Le grandi esercitazioni di cavalleria fra Mincio e Ticino

Le grandi esercitazioni di cavalleria fra Mincio e Ticino Le grandi esercitazioni di cavalleria fra Mincio e Ticino Riunire sin 'dal tempo di pace la massima parte della cavalleria in unità divisionali riducendo al minimo quella destinata «— vorremmo di» quella sprecata — .per l'esplorazione vieina dei Corpi d'armata; tenere quelle Divisioni pronte sul confini, J»er irrompere contro le Divisioni di cavaferia avversarla all'atto della dichiarai tono di guerra; costituisce, in poche parole, lo scopo che secondo i più moderni concetti, 1 capi degli Stati Maggiori dei varii eserciti si propongono di raggiungere. La nostra cavalleria', che contrariamente ad un'opinione diffusa anche in Italia è certamente superiore come elemento uomo, còme elemento cavallo e come grado d'istruzione, alle migliori cavallerie europee, la nostra cavalleria ha oggi dodici dei suoi reggimenti raggruppati permanentemente in tre Divisioni di cavalleria. Ma è imminente la costituzione della quarta Divisione, e se ci fosso dato.di leggere nel pensiero di quel veramente illustre organizzatore cU eserciti che è il nostro Capo di Stato Maggiore siamo certi che scopriremmo nello sue vedute il proposito di far seguire alla quarta Divisione di cavalleria permanente la costituzione della quinta. Cosi ai Corpi d'armata, all'impiego della cavalleria a spizzico, alla cosidetta esplorazione vicina della cavalleria, sopravanzata da tanti mezzi più efficaci, più sicuri, più moderni, più rapidi, non rimarrebbero che pochi reggimenti. Non ne occorrono del resto un numero maggiore. La cavalleria rivendica la sua grande, immortale tradizione napoleonica d'indipendenza. La cavalleria riunita in masse, occhio ed orecchio del grande quartier generale, addestrata in guisa da battere tutti i terreni, veloce tanto da percorrere nella compagine grandiosa, ma- pur agile delle Divisioni, una media di 70 chilometri giornalieri, è spinta dunque innanzi al fronte delle Armate adunate od in procinto di adunarsi. Sinché essa marcia, sinché a vanza, essa è veramente la benda che serra le dislocazioni dell'esercito mobilitato, la benda che bisogna ad ogni costo stracciare. Perchè la cavalleria nemica possa giungere a contatto con le masse dell'esercito ed esplorarle, occorre che abbia scompaginato, rotto, infranto la sua cavalleria in esplorazione strategica. Ed ecco che la visione dell'inizio di una grande guerra europea si presenta dapprincipio inquadrata dall'azione delle due cavallerie strategiche che hanno il duplice compito di raggiungere la cavaUeria, avversaria,.^ vincerla, per poter poi arrivare ai grossi ed esplorarli; La cavalleria nella guerra balcanica La recente guerra balcanica non ci ha offerto esempi di questo classico impiego della cavalleria, che cerca la cavalleria ne. micia, impiego che. rappresenta come tutti comprendono la ragione dell'esistenza della cavalleria non solo, ma la ragione della sua rinnovata importanza, e della tendenza agli aumenti che essa, malgrado la quasi esclusione dal campo tattico, ha subito. Ma i bulgari avevano una povera e scarsa cavalleria la quale, benché fosse comandata da un generale d'ingegno, che aveva fatto i suoi studi superiori in Italia, non riuscì a svolgere un compito strategico propriamente detto, non riuscì cioè ad affrontare la cavalleria turca di Muktar pascià il cui impiego a Lule Burgas giovò grandemente alla salvezza dell'esercito di Nazim. Il-solo esercito balcanico che avrebbe potuto fare un impiego strategico di cavalleria era il romeno, fornito di cavalleria numerosa ed eccellente. Ma come tutti sanno, l'avanzata romena avvenne senza resistenza, e anche se i bulgari avessero tentato di opporsi all'invasione dell'esercito di Re Caro!, la cavalleria, romena avrebbe cercato •invano quella bulgara che più non esisteva. Dsl resto la guerra turco-balcanica prima e la bulgaro-balcanica poi hanno poco tempo dopo l'inizio delle ostilità assunto aspetti poco propizi allo studio del .grande impiego della cavalleria in ispecie, e poco ntli a fornire argomenti nuovi all'arte militare in gcnore. Guerra'alla quale» tolta BuquepvaJastnamdagestvicoqufoquLnecocomi nopeDgidinociconanugrnitomatpesotevoarè glcosuingicabepeorripdSla marcia delle annate bulgare su Lule SqceaItvinde mfan ninLA Ciatalgia, Adrianopoli, Burgas, questa grande battaglia e forse quella di KumanOvo, ha degenerato negli Gepisodi della guerra d'assedio per tutto 11 avasto scacchière Janina, Scutari.., Assenza quindi quasi completa di suggestioni recenti, in questa imponente adunata di metà della cavalleria Italiana chiamata ad agire sul vasto scacchiere che va dal-Ticino al Mincio. Ma una grande sug gestione permanente sta nel fatto della esistenza al confine orientale di ben i Divisioni di cavalleria àustro-ungariche, i compiti delle quali sono ben definiti in quella ipotesi di conflitti che tutti gli Stati __ Sformulano contro gli Stati vicini compresi\9quelli alleati. t DLa formazione organica delle Divisioni di cavalleria Le nostre Divisioni di cavalleria permanenti hanno una formazione organica: che nddconviene in quésta occasione ricordare, ri-lacordando pure come viva sia nei loro comandanti la tendenza ad ottenere che tutti i reparti che la compongono non le vengano, come ora purtroppo accade, aggregati snstcper la sola epoca delle grandi esercitazioni. J CDue brigate formate ciascuna di due reg- tertagimenti compongono dunque la Divisione di cavalleria. A queste truppe di linea vanno aggiunti un battaglione di bersaglieri icciclisti, un gruppo di artiglieria a cavallo ucomposto di due batterie su 6 pezzi ciascu- ^na, una sezione da ponte con materiate. fiznuovissimo in lamiera, una sezione tele- j graiisti, e come servizi una sezione di sanità ed una di sussistenza. Ogni reggimeli- „ to di cavalleria ha inoltre una sezione àll^mitragliatrici. Molte di queste sezioni ^o'^attualmente in Libia, ma è noto come stia f^per essere adottata una nuova arma in nsostituzione della mitragliatrice attualmen-1 ete in servizio. La cavalleria trova eccessi- nvomente pesante il presente materiale di'gartiglieria a cavallo Krupp, mod. 1906, ed mè certo che data l'azione fulminea dell'arti- pglieria che accompagna la cavalleria, oc-ncorre che questa sacrifichi qualcuna delle | csue attitudini balistiche pia complesse (tiro indiretto ad esempio) al pregio di una maggiore mobilità ed -attitudine a seguire la gl'dcavalleria in tutti i terreni. In quanto ai nbersaglieri ciclisti, che tutti sono d'accordo jvper ritenere indispensabili a completare laidorganizzazione della-Divisione di cavalle- qria, sarebbe pure necessario che quei re-.pparti rimanessero'permanentemente inqua- pdratt nella Divisione. Ed allargando i con¬ ' Ciclisti, artiglieria e ser vizi come la III ' Divisione, Squadriglia monoplani Newport-, (ten. De Rada), Squadriglia biplani Farman: (capitano La Polla). celti, aggiùngiamo che, còme si fa presso gli1 altri eserciti, bisogna decidersi anche ih Italia a rendéré^'Orgàìiizzazione della Divisione di cavalleria ..interamente permanente, così come si è fatto per la brigata da montagna. • Viceversa, come si sa, benché i Comandi.se le truppe e le specialità tecniche delle pn- Mme tre Divisioni di cavalleria esistano di 1 pfatto, si è ben lontani dall'avere le Dlvisio-1 eni raggruppate sotto. ì loro rispettivi ge-i l - j(n ,mn onclnnlo imita di Lsnerali divisionari in una costante unità di indirizzo, di istruzione e di affiatamento. ulLa composizione dei Partiti. 7 La i.. | • „_ . U^malora-1 idislocazione iniziale. L e»Pi°r«-\ttzione aerea. La composizione dei due partiti Rosso ed-mAzzurro è la seguente o tn m o 03 5.a Brigata (generale Framarin): regglmentt Scroto e Roma. gtlein DIVISIONE IGen. Quercia) «.a Brigata (gen. Merli): regg. Vicenza e Montebello. t| 'tgDlv. Cavalleria prorvliorla (Gen. Coardl di Carpeneto). I battaglione bersaglieri So^Si amèìtmda ponte; t di telegrafisti '1 sezione dt sussistenza; 1 sezione sanità,. i.a Brigata provvisoria q(gfneraie Maiingri di Ba- j viavc%ui * !*j lgl'er.scS.a (Brigata provvisoria (generale Pellegrini): reg. gimenti Guide e cotanta. La Divisione Quercia si concentra attorno allaraìe. La Divisione Coardi di Carpeano,Tttorno 0leggio. -I a.a Brigata (generalésca- lanon ai Revei) = rwtfffljoti l'Milano e viH^ ^ : ; gi.a Brigata (generaleBOP, I S?uSS2;«,?OTknen" l'Iee Mantova. >\.ìr qgdova Servizi. Brigata (taccata provvisoria (Gen. Amati) quadriglia monoplani Blértol: (Capitano Bolla). SS^^'^^^^-\J^S^ OaTl«l0>-' irigibili p. $ e torse atta di Milano. t 8 N . II DIVISIONE (Gen. yereeUana) Ciclisti, artiglieria" e rlxl come la III Dlvisio; Reggimenti: 'Aquila e jpa- Ijn' al' ifnLa divisione Vercellana si concentra attor*' o Ferrara, la brigata Amati attorno Medolegl II nostro schizzo dà la dislocazione miriajèyei due partiti, alla quale seguirà al mattitìo ei 7 corrente la dislocazione corrispondente; i temi di manovra assegnati ai partiti stes- i. Induzioni sul carattere dei supposto geerale e dei temi se ne possono fare molte, ta però il fatto che il compito assegnato alla avalleria azzurra (nazionale) in armonia; On i concentramenti iniziali dovrebbe rifleti ere un'azione verso divisioni di cavalleria iuscite a sboccare dalla frontiera occidenale. Però non è escluso il fatto che convenga] onsiderare "«^^ to ro5S0 in esplorazione strategica contro ^visioni di cavalleria provenienti dal conne orjentale Riguardo all'ausilio dei mezzi di esplora' ione aerea di cui ambedue i partiti sono ^^^r^^^^^f^J^ ^^^^^.^^J^^^tf} ^J^^S^^StF^L^S^ el risultato delle esplorazioni che potranno ssere compiute dai dirigibili, si osserva on Per la P"1"?- \9lta del resto - che.la rande velocità degli aeroplani e il problema sovente arduo dell'orientamento, contraposti ali abitudine oramai radicata anche ei reparti di cavalleria di evitare il più he possibile le strade o per lo meno le randi strade e di marciare celati, rendono esplorazione aerea col mezzo dei velivoli ifficilissima. Non anticipiamo del resto il ostro, giudizio che, incondizionatamente faorevole all'impiego dei velivoli nella guerra i, posizione, si ripromette di attingere da uesta grandiosa esperienza-aèrea elementi iù sicuri per giudicare sull'impiego.dei più esanti dell'aria nella guerra campale, eCpdmtono comandanti generali dei due partiti, Ma quando si consideri che la massima parte della nostra cavallerìa è destinata vad ssere impiegata in guerra riunita in uno o n piu j quali debbono obbedire-ad * . .. . , , . . L'assenza dei capi partito km-vnìH. conte, di Torino generale di cai valleria. Una particolarità interessante nelle preenti manovre è data dal fatto che non esi- GlnAddiCmdifagmsriluna sola direzione, ad un solo impulso, che ogicamente devono derivare da chi oggi è l supremo effettivo Capo della cavalleria taliana — S. A. R. il. Conte di Torino —. si TOveik nat*raie come egli, dal suo quarier generale stabilito per il principio ■ delle manovre a Desio, non solo diriga questa sascrcznrande esercitazione, ma si addestri all'effet- vvo comando delle granóT masse di cavai-1 mena, cosi come esse risulteranno nellipo-1eesi di guerra. Il Conte di Torino non è soltanto l'Ispetore della Cavalleria, ma è essenzialmente il enerale di cavalleria. La sua opera costante bcl vantaggio della nobile Arma ch'egli co manda, non e molto nota al pubblico, ma j c altamente apprezzata dall'intera Cavalleria!ètaliana. L'ardimento e Io slancio che sono lejtmiallta a (Kart 7 ini? m un wmrtnHiai*A /li **n _l rualità essenziali in un condottiero di caalleria, sono la divisa del Principe. A que* condottieri non si domanda, come Napo- eone non domandava a Murar, di" essere dei randi stratega, perché l'azione della cavaleria non può risolvere la guerra. Si chiede ssenzialmente di essere degli incommensuabili audaci, si chiede di saper esercitare ulle masse che si dispiegan per la carica ontro le masse avversarie alfine scoperte, il «eapscps grande prestigio che deriva dall'origine... Il Conte di Torino è per tutti coloro che hanno il senso della cavalleria o del suo impiegò,, il generale ideale por carattere, e per inclinazione. Fra i nomi dei generali che prenderanno parte a quoste grandi esercitazioni ne scor¬ ,Torino. I Per l'interesse grandissimo che ci ispira la Cavalleria, abbiamo constatato con dolore l'allontanamento definitivo dall'Arma di quel ; generale Berta, che è stato con il generale I Sapslli il grande rinnovatore della Caval- l'Ietta- italiana, ìr -e condizioni della cavalleria italiana giamo vari che diedero già prove brillnntis-. siine come perfetti condottieri di cavalleria. ! •lau il generale Coardi di Carpeneto cheltanto si distinse in Libia, comandante la di-1 visione provvisoria; il generale Mulingri dii«agnolo, conoscitore profondo ed arguto di ' tutte le cavallerie europee e che fu per ben quattro anni comandante in seconda del reggimento di cui era colonnello il Conte di I reparti di cavalleria si presentano alle Ijnanovre in condizioni eccellenti di perso alale, di cavalli e di matonaie. Le rimonte ifnaziónali hanno da lungo tempo dimostrato ia loro superiorità su quelle estere. Una .novità è data dalla presenza dei richiamati di cavalleria nei reparti, 1 quali da che si trovano sotto la armi hanno dato ottima prova e tutto induce a credere che la prova continuerà ottima anche durante le manovre. Qualcuno potrà trovare che questo mio ot tunisino relativamente alle condizioni della cavalleria italiana è fórse eccessivo, ma se Si fa eccezione per la soverchia scarsità dell'effettivo con il quale gli squadroni entrano'in campagna, inconveniente grave al quale, 'bisogna opporre - rimedio, poiché il successo della cavalleria dipende dalla ampiezza dei suoi fronti di carica, non si può a meno di considerare con orgoglio le condizioni della nostra cavalleria. L'adozione della ferma biennale è stata la fortuna della cavalleria poiché la si è liberata d'un tratto da tutto l'armamentario di una istruzione negativa. Costretto dall'urgenza di ottenere in poco tempo, un solclalo atto alla equitazione di campagna si è visto che l'italiano diventa buon cavaliere in qualche mese d'istruzione. Infatti in Italia è stato possibile fare dei campi con reclute di cavalleria che avevano appena due o tre mesi di istruzione. Conclusione Si può fin d'ora prevedere quale sarà il risultato essenziale di queste grandi ■ eser-' citazioni di cavalleria. Èsse dimostreranno la" superiorità dei reparti indivisionali, cioè, riuniti ed esercitati nella mossa delle grandi unità, sugli altri reparti che non lo sorto stati; la superiorità cioè delle Divisioni! permanenti avvezze . ad andature sempre' celeri, istruite a manovrare agilmente a prestamente • in tutti i terreni sulle Divi-: sioni provvisorie, i reparti dello quali sono ancora assegnati —' nei tempi di mobilità-! zionc almeno — ai Corpi d'armata. Noli considereremo e confronteremo con attea-i zione speciale le Divisióni permanenti còni quelle provvisorie, certi di attingere nuovi! elementi per propugnare — dovrei dire! per appoggiare gli intendimenti del ca> po dello Stato Maggiore dell'esercito che! mirano ad impiegare la cavalleria nostra nel modo più razionale o moderno à masse cioè divisionali costituite sin dal tempo di pace e dipendenti dalle armate di guèrra e spinte dà queste: verso l'ignoto" che bisogna svelare delle armate nemiche. ' ARNALDO CIPOLLA, il'1 -