Ad Aosta, in una giornata di sole

Ad Aosta, in una giornata di sole Le escursioni del Club Alpino Ad Aosta, in una giornata di sole (Dal nostro inviato speciale) viatori 1'^m^^W^^T^^S^ Aosta, il, notte. Ieri sera, a Cogne, sotto un oielo stellato, bello per la meravigliosa purezza dopo l'orrenda giornata, gli alpinisti delle due carovane e i grappi degli Accademici e della S.A.R.l. hanno voluto Improvvisare, con quel fervore giovanile che non conosce stanchezza, una specie di carnevalata notturna, piena di brio e dl vivacità buona e schietta. Durante l pranzi nel vari alberghi del vili-aggetto caro al nostro Re e» ai Principi cac¬ con improvvisazioni poetiche, sentimentali, con non inopportuni richiami alla virtù della gente delle Alpi, delle buone e austere guide dei soldati alpini che hanno partecipato con adcCmcsMfioCLondet^ukte°r?ella°a^Tnd0 *^«2g "*u£VJn™L?lrei!?ne BvMHVwfflbatnen*p bdelle due carovane d'escursionisti La cordata al... "Gran Paradiso,,! Ho detto che Cogne, tranquilla e ormai de- caserta, ha avuto una notte di carnevale. Ieri erano scesi c'aito grange e dalie-baite una diecina di giovinetti coscritti, indossanti M bel giubbetto di lana bianca e grezza, con gli orli rossi e verdi. Avevano nna ! bandiera, qualche tromba, un mandolino scordato e una chitarra. I dieci cosorfttl, ben bevuti .« ^J^^U-MPJl^\J^ S?^?8*?*?0!1■. vocatori della carnevalata. Dove ci sono sei suonatori ivi c'è, suonato e «tonato, r/nno a Tripoli. Ieri sera una colonna di duecento o.pngressistC, con lai bandiera della leva, percorsero i viottoli del villaggio cantando e urlando. Poi una colonna formò una cordata umoristica, diretta dal cav. Paolo Pedretti, della Sezione Enza dl Parma, che invece del passamontagna aveva ln capo uh berretto da cuoco e brandiva, anziché la picca,' un ra- strallo da fieno. La cordata sl Tecò Sll'alber- ^ Gran ParadfE0- Aova imlrovvlso una dimostrazione al conte Cibrario e al membri della ^Direzione del Club Alpino, e al tenente degli alpini, Baratone Sempre in cor- data, gli alpinisti si recarono dinanzi alla casa del Sindaco, al Presbiterio, dove improv- v,sar°.n° u[>a ovazione al vecchio parroco, cacciatore dl camosci e scannatare di ghiac- ciaj. La bella ascensione al ghiacciài dell'Brbetch, del Lavacchi e del Montardlni pel Colle del Grand Neuron.. Era la prlma vo,lta ^ n CAl ^ Portare ln 1 il clou delle escursioni del congressisti era- no le due «te alla vetta del Gran Paradiso e alto, "nelle Vèglonf nevi, una massa non omogenea dl escursioni- sti, d'ogni età e d'ogni condizione, molti dei duali non avevano provato ancorale emo- *!oni delle lunghe gite sul ghiacci e le conse- comunicate e Inesatte, el componeva di 120 congressisti, di 20 soci della S.A.R.I.. di 6 Ac- cademict che erano ascesi al rifugio Vittorio Emanuele da Cogne, percorrendo il difficile ghiacciaio della Trlbulazlone, ' aspro, ricco di pendenze, insidioso per moltissimi crepacci, alcuni del quftli coperti da un lieve strato dPneve secca. -sta massa era preceduta da "0 euidp le miaiiopi «iella vallata .°HoU pltuto pSSSe con1 Lorenzo Croux. olcapo-guida.-Llnslgne signore del Gran Para- dlso — occhio termo, cervello sereno, piede e braccio possenti — sl dimostra entusiasta della riuscita dell'escursione. \ «Abbiamo avuto anche bufera, un po' di vento e nebbie — dico — ma gli escursionisti si, sono portati bene, benché non tutti allenati ^^F&i'^'P^'^^ non oflre Pencoli, ma è lunga e faticosa». Lorenzo Croux 6 specialmente entusiasta_del- !ja magnifica forma del più anziano dei gi- tanti, il cav. Beni, dl Firenze, vice-presidente di quella Sezione, un bel vecchio dalla barba fluente, di 54 anni e 3 mesi, e della più pie- C0la del!,e alpinlste Italiane, la piccola Gio- v*nnina Stura' tteHa SARl<. una cammina- itrioe sicura, esperta, non pavida, sempre sor- ridente anche sotto 11 sole acoeccante. anche avvolta nella tormenta, anche infracidata dal- la pioggia. Il cav. Beni ò uno dei più arguti spiriti nati lungo l'Arno: è entusiasta delle alte vptte e delle belle camminate: nella città meno alpi- nistlea e più molle d'Italia ha creato un gruppo di alpinisti solido, sicuro,' orgoglioso: egli è noto tra gli alpinisti e i congressisti d'Italia, col nome dl Cavaliere del podometro perchè Splende il sola! 0^l0f^^^ gg^ ° AÌ,^0BV,rt..r^ fiorava d'oro le al- * \ ^ Si Pa E e dm e la ^ngTcaVovana si SttteVa Tn viario pjr A- tiene in tasca il piccolo calcolatore del'passi. fusio"vittorie Emanurte 40.000 paVsl.~2ù.O0Ò dai Egli mi assicura che gli escursionisti della comitiva B hnnno fatto da Villetieuve al Ri- ^fnviu!' «rena ma un no' fredda le cento del lran bàetoo montamoso guglie del gran bacino montagnoso. i^^SWSiàà èsfiBà o« " i" tmS^Ln^^^tiS^^M r,elld 6ltiìl glcnla ael ^°le 51 veaevan0-- or ¥_» »u« A«h«»r,v» a.; ,h Ai,«n«ina «,i La gita pedestre da Cogne ad AlmavlUe^ sul-questi giorni °r no, la vetta abbacinante per candore del l0I»tan0. Monte Biaiico, le creste puntute ed ardue della Grivola, i lontani massi rotondeggianti del Gran San Bernardo. Scendendo a valle, come l'arte era quasi jnvenlaiei e\i escursionisti, specialmente quelli deUe Provincie dell'Italia Centrale notavano uno stPario contrasto: le donne di Cogne rac- coigono in queste mattine gli ultimi profumati fleni, rncntre le macchie acquitrinose dell'ai-; tiplano sono già coperte da un leggero strato dl ghiaccio. Le quattro ore di gita da Cogne ad Aymaville non hanno stancato: sl passava di meraviglia in meraviglia, di gioia in gioia, La gran luce mattutina donava alle selve, allecascate, .alle praterie alle alte pareti roccioseluci varie e magnifiche. Il dirupo colossaledelia Guglia del Pousset fece fermare estatici,col naso all'insù, molti grlmpeurs dl vecchiai fama, con un desiderio di ebbrezze vertigi-' uose... , Le genti della vallata, quasi non si sono ac-.5or.tedl noi, del nostro_passaggio: soltanto aEpinal una vecchia guida sventolava una bandiera, a salutare i passanti, che movevano a gruppi, senza fermarsi, fissi gli occhi pieni di desiderio al magnifico panorama del ghiacciaio del Trajo, delia Gnvoletta, della Punta Crevasse. Nessuna fanfara, nessun sparo dl mortaretti : i gitanti o tacciono estatici o declamano a gran .voce I versi del Carducci, esaltanti l'ardua Grivola. bella e le dentate scinMlarUl vette-, nella valle, orchestra divina, fremono le acque di neve del Gran Nomenon, in grande tumulto... Ad Aymaville i gitanti sono giunti verso le ore 10.30. Il bel villaggio feudale, protetto dal Castello dl Sarre, era Silenzioso, quasi deserto. La bella campagna ricca di pometl e le colline ornate dl viti rigogliose diede agli escursionisti un senso di caldo, di Italianità feconda, dl gioia: Aymaville è stata fotografata in cen- "° —* ™* * = ' bóngreStìstT avrebbero voluto rimanere colà gScongress'lst a lungo, sognando castelli e castellane antiche a. un nostalgico senso i di leggenda giacoslana. Un giovanetto romano trgià intrecciava, sulla piazzetta di Saint Leger, tr presso la fresca scaturigine dl acque pure, e un idillio con una fiaesanella: idillio poetico dell'errabondo nuovo con una nuova samari- p tana -,p . . ■ i/ •_ t [p AMM la yeja. • d Ma una teoria di rombanti automobili atten- ■ a deva gli stanchi. A gruppi dl venti o trenta s alla volta m poChi minuti, i congressisti sono n portati per il bel stradale di Valdlgue ad Ao-, v sta. imbandierata e festante. Ricevuti dal sin- ì,, daco da un rappresentante del prefetto, dalle u autorità e dal soci della fiorente sezione locale e del C. A. I., essi sono collocati rapidamente, s ordinatamente negli alloggi preparati negli P alberghi e nelle case private della cittadina a romana, ospitale ed austera, _v i gitanti, dopo quattro giorni dl alta monta- f gna. di solitudini, di purezza, si gettano — d K0n Ìmpeto - nel centri della civiltà: le edl- e cole del giornali, le botteghe da barbitonsore s ed i caffè. L'uomo è sempre, anche se alpi- m nlsta, un animale che ama la pulizia, la let-1 m tura e le bibite! Nel pomeriggio 1 congressisti, dopo aver vl- sitato i monumenti romani e cristiani dl questa città, che il Dauzat. in una delle sue pagine La bolla sala, ornata di ritratti degl'i Augi Principi di Savoja, fu affollata per qualche di alpinisti in maglione e scarponi e di b più suggestive, chiama un paradiso di romanità e di bellezza alpina, sono stati ospiti del primo magistrato cittadino, che, nell'aula ma gna del Consiglio Comunale, ha offerto loro un rinfresco. La bolla sala, ornata di ritratti degl'i Augusti ora belle seggio, che facevano gli onori di casa con somma cortesia e con grazia sorridente, ^S^'^SS^S^y^^J^'t^n^0"^0^. LM'SfigagSg» per ^ Per la sua Prima ascensione al Cervl- H0, J congressisti si recarono alla chiesa di Sant Orso, rievocando la memoria cristiana e Sav^10e,r,esca 5?,1A^tnlttore'„.1ì P^ore Giorgio Sìr^SlSS^iftf^?^*0' ^A"50 di Augusto, ^V0'?.! "Jl1 '™V à^u ^.n D, , ,, PmAlte ore 17, nel locali della Birreria Zlm ?fler?La"?' la ^r^"e,c?,el a *z,0,ne dl Aoste na °"ert0 ai congressisti un sontuoso ricevi- lS^S^^i^^^^f^ fraU!rn,ta «IPinisUca. per buona letizia, /[ banchetto ad Aosta \ Rallegrato dal concenti del Corpo musicale municipale, ha avuto luogo stesserà, nel cor tile arborato di una locanda, un riuscitissimo banchetto, al quale intervennero, colle auto- fi^.^'H,^ ^^naHve' 250 «ongresaistl od invitati. Alla tavola d'onore, col conte Clbra- rio. presidente della Sezioneidi Torino, e col mFPGGo presidente della Sezione di Aosta, sedevano il sindaco aw. Charrey, l'avv. Martlnet, pre sidente,del Club Alpino di Aosta, il rappresen tante del sottoprefetto, Vavv. Martelli, uno dei più valorosi esploratori delle Alpi aostenei 11 grande atomista abate Henry e altre perso nelità deUa politica e dello sport. . Allo champagne prese per primo la parola il conte Cibrario, che ringraziò Aosta, amica : degli, alpinisti, e sfolgorante nella cerchia delle sue montagne; ricordò l canti dl Car ducei e 1 poemi medioevall di Giocosa. Alla memoria dei due artisti tributò un omaggio di gratitudine, ringraziò per l'ospitalità avuta la sezione di Aosta e addito ai congressisti l'audace esploratore delle Alpi: l'abate Henry, degno di Gorret e di Chahoux, poeta e scul- hanno glorificato la loro terra nelle imprese| ^^^p^S^s^M Aosta' CaJo' cflP"aT10 ''^ alPinl. a nome rtè f,00' ,^U, GtaU di Brescia e per ultimo U- vet^no .^U atomismo, ohe fra grandi ap-| tore, Seguirono il sindaco dl Aosta, ohe ringraziò congressisti a nome della città romana, or- gogliosa di ospitarli e che offre ai giovani una . Seguirono il sindaco di Aosta, che ringi i congressisti a nome della città romana, o plausi ha additate al giovani te alte vette e ha ?a!ta12 la beUa mr>Tesa. morale ed energicaI della Su?ai'- I Aosta è rimasta animatissima per tutta la !seru Fino a tarda ora la piazza, maggiore d i sembrava una grande sala dalla vòlta tempestata di gemme. 4: LeSezionirappresentate al Congresso Ad Aosta oggi erano rappresentate quasi tutte le sezioni del Club Alpino Italiano. Secondo una specie di statistica sommaria fatta i da un membro, autorevole del Consiglio direto ttvb risulta che hanno partecipato alle escùr- stoni 150 soci della sezione dl Tonno, 44 di i quella di Milano, 40 di quella di Firenze, 24 - di quella di Roma, Le sezioni di Biella, di Brescia, di Genova erano rappresentate n spetttvaniente da 23. 14 e 13 soci. I congressisti spetttvanit a giunti "dai centri più lontani sono il dottori valbresa, l'autorevole Illustratore del Monviso, e e un giovane medico dl Penne, che ha recato e alle Alpi formidabili di' nevi e di ghiacci l'aro-e ma del pascoli della sua Maiella e del Gran , Sasso d'Italia, l'alta montagna insidiosa e a diruta del suo Abruzzo, terra stupenda come - questa dele Alpi, abitata, come la regione al- 'pina, da un popolo forte, paziente, ostinato. - nella buona e umile fatica ohe crea la civiltàaie che è la conservatrice déla grande tradi- no mone della Patria. e. i.