L'accoltellatore

L'accoltellatore L'accoltellatore i i l — o i . a o n a cceNarrammo alcuni giorni fa della brutale aggressione avvenuta in corso Vercelli. Tre giovani operai Luigi Piatti, Gildo Appiano e (Michele Fassio stavano seduti discorrendo con una ragazza, quando passò dinanzi a loro una comitiva di individui, i quali prfr Pocdi gulefonmo ea livecenzeserò a dileggiarli, accendendo fiammiferi nuncclie appiccicarono al tronco degli alberi, dall'Ocome a significare che « facevano lume » al nellagruppo. L'Appiano per ribattere all'atto offrì porgeun moccolo e ciò bastò perchè uno della co- ■ con mitiva s'avventasse contro di lui e contro il gll aPiatila mano armata, J^^h mavem«i- bustote. tanto che ora ì due .malcapitati sono ai- l'ospedale di San Giovanni inCondizioni-ai- » tarmanti - | ordinLa Sezione di Pubblica Sicurezza di Bor-1 Istitugo Dora si è particolarmente occupata del Nosangjuinoso episodio, ed il delegato avv. Al- cidioloatti ha potato stabilire con esattezza le tiflcacircostanze di esso, identificando l'accoltel- regolatore ed i suoi compagni e procedendo an-, inolta à di e il ne li me e l me li, del ni llo ne no ufite oi, loenre ui sia rti lla ge ennro rto ria vifane che a due arresti. In compagnia del Piatti, dell'Appiano e del Fassio era una giovane operaia, certa Cannehna Rivetti, d'anni 15, abitante in Corso Vercelli 45, e poco discosto si trovavano una sorella di costei, Esterina, e un'altra operaia, Carmela Pozzi. Secondo le risultanze delle indagini la Carmelina Rivetti era stata tempo addietro in relazione con il falegname Giulio Oddone d'anni 16, abitante in via Cuneo 5, ritenuto da tutti un tipo violento. Appunto per il suo caratteraccio la giovinetta non aveva più voluto saperne di dui e adesso dava le sue preferenze al Fassio. Più che altro si tratta di innocente 'relazione, di un « flirt », come suol dirsi, ma l'Oddone giurò di vendicarsi, tanto più che aveva dato una sera appuntamento alla ragazza per tentare un riavvicinamento ed ella s'era rifiutata di andare al convegno. L'Oddone, che lavorava nell'officina Pistono, in Corso Regina Margherita 24, per effettuare il suo brutale divisamente, s'era foggiato un ferro-a lama di pugnale e aveva poi ramimostrata l'arma ad alcuni suoi compagni della Barriera di Milano, dicendo loro che voleva servirsene per la sua vendetta. Con premeditazione la sera di sabato, 30 agosto, l'Oddone passò coi suoi amici sul Corso Vercelli, ma evidentemente egli. ce l'aveva col Fassio, da lui ritenuto fortunato suo successore nelle simpatie di Carmelina e il motteggio era a lui indirizzato, per provocazione. Invece incontro all'Oddone mossero, come è noto, il Piatti o l'Appiano, che rimasero da lui feriti. E brutale individuo fuggito dopo l'aggressione non è più ricomparso. Così pure si sono dati alla latitanza tre dei suoi compagni : Francesco Corgiatto, detto « Cech », Giuseppe Perauit ed Enrico Caudano, tutti giovani di sedici o diciassette anni. Furono invece tratti in arresto dagli agenti di Borgo Dora, certi Giovanni Rocchietti, soprannominato « Pruas » e Gaspare Amedeo. Uno dei feriti, l'Appiano, aveva dichiarato che costoro non avevano preso parte diretta alla rissa, ma vi erano stati presenti. Risultò anche che l'Oddone era subito rincasato per medicarsi una ferita ad un ginocchio, prodottasi nella furia di colpire. In casa del giovane il delegato Oddone sequestrò "infatti un paio di calzoni bucati all'altezza- del ginocchio da una lama accumulata e tagliente. Che l'Oddone si fosse medicato alla meglio lo confermò un suo fratellino, interrogato dal funzionario cancLadissicosi vavaL'ubra alculibresuppcanoSecoabitquavoleaffaanelIgsignmerdel fran—via unaSplcon—tanlevacolldi —AirN. certLa Nrentre scoCarguiripodesvanil dcanNcunpescatDue paeieri feriti di coltello .All'angolo di corso Raffaello e di via Belfiore, in una comitiva- di giovanotti, della quale faceva parte qualche donna, sorse ieri sera una violenta disputa, che per poco non ebbe assai gravi conseguenze. Quale sia stato esattamente il motivo della contesa non fu possibile stabilire, perchè quando le guardie di pubblica sicurezza giunsero sul luogo non v'erano rimasti che due feriti: l'operaio Felice Sandri di Enrico, d'anni 24 abitante in corso Raffaello, 2, ed il marmista Francesco Bertaldi di Giorgio, d'anni 30, abitante in via Belfiore, 51. Costoro, che avevano riportato rispettivai mente due ferite di coltello alla regione scadmiare sinistra ed alla schiena, e una ferita Ida punta e taglio alla regione scapolare de ga-lgu-a, erano attorniati da una discreta folla, cio j accorsa ahe ^ al tumulto provocato GJi agenti adesso ricercano il feritore, il sitquale secondo alcuni si sarebbe allontana- noto da Torino il giorno dopo il fatto, temen-1 sado — e non senza motivo perto. d'essere sco- papis. amta- dalia violenta scenata; gli agenti quindi, fatta venire una vettura, li accompagnarono al San Giovanni, ove furono ricevuti dal dottor suolPinardi. Interrogati sulle cause del ferimento, 11 i Sandri ed il Bertaldi narrarono che in tutto 21, l'affare essi avevano fatto, disgraziatamente, soltanto la parte di pacieri! Parte certamente di meno odiosa, ma nel caso presente, come in ndi moiti altri casi, assai pericolosa, perchè i li- eci-1 UffJ™™ ^Prendersela con loro, ov- ! _ Rovani transitavano presso il corso erli Raffaello, quando — è sempre il loro racov- conto — erano rimasti assai impressionati nell'udire alte grida di minaccia, urla e pianti di donne, che Invocavano il soccorso ri dei passanti. Il Sandri ed il Bertaldi. avendo ale scorto nel gruppo dei rissanti alcuni conofa- scenti, si slanciarono a calmare gli animi, ie- ma quasi contemporaneamente venivano coluta piti col coltelli, quasi senza che se ne acse- corgessero. aci- i-,n«iiii« «an rtinvanni ci iv,/.a „„„ c„, im- w^„.fj!", T'/L™4 co,n soì: che «caudine il delegato avv. Adabbo. per le pnup- me necessarie indagini, eli-i Dalla testimonianza di qualcuno presente nve- al fatto si potè stabilire che il feritore è il arà muratore Andrea Novarese, d'anni 25- ma rale e(?ii e {uggito. oni. sandri ootrà guarire in nnin<tiri ,tì™.„ì i d -d «ffiaMi m S ' al M 11 **9rta4ai in venti, ma arsi! ella 1 D -„ardie mvmicinaii rhe Mc«„1inn ffici.1 " nei presSi de™&f«KM ^'^^SS SSSf^T?, US„°Ì°V, che ^m^^J.^^ aas- spP°fa ™S %un'*8xo : egU non volfe Voleva sgozzarsi wtw> _„__„ . j; mnrlr«> aSi»«. abitante in via Cottolengo. 53. mec s< conico ini-' ^opo una prima e sommaria medicazione SS- taron°,«Mammoli all'Ospedale San Giovanni, alla °>'e d Longo gli prestò le cure del caso, ia. giudicandolo guaribile in venti giorni. %^ ; *m tasche gli vennero trovate due ettere: hjs» una direUa alla madre, residente a Firenze -.il'altra al fratello, a Brescia. a lo Calpllo da una piatra Falsando in Valle San Martino, il meccanico Giuseppe Passatore, d'anni 18, abitante In via Fiocchétto, 8, vaniva colpito alla testa da una pietra larvi»1** da uno sconosciuto, e riportava una contusione alla regione o--c.'p!tnlp. Iil grcolciaFa10 IMifosspnecircolspotinsonmoLcorParanal ripbe neprequpiùCvalenmcotasindiglgu11 anervedimecodogi-NinseUnpae tiinfacotatrggcoafeFriedbsnsdgSPtsbvs« Decapitato dal treno Poco dopo le 22,30 di ieri sera, 11 funzionario di guardia alla Questura centrale riceveva telefonicamente notizia che poco prima un uomo era stato ucciso da un treno al passaggio a livello che è sul corso Stupinigi, nelle adiacenze dell'Ospedale Mauriziano. Al pruno an¬ nuncio della disgrazia, anzi, era subito accorso dall'Ospedale il custode signor Giuseppe Rufft nella con altre persone nel caso che si potesse porgere qualche aiuto all'infelice, ma si vide, ■ con raccapri0CiOi cne n treno, investendolo, gll aveva staccata nettamente, la testa dal busto, Fu unQ ttacolo dej iu orribm . , r , » funzionario, dopo le constatazioni legali, | ordinò che il cadavere fosse trasportato agli 1 Istituti Universitari del Valentino, Non si è potuto stabilire se si tratti di sui cidio o di disgrazia, e la vittima non fu iden tiflcata. I cancelli del passaggio a livello erano regolarmente chiusi, ma lo sconosciuto potè , inoltrarsl uguaimente sul binario passando dal n e a o e o l a e i , a n i r a a o . 0 l e o a r e o, ge m», ti o rno e a ò er oel tel nerQuDucdireconcCarelei— cdeglmidcancelletto suppletorio La locomotiva in oorsa lo investi con grandissima violenza, decapitandolo, e la morte fu cosi fulminea che il viso dell'infelice conservava un'espressione assai poco alterata. L'ucciso è un uomo sulla quarantina e sembra di condizione operaio. Non aveva in tasca alcun scritto, nè documenti personali, ma due libretti di note di forniture, dalle quali si può supporre trattarsi d'un fabbro. I libretti re cano nomi di persone abitanti in Borgo San Secondo e probabilmente in quella regione abitava anche il disgraziato. In tasca aveva quarantacinque centesimi, un metro pieghevole, un orologio di nichel, che non si guastò affatto, e tre chiavi tenute insieme da un anello. Ladri In azione Ignoti penetrarono nella fabbrica di Ietti del signor Giorgio Quaglia, in corso Brescia, numero 2, e vi rubarono dei fogli di madreperla del valore di L. 150, nonché una quantità di francobolli del valore di L. 30. — Il signor Allasia Giuseppe, abitante in via IMoncalieri. N. 234, denunziò che durante una rappresentazione cinematografica allo Splendor fu derubato dell'orologio d'argento con catena d'oro del valore di L. 145. — Lo spedizioniere signor Luigi Curti, abitante in via' Alfieri. 22, denunziò di avere rilevato la scomparsa dai suoi magazzini di un collo contenente tappeti di gomma del valore di L. 360. — In seguito a denunzia fatta dal signor Airola Francesco, abitante in via San Donato, N. 23, fu arrestato per truffa di una bicicletta certo Griffa Nicola, d'anni 23, da Carignano. La bicicletta venne sequestrata. Motociclista cha si seontra con un aolamoblle Nei pressi di Viù, il negoziante Luigi Pcreno, d'anni 41, abitante in via Giulio, 4, mentre percorreva lo stradale in motocicletta, si scontrava con l'automobile di proprietà della Cartiera Valvassori e Franco di Germagnano, guidata dallo chauffeur. Il Pereno, che ha riportata la frattura complicata del femore destro, fu accompagnato all'Ospedale San Giovanni della nostra città dal cav. Durando, ove il dottor Campora lo fece ricoverare, giudicandolo guaribile in tre mesi. Trasportando una rotala Nell'officina >Morisettl, in via Colli, 71, alcuni operai erano intenti a trasportare una pesante rotaia, quando, essendosi questa staccata dalla catena"" elio' l'assicurava all'apnc- 11 abitEmMosba sn daleLonPvanagoSbora Lpicccon(colsomcavlastorol! msono salonmer.Sindspieg11 ria SiccaCSamovsullun cheganEparalle(Vio ella ri on afu ie on ein co in aata e a, to il sito carro, colpiva il fabbro Giovanni Fasaa- no- d'anni 27. abitante in via Locana. 28, alla n-1 samba, destra producendogll gravi lesioni o- at al or 11 tto te, nte in li- so acati e so do omi, olac„, oì: nnte il ma „ì ' M °V, ^ olfe mecone nni, aso, re: nzenico via una portnlp. I compagni provvidero tosto a trasportare il ferito in • una stanza ■ dell'officina, ed un graduato delle guardie municipali lo medicò col preparato antisettico fornito dalla farmacia Stadium. All'Ospedale Mauriziano. ove il Fasano fu condotto più tardi, quei sanitari 10 giudicarono guaribile in dodici giorni. Ossa umana in uno scovo In uno scavo praticato all'angolo delle vie Milano e Basilica, per la costruzione di una fossa destinata a deposito provvisorio delle spazzatura reccolte sul suolo pubblico, vennero rinvenute, alla profondità di un metro circa, delle ossa umane. Queste furono raccolte e, dopo le constatazioni di legge, trasportate agli Istituti universitari del Valentino. Si ritiene che esse siano i resti di persone che colà ebbero seooltura in epoca remota. La disgrazia d'una sarta In bicicletta La sarta Adele Sosio, d'anni 18. abitante in corso Valentino. N. 33, mentre pedalava nel Parco del Valentino, in prossimità del Restaurant du Pare, venne investita e fatta cadere al suolo da un ciclista rimasto sconosciuto, riportando contusioni ed abrasioni alle gambe ed alle braccia. Recatasi alla locale Sezione delle guardie municipali, fu medicata col preparato antisettico, e consigliata di recarsi quindi da un sanitario per una medicazione più conveniente. Parcoaao dalla moglie Certo Vincenzo Luciano, d'anni 48, manovale, nella propria abitazione, in via Cottolengo. N. 53, essendo venuto a diverbio colla moglie Antonia Tappino, fu da questa percosso al capo con un pezzo di legno, riportando una ferita lacero-contusa al parietale sinistro. Una guardia municipale lo fece medicare all'ambulatorio annesso alWUfflcio d'iglene, dal dottor Andruetto. che lo giudicò guaribile in sei giorni. Orava infortunio Nell'officina Beccari, in via Carmagnola, 16, 11 tornitore meccanico Cesare Gambaro di anni sa, abitante in via Ornala, 18, mentre era intento al proprio lavoro presso un tornio, veniva afferrato violentemente da una cinghia di trasmissione che gli causava lo strappamento del dito podice della mano destra. II Gambaro fu soccorso dai compagni e condotto all'Ospedale San Giovanni, ove il dottor Pinardi \\o giudtoò guaribile In 40 giorni. Incendio in una bottega da stiratrice -Nella bottega della stiratrice Varetto Maria, in corso Vercelli, N. 30. mentre questa era assente, si manifestò il fuoco alla biancheria. Un'inquillna della casa, certa Hertel Giuseppa, col telefono diede l'allarme ai pompieri, e rapidamente ne accorsero due distaccamenti, i quali, sfondata la porta del negozio, in breve spensero l'incendio. Il danno, cne si fa ascendere ad un centinaio di lire, non è coperto da assicurazione. Nel fervore della dlaputa L'operaio Prospero Boveri. d'anni 32. abitante in strada di Chieri, N. 395, mentre si trovava presso un suo parente, in corso Regio Parco. N. 5, venne a questione colla moglie, e nel fervore della disputa frantumò con un pugno il vetro di una porta, ferendosi al pollice destro. Un pompiere condusse il ferito all'ambulatorio presso la caserma delle Fontane, dove fu medicato e giudicato guaribile in otto giorni. Sublimate oeamblato per meatal All'Ospedale San Giovanni è stata ricoverata ieri mattina la casalinga Angela Deglovannl, di anni 19. da Biella, abitante in vìa Barbarono, 7. La Oegiovanni. la quale era assai sofferente per forti dolori allo stomaco, ha narrato di aver trangugiato una pastiglia di sublimato corrosivo credendola di menta. Il dottor Sampietro la sottopose alla lavatura gastrica riservandosi la prognosi. Oli affati! dal vino Da Favria è stato trasportato all'Ospedale San Giovanni il falegname Antonio Nota fu Pietro, d'anni 63, il quale aveva riportato la trattura dell'avambraccio e della gamba destra, il Nota narrò che. passando un po' brillo nelle vicinanze dal paese, era stato investito da un carro, 11 cui conducente rimase sconosciuto, n dettar QuardDa lo face tir « mm. tluaicandote trottila te tWfsocni, SNMAnriaTesMPerPorCocBelHuArmGoBu- Girla Dì, CoBoEvMaPT12;Udi copadal'aziacisfSgllAucosatdistinnesioVtemLjgrGLè prvavealbfuciaiCaundecoLvpchrngnBsdhDt Musica al pubblico Questa sera, mercoledì, alle ore 81, in corso Duca di Genova, la musica del 92.0 fanteria, diretta dal maestro Giuseppe Clpriani, darà concerto con questo programma: Canto arabo - Troise — Fantasia sulla Loreleii - Catalani — Atto IH dell'Aida - Verdi — canto delle Figlie del Reno (Crepuscolo degli nei) - Wagner — Sinfonia della Semiramide ■ Rossini. antrbsr