Sottomissione di capi a Solluk

Sottomissione di capi a Solluk IH ClHEflRlCR Sottomissione di capi a Solluk L'uccisione del nipote di Mansur Kehia (Per telegrafo da uno dei nottri inviati speciali) , , .„.tA .. ^"Iiasl, 25, ere 12. \La tranquillità più assoluta regna in tutti i settori della Cirenaica, anche in quello recentemente conquistato di Solluk, dove, le nostre vittoriose ed instancabili truppe eseguiscono ogni giorno importanti ricogni- «toni senza mai finora aver trovata resi- stenta. I ribelU, privi dell'acqua dei nu- merosi pozzi esistenti a Giardino- ed a Sol, luk. si sono ritirati verso l'interno Corre anzi la voce che essi si nano diretti verso ZamaMsus altro importante centro senus- sita, distante parecchie diecine di chilome- 4 ■ j ■ , -, ■ j é « tri dai territori da noi recentemente occu-Vfì \v _ . [La solenne cerimonia :Il tenente generale Felice D'Alessandro, comandante la seconda Divisione, ha ra- diotelegrafalo al governatore che ieri nel castello di Solluk si è compitila la impor- tante e solenne funzione della sottomissione d'i numerosi capi, notabili, e abitanti della "sedici capi erano liònvenuti nella matti-nata di ieri a Solluk provenienti dai loropaesi su bellissimi cavalli riccamente bar-dati e con finimenti in argento artistica- mente cesellati. Essi erano scortati da nu- merosi notabili ed aderenti delle varie cu- '-bile dei Suleiman Anaghir. Quasi tutti erano a cavallo e formavano una massa imponente. Il generale D'Alessandro li ricevette alla presenza delle sue truppe schierate e delsuo Stato Maggiore, tra cui si notavano il maggior generale Guglielmo Marghieri, co-\mandanle u primo scaglione della Divisiq-: che presidia solluk, il colonnello del 6.o \1anteria Giulio Latini, comandante la cosi- deUa „eolonna nera,,, il tenente colonnel- ;,Q dei oersayueri Vaccari, capo dell'ufficio\poUtieo.miiitare di Bengali, ecc. ecc. : , capi [ecero soiennemcnte in pubblico,dinanzi ai nostri ufficiali ed ai nostri soUdati, l'atto di sottomissione all'Italia; essigiurarono sul Corano fedeltà al Be Vittorio Emanuele III ed alla nuova Patria Ita-tliana. Assistevano alla cerimonia una etti- \quantina di capi secondari e notabili che^ .„,„; ,„ ,nriiii*fa'iane dell'attol^^0 tuttl la *°ddisfa'wne aeua 'compiuto. . Tutti poi esternarono il desiderto che tenostre truppe provvedessero alla protesonedelle loro famiglie e dei loro averi, pereteej^6ì^^"< ribelli faranno di tutto-, lor0 dann0 onde punirli per Vali\*eT.r«*»r.w» .„,„ni„tn il aeneralco\to di sottomissione eM^^PW^-1 D'Alessandro li rassicurò avvertendoli che -1 l'assistenza delle truppe d'Italia non sareooL i ma{ mancala a coloro che si manterranno a'redejj ài giuramento prestato, mentre una n ' „r,-....;,„/i munizione avrebbero quelli che - ! severi** p -ìtradissero. nim»fJ? rnn- La solenne cerimonia si chwse'quindi con - un fragoroso evviva al Re dEalia, lanciati da tutti gli arabi presenti, cui fecero cor- jg n0S{re truppe, | i // nostro Comando ha potuto accertarLe perdite dei ribelli i- n w»v ~ - chn ie verdite subite dai ribelli negli scontil w ' 9n ' deì neWavanzata su Solluk f^o del 20 e T .V„,,„ „• ' a- rono assai più ingenti ai queuo cut ìi <-'i- deva. Gli uomini messi fuori combattiment i „„,mn„i,,rehhcro a parecchie decine, tanto ammunicrcu«<, r ritirate dne che alcune cabile si sa, ebbero ritirate aa campo dei ribelli facendo ritorno alle lorsedi. Intanto si è potuto identificare un cadavere rinvenuto sul campo di DWsia dopo lscontro colà svoltosi il 20 corrente Esso quello del capo Bu Zed Mohammed AbdeKadir, nipote del notissimo Mansur Kehiache fu, come è noto, intermediario nelle trasi tativc svoltesi tra il nostro Governo ed capo dei Smussi, Amed el Sceriff, per lo- capo de, senuss, « i pacificazione detta cirenaica. u- // lìti Zed Mohammed Abdel Kadir era rimasto fra i ribelli, dove era assai influena essmdo mollo stimato e protetto dal capvl dei SenusH. Egli il giorno 30 comandava uel ffruppo di cavalieri che tenta di opporre unni tenace resistenza all'avanzata del primo scvi mesgione tra t ribelu ed anche fra ali araa VJ. 7 0 e la i ' so di Ben0asi- L'audacia dei predoni Dal settore di Cirene giunge notizia 'di u \nuovo atte di brigantaggio compiuto 'dot i predoni. Il tenente-generale Vinai, cornar» o dante la quarta divisione, ha radiotelegr* e, fato i particolari al Governatore e Sull'imbrunire del 23 corrente una iris, - cola carovana si era staccata dal no Uro or*1 - ridia di Mn Catraaa ner Z^Jt^JZj - gere fcqT frasca ° al unTTorgente , Ostante. Essa ad un cerlpuZ^banZti e la wa carovani„a ^ inte^arst *3g5 o boscaglia dove si trova £ ^jjj - che 1ornisce otUma " wjj - ,i„ «,,.„/„ „„„„„ ,■ * . . jt\\ punto venne improvvisamente attaccata -VHn ,.„ Ai , .. .. .vctE!?; \aa un Gruppo di una trentina di beàiMi [appiattati tra t tronchi d'albero e nelle fra-' :sche. Costoro formano una banda di audaci , predoni che terrorizzano i dintorni da unì a- P0' di tempo e che sono attivamente ricercati! l dai nostri soldati per infligger loro la le-j r- zione che si meritano, e Ai primi colpi di fucile sparati dai prea doni alcuni muli, spaventati, ti sbandarono, i- fc'&TtSfl/ÀS* ^ifmd.iicjgb^juiga. ira caróvancT ro j era scortala da un plotone dell'87.o fanteria^ r- che alle prime fucilate si spiegò a protezione a- dei muli e dei conducenti, tenendo testa con u- un fuoco violento ai predoni che incalzavano u- da presso onde impadronirsi det quadrupedi '-'e di quanto essi recavano. Intanto dalla ridotta si pensava ad ac-\ correre in aiuto della piccola carovana as-, salita. Non appena si udirono i primi colpii ema elìdi fuoco venne dato Vallarmi e tutti si< il trovarono pronti a respingere qualsiasi atJ o-,tacco nemico, il comandante ordinò nello1 q-Ìstesso tem.po ad un plotone di alpini di anJ o dare incontro alla carovana e di proteggere i- it suo ritorno. Ùli alpini si lanciarono di l- corsa fuori dall'opera e arrivarono sul posto olin vochi minutì Unitisi ai fuciiieri dovo\ J un breve scambio di colpi, si scagliarono o,isugH «itafUori alla baionetta.. Costoro noni U\resìsletiero ali<impelo dei baMi soidati 4enj. si Atpì e si diedero alla fuga. vennero ìnsej io guiti ver molte centinaia di metri e s- riuscé a- a ricuperare così tre muli, dei sei sbandati.' ti- di cuì . rìbelu grano Husci<i ^ jTO_adroj he nirH ■ che tentarovo di trascinare con loro ! to v„„.. „ ,., ' uwmure con loroj \ ostina perdita da parte nostra si ha al lamentare, mentre si è potuto accertare che1 te hcduini W(£) amdo ^ ^ ne nQ lrasportat0 neHa loro fuga : te £, necessario adunque anche in t i to ^ passeggiata» dei\ nostre al- alc v ' ^ bo$eagU», he oL no na he nn on ato oro V. Un commento romano: sul ritiro di truppe dalla Libia Roma, 86, sera; . il giornale «L'Esercito» pubblica- ' « Sono segnalati rimpatri di truppe dalla nostra Colonia, scelte tra quelle che contano maggior tempo di permanenza in Libia., I Noi ci compiacciamo vivamente per la bucare ! na iutenzione che si dimostra di alleggerirà .... i- * —^ ntri " uontingenl,e di truppe metropolitana f^. assai vistoso, che e attualmente distaccato ' jln Colonia, e ci lusinghiamo che alle buo-'c- ne premesse tengano dietro delle concreta nto conseguenze. Non ci dissimuliamo però unr nto ! dubbio, che deriva dulia nostra stessa esBednjlrieiiza compiuta fino ad ora in Libia <ii aai esperienza ammonisce che triran»' oro^nd.dl.e ^ neJ rItira„ tnipjf^gg^ I litane e clic si può. apprendersi a questa? da- misura soltanto quando si siano costituita' lo unita equivalenti di truppe indigene e di o è Corpi volontari. Altrimenti si duo correre del ia, at-' il la era ente apo un una scarabi un - si può correre, facilmente rischio di ritirare truppe con una» mano e di restituirne con un'altra al primo manifestarsi di qualche nuova emergenza nella Colonia, dando origine a nuove mobilitazioni, a nuove formazioni organiche improvvisate e ad un corrispettivo dì spese veramente inadeguato al frutto che esse danno. Ora, a quanto ci consta, e come lo stesso decreto dèi Ministero delle Colonie annunzia, la formazione dei riparti coloniali, o è molto arretrala ancora, o è' destinata ad effettuarsi soltanto quando si avrà raggiunta la pacificazione della Libia Noi non possiamo dunque dissimularci gli inconvenienti cui possono dar luogo questi richiami, non equilibrati dalla forte, costituzione di forti unità de/ Corpo coloniale, e continuiamo ancora ad insistere ao>| ciocche si prenda un partito chiaro e decisa in materia, come è imposto dalia neoeaaUà delle cose e dalla importanm «Mi» èae> genti eventualità»» ;