La seduta inaugurale del Congresso dell'Unione Magistrale nel Salone dei Cinquecento

La seduta inaugurale del Congresso dell'Unione Magistrale nel Salone dei Cinquecento La seduta inaugurale del Congresso dell'Unione Magistrale nel Salone dei Cinquecento (Per telefono atta Stampa). Firenze, 11, notte. Stamane it è Inaugurato nel salone del Cta(luecento a Palazzo Vecchio il dodicesimo Congresso dell'Unione Magistrale Nazionale. Intervennero il Sindaco, i deputati Hosadi, Peecei.ti, il presidente dell'Unione Magistrale, l'onorevole Comandinl, i tre vice-prestdentl Holl, Lavinio Soglia, M.ochen, il segretario generale Maroellini, la prof. Zanni, vice-presidente della Federazione magistrale fiorentina, il prol. Baldassaroni, ispettore generale delle «cuole Comunali fiorentino, 'Il cav. Del Vivo, assessore alila Pubblica istruzione, Orazio Bacei, molti professori e notabilità e circa mille congressisti. Alle ore 9,30 entra 11 gonfalone dell'Unione: 11 Congresso scoppia in uh grande applauso. Cli applausi si rinnovano, quando prende a parlare 11 sindaco di Firenze, marchese Corsini. Dopo avere ringraziato l'Unione magistrale di avere scelto Firenze a sede del 12.o Congresso, ricorda che la classe magistrale è quella che, per la sua missione, si avvicina e sempre più, dovrà avvicinarsi alla parte Più intima e gelosa della vita dei cittadini, alla vita della famiglia. Giustamente disse ti oe Alinoli che 11 nome di maestro è il più dolce che. dopo il nome di padre, l'uomo possa dare ad un altro uomo. Questo deve essere, col procedere del tempo, sempre meglio sentito dalla famiglia e dagli scolari, il maestro, soccorrendo il padre, deve completare nel fanciullo l'educazione morale e ci¬ vile. Dopo la famiglia, la vita tutta passa dalle vostre mani n maAstri a «tìarxia min.aaiie ^stre mani, o maestri, e attende nuo-più profondamente rimane l'assenza delle primarie cognizioni, dove invece la conoscenza è tanto più necessaria. Sopratutto è lo Stato italiano che confida nell'opera vostra. Conscia della vostra alta missione, la cittadinanza fiorentina sl allieta dl avere ln questi giorni nel suo seno una cosi bella rappresen tanza di educatori della gioventù italiana. Anome dl Firenze, che ama da secoli di ve-dere vicino tutto quanto, significhi cultura eistruzione, elio tante volte, e per sl grandi*«..m.. x ~, . il, ,. , i . "'V Stftt,a fUtt cult"ra,an,ma avvlva-tnce. che oggi vi apre cordialmente le portedl questo palazzo, e che in mostre speciali vi espone quanto qui si seppe fare in materia di assistenza scolastica: vi dò il benvenuto. Auguro che.l lavori del vostro Con¬grasso si svolgano sereni, fecondi di bene perva forza più vigorosa, più ccnsona ai suol Wsognl materiali e morali. Perciò vi segua- nó. vi incoraggino nel vostro arduo, faticoso e spesso spinoso assunto non solo l'Individuo e la famiglia, ma ogni organismo che rap- presenti una particejja grande o piccola del-la vita nazionale, i Comuni, l'officina, soprartutti* la grande massa degli agricoltori, dovetigni migliore inclemente della scuola popò-Parla quindi II prof. Giuseppe Baldasseronidirettore generale della scuola fiorentina, presidente del Comitato ordinatore. Ringrazia 1Comune per l'aiuto veramente proficuo preslato alla organizzazione del Congresso, perla mostra ordinata per dimostrare ai maestrdi tutta Itaiia i progressi compiuti dal Comune di Firenze in fatto di scuole e di assi6tènza scolastica. Saluta gli intervenuti a nodidattlci. La professoressa Ines Panella Zaninl p.ortaai congressisti il saluto della sezione fiorentinadell'Unione, con l'augurio che dalle presentlotte venga fuori il trionfo della solidarietàdella elasse. . L'on Comandini Iniziò oulndi subito ia^ZrXL^alZn d^llme della Associazione nazionale dei direttorrelaziono 'del Comitato direttivo dell'Unione Nazionale Magistrale. La relazione dell'oli. Comandi^ L'on. Comandini nel suo discorso ricambiaa nome dei maestri Italiani, il saluto che Firenze ha pòrto per mezzo del suo primo cittadino. Si compiace della riuscita della imponente adunanza, davanti alla quale egldeve dare conto dell'opera svolta dalla Commissione esecutiva dell'Unione magistrale nazionale, In rapporto ai precisi impegni assunli al Congresso dl Torino del 19M. E di queta azione che molti ritengono mancata eg'mu. aiiunt. tnt munì iw.nsuiio numi «in, ebparla con ricchezza di particolari, affermando avere l'Unione adoperato, entro e fuorj„i d.-i„„,„.,.„ . ^«del Parlamento nazionale, tutti 1 mezzi necessari per ottenere la pronta e completa applicazione della legge 4 giugno-1911. Se i ristiltati non furono tali e quali la organizzarione attendeva, non può attribuirsi a demeritodell'Unione, che non tralasciò d'altra partel'organlzzazlono interna, diretta a rafforzarle file e il senso dl solidarietà che essi affermarono nelle votazioni dei rappresentanti dclasse, nel vari! istituti in cui il Governochiamò i maestri a collaborare, e la nostra tanne, l o i, e o, o a . a o è a e opera di sprone e di incitamento sarebbe continuata, malgrado piccole disfunzioni inspiegabili, se il ministro Credaro non ci avesse costretti a rompere ogni amichevole contatto con la pubblicazione del regolamento sullo stato giuridico dei maestri, in cui si sancisco una disposiziono che lederebbe un diritto, il più Importante della classe. Qui l'oratore si sofferma a dimostrare le ragioni per le quali i maestri devono chiedere la revoca della disposizione circa il perr messo per i malati a tutto stipendio, ridotto adesso da sei mesi a due. trattamento questo che egli ritiene ingiusto, poiché gli Insegnanti compiono un lavoro molto diverso e più gravoso di quello degli altri impiegati civili, ai quali la leggo vuole, equipararli. Avanzata l'Ipotesi di incostituzionalità delle suddette norme regolamentari, l'oratore si duole che 11 ministro non abbia pensato a crearo un conveniente stato giuridico agli Insegnanti di asilo, e abbia trascurato la invocata riforma delle scuole normali, senza completamente occuparsi di quella scuola popolare, di cui, secondo l'oratore, ancora In , «ItaHa non gl ha mea> chlud0 a SUQ di8Corso e con una invocazione alla concordia, oggi tan¬ù n€Cessaria, in quant0 egU cred0 pP088lmo o |n momento dl una gr^de battaglia, battae :glia che sl dovra combattere per far revocarel ¬ che lo stato giuri¬ le suddette disposizioni dico sancisce. « Poche ore — dice fon. Comandinl — mi separano dal momento in cui dovrò co'nsea gnare ln vostr6 mani „ mandato che mi ave- n.T - te assegnato. Io sento però 11 dover* di as-ia o niti n Un incidente Alle ore 15 11 presidente, on. Comandinl,apre la seduta pomeridiana, e comunica 1A j n°mi dei membri della Commissione che do-»-'vra attendere al lavori del Congresso. Equln-e iai da la Parola ai rappresentanti dei partitidi 0 Tt1el,c Associazioni aderenti, i L'on. Pesctìttl reca al Congresso il salutoa-!del partito socialista Italiano, e considéfa l e £aegtrl come g(J0l Mm aUeati ,a con.li ann¬ quista dl tutti .1 diritti del proletariato. Segue l'on. iPletravalle. che. a nome delpartito Ta dicalo italiano, porge il Saluto alCongresso, e rammenta che il partito cui esr |so appartlene dlede t prlml uomlnl che con l 'sicurarvi che non esco dalle file dell'Unione- i magistrale, ma vi rientrerò come sempliceo 1 gregario. Per darvi prova cho saprò, comeo ora 'da capitano," mostrarvi la mia incrolla- bjie je(j0 l- vivi applausi accolgono la fine del discorso r ! dell'on. Comandinl. e j indt 0 dichiarata chiusa. la seduta. Il Congresso continuerà nel pomeriggio 1 suol lavori. ò- jdussero rUnlonc gul senttero delle con<nJiSte:i Luigi Créderò e Umberto Carati!. i, e¬ 11: rompono l'oratore. A queste parole scoppiano l malumori. I congressisti, con grida e denegazioni, Inter-eer L'on. Comandini certa di frenare il tumulto; ma le invettive ,e i fischi sono incomln-ri;ciati, e difficilmente si riesce a comprendere o- j quello che i congressisti vogliono, si- L'on. Pietravalle si ritira, ma un applauso o- lo richiama alla tribuna, ove egli torna, e rl-ta| na'• incondizionato alla loro classe. ntii L'avv. Mesehiarl, del tà 'l'avv. Di Scanno, per: inali, Il prof. Ceccaronl'. _ a'misti, il prof. Moro, per gli Insegnanti medil;.» P-r. Galoppini, per gli Ispettori e i vice-ispettori scolastici. 11 dottor Prunelll, per Imedici condotti: Debastlan e. Del Bono, perla Confederazione generale del lavoro, for-mulano voti augurali por la scuola e per ' maestri. ri ' stabilitosi il silenzio, termina, applauditissimo il suo dire, assicurando l maestri che ilnartito radicale darà tutto il suo annegatopan.no raaicaie aarn. luii.o u suo appoggione a, itmli iSulla relazione A questo punto assume la presidenza Som- glia, dichiarando aperta la discussione sullaa- relazione della Commissione esecutiva, chen-; nella seduta antimeridiana ò stata riassùntae- ! dall'ori. Comandini 'l I ^aria D'Amato, cne critica l'opera della'| , . n-1 Commissione, esecutiva dell Unione maglstrari 'e nazionale, o rimprovera all'on. Comandin« .li avpre titpso a nrestito la nersona del mie- d avere preso a. prestito la persona nei mi p-, nistro per un diversivo. «Il ministro — diceri- l'oratore — ha fatto il ministro, ma l'Unione a- non ha fatto costantemente il suo dovere »; oto a prova del suo asserto, cita alcuni fatti In e, cui l'Unione, sapendo che gli interessi-dl clasre ?e venivano palesemente offesi, credette dr- jnon intervenire. di' Parlano ancora Alberici e Rumo, in favorno ! dell'Unione. ra i La seduta continua.

Luoghi citati: Comune Di Firenze, Credaro, Firenze, Torino