elettorale si confonde con la vecchia, -e ■ sarebbe vana finzione il 'distinguerle, come varto il tentativo di separarle o di mettere in contrasto classe con classe, in un Paese che, come 11 nostro, è in formazione e che per prò; gre di re abbisogna soprattutto .della solidale coopcrazione di tutti — o sia infine per la dimostrata «attitudine e fermezza del partito che ha il suo Capo _aj Governo, a risolvere i problemi più arditi della legislazione 'sociale, a favore delle classi pia umili, senza assumere etichette o scambiare emblemi di altri partiti, certo è che i sintomi primi della lotta, non la fanno 'apparire, nelle finalità, nei metodi e nei .successi, diversa, profondamente diversa dalle precedenti. Certamente saliranno in Parlamento molti uomini nuovi, ed è ad augurare 'portino con sè, tutti, espressióni di correnti politiche nuove, e siano veramente gli eletti dell'allargato numero di consensi, che deve servire a maggiore dignità, a maggiore sincerità, a maggiore sicurezza dell'ufficio. L'on. Calissano però si affretta a dichiarare che la profonda .mutazione nella rappresentanza collettiva, che non sarebbe possibile, o almeno probabile. In questi primi comizii, lo sarà Invece in altri non lontani. Ricordando le numerose ed autorevoli previsioni di eminenti parlamentari circa il prossimo trionfo dei partiti organizzati, egli dichiara di non prestar fede alla possibilità di quelle cosldette organizzazioni forti, tali chiamate perchè in esse, o dopo speciali condizioni di ammissione, di premesse e di sanzioni, o per collettivi, inseparabili interessi, l'elettore lega sè stesso cosi strettamente alla organizzazione di cui fa parte, da vedersi soppressa, con la libertà piena delle discussioni, delle distinzioni e della scelta, anche quella dal voto. • « Questa specie di organizzazioni, delle quali non mancano esempi altrove, ed anche da noi. sono contrarie all'indole, alla mentalità del nostro popolo anche del contado, a tutte le sue più note tradizioni. ' « Esse, a base di costrizioni morali, o di interessi non confessabiii, o non attecchiscono, o si spezzano sotto l'urto della stessa violenza, che è riuscita a formarli e a dar lóro una effimera esistenza». L'oratore, invece, dice di credere malto di più alla enicacia .della preparazione degli amimi, aperta; cioè; pubblica; diretta indirete, graduale, alla conquista delle menti e al culto assiduo dello tendenze: degli interessi, delle simpatie, cioè." alla lenta, sioura formazione delle coscienze pubbliche. « A questi nuovi orizzonti — raccomanda 11 Ministro Calissano — aprano gli occhi e l'anima i giovani desiderosi di servire il Paese e di servirlo con la educazione politica, (che vuol dire istruzione, moralità, forze crescenti) delle masse rurali, che dovranno divenire e diverranno vere forze coscienti nello Stato ed influire su di esso, ma trarre gradualmente anche da questa loro diretta partecipazione alla vita pubblica una copia di beneficìl maggiore di quella di cui potevano finora fruire ». / problemi del futuro L'on. Calissano enumera, in rapida sintesi, quali potrebbero e dovrebbero essere gli stud * da prepararsi e le quesUonl da agitarsi in un futuro, sia purs pròssimo, nel Paese, dopo idonea maturazione del modo e dei mezzi onde siano a risolversi 1 relativi problemi, tutti riferentisi alle condizioni delle masse rurali, problemi di ordinamento amministrativo di semplificazione di funzioni, di decentramento, problemi d'igiene di acque, di acque sane, di abitabilità di case, di ospedali,.. di soccorsi d'Urgenza, di malattie Infettive, di luoghi d'isolamento, di ricoveri per vecchi inabili, di orfanotrofli, di pulizia, di abitazione, di piazze, di mercati, di vie. di pozzi, pulizia la cui trascuranza perpetua il grido, che pare bestemmia ed è verità, essere l'uomo il pegnìore nemico del suo simile. « Cosi altri problemi si affacciano e dovranno essere a tempo risoluti relativamente alla istruzione nei piccoli Comuni e nelle campagne scarse di scuole, non sempre fornite di insegnanti, e prive di mezzi di insegnamento completo, senza scuole serali e con la conseguenza che dopo il mal digerito pane primo dell'insegnamento, o questo reso presto inefficace, chi vuole istruirsi ancora non ha che il seminario o la scuola normale, o miti rette, o pronti e pietosi riguardi, e quindi, o sacerdoti, q maestri, o maestre; nessuna metodica e progrediente istruzione agraria; la scuola che ha questo nome è lontana, costosa e adatta quasi sempre più a laureandi che a ligii di ranipagnuoli. desiderosi di istruirsi per la pratica o per la vita. Problemi di finanza e di tesoro nella sapiens te ed equa e feconda ripartizione dei carichi e del benefici, questi anche mediante gli Idonei assegni per 1 pubblici servizi. Problemi di finanza e di tesoro che dovranna, a tempo più favorevole e dopo matura constatazione di bisogni veri e di utilità sicure, essere risoluti e favoriranno non solo la pubblica economia, ma la tranquillità e l'ordine pubblico, rinnovando molte fra le spente allettative della vita rusticana, e giovando cosi a sfollare le troppo pletoriche città, intente con mezzi talora artificiosi a dare lavoro e pane a chi ha disertato le campagne. E cosi egli accenna ad altri problemi di lavoro, di assistenza al lavoro, di salari, di infortuni, di indennizzi, di pensioni, di assicurazione contro le complete fallanze. quelle che specialmente flagellano a fine stagione, cioè a raccolti imminenti e a lavori compiuti, resi cosi completamente improduttivi con una sola alternativa nei contadini e piccoli proprietari, » di contrarre debiti per provvedere ai carichi di ogni genere, o di scioperare, e nellunico modo che loro è possibile e non impunemente, cioè di emigrare per sfamarsi, mettendo, come suol dirsi, la chiave sotto l'uscio. L'on.' Calissano continua accennando a problemi di lavori pubblici, di torrenti, di frane, di ponti, di strade, sovratutto di strade, entro e fuori l'abitato: dalle umilissime ma tanto proncue vie vicinali a quelle comunali e di allacciamento alle frazioni isolate, col Comuni vicini, con le città, con le stazioni, mezzi per rompere l'isolamento e per dar sfogo all'industre lavoro della produzione agricola, mediante idonei e rapidi trasporti; problemi questi nella cui soluzione sta anche quella di altri problemi riflettenti la tutela dell'agricoltura, il suo perfezionarsi, la garanzia della sioura, abbondante e quindi a buon mercato e buona alimentazione delle campagne, ma anche delle città. Ricorda inoltre altri problemi di giustizia e di amministrazione di giustizia-. d'amministrazione di giustizia, cioè tribunali giudicanti, preture ben distribuite, e facil mente accessibili e in grado di compiere l'alta e continua funzione: ma sovratutto problemi di giustizia in tutti 1 rapporti che riflettono le classi agricole è speotalmttts In quelle parti delle laggi che creano a danno dei più lon- aal dai centri della vita Intelligenti e delle elativa comodità, di apprendere e di provvedere (quindi dei più ignoranti costretti a fidarsi nella intelligenza, nella diligenza, nella onestà di mandatarii che non possono neanche iberamente scegliere e che non conoscono), che'creano, dico, regolano inflessibilmente i ermini e le ipotesi delle cosi dette implicite ma inverosimili rinunzie, delle decadenze insospettate ed irreparabili, del rispetto pieno sempre, in ogni caso della cosi dettfi cosa gludicata ~"che_oramai e non per una classe soltanto di cittadini vorrebbero, giuristi, ad un tempo dotti e pratici, rivestita bensì di una presunzione, sia pure fortissima e resistente di verità ma non consacrata come un vero assoluto ed Irrevocabile anche ..quando è evidente l'errore involontario, l'Inganno non_facllmente visibile, la falsità non immediatamente controllabile; errore .inganno, falsità, unico fondamento talvolta della cosa giudits&ta L'on. Calissano si preoccupa della possibile e, anzi Jacile, obbiezione che programmi di questo genere possano essere considerati come in antagonismo odioso ad altri per le migliorie da introdursi nei centri urbani e di preferenza nelle grandi città, e por le concessioni speciali da queste invocate a diffusione di spe*ciali servizi, a soddisfazione di speciali bisogni. Egli è convinto cho non può in Italia, o almeno nella maggior parte delle sue Provincie, sorgere un durevole e serio conflitto di interessi tra le masse operaie cosldette urbane, viventi nelle officine, e quelle delle campagne, conflitto di interessi ohe. secondo le previsioni di'alcuni, dovrebbe più tardi mutarsi in serio conflitto" politico. Qualche fatto isolato non potè mancare, ma da ciò non sarà possibile assurgere a timori di generali agitazioni o conflitti in tale senso, da turbare profondamente il corpo elettorale cos'i da averne ripercussioni vere in Parlamento.' ' 'Come non ammette che in Italia sia possibile la costituzione di un vero proprio partito confessionale cattolico, che, come disse Pan. Sonnino, avrebbe in Parlamento di'mjra sovra ogni altro l'interesse confessionale, cosi non crede possano sorgere veri partiti di classe., i quali cioè mettano a loro programma di azione parlamentare il trionfo degli interessi di una di esse. • Conchiudendo, su questo argomento l'onorevole Calissano afferma che il Governo che con piena fiducia ha proposto la legge sul suffragio universale, ne attende 1 risultati con uguale pensiero. ^ • La Libia . A proposito della Libia, l'on. Calissano dichiara che, per quanto l'Iniziativa prudente e coraggiosa che portò il Paese alla conquista delle nuove terre, il valore delle armi e la sag¬ raddj, gezza degli ordinamenti e dei procedimentiche riuscirono a compierla, la sagacità e lafermezza che ne ottennero il riconoscimento, costituiscano il fatto più segnalando nella recente storia parlamentare, egli non intende, dopo tante e solenni celebrazioni di avvenimenti e di persone, rinnovate fra l'entusiasmo del popolo nelle nostre terre che diedero pure a quell'impresa ingenti cuori e vite, ripetere inni e provocare nuovi e facili plausi. Dura bensì il fragore delle armi, ma già sentiamo l'entusiasmo del lavoro della civile redenzione, lavoro che impone i pensosi raccoglimenti sia per consolidare le nostro fortune, sia per trarre dalle sudate vittorie i maggiori benefici. L'opera del Governo, del Parlamento, del Popolo non poteva essere più concorde, più efficace più gloriosa, e ciò ricordando ed illustrando Il ministro chiude il suo dire invitando i pre- ranti ad acclamare all' Italia ed al ano Re. L'oratore, che tratto tratto è stato Interrotto da applausi, alla fine è salutato da una grande ovazione. Le impressioni Il lungo discorso dell'on. Gallssano, molto particolareggiato specialmente nella parte riguardante il programma di legislazione sociale e che l'onorevole ministro, pronunciò a voce sempre alta è con intonazione commossa.e vibrante, fu ascoltato con viva attenzione « con grande deferenza dall' immensa folla j che Intanto, dentro ed attorno al padiglione, si era andata accalcando. Grandi applausi furono tributati al ministro, quando, a nome di Giolitti, promise che i diritti delle terre delle Langhe non sarebbero stati dimenticati e quando fieramente protestò contro i tentativi di distaccare dal collegio di Cuneo questo suo lembo estremo per aggregarlo ad altro collegio, e quando parlò con larghe promesse della risoluzione del problema ferroviario per congiungere questa bella, ricca ed operosa terra col mondo civile. E come il pubblico aveva calorosamente salutato 1' « Inno a Tripoli », suonato dalla banda cittadina, cosi entusiasticamente acclamò l'accenno all'impresa di Libia, che il ministro fece con ardente parola. Ascoltò l'uditorio con molta deferenza e con frequenti segni d'approvazione tutta la parte del discorso riguardante la legge sulle assicurazioni di Stato, interessandosi vivamente alle cifre esposte dal ministro per dimostrarne il successo indiscutibile e confutare ancora le obbiezioni degli avversari. E pure una vera ovazione riscosse l'on. Calissano quando, parlando del suffragio universale, disse che era stato ben scelto il momento per fare approvare questa legge, perchè le classi che avrebbero potuto opporre una cieca resistenza a che la legge giungesse in porto, non potevano in quel momento impedire la rivendicazione dei-loro sacrosanti diritti a quelle umili classi, che avevano data tanta parte di sè, senza distinzione tra alfabeti od analfabeti, ai trionfi ed alle gloriose conquiste d'Italia, i problemi agricoli, poi, che il ministro trattò con speciale amore, interessarono la maggior parte dell'uditorio, composta di agricoltori, che prese vivissima parte, applaudendo tratto tratto, inneggiando a Giolitii ed al suo Governo, incoraggfando le promesse dell'on. Calissano con applausi ed acclamazioni, acclamaziom che alla chiusa del discorso inneggiante liricamente alle glorie dell'esercito, alla grandezza della Patria ed al Re, si rinnovarono entusiasticamente. ■ Molti deputati, senatori, autorità, si affollarono intorno all'on. Calissano, il quale ha parlato due ore e mezzo circa, complimentandolo vivamente, mentre l'on. Battaglieri lo bacia con effusione. Ormai l'ora è tarda e, dato le poche automobili a disposizione dei novecento convenuti, tutti tumultuosamente si orecinl tano all'assalto dei veicoli che devono rinor tarli ad Alba o ad Acqui colla speranza di poter giungere in tempo a prendere gli ultimi treni, speranza che per la grandissima parte dei convenuti è fallita. Ma. la popolazione di Cortemilia, che non aveva affanno e preoccupazione per rincasare come la maggior parte degli elettori degli altri Comuni, continuò a lungo le festose acclamazioni al ministro \ sera, mentre le musiche intuonavano inni'patriottici e dal balconi e dalle finestre si sventolavano entusiastiche bandiere e si gettavano flor*Vlon; Calissano in automobile ritornava ad Alba, la bella città cho signorilmente aveva voluto fare, nello storico suo Palazzo Comunale, gli onori di casa ai giornalisti ed alle autorità convenute al convegno politico del suo collegio.