Una mondana assassinata a Milano

Una mondana assassinata a Milano Una mondana assassinata a Milano Le prime indagini - I primi sospetti Un delitto cht richiama ad un altro delitto (Per telefono atta Stampa). e o a Milana. 17, sarà. Vi ho telefonato starnano la prima notizia sul feroce delitto rominesso in via Rovere, N. o, — una donila misteriosamente sbozzata, — nelle prime oro della mattinata. Eccovi ora notizie più precise. La rasa, come quasi tutte quello che formano la via, 6 un vasto e sfarzoso fabbricato, ove abitano famiglio di ricchi professionisti le quali si trovano tutto in Campagna; sicchft ora 6 quasi vuota. All'ammezzato interno della casa abitavano da circa tre anni il cameriere Ermìndo Tossi, di 32 anni, occupato presso il Bar Franzini, in via Msrcanti, o una sua amante, Maria Mazzaglin, di 36 anni, nativa di Monza. .Stamane, pochi minuti dopo le oro 3, echeggiarono per la casa, vuota c silenziosa, delle.grida disperate dl aiuto. Era la voce di un uomo che gridava con quanto flato aveva in gola: » Portinaia, portinaiaI Hanno ammazzato la mia Mana! Aiuto 1 >. L'orribile scoperta li primo a balzare dal letto o ad uscire nel cortile fu il signor Renzo Bernasconi, costruttore iu ferro, che abita puro all'ammezzato dalla pane opposta a" quella ove si accede all'appartamento del Tossi. Egli vide quest'ultimo ritto sulla porta che mette dalle scale al cotrilc, colle mani levate in aria, gesticolando. Poi Io vide uscire nel cortile, volgere verso le finestre della camera della portinaia, picchiare come un pazzo ai vetri, sempre mandando grida altissime. Anche la portinaia Savina Fumi, col marito, balzò dal letto e si affacciò alla finestra. ■ Venite, Savina .venite! » gridò ancora il Tossi. • Hanno umanizzato la Maria! ». Con un'esclamazione di orrore, la portinaia si riflut'ò di aderire all'invito, e corse al portone di strada, chiamò le due guardie ed i due carabinieri che si trovavano a pochi passi, davanti alla casa N. 11, ove ha sede il Consolato d'Austria. Lc due guardie ed i due carabinieri accorsero e si trovarono di fronte ad uno spettacolo raccapricciante. Nella stanza, di tlanco al letto, stesa a terra, in una larghissima pozza di sangue, giaceva la donna, già cadavere. Ella, era stesa supina, ignuda; una sola maglia sottile, tutta macchiata di sangue, le copriva il petto. Il suo corpo era trafitto e cosparso di sangue: «aveva ferite alla gola al costato, ad un polso. Alcuni indumenti suoi giacevano vicino, anch'essi tutti- lordati; e chiazze dl sangue si vedevano nei mobili intorno; orme sanguigne segnavano sul pavimento t passi* dell'assassino, cosi come egli aveva lasciato le impronto delle proprie mani qua e là sui muri, sull'uscio di casa c sulla piccola spranga della porta. Un primo sospetto Appena fatta la constatazione, le guardie chiamarono il delegato De Benedetti, dl servizio a .San Fedeie. Quando il funzionario giunse sul luogo, trovò seduto nell'andito della portineria il cameriere Tossi, che ancora si agitava convulso. Gli rivolse alcune domande. L'altro apri la bocca tre o quattro volte, emise alcune parole incomprensibili; volle alzarsi, ma lo prese un tremito e ricadde pesantemente sulla sedia; alzò allora una mano, tendendola verso l'appartamento, come per dire: • E' là! >. V quel gesto il delegato si accorse che le mani del giovane erano sporche di sangue. — L'avete uccisa voi 7 L'uomo cacciò un no che parve un urlo. — E queste mani insanguinate?... binatrtadmbmrbsssitevdlomvMiinllcnm1tccridsn1icvdegnmsspcsNoe1mM-Ho voluto toglierle un nodo che aveva stretto alla gola. Mi debbo essere sporcato, e o e sono rovinato! Il suo stato era talmente impressionante, che Il delegato ordinò a due agenti che lo conducessero ad una Guardia medica, indi lo accompagnassero a San Fedele in arresto, in attesa che si chiarissero i fatti. E, prima ancora che 11 funzionario vedesse la vittima, il presunto colpevole veniva inviato alla Questura. Il funzionario entrò nell'appartamento, e dopo una visita rapidissima, senza aver nulla toccato, neanche il cadavere, mandava per il giudico istruttore Mastropasqua e per il medico dottor Momo, perchè fossero fatte da essi le opportune constatazioni. L'amante dell'assassinata veniva accompagnato prima alla Guardia medica di via San Vincenzino, ove fu visitato dal dottor Vigano, cho constatò le macchie di sangue fresco sulle mani. Egli notò pure due piccole scalfitture ad urrbraccio, ma non potè stabilire se fossero state prodotte poco prima, non essendo anche improbabile che risalissero a 24 ore. Che cosa dice il cameriere A San Fedele il Tossi è stato subito interrogato. Egli narrò* tra viva agitazione, che verso le ore 3, terminato il suo lavoro, si era recato lentamente a casa. Poco prima di giungere alla porta incontrò un uomo basso, torchiato, vestito marron, che si allontanava e che aveva secondo il Tossi — tutta l'aria di essere appena uscito dalla sua casa. Il Tossi narrò dl essere rimasto un po' impressionato; tuttavia entrò senza alcun sospetto nel suo appartamentino. Gli sembrava elio tutto fosse a posto, in ordine, ma si accorse poi che la camera da letto era Illuminata; allora entrò precipitosamente e trovò l'orribile spettacolo della donna che giaceva al suolo, con un tovagliolo legato al collo. Egli si curvò sul corpo inanimato dell'amante, le strappò il nodo, ma si ritrasse ancora più sgomento ed atterrito. Sul corpo della donna vi erano due ferite di coltello, due orribili ferite piene di sangue... Egli volle sollevare il corpo dell'amante, volle salvarla, e fu nel sollevarla che s'imbrattò le mani dl sangue. Facendo un primo esame della topografia dell'appartamento, il delegato De Benedetti ebbe campo di notare duo orme di piedi segnate dal sangue di cui dovevano essere intrise le scarpe; le orme arrivavano -fino ad un gabinetto da bagno,; la cui vasca era ancora umida per acqua recente. li funzionario anche assodò che la Marzagalli alla sera prima era uscita alle ore "21.30 ed era rincasata alla mezzanotte circa. Ieri sera era venuta a Milano da Monza la vecchia madre dell'assassinata, portando alla figlia .alcune medicine; la madre poi se n'era andata. A proposito delle orme riscontrate nella stanza dell'assassinata, è stato fatto un rilievo curioso: qualcuna delle orme si direbbe prodotta da una scarpa femminile; il cerchietto del tacco è infatti piccolissimo, e, data la distanza del cadavere, non sarebbe stata lasciata dalla stessa vittima. Una donna avrebbe commesso il delitto? O quanto meno si sarebbe trovata presente T Moglie... dopo una certa ora La Marzagalli. una donna giunonica, piacente, che frequentava 11 Kursaal e la fiaschetteria, dove abitava, passava per la moglie legittima del Tossi, ma così non era. :Xon era la moglie nò l'amante esclusiva del cameriere. Conduceva vita da mondana, cercando di salvare le apparenze. Il Tossi però cercava di far credere che la mondana fosse effettivamcuto sua moglie. I guudagni del Tossi però non erano eccessivi Qualcuno malignava, pensando come un cameriere potesse mantenere la pretesa moglie con un certo decoro ed in un appartamento assai signorile. Anche l colleglli del Tossi mormoravano sul conto del loro compagno dl lavoro. Ma questi rispondeva a tutti della vita che conduceva con la Maria: donna economa e lavoratrice, che guadagnava circa tre lire al giorno, lavorando da sarta in casa. Nessuno degli inquilini, però, uè molto meno il proprietario della casa, aw. Tabeuli, avrebbero potuto asserire che la donna conducesse una vita irregolare- La vedevano uscire a sera, prima della chiusura del portone. E poi che ella diceva di recarsi incontro al • marito >, la credevano in buona fede. Ma le guardie della IV Sezione ed i carabinieri dalla caserma di via Abbondio .Sangiorgio, in servizio di via Revere, al Consolato Austriaco, l'avevano veduta rincasare qualche volta, verso la mezzanotte, in compagnia di qualche passante sconosciuto, u Tossi, tornava al suo nido solamente verso lo due, dopo la chiusura del « Bar Franzini ». Si soffermava quasi sempre a scam- btaro qualche parola con le guardie trovate in perlustrazione. Dopo di che se ne andava a dormi*»... Come fu trovata In MorzagalH Dal primo sommario esame, ecco come fa trovata la Marzagalll. La sciagurata presentava sei distinte ferite di arma da taglio, prodotte da un coltello di larga lama: probabilmente da mi coltello da cucina. Tre colpi orribili le erano stati vibrati al basso ventre, di modo che l'intestino usciva dalle larghe ferite. Altri due colpi le erano stati vibrati al braccio destro, il sesto appariva in tutta la sua violenza sulla spalla sinistra. A dimostrare che fra la vittima ed il suo assassino si dovette impegnare una lotta feroce, sta il fatto che lc mani della Marzagalli sono in diversi punti tagliuzzate, dia, dunque tentò tb .parare i colpi mortali che lo venl^ vano in ferii. Ma soggiacque poi alla brutalità del suo carnefice. E cadde nel suo sangue. Allora, forse pentito dell'assassinio commesso, 11 misterioso feritore dovette togliere alla sua vittima 11 busto ette portava sotto la camicia. Ma polche la morto sopraggiungeva, egli ebbe il terrore di quell'agonia che vi dibatteva sotto i suoi occhi iniettati. Abbandonò la camera da letto. Passò dal corridoio, ove si trovano lo orme del suo piede insanguinato, per recarsi in cucina a nel gabinetto da bagno. In un ampio catino, nel quale lasciò pure il tragico segno del suo delitto, l'assassino dovette lavarsi. Si asciugò le mani con una maglia che era appesa in cucina E nascose l'arma cho gli aveva servito al truca misfatto: tanto che, malgrado le ricerche del1 autorità, non fu possibile, sino ad ora. dl ritrovarla. Sospetti e Ipotesi Sul fatto impressionante sono molte le chlacchere che si fanno e mentre da una parte ti cerca dar valore a quanto può escludere ogni responsabilità del Tossi, dall'altra ai cercano i particolari che potrebbero portare a concludere che l'assassino sia proprio lui. Chi pensa all'innocenza del Tossi segue questo ragionamento : Al « Bar Franzini » si forniscono buone informazioni suTconto del Tossi :i 10 si descrive un giovane calmo, equilibrato; i suoi colleghi non credono possa essersi macchiato dl si truce delitto. Egli prestò il suo servizio ieri, come al solito, senza rivelare niente di anormale. Il suo servizio terminò alle 2.10; e lo stesso nuovo proprietario del ritrovo, signor Terzo De Silevstri, precisa che il Tossi, nell'uscire, si accompagnò a lui e ad altri camerieri. Egli era tranquillissimo; e quando lasciò la compagnia, prese la direzione di casa sua. Quindi l'ora della scoperta del delitto da parte del cameriere corrisponde, perchè mancava circa un quarto d'ora alle tre quando il signor Bernasconi — che abita in via Petrarca, N. 2, e le cui finestre prospettano i} cortile della oasa N. 6 di via Revere — udì le grida di orrore e dt invocazione. L'altra versione invece tende a precisare che 11 Tossi rientrò alle due e mezza e solo alle tre diede l'allarme, e il delitto, secondo le prime Indagini del perito De Dominlcis, sarebbe appunto stato commesso in quel periodo di tempo. Che ciò sia, lo prova anche la seguente dichiarazione di una cameriera, Clara Cinquegrani, abitante sopra l'appartamentino della Marzagalll. La Cinquegrani ricorda che nella notte fu svegliata da un grido acutissimo, che proveniva, secondo una prima intuizione, dallo scalo delle Ferrovie Nord. Rimase tal- mente atterrita d« An«tn HnhTnJA^w5L£S cheTavero tatoi^T^lMrta«J?°ISS^ e n l , a l i n e e o e o o e , a ò a a o i l i e a e e o r e e e a o e nuta co el seegio. Erano le tre meno dieci. E' strano che a quest ora, in cui non vanno ancora t treni ci sia già della gente in ferrovia* penso. Ma poi spiego l'incidente, con una di quelle solite risse che scoppiano nei viali del Parco. Stamane, quando si alzò, e si è affacciata sul cortile, fu impressionata dalla presenza dl guardie e carabinieri. Scese in corte, domandò nlla portinaia che cosa fosse accaduto, ebbe la spiegazione del delitto scoperto, ed allora, solo allora, riallacciò il misterioso grido d'angoscia che aveva udito nel sonno e che le era sembrato l'urlo di una suprema disperazione. Eugenio Tossi è ancora a San Fedele. E sta per essere interrogato dal giudici istruttori Ranzi e Mastropasqua. La responsabilità Del Tosi sarebbe esclusa Chi dovrebbe essere l'assassino Milano, 17, notte. Tutta la giornata ò stata spesa dalla Polizia per indagare intorno al delitto di via Rovere. In seguito a quéste indagini pare esser» completamente esclusa ogni responsabilità del cameriere Tossi. Uno dei camerieri del Bar Franzini, compagno del cameriere Tossi, ceno Brunetti Ercole, ha raccontato dl avere smesso il servivizio stamane, alle 2,U, ed insieme al Tossi di essersi recato a bere un bicchierino in un bar vicino. Qui si intrattennero fino alle S,3f>. e poscia si lasciarono di ottimo umore. Il Tossi si recò a passo regolare verso la sua dimora. La Marzagalll, secondo le deposizioni raccolte, sarebbe rimasta fin verso l'ima di notte all'Eden. Era inseguita da un signore basso e tarchiato, e se ne dimostrava assai seccata, perchè l'uomo tentava dl avvicinarla per attaccare conversazione. Si trattenne all'Eden circa tre quarti d'ora. Gli agenti di servizio in via Rovere hanno raccontato che davanti alla casa si è fermata una vettura, dalla quale è scesa la Marzagalli ed un signore tarchiato e ben vestito. Questi pagò la vettura, e la coppia poscia scomparve. Quando l'uomo comparve nella via erano trascorsi circa venti minuti. Egli aveva appena voltata la strada, che giunse un altro individuo, che si ritiene il Tossi, che girò tranquillamente là chiavo nella toppa ed entrò. La Polizia in seguito a queste deposizioni ha 11 dubbio che si possa collegare questo delitto con quello stato compiuto il mese scorso in corso Buenos Aires, e ' nel quale rimase vittima la mondana Degradi. Ad affermare che si tratta d'un delitto provocato ila « sadismo > varrebbe 11 fatto che la disgraziata 'Marzagalll ha riportato lo stesse ferite della Degradi. 11 Tossi, che è sempre a disposizione della Polizia ha nuovamente affermato che nel secretaire la Marzagalll doveva possedere circa duecento lire, cho non sono state più trovate.