Gli escursionisti hanno lasciato Cogne

Gli escursionisti hanno lasciato Cogne Le esenzioni del Club Alpino per le feste cinquantenarie Gli escursionisti hanno lasciato Cogne {Dal nostro inviato speciale). a o i . . n e i ne ui r i no si la alco i i, oso ono no ca ul ci rni. c), oale tà Cogne. 10, notte. Ieri sera, con un tempo umido e freddo, tra' e ia ioluta ri io eoo, lo e fiIn ri aro Erere ro no a re ne di oo, a, la, ro m le 19 e la SO, entravano a Cogne, dopo una escursione di oltre quindici ore di marcia, i ventisette congressisti, ebe, sotto la guida e la direzione del dottor Ambrosio, avevano tentato l'ascesa alla Rosa dei Banchi! la bella vetta rocciosa e capricciosa che s'aderge sópra 11 ghiacciaio del Colle della Roésà é a specchio del Lago Miserin. Alla Rosa del Banchi La gita, incominciata alle ore 4.30, con tempo sereno e con freddo intenso, fu assai presto immalinconita da una fitta nuvolaglia che si alzava rapida c oscura dal sud. AUo schiarire, quando al.brivido dell'aria settembrina, cosi tersa e frizzante se il tempo è sereno, avrebbero dovuto offrirsi — quasi a refrigerio della fatica dell'ascesa — i massicci giganteschi del Rosa, del Cervino, del Gran Cotnbin, del Monte Bianco, la vastità azzurrina della pianura padana e le eteree vetta delle Cpzie e'dclle Alpi Marittime, invece dell'atteso panorama fantastico e solenne si presenta una enorme, bianchissima cortina di neve. E' tanto vasta ed egur.le *-he sembra un mare in calma: ma è un mare noioso, senza varietà. ; Ad un tratto, per un attimo, il cielo si rompe: ecco, nella livida lucè uno sprazzo di cielo azzurro, qualche macchia d'oro sulle arse praterie : o^sco, nella lontananza le punte acute del Rosa, la Grivola bella, quasi eterea e celeste, il Grim Corabin, che si offre solo nell'alto pinnacolo come un'isolotto. Tutto intorno ai gitanti è. nebbia o umidore: ma l'istante di bellezza li solleva: mentre si attraversa in Ala indiana il ghiacciàio. Intasato al basso da un vasto e lungo crepaccio, la nebbia èaja Tapida, fitta, affaticante. La roccia delle creste basse è attaccata dai ventisette con qualche .vigore.-Ma già stanchi dalla lunga camminata, intirizziti dal freddo, accecati dalla nebbia, si fermano per uri breve alt. Dopo mezz'ora, il comandante dott. Ambrosio ordina al dlci'otto volonterosi l'avanzata ultima sulle roccie strapiomhanti delle ultime creste, mentre gli altri rimangono ad attenderliLentamente, quasi a tentoni, si avanza: purttoflpo alcuni dimostrano di essere impreparati anche alla non difficile gita: dopo un piccolo consiglio di gita, il dott. Ambrosio ordina il dietro-front, quando tvc escursionisti e due signorino, più audaci di certi uomini e di certgiovanotti, si .trovano a mezz'ora dalla vetta misteriosa, pèrche avvolta dalle nebbie. Notte fumosa, mattinata grigia Reduci a Cogne, essi ed i partecipanti alla passeggiala alla finestra del Cbaniporchet, trovano rospitàlirft. signorile appresiàta. magntfleamentft nello 'eSse private e negli alberghi dal conte Cibrario. da EUor* Caiv/.iò, dal dott. Santi, dal cav. Turili; la serata trascorre placida a sonnolenta; prima delie 22 il coprifuoco dà la buona, notte agli affaticati, che hanno avuto accoglienze oneste e liete dai paesani, a capo dei quali c'erano 11 sindàro ed il bianco, arguto parroco locale, gran cacciatore al cospetto di Din.e degli uomini. Ma il cielo, a notte fatta, e fiifhoso... Stamane il qlejo semisereno econsiglia, molti congrpssisti dalla gita ai casolari Hi Money,go te irtò la che si è compiuta quasi sempre sótto fitta pioggh, da quarantatre alpinisti preceduti dalla guida Basilio Cnvagneti.: Vi,^parteciparono: U ge nera le Damome, il conte. Cibrario ed il dot 4or Santi. . Al ritorno i gitanti si incontrarono con parecchi escursionisti della carovana B, reduci dal Gran Paradiso e C01H del Gran Neyron (m. 3336) e Erbetct (m. 3308), Centoventi rag. giunsero la vetta del Gran Paradiso, con buon tempo, Si ritirarono alcuni per stanchezza. Con tempo discreto, ma orizzonte offuscato da nebbia, centoquattro compirono la traversata, dei <".olli, giungendo a Cogne in ottima condizione prima delle 18. por le traversate del ghiacciai nell'ascesa al Paradiso, furono fatte diciotto cordate. Le .ventidue guide ed i numerosi portatori, divelti dal capo guida Croux, di Courmayeur, sono stati mirabili di vigilanza e di fervore. 11 signor Borelli è entusiasta. Fra gli escursionisti che compirono l'interoli,„A„<i ri-] Pfrcor» ci sono qua Urosignoime ed un barn bino undicenne, certo Peroni:, giunto fresco e sereno fra gli applausi dei vecchi e dei giovani alpinisti. L'escursione fu diretta da Borelli c Sigismondo. ue inaugurazioni usaoiu nai corone votive a Vittorio Ema- .SI rhnmnniii' «i è RvniK erdote Chamomn. si 6 svolta Stasera, verso le 6, il cielo, si è schiarito. La' neve fresca copre le prossime vette dell'enfi. teatro montagnoso di Cogne e la cerimonia duplice delle due inaugurazioni fissato dal programma delle < miele ed al sacerdote rapida e solenne. Il conte Cibrtrio, alla presenza dei congres- cisti Aollo enitrlo o /lotto nnnnlnnp np! nittoreSCO sisti, delle^ guide e delle popolane^pmoieBco costume simile agli abiti delle contadine breto- ni, ricordò i meriti del Re cacciatore e di Cha- monin, primo esploratore del' Paradiso, primo asnensfii-p dpi vpr«flntA est iìpIR Grivola Rutore asoenso e del versante est aeiia unvma, autore di pregiata pubblicazione, amico ed esaltatore degli alpinisti. 11 parroco Luigi Godin rispose ringraziando & vipnY.HanrtA ia «i^ft h«i ««vi.»,,» * la e'intn e ìlcordando la virtù dèi Sovrani e la sjnta e gagltarda memoria- del sacerdote Chamomn, L'omaggio*al Gran Re montanaro è doveroso : e doveroso è pure quello al Chamonin.. Pietro'. Baldassare Chamonin forma, con Chanoux e Gorre, la trinità originalissima dei grandi preti della montagna. Parroco per cin- Alpi, ed in ispecie il Gran Paradiso. Il Glia- monin, treni'anni ór sono, fu uno dei pionieri dell'alpinismo. La prima grande ascesa alla Grivola fu compiuta dà questo prete gigante, sereno, taciturno^ e piò : cóll'avy. Fratti; egli compi alcune audaci esplorazioni al Gran Po- radieo, cha fece conoscere agli allora rari f strani alpinisti, quasi tutti stranieri. , Lo Chamonin, nato a Vajgrisanche, era un colto prete, teologo è botanico, geologo e filo- sofo ottimista. Non volle mai lasciare la sua >i jsangue sanò c di vita proba, parco di parole e di cibo, visse con mente, lucida e con salde membra fino a novantaquattro anni: benché Cieco, usciva tutti i giorni, sólo, a passéggio per le dirute viottole di Cogne: uh giornb,' a Saint Pierre, urtò contro un muro: cadde e mori di colpo. Se non fosse caduto, avrebbe toccato i cento anni certamente. 1 suoi parrocchiani lo consideravano'quasi un immortale: ora è venerato come un santo. La sveglia suonerà domattina alle sei. Domani sera pernotteremo ad Aosta. C

Luoghi citati: Aosta, Cogne, Courmayeur, Saint Pierre