Cento milioni per la marina

Cento milioni per la marina Cento milioni per la marina na ili ministro taanno Millo nominato senatore (Per telefono alla Stampa). Sobrero ci telefona da Rama, 4, notte. ; Il momento è per la Marina. Il Re, nell'Istante in cui si imbarcava a bordo della Dante Alighieri per assistere ai tiri d«Ue| squadre, firmava il decreto che nomina l'ammiraglio Millo senatore. Nulla di anormale, nulla che esca dalle consuetudini in questo, ramo. Enrico Millo venne nominato senatore come lo furono Leonardi-Cattolica e M ir abello allorch'i, estranei alla vita politica, furono assunti al Ministero della Marina. Solo l'ammiraglio Saint-Bon, in circostanze identiche, preferi al placido ambiente di Palazzo Madama quello più combattivo di Montecitorio e pose la sua candidatura a deputato. L'ammiraglio Millo avrebbe potuto condursi nella stessa guisa. Gli fu anzi offerta la candidatura in un collegio della Liguria: la elezione poteva ritenersi sicura; ma Enrico Millo declinò la candidatura, figli giustamente ritiene che il Ministro della Marina debba essere un Ministro tecnico e vuole rimanere quanto più è possibile estraneo alle passioni politiche. . - Enrico Millo entra pertanto in Senato più che altro in omaggio alle necessità parlamentari ed alla consuetudine. Non è questa di oggi che una appendice al bastone di maresciallo guadagnato col pervenire-a Ministro della Marina a 48 anni, essendo il meno anziano dei contr'ammiragli. Il significato della nomina consiste, oltreché nel programma del Ministro, nel momento in cui essa avviene, consiste nella coincidenza che il Re ha voluto dare con la sua presenza alle esercitazioni di Golfo Arànci un atto della suprema distinzione verso il giovane nuovo ministro. Gli sguardi sono infatti rivolti à lui, perchè da lui si attende sovratùtto la soluzione di un grande problema nazionale: il problema delle nuove costruzioni navali. "Ebbene, vi sorto elementi per poter • afferma re che l'ammiraglio Millo sarà realmente l'uomo nuovo richiesto dalla attuazione. . . Egli è senza dubbio un favorito dalla fortuna. Pochi mesi addietro Enrico Millo non era che capitano di vascello. Il ra\d dei Dardanelli lo poneva in prima linea e trasformava l'ispettore delle siluranti in un Ministro e gli assegnava un posto in Senato. Però l'on. Giolitti ritiene di avere accortamen te scelto il nuovo Ministro, di avere avuto la mano felice affidando all'ultimo arrivato nella schiera dei contrammiragli l'eredità del Leonardi Cattolica. I primi passi del nuovo Ministro giustificarono la scelta avvenuta. Molti temevano che Enrico Millo, chiamato al suo fianco dall'on. Leonardi Catto lica come direttore del personale, non avreh be saputo liberarsi dalla solidarietà del paaeato ed avrebbe continuato l'opera del suo predecessore. Invece, fino dal primo giorno, l'amm. Millo, pure applicando la legge tan to combattuta in Senato, alla quale aveva collaborato, sul nuovo ordinamento dei corpi della Marina, mostrò di sapersi liberare da ogni schiavitù ed i favoriti del passato non lo sono più oggi. Inoltre, il nuovo Ministro volle personalmente rendersi conto dello stato delle costruzioni in corso partico larmente delle nuove dreadnougths. L'am miraglio Millo formò così il suo programma e lo espose in due successivi consìgli dei Ministri. I suoi colleghi di Gabinetto furono tonquistati dalla franchezza e dalla chia rezza con cui Enrico Millo espose le neces •ita della nostra Marina. I.'ministri dicono (per l'esperienza fattane nelle loro riunioni a palazzo Braschi) che il ministro si rivelerà. alla Camera ed al Senato un buon oratore, il che non guasta giustifica sempre più la nomina odierna. Pe rò non tali qualità, dirò così, esteriori sono quelle che fanno del giovane contrattimi raglio un buon Ministro della Marina. La pagina saliente della carriera ministeriale di Millo sarà data dal fatto d'aver chiesto ed ottenuto i fondi necessari per impostare dal prossimo esercizio in poi una dreadnóught all'anno. Allorché le simpatie generali sa lutarono la nomina di Millo a Ministro, fu detto subito: « Tutte le buone intenzioni ideila nuova eccellenza si infrangeranno contro questo ostacolo insormontabile: la in sufficienza dei fondi stanziati in bilancio In altre parole, si supponeva che il Ministro Millo fosse salito al potere senza "avere posto delle condizioni. Tale supposizione era errata: l'ammiraglio Millo, allorché l'on. Gio litti gli offerse il portafogli della Marina esitò non solo per la coscienza della grave responsabilità da assumere, ma perchè comprendeva che la questione finanziaria costi tuiva il nocciolo del problema navale. L'on. Giolitti diede ottimi affidamenti ai candidato alfulàebn10nclirerihlascvlamncasamluNletetodavmtimvliligtnccnhravmaddtaridadnvdtiL o a e o a i o e e l o i a i d l ht a u ni nn ro to ao a ve mi n. to al portafoglio; cosicché le esitanze di Millo furono vinte. Nei primi consigli dei ministri tenuti dopo là nomina, la questione fu discussa e Millo ebbe i fondi richiesti per poter impostare una nuova drèadhpught all'anno; cioè oltre 100 milioni. E' questa la novella, finora te nuta segreta, che io sono in grado di dare a coloro che ritengono essere la fortuna d'Italia inseparabile dalla sua grandezza sul mare, dal rapido, incremento della nostra marina da guerra. Affidamenti nel senso, che ho indicato, verranno dati probabilmente nella relazione che. precederà il documento di scioglimento della Camera. In ogni modo la verità è quella indicata e ne avremo presto la conferma. Ecco, perchè ho detto che il momento è per la Marina e perchè la nomina di Millo a senatore assume una significazione speciale, dato il programma che egli sarà chiamato a difendere al Parlamento. Un'altra ragione può legittimare l'affermazione che il momento è per la Marina: alludo alla nobile geniale iniziativa della Lega Navale italiana di offrire'alla nave, che nelle esercitazioni annuali della squadra risulterà prima nei tiri notturni di combattimento, un prezioso trofeo d'argento che passerà di anno in anno alla nave vincitrice. Già accennai a questo progetto della Lega Navale che oggi ha preso forma e che sarà domani realtà. A guanto dissi aggiungo i particolari ora stabiliti. L'idea è dovuta all'ammiraglio Bettòlo, Presidente della Lega Navale. ' ; ' ' '..'_,'' All'on. Bettòlo affluivano in tale sua..qualità invìi di denaro'specialmente dalle.colonie italiane con la preghiera di destinarli in onore della nostra Marina. L'ammiraglio Bettòlo ritenne che l'uso migliore di tali somme potesse consistere nella destinazione' coinè premio alle gare di tiro di combattimento notturno, cioè alle più difficili della serie, di esercitazioni che ogni an no vengono compiute a. Golfo Aranci. Il pre hiii deve essere di doppia natura, consiste re cioè, l.o in un grande trofeo d'argento artisticamente scolpito destinato alla nave vincitrice da rimettersi successivamente coma 1-3 coppe donate dal Re e dai Principi alla nave egualmente vincitrice ; 2.o in un dato numero di libretti postali di risparmio da assegnarsi ai cannonieri e siluranti detentori dei punti migliori della gara. L'on. Bettòlo espose il proprio progetto all'ammiraglio Millo. Il ministro della marina, in una Ietterà inviata al presidente della Lega Navale, manifestò la sua piena approvazione, esprimendo la riconoscenza della Marina per là nobile iniziativa. L'onorevole Bettòlo hà pertanto affidato a un valentissimo artista del genere, il Vassallo di Genova, la esecuzione del disegno del trofeo argenteo, che sarà rapidamente eseguito. Alla fine delle gare di Golfo Aranci il ministro della marina comunicherà alla Lega Navale il nome della nave vincitrice ed il nome di coloro che si sono maggiormente segnalati. L'ori. Bettòlo, nella sua qualità di presidènte della Lega Navale, si recherà a bordo della nave vincitrice e con analogo discorso rimetterà al comandante il trofeo argenteo della Lega Navale, facendo contemporaneamente consegnare si graduati e marmai i libretti di risparmio rispettivamente assegnati. Sarà questo il miglioro coronamento delle gare attuali, rese più solenni dall'intervento del Re ed accompagnate da un atto dei Sovrano che significa distinzione per il ministro della marina. Decretò Reale Roma, 4, sera. Ieri séra il Re firmò il decreto che riomina senatore il Ministro della Marina, con ti-ammiraglio Millo. Ir neo-senatore ha ricevuto molti rallegramenti Una Legazione della Torchia prasso il Vaticano? (Servizio speciale della Stampa) Vienna, 4, notte La Politisene Correspòndenz, a proposito della notizia che fra la Turchia e il Vaticano avvengono trattative per la istituzione di una Legazione ottomana presso la Santa Sede a Roma, si dice che colà non si sa nulla di queste informazioni. La Francia cercherebbe di impedire con tutti i mezzi la istituzione di una rappresentanza diplomatica della Turchia presso il Vatica no, perchè questa istituzione equivarrebbe ad un grave colpo inflitto al protettorato francese in Oriente. Date le buone relazioni esistenti fra la Turchia e la Francia, non si verrà alla costituzione di una Legazione ottomana presso la Santa Sede. dvmpsdvsbccrmmrbodcsmfsRppptddcnmaesbdmtnbtmCdlgnmMLdreivsdiddsdbpslvtddztcsnmcs