Austria e Italia in Albania

Austria e Italia in Albania Austria e Italia in Albania L'influenza di ognuna esaminata dal " Temps Il vantaggio dell'azione italiana 99 (Servizio speciale della Stampa). Parigi, 31. notte. jL'inviato speciale del Temps a Durano'.pìv, _ . . 1parla dell'influenza austriaca in Albania e la pone in contrasto con l'influenza italiana. « Da un capo all'altro dell'Albania, n3i centri in cui essa ha dei Consoli, degli agenti, delle Informazioni, dei rappresentanti commerciali e dei semplici protetti, l'Austria spiega con compiacenza la sua bandiera dualista come per affermare una presa -di possesso definitivo. Accanto all'aquila nera su fondo rosso, che torma la nuova bandiera della Nazione albanese, i colori che più frequentemente si vedono sono quelli austro-ungheresi. L'Austria crede già venuta l'ora, o, almeno, la ritiene prossima, di raccogliere i frutti di sessanta anni di propaganda, durante i quali non ha risparmiato, nè denaro, nè lavoro. Questa propaganda austro-cattolica nell'Albania del Nord, austro-mussulmana nell'Albania del- Sud, commerciale sulle coste, anti-slava e anti-italiana. ha rappresentato da per tutto una politica tenace e nello stesso tempo classica. Influenza austriaca nell' Albania settentrionale *' .-.:--.--'•■*-.— 1 ...... , -. . • A Nord, questa propaganda si esercita sotto la forma cattolica, perchè l'Austria ha il protettorato di tutti 1 cattolici di Albania, che sono numerosi sopràtutfo nella regione settentrionale. E' nel 1865 che 1 gesuiti, sovvenzionati dall'Austria si impiantarono a Scutari per fondarvi il celebre Seminario albanese. Una vera intesa ebbe luogo, a questo proposito, tra Francesco Giuseppe e il Vaticano: Francesco Giuseppe si impegnò a versare immediatamente un capitale di più di ottomila fiorini d'oro per assicurare allo Stabilimento una rendita annua di tremila fiorini. In principio, le cose non andarono bene, causa la ostilità della popolazione mussulmana: appena il Seminario albanese apri le sue porte gli Albanesi, durante una rivolta, lo demolirono, nel 1856. L'Austria intervenne presso il Governo turco' e da allora il Seminario non cessò di prosperare e di riunire attorno a sè le maggiori influenze, e numerose opere cattoliche austriache, che malgrado le difficoltà passeggere, continuano ad essere floride. Attualmente il Seminario albanese (da cui nascerà il futuro chiericato Indigeno delle sette diocesi: Scutari, Alessio. Durazzo, Mixdite, Zadrima, Fulati, Uskub), possiede un corso completo di scuole elementari ed un corso di scuole secondarie della durata di cinque anni e comprende lo studio del latino, del greco dell'Italiano, dell'albanese, della geografia della storia, dell'aritmetica, dell'algebra e de gii elementi di letteratura. Vengono poi due anni di studio della filosofia scolastica, di scienze fisiche e naturali e la storia ecclesiastica, seguiti da due anni di teologia e scienze annesse. Unitamente al Seminario, l'Austria ha/ilà Compagnia di Gesù e parecchie altre Istituzioni, tra cui il Collegio di San Francesco, che è una specie di Scuola tecnl ca e commerciale, im cui 35© Albanesi ricevono gratuitamente una solida istruzione, lo cui spese di ufficio, il materiale di insegnamento e il pagamento dei professori sono a spese dell'Austria. C'è inoltre l'Opera di Beneficenza, che procura agli indigeni poveri denaro e vestiti, pane e soccorsi diversi; c'è la Missione volante dell'Albania ed altre Opere ancora,'a scopo unicamente religioso, di cui profitta ' l'Aus'ria per i suoi fini politici. VI sono, infine, le Società delle Madri cristiane, la Congregazione dell'Annunziata, il Patronato del mendicanti, una tipografia, che pubblica dei periodici e delle piccole Opere albanesi. Si comprende che potenti .strumenti di influenza siano per l'Austria tutte queste Istituzioni da lei sovvenzionate. Influenza austriaca a favore dell'Albania centrale e meridionale « Nell'Albania centrala e meridionale il metodo cambia, i cattolici sono poco numerosi ed una organizzazione simile a quella dell'Albania del Nord rischierebbe di alienare all'Austria i sentimenti dell'elemento mussulmano ed ortodosso, che vi costituiscono la maggioranza pei l'Austria e rappresenta la lotta anta-slava. Non c'è nulla da fare presso le popolazioni" ortodosse. 1 cui sguardi sono rivolti verso la Russia, verso 1 jugoslavi e verso la Grecia. Cosi l'Austria si atteggia ad amica dei mussulmani-, agenti indigeni e spioni sono incaricati di distribuire al bej bisognosi un mezzo napoleone di qua ed un napoleone di là; in cambio l'Austria ottiene qualche Informazione talvolta utile, ma 11 cui vantaggio non eguaglia la spesa. D'altronde, : capi albanesi nella loro malizia montanaraprendono i quattrini e ingannano il Governo austriaco. Certi hej, per amore del denaro, possono veramente servire l'Austria, tua sarebbe erroneo credere che essi sono seguiti dalle masse. Questo no. Porto come prova due canzoni popolari albanesi, che eprimono la sfiducia naturale dell'albanese per l'Austria. jE il ritornello è significativo: « L'Austria vol- '.*» »» sguardo Yf™>. Albania, ma essa non 11 avrà, a meno che ì nostr; cuori di leoni di- . L'altro litor¬ e e n a a i a a d e i ai e a ndptsmaStsmassaventino dei cuori dì agnello » nello mette in ridicolo un bej, che avrebbe minacciato i suol amministrati dell'arrivo di ottocento battaglioni austriaci : « Ah 1 ah!, Bel ! Dove sono gli ottocento battaglioni dell'Austria? Senza dubbio, essi marciano lentamente! ». Nella regione centrale e meridio naie, l'Austria ha cosi cercato di impiantare delle scuole, dove, d'altronde, essa spende molto denaro e dove è costretta, come nel Nord dell'Albania, ad insegnare l'Italiano. L'influenza italiana in Albania « In generale, quando una scuola italiana si apre in faccia ad una scuola austriaca, questa decade ed è costretta a chiudere le por te, giacché il ricordo di Venezia è ancora vivo e la dittatura italiana è rimarcata. Per citare un esempio, soltanto a Durazzo una scuola italiana, che è stata aperta molto tempo dopo la scuola • austriaca, è Rapidamente pervenuta ad avere quattrooento allievi, mentre la scuo la posta di lronte vedeva diminuire il suo reclutamento dopo la guerra italo-turca la scuola italiana ha sospeso le lezioni, che si riprenderanno al prossimo ottobre, con grande compiacimento della popolazione. Non si annunzia la riapertura della scuola austriaca -he ha chiuso le sue .porte senza che avesse lo stesso motivo. della guerra. Tuttavia, ciò che nel centro e nel sud contribuisce a mantenere nel dominio economico l'influenza austriaca, è la navigazione. Il « Lloyd Austriaco • è qui una vera potenza; è ' per esso che si fanno quasi tutti gli scambi commerciali e le sue agenzie sono vere agenzie di influenza, che dispongono di un gran numero di albanesi, che sono sotto la sua dipendenza e costituiscono un involontario sostegno dell'Austria. Due linee settimanali toccano, ciascuna all'andata ed al ritorno, i principali porti albanesi: Antivari, Medua, Durazzo, l'alluna, Santi Quaranta, Prevesa; e una piccola linea, sempre del « Lloyd », tocca due volte la settimana Il tragitto Obottl-Medua-Obotti-Cattaro. Al « Lloyd » bisogna aggiungere un'altra compagnia austriaca 1' « Ungaro-Croata », che tocca gli stessi porti, per la stessa linea FiumePatrasso, e non parlo degli innumerevoli velieri dalmati. A ciò l'Italia con 1 suoi velieri non oppone ancora che una compagnia: la compagnia « Puglia », che fa il servizio di tutti 1 porti albanesi, ed una seconda, nuovissima, che tocca soltanto Medua e Durazzo, che è la compagnia dei « Servizi ' Marittimi », che va da Venezia a Brindisi. In riassunto, l'Influenza austriaca col cattoliclsmo è forte nel nord e nel centro, e nel sud si mantiene grazie al mezzi dT scambio commerciali. « Neil' Insieme l'Influenza austriaca in Albania dà l'idea di un edificio maestoso, che non può soffrire disgrazie. Pertanto questo edificio, cosi solido in apparenza, porta in se'stesso I germi della decadenza e della rovina. La influenza italiana la vince, avendo già quasi realizzato in una ventina d'anni il progresso fatto in cinquanta anni dall'Austria. L'Influenza Italiana in Albania è favorita anche da altre ragioni. A Scutari l'Influenza austriaca è poco sopportata e deriva dal modo brutale con cui p si impone attualmente l'Austria, la quale t^ìbra voler fare di Scutari una città austriaca. Ciò spiace agli albanesi. La condotta sfretta- mente confessionale dell'influenza austriaca nel nord iia allenato all'Austria le simpatie della popolazione mussulmana. Le Potenze protettrici si sono rese complici di una ingiustizia. Nel villajet di Scutari, quello in cui l'Austria lia il più gran numero di protetti cattolici, l'Austria ha fatto cacciare via senza indennità, da posti che occupavano da lungo tempo, circa centocinquanta funzionari mussulmani. Il malcontento aumenta contro di essa e dà luogo alle più varie e vivaci dimostrazioni. I Malicori non sono i soli. Le tribù cattoliche vicine al Montenegro, a cui sono state annesse, le tribù I cui capi hanno dichiarato che morranno piuttosto che passare sotto al Montenegro, avevano riposte le loro speranze nell'Austria e da qui la loro delusione ed il loro rancore. Un capo degli Hoti mi ha espresso senza ambagi il suo odio contro l'Austria e le sue simpatie verso l'Italia. Già una'parte del preti italiani di origine, i francescani sovratutto, cominciano a vedersi con piacere protetti dal loro paese. Infine, devesl aggiungere a tutto ciò la disillusione provata dalla massa popolare cattolica in vista della facilità con cui gli alti dirigenti del cattollciamo albanese (austriaci di cuore) accettano le frontiere albanesi fortemente ridotte, 11 che toglie ogni fiducia nell'Austria. L'Austria ha perduto forse per sempre la speranza di conservarsi l'influenza sul Sangiaccato di Novi Bazar per intervenire nell'Alta Albania. Essa cercherà cer¬ stumente in un modo o nell'altro di vincere !la partita in cui ha già subito uno scacco, ma]è difficile credere, nelle circostanze attuali, rla lunga durala della sua influenza in Al- bania, come è difficile sperare per un lungo tempo un regime di pace e di tranquillità jin questo paese*.

Persone citate: Albanesi, Francesco Giuseppe, Hoti, Scutari, Ungaro-croata