La patria degli skipetari Contro le ambizioni greche

La patria degli skipetari Contro le ambizioni greche La patria degli skipetari Contro le ambizioni greche Appelloalltaa Roma, 21, notte. badi r. . . . . | , La questione dei confini meridionali 9*'" ! ql'Albania ó più che inai all'ordine del giorno e gli albanesi comprendono che la clelinutazione generica fatta dalla Conferenza di Londra della linea Stilns-C'.oritza può risolversi, a loro danno c si agitano con lutti i melici a lóro, disposizione per fare propaganda ai loro punto di vista. Abbiamo attualmaot* a Roma una duplice missione albanese: la compongono due personaggi ufficiali, Mulid Bey, ministro degli affari estee Paga, ministro della Giustizia, Tappi-esentanti il Governo albanese e cinque nota■bili albanesi della regione meridionale-, i enimpnfinpgvcii-neua legume i»friu.un«u, 'qquan sono a Roma in rappresentanza del rpopolo albanese. Mentre ì due statisti con- eversano con la Consulta, Ayecl bey c Libo- nnova-'-lìeremcii ■ bey. Flora lìeuf Effendi e nFisso,- mussulmani, e il prof. Toma Papapa- Ino e Lambii Petri, commercianti entrambi Cristiani, intendono' di escare dempcrati- caineiile e modernamente la loro missione rivolgendosi sovràtutto all'opinione pubblica tfel nostro paese, ul quale indirizzeranno, fra "giorni, un appello nel quale sono nettamente chiarite le aspirazioni della unzione albanese -sui singoli punti della delimitazione del confine sud-albanese. L'appello dico fra l'altro: i » Le popolazioni albanesi attraversano un'ora ! di'angoscia. Noi ci rivolgiamo per tanto olla 'Nazione italiana, come quella che saprà ccun: prendere la fondatezza dei nostri voti, anzi '■'vomc quella che conosce tutti i fremiti e tutti i dolori 'che fanno palpitare l'anima nazionale quando siano in gioco i più essenziali interessi :della pàtria nascitura. La Conferenza di Lon4ra, l'undici scoa-so, ha determinato i due punii fino .ad ora più discussi, e cioè: che i dinioriii di Cbri't'zd ed il capo Flelia rimangano all'Albania, ma che la linea dai due punti terminali -sia da essere determinata dalla Commissione internazionale che giungerà in _AU>auia il.primo settembre prossimo. Ora, gli ujDanesi, che hanno già assimilo, e con doloro, in questi ultimi tempi a troppe amputazioni del territorio . nazionale, conoscono, per troppa amara 'esperiènza, la violenza e la implacabilità della campagna che i greci conducono contro il nuovo Stato loro confinante, per non avere motivo ' di temerò che siano per manovrare contro i loro sacrosanti diritti, troppi e troppo abili intrighi e manipolazioni; cosicché anche questa : \colt.a ciò ohe sta per accadere si risolva in un "vpv?. i,n-eI,al'pbUe Anmì0 per la pallia f« Là Grecia occupa militarmente i territori attraverso i quali lu Commissione dovrà pas- soro per giudicare se essi siano albanesi o greci. L'occupazione militare porta con sé un regime rigoroso e tale da incutere grave timore ai cittadini di quei paesi, sicché ben difficile tiara per costoro esprimere con liberta i loro !sentimenti nazionali, in questi territori occupati dalla tirecia regna il terrore. Non vi k casa che. uiun sia continuamente perquisita dallo truppe greche. Il Governo greco imprigiona in iuassa, come avvenne uil Argirocastro e come raccontarono, anche un mese fa, alcuni, giornali di agenzie italiane, affermando clìe cinquanta persone di vario sesso e (li tutte le età.orami state incarcerate. Più di duemila notabili della regione albanese occupata dai greci sono oggi in esilio, fuggendo a condanne arbitràrie e mostruose, inflitte loro in contu'inacia. Molti di questi profughi sono' condannali a morte. Molli di essi si sono rifugiati nelle montagne e non osano ritornare alle loro case. Per preparare in quelle popolazioni, anche esteriormente, una fisionomia artificiosa greca-, le autorità elleniche hanno già fatto bandire per le .piazze, dai banditori ufficiali, in tutta la regione albanese occupata, clie le case, sotto pena.ili duemila franchi di multo, dovranno ossero colorate a. nuovo di bianco è di a?7.iuTo — i colori della nazionalità greca — onde la Commissione, che passerà per quelle . contrade, abbia subito l'impressione di trovarsi in Provincie puramente elleniche. Il fi agtfsto arrivarono a Sancì Quaranta tre trasporti greci; carichi di immigranti, che 11 Governo di Atene liu dissenilii»ilo nelle città e •,nei ' villaggi «libanesi occupati. Uu incessànte ed intenso Scambio di popolazione avviene co.ntinuamftile Tra i villaggi albanesi e quelli del sud; nel pressi di Prevesn, che sono greci. In. uuu" parola, con la loro nota e .sottile abilità, che non conosce scrupoli, I greci stanno Inscenando una vasta inlsiiiicuzione per lare apparire alla ndBSione europea quale ellenica una contrada che <'• schiettamente, tradizionolmoiHe nd incoercibiliijciile albanese, -i n Quanto sopra spiega chiaramente quale sia la. ' tési che i Greci sosterranno innanzi alla ; Commissione internazionale. Per loro sono greche ié regioni di Coritza. di Colonia, LescovjteJi, PeWneti, Conitza, Argirocustro, Delibino, *anti Quaranta e Kimura. Cpe sonteuiaìmo noi? Che lutti i territori, dove la maggioranza della popolazione, senza distinzione religiosa, è «libanese, devono essere compresi entro i condili della pairia. risorta. 'Cosicché, per dare un'idea precisa, confortata da cifre, della giustizia di quanto chiediamo e della amarezza nostra, per quello cho abbiamo perduto in Albania meridionale, noi citeremo dati statistici rigorosamente esatti. : <..La- Kamsria, la bella regione che la Grecia si è voluta annettere, è abitata- in un numero prevalente di nostri fratelli, oggi sudditi greci. ■ Ca Gaza di MorglieleU, sopra Ucnitiumilu abitanti, tutti sono •albanesi. I. « La Cuzìi di Aidonat, su vcuiiduemila abitanti,' quattromila sono greci, il resto umu albanesi. La Caza di Vilaai conta veiiiieiiiqiie■nula abitanti, dei quali solo duemila greci, jDunque; ililora, sono soggetti ai greci settanla:duemila ilei nostri fratelli contro seimila el;lcni. i i Nei territòri contestati la proporzione i> poi la seguente: Cuza di Delvino: abitanti ! veiHininiila; albanesi quindicimila a greci seimila Caza di Chimara: abitanti 11,500; albanesi, diecimila, greci millecinquecento — Ca! za di ' Arglrocasiro: abitanti trentamila, dei quali verrtiquatiromila albanesi e seimila greci -- Caza di Pogon: abitanti veninninilu, dei quali tremila albanesi e sedjejmila greci — Caza di Pepelhii: abitanti treiitadiiemila tutti albanesi,' nessuno greco — Caza ili Permei»: ebiuirni •trcntuseimila. tutti albanesi — Caza d; Lescovitch: ubiiauti vont.icinquemila, tutti albanesi — Caza di Conltzn: abitanti ventiquattromila, di cui dodicimila e quattrocento albanesi e diecimila greci — Caza di Colonia: abitanti venticiiiouemila, tutti albanesi- un totale quindi di S01.5QO abitami, di cui Vi 500 aflb*/iesj contro trontottoiuila greci. :«gi tfatta dunque per noi di salvare dalla Grecia 172.500 nostri fratelli, buoni pure al- banesi, dei quali trentacinque per cento ortodossi. Noi badiamo alla razza, al sangue che scorro nelle loro vene, non già alla chiesa che ossi frequentano. I greci si valgono del loro sacerdoti por. un'attiva propaganda, ma la nostra tesi è che l'Albania non ò. nò dev'essere, ne cattolica, ne mussulmana, ne ortodossa. L'Albania e, e deve essere, la patria della nazione albanese, la patria dì tutti gli Sckipetari, senza differenza <Ji fede. Non sarebbe nostro Inte resse (poiché non abbiamo nessuna sete di con , ^c.-li \l/V"*_nvi inni i ; i t ; | li j 11 \.' |1V3D1A11(l fi < c ^U" quisto) di mettere in seno alla nazione degli elementi etnici con mire ambiziose. Per l'avvenire desideriamo u non permetteremo che si indurino nello nostre provini-io albanesi elementi di propaganda irredentista straniera. E' perciò che tino da ora. noi intendiamo che la nuova Albania meridionale sia chiusa da confini, par quello che resta, onestamente delimiinti, o ciò per evitare guai e note, sia entro i nostri confini che fuori. La nostra tesi è ampiamente giustificata da ragioni storielle, geo-; grafiche, politiche, economiche, che ci riserviamo di esporre esaurientemente. " Fino da oggi ci si consenta di notare che con questa lotta ci è sovràtutto di confòrto questo pensiero: che. gli interessi da noi prona r.niafl » wmie r1el* *08,.ro ^poiò coincidono eoa eli interessi vitali della'grande ed amata Ita na, la generosa madre per quei duecentomila nostri fratelli albanesi che hanno trovato in Italia una seconda patria, generosa e tutela «o che noi non potremo dimenticare. E conservare il loro spirilo nazionale, senza mai nessuna coercizione contro di loro sia stata esplicata per assorbirli ! ». dscrlcpsgislsdcsgntvC

Persone citate: Caza, Greci, Kimura