I banditi nella Gallura

I banditi nella Gallura I banditi nella Gallura Una storia di odi e di delitti (Per telefono atta Stampa) Roma, 13, notte. I fasti dèi brigantaggio rivivono in Sardegna in forma impressionante. Le aspre montagne della Gallura son battute da briganti, o centinaia di soldati od anche un forte numero di carabinieri sono alla ricerca della famosa banda Corraino, sulla quale la direzione generale della P. S. ha posto una ta-J glia di quaranta mila lire. Un redattore del • Giornale d'Italia » si è recato sul luogo ed ha raccolto interessantii particolari intorno all'esistenza ed i misfatti della banda Còrraine che scorrazza nei pressi di Orgosolo. La berretta piena d'oro «Erano ad Orgosolo due famiglio assai iucche, una con a capo Giovanni Antonio Corraine, l'altra con a capo la sorella Giovanna, sposata a certo Cossu Costui aveva uno zio, Diego Mòro, vecchio influente e danaroso} che pare abbia fatto fortuna,, all'epoca in Citi le bande terrorizzavano tutta la Sardegna con le loro rapine sanguinóse. Si dice che' in ■una di queste spedizioni, mentre si stringeva di assedio, a notte alta, la' casa di un vecchio quattrinaio, costui, pauroso per la vita, gettò da una finestra a Diego Moro • una ' a, getto v,o,^o «imui a, _« -.e- ~— berretta sarda piena da marenghi d oro. Sopraggiunta in queir Istante la forza gli Orgosolesi si die- dero alla fuga senza avere saputo del bottino raccolto- dal capo della banda, che, invece di dividerlo, come era suo dovere coi suoi fidi, avrebbe taciuto l'episodio e si sarebbe tenuto tutta il denaro. Egli glooò così rapinato e rapmiatori. Comunque, quella berretta piena di marenghi fu rorigihe delle tragedie attuali. « Nuovi Rantaau » , .... ...... * . Diego Moro, passando all'altra viìta, lasciò In eredità due terzi della, sua fortuna alla nipote Giovanna ed un terzo al nipote Antonio; donde, per cosi arbitrario lascito, tra fratello e sorella, e arfindi tra le famiglie Còrraine e Cossu, di cui essi erano i capostipiti, sorse l'inizio deli dissidi chè.-andarono aggravandosi 'eer il rifiuto opposto ' da Giovanna Cossu di tiare in isposa al figlio del Corraine.Carmine la propria figlia Maria. Ragioni sentimentali e di interessi venivano cosi intrecciandosi de'ganerando in uh vero e proprio odio tra lo ' due famiglie. Tra esse cominciarono poi le minacele, circa otto anni fa, sembra, per provocazione dei Còrraine che erano i più' focosi, ì più ardenià. ed 1 più offesi. Alle finestre dei Cossu, a quelle dei loro amici e dei loro consanguinei si mettevano di notte deBe. palle di fucile; nei loro ovili si -tagliavano i garretti alle pecore; si incendiavano i loro boschi; si abbandonavano sulle loro porte pelli di capra forato ,da, proiettili; tutti codesti erano simboli di minacele gravi e desiderio di aspra vendetta. Si attendeva che il primo sangue fosse sparso tna le due famiglie attorno a cui si stringevano due opposti partiti come nelle lotte medioevali. Tutti gp abitanti del paese attendevano ansiosi là favilla che accendesse il grandia incendilo. Un giorno venne l'occasione. Carmine Còrraine, figlio del vecchie, diseredato, si Drovava nell'aprile del 1907 a pascolare il proprio gregge quando venne a lite con tale Egidio Podqa, imparentato coi Cossusostenitore dei loro Interessi. La lite divenne presto violenta. Il primo sangue Carmine Còrraine cadde tra la sua mandria cadavere, con una fucilata al cuore. Il Podda, Che lo aveva ucciso, venne arrestato e processato; ma 1 giurati di Oristano ritennero Che avesse agito per legittima difesa e lo mandarono assolto. Tutti gli Orgosolesi ritennero il verdetto ingiusto e dovuto alla influenza ed al denaro dei Cossu. I Còrraine cercavano una riparazione alla violenza nei giudizi sociali. H paese era con la .famiglia,. Cor- r&ine; coi diseredati; con coloro che si erano ■nessi audacemente e palesemente fuori dellalegge e che non sognavano che di Vendicarsi còl sangue. I Cossu e il loro partito continua^ . ivano a" patire gli stessi danneggiamenti! Non vi . era mese ■ ette _ non si incendiasse qualche loro proprietà, che i loro armenti non avessero 1 tendini recisi in modo misterioso. Ma non bastava. Occorreva vendicare la morte ton la morte. Nel febbraio 1910 uno dei Cossu, Andrea, era col suo bestiame, quando si accorseiche una mucca gli era stata involata da sconosciuta. Li rincorse, venne a conflitto è fu ticoisó con tre fucilate sotto la roccia. • La sete di vendetta non era placata. GU .assassina ali franitiumaTono il cranio con una pietra, gli segarono il collo ed attaccarono il fuoco alle vesti perone il cadavere fosse— TV«~ — v.™^,™^ iu^vBoempiato. Un servo, che fu testimonio impotante del dramma, giunse a casa Cossu trafelato^ ed _Miniunciò sulla porta: » Hanno diVòna/to Andrea! » Una scomparsa misteriosa La Giustizia intentò processo contro tre uoinini defl partito Còrraine, su cui si erano raccolti indizi di colpevolezza. Uno di essi, iDevag-gds, è. fra i banditi di oggi. La guerraBangutnosai continuò felicemente mentre Còrraine acquistavano il favore del paese. Cossu cominciarono a temere della propriaBlcurezza. Erano tre giorni da che la salmadel Cossu era scesa nella tomba, quando un Buovo episodio tragico si verificò ad Orgosolo. Il vecchio Cotrraine — origine di tanto Odio fra le due famiglie — scomparve di casa misteriosamente. I famigliari ed 1 ' servi, per due giorni fecero invano deUe ricerche. Iffiog^^o^^o,^Su^J^venuto in fondo al pozzo deUa sua casa. Scredette al suicidio del Còrraine, ma si sparsanche la voce di un delitto. Ognuno di questi uomini. sentiva il bisogno di mettersi alfiiiniuort della legge, dì circondarsi di una aureola di pauroso rispetto, di cui si circondano qui 1 banditi ed i rapinatovi.- Il primod imbracciare il fuctte e a darsi alla macchia fu Succo Onorato, amico del Devaggis, arrestato .come autore del delitto Cossu. Egli cominciò a battere la campagna, inutilmentiloeroato dai carabinieri. Nella notte del novembre 191Q. mentre Orgosolo dormiva trancrudlla nel rigore ' deU'invermo, una .terribilesplosione scosse ogni abitante dal sonnoQuattro frultuccie di dhiàuriite erano state ifdtte esplodere ai quattro angoli della casa Cossu; che solo per la deflcenza deU'esplosivo usato, resìstette alla traffica minaccia. Dopo quell'ateo i più perseguitati emigrarono, alcun} a Nuoro, altri in centri più lontani. Intorno ai latitanti si stringevano altri ribelli4 II capo bando , ;jSu tutti campeggia la figura di CòrrainGiovanni.: Il primo conflitto con la forza avvenne nel novembre del 1910. Una 3quadra. di carabinieri s'imbatte nel Francescco^faprìTfuocr^ battè-da leone, cadendo • infine criveUato d proiettili, in paese ognuno ritenne che là jorJ Frza fosse riuscita a raggiungere il Devaggis zlper la delazione degli uomini del partito coCossu. Eu la goccia .che colmò il vaso del- ml'odio. La banda giurò lo sterminio dei Cossu sve dei loro sostenitori. Essi non si azzarda- veyano più ad uscire* che armati e sotto la tu- datela della pubblica forza. Ovunque i banditi " trovavano traccie dei loro nemici scorreva il ci^,?„uf„ neU?-via n primo ad. essere ucciso ranell agosto del l»U, fu Giuseppe iPiredda, del- zaa* dei Cossu. «in colpo di fucile alla nviatoMrAlttJff0 SUHa coh wnHri8, "E?81- d?P°- Ant?nl° Plredda, marito na g&eMcàr^ ™PatteTSaviSS^iiSi^yn"^^^'^Sa fu fatto WgTid i£ia scarda di fu* diate. Egli spronòV cavallo af kbìoddo dmentre i proiettili fischiavanoattornoa lui m-Il 1S giugnS., Antonk^sS par"en^aert Coli dsu. anch'esso odiatissimo, era in casa sua. Cnel paese. Calava la sera, ed egli, con la ma-: dre ed una sorellina decenne, era intento copresso il fuoco a preparare la cena Ad un sitratto si spalancarla porta ed apparvero iban- n diti con i fucili spianati, che, senza dire una sp parola, uccisero con tre fucilate il loro ne- n mico e >'•> n ..uk «« davere i o e , i i i i o a e a e l e l o a ; l ' ^ n anche oggi è un.uomo UjvalW^ *, tì _ . .„„ (Nferirono la sorella, n Succu cadde ca-,min grembo alla vecchia madre, che inicolse l'ultimo respiro. 1 ne raccolse Una catena di delitti Cuna catena ai aanni . (Dopo lui. Salvatore Pisano, zio di uno del ! aSuccu, che era odiatissimo, si recava al pa-'2scolo a cavallo, con un suo figliuolo giova-1nnetto, quando una scarica di fucile li colpì-1 sIl padre ebbe spezzato un braccio, cosicché ^tonsi——11vapnte. n figlio ricevette 'un proiettile alla coscia La sete di vendetta non sl era spenta. Antonio Podda, altro consanguineo dei Cossu, sl recava a cavallo, la sera del Sabato Santo, all'ovile, regando fra le braccia 1 doni tradizionali che i padroni offrono qui in tale ricorrenza ai loro servi. Sur una via di Orgosolo fu affrontato dai banditi ed .una fucilata al capo lo stese.a terra cadavere. Fu anche ucciso il cavallo, che cosi non abbandonò nella morte il padrone. Il partito dei Cossu aveva le ore contate. Nessuno dei suol membri, levandosi alla mattina, sapeva se alla sera avrebbe conservata la vita. Le Autorità governative sollecitate dai perseguitati e impensierite dei casi Pericolosi cominciarono a P^«!$aE^^ ffiSSM,1 «lazzi di Nuoro; furono raddoppiate le stazio- ! ini dei carabinieri; si fissò in Orgosolo un distaccamento di truppe, coi militi della be- dare6?aacaccia ai^httitanti^ed hmne fu Ira*-|dposta .una taglia di 40 mila lire. Nonostante ml'abilità del funzionario e degli ufficiali pre-|mposti alle ricerche, e nonostante l'instancabile | pzelo dei soldati e dei carabinieri, noncuranti itdelle fatiche e dei disagi, soldati e ^carabi-1 csde o n a e' u sa il e nieri sono sempre in lotta aperta col banditi Questi furono sempre e probabilmente saranno sèmpre inafferrabili. Una retata di favoreggiatori L'autorità, dopo aver fatto tutto quello che era possibile fare, si convinse che l'unica speranza di successo era riposta nel togliere la libertà ai principali favoreggiatori .dei .latitanti, impersonati nei loro parenti ed amici. Infatti, una'notte dello scorso giugno, mentre il paese dormiva senza sospetti, pattuglie di soldati e di carabinieri piombarono nelle case dei favoreggiatori ed operarono più di trenta arresti. Fra gli arrestati sono la madre, i fratelli e la sorella del Còrraine. La sorella è un mirabile flore rigoglioso di bellezza.. Passando ammanettata fra i carabinieri sotto la casa dei Cossu, levò- il braccio scultoreo verso la finestra dei nemici ed imprecò contro di loro per la rovina che avevano provocato nella fa^ miglia. I trenta arrestati furono condotti in carcere a Nuoro e saranno tra breve processati per - associazione a delinquere. Uno solo degli arrestati, spezzati i ferri, riusci a fug¬ gire, mentre su un carro veniva condotto in I carcere, n provvedimento dell'autorità aumentò ■ l'odio dei banditi verso i Cossu e si credette che questi, forti delle loro influenze, avessero iprovocati- gli arresti. Questi singolari- banditi, che hanno fortissimi gli affetti famigliari, do-1 vettero provare grande dolore alla notizia che | la propria madre, la propria sorella erano con- ; dhtte.o,,1^tI%ln-»^«trrf- m^i^'carahl v.,che nella notte dell arresto, mentre i caraDi-, o-1 nieri trascinavano via coi polsi legati la ma-1 e- ' are e la sorella bellissima di Giovanni Còrraine, i i- questi assisteva1 alla scena, protetto dàU'oscu-1 nttCdgrtddo-J c-i irità, a meno di cinquanta metri dal oarabij nieri stèssi. L'ultima vendetta' La vendetta fu fulminea. Il giorno dopo de- il gli arresti, il figlio di uno dei principali per- ' a, seguitati si trovava col suo gregge in campa-1 i, gna, in compagnia di un amico. Egli udì il Iicane ad abbaiare ed usci disarmato dalla ca-1a1 panna. Ebbe spenta la vita da una fucilata, a alla testa, che non gli consenti nemmeno un ! n oo a er Il lamento. Altri due colpi furono esplosi sul Isuo cadavere Questo scempio del cadavere è \ una specie di marchio della vendetta. La setedi sangue deUa banda non si spegneva nem-|merio con la morte. I banditi hanno dei fucili,.uttlmo modeUo, delle pistole Mauser ed ottimi, ^J 52^«^?ML^^ ^^l^^^e,*^: Si e ela no a eote onle o. e a gione. Èssi lasciano sempre una vedetta, che ;col cannocchiale esplora l'orizzonte. Al minimo | sintomo sosoetto, i banditi si involano e pàs- sano dove i soldati non saprebbero passare, Del resto, la rapidità con cui gli orgosolesi pas- sano per queste terre è prodigiosa. Si narra1 che uno di essi, visitato dal medico a tarda sera e trovato in gravissimo stato, fu rinvenuto all'alba seguente cadavere a quaranta chilometri dal paese!... I banditi hanno con essi una donna, Pasqua Devaggis, che sl è data alla latitanza dopo aver preparato l'uccisione tragica del Succu, nella casa di costui.